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Autore: ICEcream    16/11/2013    2 recensioni
{ «Si svegliava urlando, Wendy, con sempre più frequenza. Poi sentiva una mano sui capelli, si sentiva tirare giù e accarezzare, nelle orecchie sussurrata una canzone che le dava pace. Chiudeva gli occhi e si stringeva a Peter..
Poi un giorno nessuna mano l'aveva accarezzata.»
}
Peter e Wendy, e le brutte notti di Neverland.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Pan, Wendy, Darling
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Finché non scende il sole
[Missing Moment; Spoiler 3x07; Peter+Wendy]
«Can we pretend that airplanes in the night sky are like shooting stars?
I can really use a wish right now.»


 


Quanto tempo era passato da quando era arrivata lì? Mesi, forse anni. Non lo sapeva, magari solo qualche giorno. Il tempo lì sembrava non passare, o non passava davvero, era come vivere in un costante sogno. Era la cosa che più le piaceva, all'inizio, di giorno. Era il motivo per cui si era lasciata trasportare lì dall'ombra.
Poi la sera aveva cominciato a scendere, e dopo quella ne era venuta un'altra, e poi molte altre. Erano brutte le notti a Neverland.
Erano buie, gelide e silenziose. Infine erano diventate spaventose.
Consolata, accarezzata, abbracciata. Lo era stata all'inizio, le braccia di Peter erano gentili e calde, e il suo sorriso rassicurante. Le notti passate con lui non erano state poi così buie. Quelle sere aveva meno paura. Quelle sere si sentiva meno triste, meno disperata. Ma andando avanti quella sensazione era aumentata, quella che dopo il tramonto le faceva provare quel groppo alla gola, quel nodo allo stomaco. E aveva capito cos'era: Nostalgia.
E così anche Wendy si era arresa alle lacrime.
Piangeva in silenzio, all'inizio, da sola, rannicchiata in un angoletto. Non voleva farsi vedere. Poi era diventato insostenibile ed anche lei era diventata come gli altri bambini. Però era rimasta.


«Quindi qui per anni non c'è stato neanche un bimbo sperduto? Tu e basta?» chiese Wendy con meraviglia intrecciando lo stelo di un fiore con i petali di un altro. Era quasi sera ed erano soli nella foresta, lei però non aveva paura, come poteva averne con Peter al suo fianco?
Se ne stava seduta a terra facendo corone di margherite con la testa appoggiata alle gambe di lui che seduto su un tronco suonava il flauto. Ascoltava quella musica che la faceva sentire così bene, la trovava bella, le entrava dentro. Sentiva di volerla ascoltare per sempre.
«Già, solo io» rispose lui facendo una pausa per riprendere fiato.
Wendy smise di intrecciare fiori e lo guardò dispiaciuta «Ma che cosa triste!» l'espressione di lui non cambiò ma soffiando nel flauto fece spallucce, come al solito fingeva che non gli importasse di nulla ma lei sapeva che non era vero. Felix le aveva raccontato come lui se ne fosse andato in giro fuori dall'isola a raccogliere bimbi attirandoli con la sua musica. Peter diceva di averlo fatto solo perché senza qualcuno si annoiava ma la verità era che semplicemente si sentiva solo. 
Wendy ripensando a quella storia si rendeva conto di essere combattuta, era anche lei una bimba sperduta? O solo un topo caduto in trappola? Le sembrava che più ascoltava quel flauto più sprofondava nel lago (*), presto sarebbe annegata ma non riusciva a ritrarsi.
Si mise in ginocchio ed ammirò soddisfatta la sua opera, poi si girò sorridente verso il ragazzo e ignorando le sue sopracciglia agrottate si sporse per posargli sul capo la corona di fiori «Ecco qua!»
Lui soffiò via un petalo che si era staccato e gli si era posato sul naso e fece una smorfia «Che roba è?»
Wendy scoppiò a ridere «E' una corona! Tu sei il re dei bimbi sperduti, no? Quindi devi avere una corona.»
«Questa corona è da femmine, e poi non ci sono re a Neverland, Wendy» rispose lui accigliandosi e posando il flauto sul tronco accanto a sé «Solo una principessa.» si tolse la corona e glie la pose delicatamente sui boccoli biondi. Si piegò per scoccargli un bacio sulla guancia e si allontanò lasciandola con il suo rossore.

