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Autore: moredream84    16/11/2013    6 recensioni
Seoul...Pieno inverno...Anno corrente 2012...
La giovane Melany -bloccata nella grande metropoli Asiatica a causa di uno spiacevole incoveniente- si trova costretta a lavorare per guadagnarsi da vivere e riuscire a tornare nella sua madre patria.
Solo che la vita inaspettatamente le ha riservato qualche scherzetto in più, e quindi si ritrova a rimanere coinvolta con il Korean Idol più famoso di quella città, che scoprirà non essere propriamente il più gentile della terra...
Ma cosa accadrà quando lei -costretta dagli eventi- dovrà rimanere a stretto contatto con il giovane e si renderà conto che lui è uno tra i ragazzi più cinici e maleducati che ci possano essere?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: G-Dragon, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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[Rho, paesello vicino Milano (Italia) - Qualche mese prima]



Cosa significava diventare adulti?

Quella domanda -che sempre aveva considerato con troppo sarcasmo- se l'era posta più di una volta quasi per gioco, quando suo padre -con tono sfinito e rassegnato- glielo aveva continuato a ripetere nella speranza che lui si decidesse di iniziare a crescere, e fare così, qualche cambiamento.
Ma il problema in se, era che Jiyong non aveva capito fino in fondo cosa realmente quella parola stesse a significare. Per lui, che aveva sempre mantenuto un'ottica abbastanza superficiale della vita, quella frase significava solamente acquisire la libertà che gli avrebbe permesso di non renderne conto a nessuno. Ed entrato nei Big Bang -dopo che Bom lo aveva scaricato brutalmente e gli aveva fatto assaporare quanto fosse meraviglioso essere single- aveva potuto godere appieno della sua libertà.  
Solo che quella, era una visione poco realistica e molto bambinesca della realtà.

Perché la libertà di un adulto era radicalmente diversa da quella di un bambino. Il bambino era libero di sognare, ma non era libero di agire in armonia con i sogni. La persona adulta invece -capace di poter rendere i proprio sogni realtà- aveva l'obbligo -e anche il dovere- di scegliere bene prima di agire, riflettendo sulla responsabilità che ogni azione comportava.
Questa era la reale matematica della vita: "A un'azione corrispondeva sempre una reazione".

Ma Jiyong se l'era mai posto questo tipo di problema? Aveva mai pensato che a una sua azione, corrispondeva una reazione? Lui, una persona che aveva l'opportunità di avere tutto e subito, aveva mai riflettuto su questa legge di vita?

Ebbene no, questo non gli era mai, minimamente, passato per l'anticamera del cervello. Si era sempre buttato a capo fitto in quello che voleva, e lo aveva fatto sempre rigorosamente senza pensare. Lui lo voleva e basta, questo era quello che più contava. Del resto se ne sbatteva. 
E non aveva fatto eccezzioni per nessuno, si era comportato così con tutti, e si era comportato così anche con lei... Lei, con cui aveva iniziato quasi per gioco, che si era divertito a prendere in giro mettendola rigorosamente in imbarazzo, solo con l'intenzione di lasciarla andare dopo essersi saziato, esattamente come aveva fatto con tutte le altre...Lei...Per cui adesso provava davvero un sentimento inaspettatamente serio... Lei, che adesso si trovava nei guai a causa sua...

Jiyong si grattò energicamente la testa, in preda a una profonda crisi esistenziale.

Ci aveva pensato e ripensato, e aveva continuato a domandarsi quale fosse la decisione più sensata da prendere: "tornare a Seoul e impersonare fino in fondo la parte del bastardo/vigliacco, o rimanere lì e prendersi le sue responsabilità?".  
Ma più se lo domandava, e più continuava  a sentire quella perenne sensazione non ben definita, che altalenava tra ansia e preoccupazione. Quella sensazione che gli faceva battere il cuore all'impazzata, che lo faceva sentire un completo fallimento, che lo paralizzava dalla testa ai piedi come un cretino, incapace di far qualsiasi cosa. Quel sentimento che lo rendeva a tal punto vulnerabile, da fargli sentire il bisogno immenso di chiedere aiuto...Sì, quell'aiuto che invece avrebbe dovuto ricevere solamente Mel per prima!

Jiyong scosse la testa, inspirando profondamente, cercando di metabolizzare -e contenere- quel maledetto senso di inadeguatezza.
Perchè quale che fosse la scelta, la sua vita sarebbe comunque cambiata radicalmente, in un modo o nell'altro.

E alzò gli occhi al cielo, lasciando che le gocce di pioggia rigassero il suo viso già un pò bagnato dalle lacrime, scostando quel dannato cappuccio della felpa che gli ostruiva il respiro... O forse non era quello a tappare le sue vie respiratorie... Forse la consapevolezza che Mel -stupidamente- aveva deciso di accollarsi un tale peso tutto da sola, lo faceva soffocare in quel modo...
Sì, la triste solitudine con cui quella ragazza aveva deciso di circondarsi, gli faceva stringere il cuore in una morsa così forte da togliergli il respiro.

E allora, lui, cosa avrebbe dovuto fare? Come avrebbe potuto salvare una persona che non voleva essere salvata? Sarebbe stato più saggio andare via o rimanere e insistere? 

Ma forse la risposta alle sue domande già ce l'aveva...
Sì, perché lui non si era mosso da lì, era rimasto immobile, accovacciato contro la vetrina di quel negozio di abbigliamento, sotto la pioggia battente che aveva infradiciato tutti i suoi vestiti -ormai appiccati alla pelle-, ad aspettare che lei uscisse.
E allora non contavano più tutte le domande che si era posto fino a quel momento, perchè tanto -e comunque- lui avrebbe provato -anzi no, avrebbe insistito- ancora una volta per ottenere egoisticamente quello che realmente voleva. Sì, avrebbe continuato a tormentarla fino a quando lei non avrebbe dato segno di cedimento, e si fosse arresa al suo invadente assedio. E allora che se ne andasse tutto al diavolo! Perchè non ci pensava proprio a rispettare il desiderio di Mel di voler affogare nella solitudine! Perchè era lui, in quel momento, quello a non voler rimanere da solo! E anche se lei avesse continuato a recalcitrare, lui avrebbe continuato a insistere...Insistere, insistere, e ancora insistere! Non poteva -e non voleva- abbandonarla a se stessa! Non adesso che sapeva di quella cosa, così importante...

E una lacrima scese ancora una volta dai suoi occhi, pensando a quanto lei fosse stata davvero una stupida sciocca...

<< Che ci fai ancora qui!...>> Ma tutto a un tratto, il suono della sua voce -ancora più fine e delicata del solito- gli invase le orecchie, facendogli palpitare il cuore ormai già troppo agitato. E si asciugò velocemente il viso, cercando di mandar via i segni del pianto, voltandosi a guardarla negli occhi <<...Dovresti andartene da qui! >> Disse lei, rivolgendogli lo sguardo più freddo e scostante che potesse avere.

