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Autore: _12    16/11/2013    5 recensioni
Ma se i tributi non fossero morti davvero nell'Arena?
-"Glimmer, guardati. Sei stata punta da uno sciame di aghi inseguitori, i dottori hanno detto che non ti rimarrà più di un altro anno. E tu, Maysylee? Se sei viva è grazie alla buona sorte che ti ha -quasi- sempre aiutata. Anche tu, hai vissuto per più di venticinque anni qui dentro, sapendo che potresti cadere da un momento all'altro. E non solo voi due, ma tutti noi qui dentro, per quanto questo posto possa essere fantastico, per quanto tutti noi possiamo avere sempre e comunque quello che vogliamo e quando vogliamo, abbiamo tutti i giorni contati. Siamo tutti sicuri di voler cadere senza poter vedere com'è cambiato il modo mille metri qui in alto?"
Genere: Avventura, Azione, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Tributi edizioni passate
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo




Capitol City, -500m da terra, Quartier Generale dei tributi caduti, due anni dopo la guerra.
-"No, no, no! Per l'ennesima volta, Brutus, non possiamo andare su, si spaventerebbero, penserebbero che siamo degli ibridi o qualcosa di simile!"- disse Maysylee.
Brutus, dopo 'solo' tre anni che non vedeva il cielo e che stava all'aria aperta, non si era ancora abituato a quello stile di vita. Veniva trattato come se fosse un prigioniero.
Wiress lo guardò con fare affettuoso per calmarlo.
-"Potremmo farlo, però. Potremmo travestirci."-.
La voce veniva dall'ormai sedicenne Rue, lì da quattro anni.
-"Avanti, ragazzi, facciamo i seri! Non si sta male qui! C'è tutto ciò che potremmo desiderare, uscire sarebbe una pazzia!"- ribattè Marvel.
-"Se posso dire la mia.. beh, sono d'accordo con Marvel, lì. Ma solo in parte: ho bisogno di respirare aria vera . Quindi, la mia idea, è provarci. Potremmo diventare irriconoscibili, basta impegnarsi. Chi non vuole può non venire, ma io ho deciso di aprire la botola."- questa volta, fu Cato a parlare.
-" Tu? Tu, hai deciso di aprire la botola? Santo Cielo! Non sei tu è ­ noi ! Cavolo, siamo in 470, Cato!"- rispose una Glimmer infuriata. Motivo di questa furia era dato dal fatto che il ragazzo aveva scelto Clove invece che lei.
-"Glimmer, guardati. Sei stata punta da uno sciame di aghi inseguitori, i dottori hanno detto che non ti rimarrà più di un altro anno. E tu, Maysylee? Se sei viva è grazie alla buona sorte che ti ha -quasi- sempre aiutata. Anche tu, hai vissuto per più di venticinque anni qui dentro, sapendo che potresti cadere da un momento all'altro. E non solo voi due, ma tutti noi qui dentro, per quanto questo posto possa essere fantastico, per quanto tutti noi possiamo avere sempre e comunque quello che vogliamo e quando vogliamo, abbiamo tutti i giorni contati. Siamo tutti sicuri di voler cadere senza poter vedere com'è cambiato il modo mille metri qui in alto?"- a parlare fu Clove. Per quanto le sue parole potessero essere intelligenti, e dolci da un certo punto di vista, lo disse in tono così sprezzante da poter addirittura spaventare.
-"Clove... Clove ha ragione."- confermò Brasten Lynch, un tributo del distretto due che sarebbe dovuto essere morto durante i sessantaquattresimi Giochi.
Ci fu qualche attimo di silenzio, prima che Sasha Balence prendesse parola.
Alzò le sopracciglia con fare ovvio, accompagnando il gesto aprendo le braccia. -"Allora? Che aspettiamo?"-.
Nella sala riunioni dell'ala ovest, quella in cui tutti i tributi erano invitati, tutti sorrisero e quando un -"Bene, la riunione è finita qui!"- della presidentessa Mayselee Doner li incitò a congedarsi erano tutti eccitati all'idea di poter rivedere il mondo.
   
 
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