Le teneva la mano delicatamente, Peter, come se tenesse un passerotto. Le accarezzava la vita e la schiena, affondava il viso nei suoi capelli e si muoveva lentamente, poi si staccava e la faceva roteare, Wendy sorrideva e quasi inciampava ma lui la prendeva al volo. Ricominciavano a dondolare seguendo una musica tutta loro, poi Peter metteva entrambi le mani sui suoi fianchi e la sollevava in aria, girando. A lei scappava un urletto e poi scoppiava a ridere. Lui non diceva niente, ascoltava il suono della sua risata e la stringeva di nuovo a sé come con un uccellino. Non forte da farle male, ma fermo tanto da impedire che volasse via da lui. (*)

Si svegliava urlando, Wendy, con sempre più frequenza. Si svegliava nel bel mezzo della notte grondando sudore e con un peso sul cuore. Non ricordava mai cosa sognava, sapeva solo di essere felice di essersi svegliata; nonostante ciò tremava, si abbracciava le gambe e pregava di non avere più bisogno di dormire.
Poi sentiva una mano sui capelli, si sentiva tirare giù e accarezzare, nelle orecchie sussurrata una canzone che le dava pace. Chiudeva gli occhi e si stringeva a Peter.
Poi un giorno nessuna mano l'aveva accarezzata.
Accanto a sé non aveva trovato nessuno, nessuna melodia l'aveva rassicurata. Era stata la prima volta che aveva pianto lì.

«Che cosa vuol dire che stai morendo?!» esclamò Wendy. Si era voltata verso di lui con gli occhi sbarrati e gli aveva afferrato le mani, era quasi caduta dal ramo dell'albero ma lui prontamente l'aveva trattenuta.
«Quello che ho detto» aveva risposto lui prima di rimettersi ad intagliare qualcosa nel legno.
«Ma.. ma tu non puoi morire, tu sei Peter Pan!» tenendosi il più possibile in equilibrio gli si era avvicinata e lo guardava preoccupata, forse era anche quello un sogno di quelli orrendi che faceva a Neverland. Forse si sarebbe svegliata all'improvviso accanto a lui. «Io.. cosa farò se tu muori?» Gli occhi le erano diventati lucidi e le mani avevano cominciato a tremarle. Provò a sfiorarlo ma questa volta ebbe paura.
Lui le passò una mano sui capelli e glie li scompigliò goffamente, senza guardarla. «Ovviamente non morirò, scema. C'è un ragazzino che può aiutarmi ed io lo sto cercando.» Sorrise dentro di sé quando gli occhi di Wendy si illuminarono e la bocca le si aprì in un sorriso, subito dopo aver tirato un sospiro di sollievo. «Dici sul serio? Allora è per questo che arrivano continuamente dei bambini qui?»
«Cerco il credente più vero.» (*)
Wendy era rimasta un attimo in silenzio, poi lo aveva guardato interrogativa «Ma.. è un maschio, giusto? E allora perché io sono qui?»
Lui aveva alzato le spalle e si era rimesso ad intagliare «Ai ragazzi piacciono le tue storie.»
Peter le diceva sempre solo mezze verità.