E Jiyong rimase per un secondo a fissare gli occhi scuri di Mel, che a sua volta continuavano a guardare i suoi, senza mostrare il minimo segno di cedimento. Come se lei in una qualche maniera stesse provando a intimidirlo per farlo scappare via << Non funziona...>> Disse lui con tono pacato, rompendo quel velo di glaciale silenzio <<...La tua freddezza non funziona con me...>> Continuò, passandosi una mano fra i capelli fradici, riprendendo a fissarla poco dopo. E proprio in quell'istante -nell'attimo in cui le aveva mostrato che no, i suoi trucchetti non sarebbero mai funzionati con lui- Jiyong vide il viso di Mel farsi smarrito, proprio come quando lei rimaneva spiazzata, senza parole, senza riuscire a controbattere qualcosa di sensato, o a trovare un'altra argomentazione convincente che potesse far crollare la sua determinazione di volerle parlare...A trovare qualcosa con cui sarebbe potuta riuscire a vincere..."E' stato anche troppo facile"...E allora Jiyong capì che era giunto il momento di montare su quella controffenensiva, che avrebbe frantumato il velo di ostilità che lei aveva eretto <<...Mel...>> Disse sospirando <<...Sono ancora quì perch...>>

<< Ti conviene mettere subito quel cappuccio >> Intervenne lei interrompendolo drasticamente, cambiando argomento.

Forse non sarebbe stato poi così facile raggiungere l'obbiettivo che si era posto. 
Lei non aveva intenzione di rendergli le cose tanto facili << Perché?...>>  
Ma andava bene comunque, avrebbe fatto solo un pò di fatica in più, tutto quì. Ma sicuramente avrebbe raggiunto ugualmente la sua meta <<...C'è forse qualcuno in questa città sperduta che possa riconoscermi?...>> E colse al volo quell'affermazione -usata ingenuamente per cambiare argomento- che gli aveva servito su un vassoio d'argento l'opportunità di portare la situazione dove voleva lui. E immediatamente la riutilizzò a suo vantaggio <<...Hai paura che possa venire assalito dalle fan? >> Domandò mettendola un pizzico alla prova.
Perchè in Mel aveva percepito qualcosa che non combaciava con il suo aspetto freddo e distaccato. E allora Jiyong non poteva far altro che seguire il suo istinto, cercando di capire quale fosse quel tassello diverso, che non si conformava agli altri.

<< Tu sottovaluti un pò troppo le situazioni...>> Rispose lei infastidita <<...Come sempre...>> E la vide crucciare le sopracciglia, fissando lo sguardo da un'altra parte, mentre con indifferenza cercava uno squarcio di serenità in quel cielo così nero, dove non ci fosse ne pioggia ne nuvoloni scuri.
E Jiyong sbarrò immediatamente gli occhi, sorpreso da quell'affermazione impercettibile -detta quasi bisbigliando- che mostrava un pizzico di preoccupazione che lei non voleva dare a vedere. Ma soprattutto perplesso dal fatto che dopo tutto l'odio che Mel gli aveva dimostrato, fosse ancora ferma lì a indugiare. 
Così, quasi come fosse automatico -e immediato-, il suo sguardo si portò sull'ombrello che lei ancora teneva fermamente chiuso.
La cosa che venne in mente a Jiyong, era che se una persona non voleva stare in compagnia di un certo individuo, l'atto di andare via era bello che immediato. Era naturale, razionale, e fulmineo. Certo non se ne sarebbe stato lì a temporeggiare, come invece stava facendo lei...

..."Dolcemente ingenua"...

Jiyong sorrise interiormente, avendo capito di poter nuovamente gestire la situazione. 
Dietro quelle parole pungenti, non vi era altro che il suo volersi dimostrare indifferente a tutto, che per lei ormai non contava più niente quello che erano stati insieme, e che la sua sola presenza lì, la irritava. Ma era davvero così certa di riuscire a fargli bere una simile idiozia? Davvero pensava che non si sarebbe accorto di una tale finzione? Quasi sicuramente lei doveva esserne totalmente convinta, visto che continuava a recitare quel ruolo così poco consono alla sua persona. E Jiyong pensò che dietro a tutta questa messa in scena, potesse esserci qualcosa di più grosso, qualcosa per cui lei continuava a opporre resistenza.
Alla fine -se ci rifletteva bene- che altro atteggiamento poteva adottare Mel? Davanti ai suoi occhi, Jiyong non appariva altro che una persona immorale, che se n'era fregato dei suoi sentimenti -andandosene a letto con un altra, mentre stava con lei-, e che l'aveva usata solamente come diversivo. Sicuramente non l'avrebbe certo accolto a braccia aperte, magari dicendogli uno smielato "mi sei mancato"! No, non era mica una fan-fiction quella! Era più che normale che lei non avesse avuto altro da dire, se non un sonoro "vattene" << Perché non mi salvi tu allora >> Ma Jiyong aveva tutta l'intenzione di non arrendersi, e non avrebbe mai lasciato stare le cose in quel modo. Si sarebbe impegnato per riportare tutto a come era un tempo...Ed era sicuro che ci sarebbe riuscito!

<< Come?! >> Domandò lei, voltandosi verso di lui con occhi sbarrati.

<< Salvami tu...>> Ripeté ancora una volta, incrociando le braccia al petto, appoggiandole delicatamente sulle ginocchia -ancora accovacciato alla vetrina- <<...Se sei preoccupata che possano riconoscermi, portami in un posto dove posso essere al sicuro >> Disse facendo un breve attimo di pausa, guardandola intensamente.

<< Ti sbagli...>> Disse lei prendendo immediatamente l'ombrello <<...Non sono affatto preoccupata >> E lo aprì. E fu in quell'istante che Jiyong percepì forte e chiaro, il senso di disagio che Mel provava. Sì, perché era proprio quando lei si sentiva in quel modo, che iniziava a cercare una via di fuga. 

E l'unico modo -per far svanire istantaneamente quel senso di disagio che provava- che lei conosceva e sapeva usare bene, era quello di scappare << Te ne vai ugualmente, sapendo che l'incolumità di una persona famosa dipende da te?...>> Domandò immediatamente, bloccando la sua fuga <<...Se mi accade qualcosa poi sarai responsabile >>

Una sfida? Una minaccia?

Beh, forse lo era...O forse no...Magari quello era piuttosto "un modo diverso per trovare un'accordo"...

<< Pensi che possa fregarmene qualcosa degli stupidi metodi che usi per far fare alle persone quello che vuoi? >> Rispose lei con durezza.

..."Oh-Ho, Kwon Jiyong, sei stato beccato!"...

...O forse Jiyong stava provando a spingersi un pò troppo oltre a quel limite che non avrebbe dovuto varcare, convinto che ancora, una speranza che a lei potesse fregare qualcosa di lui, ci fosse. Forse lo conosceva troppo bene, e usare quei miseri mezzucci per ribaltare la situazione, sarebbero stati troppo semplici e scontati.

Doveva cambiare tattica...

E rimase in silenzio per qualche secondo, sentendo quel flebile e sottile strato di sicurezza -rafforzatosi qualche istante prima- affievolirsi improvvisamente di fronte alla fermezza di Mel. Doveva trovare un'altra soluzione, e in fretta! O lei sarebbe scappata sul serio << So di non meritare una seconda possibilità...>> Iniziò a dire, abbassando leggermente la testa in segno di resa <<...So anche che non ti fa piacere parlare con me...>> Stringendo forte la mano al petto <<...Ma non ti andrebbe di fare un'eccezione per questa volta?...>> Alzando la testa e portando lo sguardo nei suoi occhi <<...Solo per un vecchio amico che ha bisogno di parlare...>> Disse infine, declassando il loro rapporto intimo, a quella "teorica" amicizia, che -però- non era mai esistita fra loro <<...Se poi dopo non vorrai più vedermi, accetterò la tua decisione, e non mi farò mai più vedere...>> Facendo ancora una volta, una lunghissima pausa
..."Senso di colpa"...Non c'era cosa migliore che suscitare nell'altra persona un bel senso di colpa. 
Era da sempre risaputo che ogni essere umano aveva almeno centomila comandamenti interni, che non conosceva e non riconosceva come  tali, ma ai quali ubbidiva inconsciamente -e ciecamente- in modo assoluto. Questi "comandamenti" erano stati scritti dentro il dna di ogni persona, che i genitori stessi instillavano con i loro insegnamenti. E si basavano -infatti- sulla paura interiorizzata -spesso inconscia- di un giudizio negativo. Tale giudizio negativo -per un bambino- comportava una punizione, ovvero la paura di essere privato dell'amore stesso. In definitiva il senso di colpa suggeriva al subconscio questa genetica: "sei colpevole, verrai condannato e punito con l'abbandono", che -sempre per un bambino piccolo- significava la morte. 
Quindi Jiyong altro non doveva fare che riportare a galla quel senso di colpa inconscio e far affiorare quel terrore di rifiuto, dell'abbandono, e della morte <<...Ti prego, parliamo per un ultima volta, poi dopo non mi farò più vedere >> Si rendeva conto di aver detto una colossale bugia, e che tutta quella finzione che le stava buttando davanti agli occhi era come giocare sporco, ma davanti all'inflessibilità di Mel, lui non poteva far altro.

<< Io non riesco a capire...>> E sentì il cuore iniziare a battere forte, vedendo l'imprevista confusione di Mel, di fronte a quelle parole <<...Sul serio non capisco come tutte le volte ci riesci...>> Capendo di essere riuscito con semplici parole, a instillare dentro il piccolo cuoricino ingenuo di Mel, un vero e proprio senso di colpa...Il senso di colpa teorico del "concedere al condannato a morte, un ultimo desiderio".
E la vide -infatti- fissare la punta delle scarpe, per un attimo interminabile, tenendo stretta fra le mani quell'ombrello, mentre crucciava le sopracciglia, mordendosi nervosamente il labbro inferiore della bocca <<...D'accordo...>> Disse poi, dondolandosi leggermente sulle punte <<...Hai vinto >> E il cuore in tumulto di Jiyong perse realmente un battito, realizzando di aver vinto ancora una volta...




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[Seoul - Stazione radiofonica - Presente]



Gli occhi perplessi, la bocca deformata in stupore, il brusio crescente che continuava a farsi sentire ogni volta che lui aggiungeva una sillaba in più...
Insomma, quella situazione di continuo clamore, iniziava a seccarlo immensamente. In fondo era inutile continuare a ripetere le stesse cose: "vuoi lasciare i Big Bang?, ma perché?, non pensi alla tua carriera?" e poi "ti pentirai di aver abbandonato questa opportunità, perderai tutto ciò che hai".

Per loro era solamente un'opportunità sprecata, ma per lui invece, quella era l'opportunità della sua vita.
Che cosa non era chiaro a quelle persone così ottuse? Era davvero così difficile comprendere che il suo unico rimpianto sarebbe stato quello di continuare la sua carriera e fregarsene del resto?

Jiyong inspirò profondamente, socchiudendo gli occhi per un breve istante.

In sottofondo sentiva ancora la voce di Seung-Hyung che continuava a cercare di sostenere un'argomentazione plausibile in sua difesa, con quella gente che certo non avrebbe mai capito una scelta -come l'avevano chiamata loro fino a quel momento- così insensata.

Ma alla fine cosa potevano capire loro, del suo cuore?

Niente! Questa era la risposta. Non avrebbero mai potuto capire fino in fondo i suoi sentimenti, capire
perchè  lo stava facendo, e per chi lo stava facendo!
Ma alla fine poco gli importava...A lui interessava solamente finire quell'intervista alla svelta e levarsi per sempre dai piedi...




                                                                                                          (********************)





                                                                                                                                   << Ciò che ritenete importante voi, non è importante per me >>


Mel si passò una mano fra i capelli, mentre continuava ad ascoltare la voce di quel ragazzo che -con estrema ostinazione- continuava a portare avanti quell'assurda -e soprattutto inutile- discussione. La cocciutaggine che aveva mostrato nel mantenere quella ridicola presa di posizione, poteva ben essere catalogata come stupida incoscienza! 
Non aveva bisogno di fare una dichiarazione così plateale, come anche non aveva bisogno di arrivare a dover mollare la musica per un motivo così futile...


                                                                                                                                                  -...La decisione è mia, tu non c'entri niente...-                 


...Era con quella frase -detta con insufficienza- che Mel era stata pagata, come a voler dire "non ti illudere di essere sempre la motivazione delle mie decisioni".
Ma lei sapeva che non era così! Anche se lui continuava a negare l'evidenza, Mel sapeva bene che lui stava prendendo una decisione simile, solo perchè preoccupato per la situazione che la riguardava. Sapeva che Jiyong stava decidendo fra due cose importanti, e sapeva anche che stava scegliendo in base a quello che secondo lui -al momento- poteva essere più importante.
Si rendeva conto che, preso dall'impeto di essere venuto a conoscenza di una notizia del genere, potesse essere destabilizzato fino al punto di voler mollare tutto. Ma non era così che doveva andare, doveva rifletterci bene -cosa che non avrebbe mai fatto- e scegliere il futuro che poteva dargli più opportunità -in questo caso "la musica"-. 
Lui aveva un enorme talento da sfruttare, e quell'immenso carisma per cui le persone venivano attratte inevitabilmente...Non poteva buttare via tutto in quel modo.
Ed era per questo che -visto che lui non era in grado di ragionare con mente lucida- era stata lei a prendere una decisione che lo avrebbe ricondotto sulla strada giusta...

                                                                                                                               
                                                                                                                                -...La scorsa notte non è stato niente...Fra noi non esiste più niente...-


Mel sbuffò seccata, e con una breve mossa chiuse il portatile che teneva sulle gambe, interrompendo la connessione internet che le permetteva di ascoltare l'intervista. Non sapeva per quale masochistica ragione si era connessa e aveva deciso di ascoltare quel programma radiofonico -visto che ormai aveva chiuso con il passato-. Non c'era bisogno di risollevare vecchie questioni che le riportavano alla mente solo cose spiacevoli.

Ormai tutto era finito...


                                                                                                                                   -...Jiyong, dimentichiamoci di quello che è stato...
                                                 
                                                                                                                                    ...Sono convinta che saprai benissimo portare avanti la tua vita ...
                                                           
                                                                                                                                    ...Come hai sempre fatto prima di incontrarci...
                                                                                                                                    
                                                                                                                                    ...Te la caverai alla grande, ne sono sicura...-

                                                                                                                                        

Ma lui si era ostinato ugualmente in quella direzione che lei assolutamente non voleva che prendesse "ritirarsi dalla musica"...Poichè lui non aveva ascoltato neanche una parola di quello che lei aveva detto, aveva continuato per la sua strada, dicendogli che non era per lei che lo faceva, che aveva bisogno di staccare un pò da quella vita caotica, che i continui impegni e gli asfissianti incontri con i fan erano diventati una routine troppo stressante...Che comporre musica era diventato stressante...


                                                                                                                                    -...Ti sbagli...La solita vita che dici tu, non sarà più la stessa...                                                                                                                                                                         ...Sarà diversa...Sarà divisa a metà...
                                                                                                                                        E non riusciremo a viverla bene da soli...-

                                                                                                         


...Aveva ragione...La sua vita non era più la stessa, lei non era più la stessa. L'unica cosa a essere rimasta invariata, era quel sentimento di disapprovazione che provava per quella stupida decisione che lui aveva preso. Non era d'accordo per niente! Ma ormai, che cosa avrebbe mai potuto fare? Lui aveva già deciso di ritirarsi, e non sarebbe tornato indietro nemmeno sotto tortura! Perchè Jiyong era quel ragazzaccio che feriva le persone, le usava, e le trattava male -magari prendendole persino in giro-, ma che non si rimangiava mai la parola, neanche in punto di morte. Avrebbe sicuramente dato valore alla scelta fatta, e l'avrebbe portata fino in fondo a testa alta...


                                                                                                                                           -...Non mi importa di cosa potranno dire gli altri...
                                                                                                                                               Ti aspetterò...Domani all'aeroporto, io ti aspetterò...
                                                                                                                                            
                                                                                                                                            ...Vieni, torniamo insieme nella nostra Seoul...-






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[Rho, paesello vicino Milano (Italia) - Qualche mese prima]




Un famoso detto narrava che "tra dire e il fare, c'era di mezzo il mare".
Questo proverbio -che delle volte poteva persino sembrare stupido- racchiudeva una verità immensa, ossia che le parole da sole non contavano niente, perché portate via dal vento. Perché non era nel “dire” che erano evidenti le intenzioni di una persona. Solo le azioni riuscivano a rendere palese ciò che realmente un individuo provava.
Allora, ecco spiegato perché certuni dicevano spesso che il “dire” -o meglio "le parole"- diventava importante -e quindi credibile- solo quando era seguito dal "fare" -ovvero azioni concrete-, e forse era anche spiegato il motivo per cui Mel continuava a sentire l'ansia crescere sempre di più, ogni secondo che passava. Perché non aveva rispettato per niente la regola del "agire in base a alle parole". I fatti continuavano a non combaciare con quello che diceva, e il rischio che di lì a poco Jiyong se ne sarebbe accorto, era più che alto.

<< Sei davvero carina, lo sai vero?...>> Mel trasalì paurosamente, credendo che quelle parole fossero rivolte a lei. E per un miserabile istante si era illusa che fosse davvero così,! Che Jiyong avesse realmente pronunciato quella dolce frase, dedicandola a lei! Ma riprese il senno subito dopo, nel momento in cui vide lo sguardo amorevole del giovane, fissare solamente il piccolo barboncino nano stretto fra le sue braccia <<...Scommetto che gaho s'innamorerebbe immediatamente di te se ti vedesse >> Grattando il pancino roseo della bestiola -che distesa a pancia in su- gli scodinzolava contenta. 

..."Accidenti a lui!"...

Il cuore di Mel aveva preso una folle corsa di battiti incontrollati, mentre fissava di sottecchi -immergendo le bustine di thè, nell'acqua bollente- il pericoloso ragazzo che si trovava seduto sul microscopico divano-letto di casa sua. Giocava con la piccola barboncina come se niente fosse, trattando quel cucciolo -e dedicandole speciali attenzioni- come fosse la sua ragazza. E fu in quell'istante che imprecò mentalmente contro se stessa, pensando alla sconveniente situazione in cui si era messa da sola. Certo portarselo a casa non era stata l'idea più brillante che avesse potuto avere...Ancora non riusciva a capacitarsi del perchè lo aveva fatto...Sapeva solamente che il suo cuore continuava a battere all'impazzata...
Perchè Mel sapeva bene quanto tutta quella condizione fosse surreale -e incerta-. Con Jiyong lì nei paraggi, la situazione poteva cambiare -e ribaltarsi- drasticamente in un breve secondo, e mutare un momento tranquillo -come quello che stava vivendo in quel momento-, in uno assolutamente complicato -come quello in cui sicuramente si sarebbe tramutato-.

Era questo che lui sapeva far bene: "gestire ogni situazione a suo piacimento, e delinearne le sorti come più gli piaceva"! E già che era lì con lo scopo di parlare, niente presagiva essere qualcosa di buono.

Nonostante la lontananza fra loro fosse ampia, e lui neanche la stesse degnando di particolare attenzione, il solo pensiero di essere ancora una volta insieme a lui nella stessa stanza, riusciva a renderla nervosa...


                                                                                                                                   -...Si può sapere chi sei? Perché stavi dormendo 
nel mio letto?
                                                                                                                                       E perché diavolo hai 
spostato la mia cornice?...-


...Proprio come era accaduto quando si erano incontrati per la prima volta, la situazione poteva sfociare nell'assurdità più totale.
Davvero era rimasta sconvolta da quella personalità così scortese -con cui lui si era comportato-, davvero troppo distante da quello che lui falsamente mostrava in pubblico! Tutto avrebbe pensato, tranne che G-Dragon fosse un ragazzo maleducato, che trattava le persone con insufficienza. 
E questo riconfermava il concetto che motivava le sue paure: "l'imprevedibilità del carattere di Jiyong".

Lui, quel ragazzo che per troppo tempo aveva idealizzato affidandogli il ruolo quale "suo salvatore", si era rivelato essere il Dio della malvagità assoluta, apparso davanti a lei solamente per torturarla e prendersi gioco della sua persona...


                                                                                                                                                             -...Mel...Tu...Mi piaci sul serio...-



...Quello stesso ragazzo, che dal niente, aveva iniziato a corteggiarla sfacciatamente. E anche se Mel ripetutamente si era domandata come dal "niente" lui fosse arrivato a quel "mi piaci", continuava a non saper dare una risposta. Era accaduto e basta. Jiyong all'improvviso aveva cambiato idea, e le aveva mostrato solo i lati più belli del suo carattere. Non più frasi sarcastiche, non più cinismo, o presa di giro...Solo frasi dolci, melliflue, che avevano il potere di sciogliere il suo animo in un istante.
E pensò a quanto le cose si fossero ribaltate ironicamente...

Sì, perchè per assurdità, l'astio delle parole che Jiyong inizialmente le aveva rivolto, erano scomparse dalle labbra di quest'ultimo, comparendo invece sulle sue << Tieni...>> Disse Mel porgendogli la tazza di thè caldo, con voce astiosa <<...E lascia in pace il mio cane >> Un astio che in realtà lei non provava, ma che dimostrava in automatico, per paura di continuare a soffrire... Per paura di sentire quella ferita -ancora aperta- allargarsi sempre di più...

<< Perché?...>> Domandò lui prendendo la tazza dalle sue mani <<...Sei gelosa? >> Sorseggiando un pò del thè.

...Perché sapeva che nel momento in cui Jiyong avesse appurato che un enorme responsabilità gravava sulle sue giovani spelle -e che avrebbe la sua fama di Idol sarebbe stato a rischio a causa di questo- se ne sarebbe andato via all'istante. Perchè Mel lo conosceva abbastanza, da sapere che le responsabilità di quel tipo, non facevano per lui. E allora che senso aveva metterlo al corrente di una cosa, che lui -a priori- avrebbe rifiutato? Vederlo scappare avrebbe fatto troppo male. Le avrebbe -tristemente- ricordato, come si era sentita, leggendo il messaggio che Bom gli aveva mandato, dopo la loro notte intima. Si sarebbe sentita ancora una volta rifiutata, disprezzata, e per niente amata...
E quindi sì, preferiva trattarlo gelidamente e tenerlo alla larga. 


E per questo, era determinata a distruggere definitivamente qualsiasi cosa Jiyong si stesse preparando a mettere in piedi. Non gli avrebbe dato l'occasione di varcare quel limite, e avrebbe tirato a chiudere la questione velocemente . C'era solamente una cosa che lui doveva fare, ed era quella di sparire dalla sua vita una volta per tutte!

<< Non farti strane idee...>> Rispose Mel, mettendosi a sedere vicino al tavolo, poco distante da lui <<...Non voglio che lei abbia a che fare con certi bastardi, tutto qui >> E dette quelle parole così taglienti, sentì il senso di colpa, battere forte sulla coscienza. Da quando, anche lei, era diventata così bastarda? Saper di aver detto qualcosa di veramente spiacevole, ma avere la speranza che lui uscisse di lì con l'orgoglio a pezzi, poteva essere una cosa normale? Poteva giustificarla come "autodifesa", per non essere ferita ancora?

<< Hai sentito?...>> Domandò il ragazzo, alla piccola barboncina, con tono placido <<...La tua padrona ha ragione, devi stare attenta ai bastardi...>> E Mel alzò immediatamente lo sguardo, fissando un J
iyong che rilassato continuava a parlare con la cucciola, non dando peso alle sue parole, non omettendo affatto il discorso a suo vantaggio. E rimase completamente interdetta dalla sua reazione, minimamente scalfita da quello che aveva detto. 
Per davvero si domandava come lui riuscisse a rimanere tanto tranquillo, davanti a tutto il disprezzo che lei gli stava dedicando <<...Riusciamo solamente a complicarci la vita, perché siamo troppo egoisti...>> Continuò, sorridendo dolcemente alla piccola <<...E quando troviamo la ragazza che ci piace davvero, sappiamo solo combinare casini >> E improvvisamente vide Jiyong alzare gli occhi, rivolgendo lo sguardo verso di lei, fissandola serio.

Per un istante Mel rimase con il fiato sospeso, appurando che la controffensiva di Jiyong fosse appena iniziata. E questa volta non aveva frainteso...Le sue parole erano dirette solamente a lei...

E imbarazzata, non poté fare altro che distogliere lo sguardo dal suo. 

Quella breve conversazione indiretta, era un modo diverso per farle capire che ancora teneva a lei, e che quello che era successo, era stato una brutta conseguenza della sfortuna di essere un tipo come lui.
Non era una scusante, era solamente una maniera un pò imbranata per dire che per troppo tempo aveva vestito i panni del bastardo, e che alla fine quel ruolo gli si era così fossilizzato addosso, che adesso -ora che aveva qualcuno di cui gli importava veramente- non era stato capace di cambiare se stesso, portandosi dietro gli strascichi di quella brutta personalità.

..."Bastardo! Con che coraggio viene quì a dirmi questo!"...


E il pizzicore al naso -così forte- fece affiorare le lacrime dentro gli occhi di Mel. Nonostante si impegnasse così tanto per odiarlo e a distanziarsi, lui trovava sempre il modo di raggiungerla. Sì, Jiyong continuava a fare lunghi passi verso di lei, e verso quel cuore che lentamente iniziava ad ammorbidire la sua durezza. Ma non poteva cedere alle lacrime davanti a lui! Proprio ora che era riuscita a costruirsi una corazza così spessa! Non poteva mostrargli come quel suo modo di fare -insieme alle parole-, avessero toccato profondamente la sua gelida anima!...
E si alzò immediatamente dirigendosi verso il lavandino, facendo finta di dover gettare via quel thè, dentro la sua tazza.

Se Jiyong si fosse accorto dei sentimenti che ancora lei provava verso di lui -che non erano cambiati affatto-, sarebbe stata la fine. Lui avrebbe preso forza, e non avrebbe smesso di insistere fino a quando lei non avrebbe issato bandiera bianca. Il che voleva dire, poi, di metterlo al corrente della situazione. 
E dannazione, lei non voleva assolutamente che questo accadesse!


Così appoggiò le mani sul lavandino, pensando che dovesse trovare un modo per concludere la questione il più in fretta possibile. Sì, perché più stava insieme a lui, e più i suoi sentimenti sarebbero stati evidenti. Di lì a poco, se non si sbrigava, la sua maschera sarebbe crollata...




                                                                                                                 (********************)





***********************
[Rho, paesello vicino Milano (Italia) - Qualche mese prima]



Una piccola, microscopica, apertura, quel piccolo spiraglio che Jiyong aveva sperato di vedere, lo aveva appena intravisto negli occhi lucidi di Mel.

Le lacrime erano da sempre una reazione di gioia o dolore, tutto dipendeva dal contesto in cui esse si manifestavano. E dal momento che la loro non era una relazione semplice, poteva ben dire che le lacrime di Mel, erano una reazione causata dal dolore che lei in quel momento stava provando. Ma erano anche ovviamente, una reazione della sua sensibilità! Era ovvio che non stesse bene! La sua presenza lì non poteva lasciarla indifferente! Sicuramente era confusa, scossa, ed era forse anche per questo che cercava di mostrarsi ostile nei suoi confronti.
Per non far vedere quanto in realtà lei fosse ferita, continuava a trattarlo freddamente, usando le parole più taglienti che potesse avere. Solo per allontanare da lei, la potenziale "causa" di dolore, e adottare un'autodifesa per non essere ferita ancora una volta.

Ma era sicuro che questa non era altro che una reazione causata dal fatto che lei provasse ancora dei sentimenti.
La persona che l'aveva ferita era proprio lì davanti a lei, e questo senza ombra di dubbio,
 non faceva altro che ricordarle ciò che era successo, il male che lui le aveva causato, e che probabilmente lei ancora sentiva.
Come si sarà sentita a sapere di lui e Bom? Inutile? Usata? Disprezzata? Abbandonata? Sì, probabilmente quei sentimenti -e molti altri ancora- Mel li aveva provati tutti, e li stava rivivendo grazie a lui.


Ed ecco spiegato perchè, era arrivata al punto di veder culminare le sue emozioni -ormai incontrollate- in lacrime.

Jiyong rimase per qualche istante a fissare la schiena di Mel, pensando di voler entrare cautamente in quella conversazione che le faceva male, ma che lui a ogni costo doveva affrontare. Perchè sì, doveva farle sapere che anche se l'errore di essersi ubriacato e di averla tradita c'era, non era stato voluto da lui.
Era solamente un triste errore causato dall'alcol, che lo aveva reso incosciente delle sue azioni, facendogli scambiare quella donna per lei.
Non c'era stata intenzione, e non c'era stata volontà di farlo. Quella con cui lui credeva di aver fatto l'amore era proprio lei, non sarebbe stato a letto con nessun altra, se solo fosse stato cosciente e se ne fosse accorto. E questo doveva farglielo sapere << E' davvero carina tua casa >> E poi doveva anche farle sapere che era a conoscenza di lui. Ormai era una cosa che non poteva più ignorare. Lui c'era, e Jiyong aveva bisogno di chiarire la sua posizione al riguardo.

<< Non è granché...>> Rispose lei aspramente <<...E' troppo piccola >> Non riuscendo evidentemente a controllare il disagio.


<< Però è accogliente...>> Continuò lui mettendo le mani in tasca, mentre continuava a osservare l'ambiente. E pian piano iniziò ad avvicinarsi a lei, accorciando la loro distanza <<...Tu...>> Iniziò a dire, facendo ancora qualche passo verso di lei, prendendo un'immenso respiro <<...Stai davvero bene qui da sola? >> Domandò poi, arrivando a pochi centimetri da lei.

E nei brevi istanti di silenzio che susseguirono, Jiyong poté udire distintamente il rumore dei sospiri soffocati di pianto, che Mel cercava malamente di nascondere << Mi sembra ovvio...>> Disse lei brevemente <<...E' casa mia...>> Con sarcasmo <<...E sto bene da sola >> E di nuovo lasciò spazio al silenzio.

Jiyong chiuse per un istante gli occhi, passandosi una mano sul viso, non potendo più portare avanti quel giro largo di parole, che aveva preso per rendere le cose più soft << Mel, perdonami...>> Disse improvvisamente, andando diretto al punto <<...So di averti ferito...>> Sentendo il cuore far male al suono di quelle parole <<...E capisco che avermi qui davanti non sia facile per te...>> Continuò ancora <<...Ma non puoi fingere in questo modo, e dire che qui da sola stai bene. Io non ci credo...>> E si mise di fianco a lei, osservando il suo delicato profilo avvolto da un alone di tristezza. Le lacrime che aveva continuato a trattenere, ormai avevano riempito talmente tanto i suoi occhi -che ancora si rifiutavano di guardarlo-, da non riuscire più a nasconderle. Adesso Jiyong le poteva vedere bene <<...Mel...>> E ancora una volta sussurrò il suo nome, immerso in quella tristezza che provava per lei <<...Oggi Mei Ling mi ha raccontato tutto...So tutto...>> E proprio in quell'istante, dopo aver pronunciato quelle parole che svelavano ogni segreto da lei taciuto, la vide girarsi verso di lui, con occhi sbarrati e pieni di lacrime, come se qualcosa di spaventoso le fosse stato improvvisamente rivelato.

E prima che lui potesse aggiungere qualsiasi altra cosa, Mel si affrettò a parlare per prima << Il bambino non è il tuo...>> Smentendo prontamente, con sguardo atterrito <<...Quindi è inutile prendere anche solamente questo argomento >> Cercando di disilluderlo da qualsiasi cosa lui avesse creduto.

Ma era sul serio così? Jiyong aveva frainteso la situazione? Quel bambino che lei aspettava, davvero non era il suo?



                                                                                                                                     -...Non so granché di lei, non parla molto volentieri di se...
                                                                                                                                      ...L'unica cosa che so, è che aspetta un bambino dal suo

                                                                                                                                         ex ragazzo Coreano, e che è molto agitata per questo...-
                                                                                                                               



...Mel, una ragazza così ingenua e pura, ancora visibilmente coinvolta nei sentimenti per lui, sarebbe mai stata capace di andare a letto con un altro uomo solo per dispetto o per solitudine? Quante probabilità c'erano che lei avesse incontrato un' altro ragazzo -per giunta Coreano- da cui adesso aspettava un bambino?
Nella mente di Jiyong, tutte le probabilità relative a una simile situazione, iniziarono ad azzerarsi velocemente << Non ci sei mai riuscita con me...>> Disse lui facendole un mezzo sorriso <<...Non sei mai stata brava in questo >>


<< Come? >> Domandò lei, guardandolo con occhi sinceri e ingenui, ancora velati dalle lacrime.

<< Non sei mai riuscita a raccontarmi bugie sufficientemente credibili...>> E vidi gli occhi di Mel smarrirsi, assumendo quell'espressione in preda al panico, che aveva sempre suggerito a Jiyong di avere ragione. Quell'espressione che la faceva apparire ancora più dolce e indifesa, e che gli rivelava, quanto lei realmente fosse incapace di essere disonesta.
E travolto dai mille sentimenti che sentiva per lei, vedendo quello spiraglio della vecchia Mel emergere lentamente, Jiyong non poté fare a meno di accorciare ancora una volta la distanza. E si portò davanti a lei, sfiorandole delicatamente il viso <<...Come puoi iniziare a farlo adesso...>> Accarezzandolo dolcemente <<...Escludendomi da qualcosa che è anche mio >> Provando una forte emozione, causata dal contatto con la sua pelle.


<< Non sto dicendo bugie...>> Disse lei allontanandosi bruscamente dalla sua mano <<...E' la verità, il bambino non tuo >> Opponendo ancora una volta resistenza.

E per un attimo, per un brevissimo istante, Jiyong -al solo pensiero di essere respinto, e perderla
 definitivamente- vide passare davanti agli occhi tutto quello che al mondo -per lui- era al momento, davvero importante.
In quella persona che aveva davanti agli occhi, si racchiudevano tutte le sue ragioni di vita, tutto quello per cui Jiyong era venuto all'esistenza. E forse era persino esagerato dirlo, ma quella, era la stessa identica ragione per cui milioni di persone nascevano, crescevano, e infine morivano.

L'amore!...


                                                                                                                                                      -...Omma, da dove sono nato io?...

                                                                                                                                                         (domandò ingenuamente, continuando a colorare
                                                                                                                                                          il disegno davanti a lui)...A scuola gli altri
                                                                                                                                                          bambini dicono che nasciamo da sotto

                                                                                                                                                          un cavolo...-


                                                                                                                                                      -...Ah sì?...(disse la donna sorridendo divertita,
                                                                                                                                                          mentre asciugava i piatti)...-



                                                                                                                                                      -...Sì...-


                                                                                                                                                     -...Allora ti dico un segreto...(disse la donna
                                                                                                                                                         bisbigliando)...Per il mio piccolo Jiyong non vale!
                                                                                                                                                         lui è così speciale, che non è nato da un cavolo...-



                                                                                                                                                    -...Davvero?!...-


                                                                                                                                                    -...Sssssh, non lo dire a nessuno...Tu sei nato
                                                                                                                                                        dall'amore di mamma e papà...-

                                                                                                                                                 
                                                                                                                                                   -...L'amore? E che cos'è?...-



                                                                                                                                                  -...E' quel pezzettino di Jiyong che manca, per
                                                                                                                                                       fare un Jiyong intero...Quando trovi il pezzettino
                                                                                                                                                      mancante, diventi completo.
                                                                                                                                                      Questo è l'amore...-




...Quello era il metodo più semplice con cui sua madre gli aveva provato a spiegare l'amore, ma per il cuore ingenuo del piccolo Jiyong, una tale spiegazione era ancora troppo difficile. Aveva solamente capito che gli mancava qualcosa per essere un bambino intero...


                                                                                                                                               -...Ricorda Jiyong, tutti nasciamo da un'amore,
                                                                                                                                                   cresciamo per amore, e moriamo per amore...-



...L'amore era quel tutto, che poteva rendere la vita molto più sopportabile. Senza di esso, la gente si trasformava in bestie, e raggiungeva le profondità della dissolutezza, dello squallore, e del vuoto più assoluto.
L
'amore -al contrario- era ciò che riempiva totalmente la vita, poteva rendere le persone meno aride, e più umane.

E improvvisamente il cuore -e i sentimenti- di Jiyong divennero più chiari, realizzando che quel pezzettino che poteva renderlo un "Jiyong completo", fosse proprio lì davanti a lui. E senza quasi rendersene conto, prese il suo viso fra le mani, obbligando i suoi occhi a dargli attenzione << Mel, io non ce la faccio senza di te...>> E si lasciò andare a quella libera confessione, che ormai non poteva più trattenere dentro <<...Sono innamorato di te...>> Osservando gli occhi increduli di Mel, riempirsi di innumerevoli lacrime <<...Ti supplico...>> Disse appoggiando la fronte sulla sua <<...Permettimi di prendermi cura di te, e del nostro bambino >>

E finalmente la vide cedere alle lacrime, lasciando spazio alle emozioni represse << Sei un bastardo Jiyong...>> Disse lei con la voce strozzata dai singhiozzi <<...Perché mi fai questo...>> Tirando dei piccoli pugni sul suo petto <<...Io ti odio! >> E piangendo ancora.

<< Non è vero...>> Disse lui afferrandole i polsi <<...So che anche tu mi ami...>> Alzandole delicatamente il mento <<...Non ha senso vivere separati...>> Asciugando le lacrime che continuavano a scenderle dagli occhi <<...Ti prego, torniamo a Seoul...>> Carezzandole ancora il viso <<...Torniamoci insieme >> E senza più riuscire a contenere i fremiti, Jiyong suggellò quelle parole con un dolcissimo bacio. 

Un bacio a cui lei stava opponendo resistenza, cercando di divincolarsi, facendo infrangere il respiro affannato contro le sue labbra...Respingendolo ancora una volta.

Ma Jiyong aveva aspettato da troppo tempo quel momento!

In quei mesi così vuoti, trascinato in quell'oblio straziante del non poter avere sue notizie, lui aveva desiderato così tanto rivederla e stringerla fra le braccia, che era arrivato al punto di sognarla persino la notte.

Sì, un dolcissimo sogno che continuava a vederlo stare insieme a lei, abbracciarla, baciarla...Un sogno dove finalmente lei dichiarava la sua resa e usciva da quel nascondiglio dove si era rifugiata per tutti quei mesi. Un terribile sogno -che diventava tale- semplicemente quando si svegliava e si rendeva conto che lei di fatto non c'era più, e che neanche avrebbe potuto tentare di raggiungerla, poichè ignaro di dove si trovasse.

Tutto di quella situazione lo aveva tormentato fino a farlo diventare quasi pazzo!

E adesso che l'aveva fra le braccia avrebbe dovuto lasciare la presa, solo perché lei doveva portare avanti quell'inutile resistenza contro di lui? No, certo che non l'avrebbe lasciata andare! Adesso che l'aveva finalmente fra le braccia, l'avrebbe continuata a stringere forte, continuando a ricercare le sue labbra con dolci baci!

Così Jiyong si avvicinò ancora di più a lei, facendo combaciare il loro corpi in modo perfetto -perché loro due, insieme, erano qualcosa di perfetto- e la strinse ancora di più a se, mentre dischiuse le labbra ancora una volta, richiudendole sopra le sue, sentendo tutto il sapore -e il calore- della sua lingua, che sul serio lo stava facendo inebriare fino al punto di diventarne ubriaco.

E fu in quel preciso istante -proprio nel momento in cui il bacio si era fatto sempre più intenso- che sentì la leggera pressione delle delicate mani di Mel appoggiate al suo petto -che fino a qualche secondo prima lo respingevano- stringere forte la sua maglietta, ricambiando finalmente il bacio -con cui lui si era imposto- forse fattosi un pò troppo irruente.



                                                                                                                          
(********************)



Non andava bene. Tutto quello che stava accadendo non andava bene per niente.
Tutti i piani che si era fatta per allontanarlo definitivamente, stavano crollando stupidamente come un castello di carta.

Un bacio...Un semplicissimo bacio, era servito da destabilizzante per la sua determinazione, che era crollata rovinosamente al suolo. Il profumo di Jiyong, la dolcezza delle sue labbra, e il tocco gentile della sua lingua, erano quello che di più destabilizzante ci fosse. Solo lui, e i suoi baci così dannatamente perfetti, avevano la capacità di metterla in crisi.  
Jiyong e il suo saccente spirito di persuasione, l'avevano spinta ancora una volta -forse per l'ultima volta- verso quel sentiero che lui così abilmente aveva tracciato.
Da sempre -da quando lo aveva conosciuto- si era domandata come lui riuscisse a essere sempre così dannatamente convincente, da farle fare esattamente ciò che voleva.
E adesso sapeva il perchè...
Perchè scritto nel suo dna, c'era quella legge di gravità, che irrimediabilmente attraeva le persone verso di lui.
E poteva dimenarsi, battere i piedi, e continuare a ribellarsi, ma alla fine, dopo aver inutilmente esaurito tutte le energie, si sarebbe inginocchiata davanti a lui e avrebbe fatto esattamente ciò che voleva. Perchè all'attrazione del dna, non ci si poteva sottrarre.

E Mel odiava immensamente quella situazione! Odiava il fatto di non avere quella forza di volontà abbastanza sufficiente -e soprattutto duratura- da voler -e dover- resistere fino alla fine davanti a lui. Perchè non poteva dipendere così da una persona! Odiava tutto, odiava tutti, e odiava lui, che sempre riusciva a ottenere tutto ciò che voleva!
Neanche fra un miliardo di secoli, neanche se si fosse impegnata con tutte le sue forze, Mel sarebbe riuscita a fare come lui. E questo non solo la irritava, ma la faceva arrabbiare totalmente.


                                                                                                                                                            -...Mel, io sono innamorato di te...
                                                                                                                                            

                                                                                                                                                             ...So che anche tu mi ami...-

                                                                                                                                                          

Ma anche se brontolava, anche se si arrabbiava, e provava a odiarlo con tutta se stessa, sapeva nel profondo che lui aveva ragione. Ed era per questo che adesso, continuava a baciarlo ininterrottamente...Perchè ne era innamorata.

E non solo...

Lentamente, nei suoi pensieri, il desiderio di volerlo sfiorare, continuare a baciare, abbracciare, e sentirlo con tutti i sensi del suo corpo, si stava insinuando sempre più violentemente nella sua testa...La passione che provava per quel ragazzo, iniziava a farsi troppo viva...

...”Se continua così finiremo per fare l'amore”...


...Fu quella consapevolezza -unitasi alla mano di Jiyong, che lentamente scivolava sotto la sua maglietta- a farle riacquistare quella poca lucidità ormai rimasta << Aspetta...>> Disse allontanandolo improvvisamente <<...Tu...Io...Non posso! >> Pronunciando parole disconnesse e imbarazzate. Perché sì, Mel si sentiva esattamente come la prima volta che lui l'aveva baciata, imbarazzata a tal punto da volersi sotterrare.

E subito sentì le dita di Jiyong, accarezzargli ancora una volta il viso << Stai tranquilla...>> Disse lui quasi sussurrando <<...Sarò gentile >> E il viso di Mel prese il colorito più purpureo che potesse esserci, realizzando che le parole di Jiyong erano mirate a farle capire che l'atto sessuale sarebbe stato dolce, proprio nell'interesse del bambino.
E a quel punto la domanda -mentre guardava gli occhi intensi di Jiyong- le sorse spontanea "Ma quando mai lui si era dimostrato brutale nel fare l'amore con lei?", la risposta era "mai". Lui era sempre stato gentile, riguardoso, preoccupato, e di certo, non era per quello che Mel si stava preoccupando.

Ma senza neanche darle il tempo di formulare nessun altra obbiezione, lui riprese a baciarla, non prendendo minimamente in considerazione le parole espresse da lei poco prima. E dio se il cuore le batteva talmente forte da riuscire a farle mancare il respiro! 
Sì, perché la gentilezza di Jiyong la conosceva troppo bene, e sapeva quanto dolce e caldo lui potesse essere << Jiyong davvero...>> Disse distanziandolo ancora, voltandosi da un'altra parte <<...Sul serio io non poss...>> Ma ancora una volta -prima che potesse esprimersi- un bacio si impossessò delle sue labbra, frenandole dal dire qualsiasi cosa che potesse arrestare quel momento.

<< Non te lo permetto...>> Disse lui a fior di labbra <<...Non ti permetto di farlo ancora...>> Alternando le sue parole ai baci <<...Non ti permetto di rovinare tutto >> E riprese a baciarla ancora una volta. Un bacio quasi soffocante, che non le lasciava spazio per altre parole. 
Perché ciò che provava Jiyong era percepibile dal modo in cui la stringeva, dal modo in cui disperatamente la baciava...Dal desiderio travolgente che lo vedeva bramare un contatto più intimo con lei...
Quel contatto che gli era mancato...Che le era mancato...

E senza opporre resistenza, -poichè quello era ciò che desideravano entrambi- Mel ormai ammaliata totalmente dal modo di fare di Jiyong, si lasciò guidare verso il piccolo divano-letto, dove 
gentilmente l'aveva fatta adagiare, e dove -poco alla volta- i loro sentimenti apparentemente controllati, si erano tramutati in passione pura, che si intensificava ogni secondo di più, ogni qual volta la lingua di Jiyong sfiorava la sua.

...E Mel trasalì terrorizzata, irrigidendosi, nell'istante in cui lui si distese sopra di lei, mentre continuava a baciarla teneramente. Perché quel forte sentimento di malinconia e amore profondo che provava per lui, continuava a diventare sempre più grande, sempre più forte.

Quel sentimento che non l'aveva mai abbandonata, neanche quando aveva scoperto del tradimento, neanche quando aveva scoperto del bambino...
Quello stesso sentimento che l'aveva terrorizzata a tal punto da farla scappare via da Seoul, solo con l'immensa paura di soffrire, di non contare niente per lui...Paura di essere abbandonata...Quella paura di essere una delle tante che Jiyong si era fatto solo per sfizio...

Quella paura di essere la sola ad essere innamorata così tanto...


Mel serrò gli occhi per la paura, stringendoli forte, raccogliendo le mani al petto come a volersi proteggere.
E sentì un ultimo bacio di Jiyong sfiorare le sue labbra << Non essere così spaventata...>> Disse lui appoggiando le mani sopra le sue <<...Questa non è la prima volta fra noi...>> E Mel riaprì lentamente gli occhi, incontrando i suoi, che la osservavano dolcemente. E lo vide sorridere amorevole, come a volerla tranquillizzare, come a volerle fare capire che non c'era niente di cui essere spaventati.
E lo vide avvicinarsi nuovamente, dopo averle accarezzato i capelli, baciandole dolcemente il collo per qualche istante, sfiorando infine il suo orecchio con le labbra come se stesse per pronunciare un segreto <<...Mel...>> Disse sussurrando piano <<...Io sono sul serio innamorato di te >> E pronunciate quelle parole in maniera davvero sincera, Jiyong le diede ancora un piccolo bacio, mentre lentamente si scostava da lei ancora una volta, togliendo la maglietta.

Non sapeva come era possibile una cosa del genere, ma Mel pensò seriamente che forse Park Soo Ha -del drama "I hear your voice"- non era l'unico a possedere la capacità di leggere nella mente delle persone, attraverso gli occhi. Pensò che anche Jiyong avesse la stessa capacità...Perché quando lei aveva dei dubbi, o dei brutti pensieri, immediatamente arrivava lui a rassicurarla, a farle capire che le cose non erano poi così complicate come sempre aveva creduto...


                                                                                                                                                     -...Per Jiyong, questa è un'opportunità incredibile...

                                                                                                                                                        (disse il manager Nam Guk, prendendo
                                                                                                                                                          un sorso del caffè, stretto fra le sue
                                                                                                                                                          mani)...Una relazione proprio adesso
                                                                                                                                                          è ciò che lo potrebbe rovinare per sempre...

                                                                                                                                                          Sicuramente perderebbe gran parte dei
                                                                                                                                                          suo fan...-



...E se a poter rovinare la sua carriera fosse bastata una semplice relazione con qualcuna, cosa sarebbe successo se si fosse venuto a sapere che oltre ad avere una relazione, lui aveva anche un figlio?

E lo abbracciò forte, sentendo i loro cuori -sovrapposti l'uno su l'altro- battere forte all'unisono...Al momento Mel non voleva pensare a niente di tutto questo. Adesso voleva solamente vivere il presente, assaporato ogni istante che le rimaneva, insieme a quel ragazzo che per davvero amava troppo...







                                                          
NOTE DELL'AUTRICE: Allora, ci sono diverse cosucce che vorrei dire riguardo a questo capitolo, per cui vi scongiuro di essere indulgenti e di portare quella santa pazienza di cui siete state dotate per finire di leggere questo capitolo.

Come prima cosa vorrei farvi sapere quante lacrime e sangue ho sudato sopra questo capitolo. Dire che è stato facile, è come dire una colossale bugia! Ebbene sì, mi ha creato non pochi problemi questo scritto 1) perchè era tutto dannatamente scoordinato -e quindi l'ho riadattato non so quante volte- 2) perchè non sapevo cosa scrivere!!
Si vede che sto perdendo lo smalto dello "scrittore" -diciamola così-. Le idee sono venute fuori a fatica, e davvero non erano concordi con tutto lo scritto -e per questo vi imploro di chiudere un'occhio-.

La cosa bella -e che devo dire mi è piaciuta da matti- è che sono riuscita a inserire diverse parti dedicate alla psicologia di una persona. Scavare dentro il personaggio e riuscire a dare una motivazione psicologica al comportamento dell'individuo, è qualcosa che mi piace da matti! Spero sia piaciuto tanto anche a voi...

Ah, sì, Mel è in dolce attesa! -se qualcuno se lo fosse perso- XD
Ecco spiegato il suo comportamento misterioso, scontroso, che non vuole nessuno fra i piedi. E' una specie di autodifesa che lei ha adottato -contro Ji che l'ha fatta tanto soffrire- per proteggere se stessa, e la sua alterata sensibilità.
Ed ecco spiegato anche il motivo per cui Ji vuole lasciare la musica. Lui vuole dedicarsi anima e corpo, solamente a una cosa sola.
Alcune di voi, che hanno recensito, avevano già indovinato. E vorrei complimentarmi con queste ultime, perchè sono state davvero molto attente nei particolari, visto che io avevo cercato di camuffare questa cosa il più possibili. Brave! Sono orgogliosa di voi!

Credo di aver detto tuttissimo ^w^ adesso passo ai ringraziamenti...Sempre dovutissimi:"SamanthaGD, clacla89, infinity, RIRIdolce, B1A4ever, missVIP, VIP_until_whenever e Nitta"...Grazie davvero di cuore per aver recensito il capitolo precedente, e avermi continuato a sostenere per tutti questi capitoli! Sappiate che l'amore e l'impegno che metto nello scrivere, è solo grazie a voi, che siete sempre così ansiose di leggere. Il desiderio di non volervi deludere è sempre tanto, ed è per questo che mi impegno tanto...GRAZIE!!!

E ovviamente un GRAZIE, va anche a tutti coloro che continuano a seguirmi silenziosamente, a mettere la storia tra le preferite/seguite, e per chi mi aggiunge alle autrici preferite. GRAZIE davvero! Siete troppo carine! ^3^

P.S. Un ultima cosa e poi vi lascio...Mi vorrei scusare ufficialmente con tutti per non essere riuscita a mantenere la promessa di finire la fic in questo capitolo. Cioè, è stato parecchio lungo come capitolo, e non potevo aggiungere altrettante pagine allo scritto. Capite che avreste finito di leggere il capitolo conclusivo fra un anno :S
Ma non vi preoccupate, il prossimo sarà quello decisivo! Così mi vedrete finalmente levarmi dai piedi. :D

Un bacione immenso a tutte

Appler ^3^
  
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