Non riusciva più a starle a lungo vicino, riusciva a malapena a toccarla e di solito era in modo goffo. Le parlava poco e a monosillabi, non le sorrideva mai, non che prima si lasciasse andare a grandi dimostrazioni d'affetto, ma ora sembrava anche evitarla. Di certo con lo sguardo la evitava il più possibile. Scompariva per ore e quando tornava faceva come se niente fosse e se lei chiedeva qualcosa diceva che non doveva interessarle. Non dormiva più con lei, non l'abbracciava più.
Perché era diventato bello, e qualcosa nel suo petto aveva cominciato a fare male.
La lasciava sola il più possibile e Wendy piangeva. Rannicchiata nella sua capanna di foglie, tremando per il freddo e per la paura del buio. Ma non perdeva mai del tutto la speranza, sapeva che c'era ancora luce per lei, sapeva che un giorno sarebbe tornato, le avrebbe accarezzato i capelli come un tempo e avrebbe stretto la sua mano per riscaldarla. Le piaceva vivere in quel sogno, era l'unica cosa che la faceva restare lì.
«Che cosa vuol dire?» Wendy lo guardava dall'angolo della capanna con gli occhi gonfi, le braccia strette attorno alle ginocchia. Lui posò un paio di mele a terra che le aveva portato e la guardò, senza dire nulla. «Ti ho sentito parlare con Felix, cosa vuol dire che il ragazzino che cerchi morirà?»
«Non prenderla così, Wendy» aveva detto lui sorridendo, per la prima volta quel sorriso non le era sembrato più dolce, solo malvagio. «Pensa che, se vuoi salvare una vita devi darne in cambio un'altra (*). E tu desideri che io mi salvi, vero?»
«Certo, ma non ti desidero così!» Aveva esclamato lei avvicinandosi con uno scatto, gli occhi che riprendevano a lacrimare. Cercò di sfiorargli la guancia ma lui le scostò la mano bruscamente. «Cosa ti è successo?» sussurrò mentre le lacrime scendevano copiose.
Lui aggrottò le sopracciglia e le afferrò il mento, senza più preoccuparsi se le avrebbe fatto male. Si avvicinò e la guardò fisso negli occhi, illuminati di qualcosa che le faceva paura. «Questo è quello che sono, Wendy.» soffiò sulla sua bocca «Ed è quello che continuerò ad essere quando avrò il cuore di quel ragazzino. Non puoi fare assolutamente nulla per evitare che ciò accada.»
La allontanò brusco e si alzò. «Ma per farti stare meglio ti concederò di non guardare» disse prima di uscire dalla capanna. «Ti farò portare a casa domattina.»
Non aveva obiettato, perché era arrivata anche per Wendy la notte, di quelle buie e spaventose, e si era svegliata.

«Quanto tempo sono stata via?»
«Una notte.»
«E' sembrato molto di più..»
Era a casa ma Bae non era più con lei, si era sacrificato per salvare John e Michael ed ora a casa loro c'era solo il silenzio. Wendy stava seduta alla finestra e guardava un punto preciso del cielo. Sapeva non lo avrebbe più rivisto, sperava il contrario con tutta se stessa ma sapeva non sarebbe stato possibile. Conosceva Peter Pan, sapeva quello che faceva. Lo aveva sempre saputo ma aveva chiuso gli occhi ed era rimasta, aveva vissuto in quel sogno che era Neverland, dove esistevano solo loro due.
Si era innamorata di un sogno in una mattinata, dello stesso sogno che le aveva spezzato il cuore nonappena era scesa la notte.

The End.











 
(*1) Riferimento alla favola 'Il pifferaio magico', che in OUAT ovviamente è Peter.
(*2) Frase presa dal film 'Il più bel gioco della mia vita', dove però la cosa che si stringe è una mazza da golf. asd
(*3) 'Heart of the truest believer', suona malissimo in italiano ma non sapevo come altro tradurlo.
(*4) Questa cosa sa tanto Fullmetal Alchemist (lol)

Elle's
Nda
Aloha cari shipmates! E buongiorno.
E' circa da settembre che ho in mente una shot missing moment del periodo che Wendy passò a Neverland ma per qualche motivo non l'ho mai scritta, diciamo che aspettavo qualche informazione o scena in più. E dopo la 3x07, dove finalmente li si vede interagire, beh, non potevo non scriverla, no?
Non so bene cosa dire, probabilmente Peter è un sacco OOC, o forse somiglia troppo a quello del film, scusatemi, io mi sono impegnata al massimo<3 So che Wendy poi torna in gabbia a Neverland, ma ho preferito omettere quella parte. Ah, non so se Wendy dormisse in una capagna di legno e foglie in quel periodo, probabilmente no, ma l'ho ripreso dal film. Così come ho ripreso dal film (e dalla storia originale) il fatto che Wendy sia una raccontafavole. Non credo proprio che Peter l'abbia tenuta (per molto meno tempo di quanto ho fatto io ma vabbé) a Neverland per quello, ma sinceramente non ho idea del vero motivo quindi ho messo questo. Anche se poi alla fine lui la tiene perché gli piace<3 Non lo so cosa è uscito fuori alla fine, credo sia tutto un po' incasinato ma ci tenevo a scrivere qualcosa su questi due. Spero vi piaccia.
Un bacio, Elle
P.S. La canzone si chiama '
Airplanes' di B.o.b. feat HAYLEY WILLIAMS, la cantante dei Paramore. Che io amo alla follia, già. Non c'entra molto con la storia, tranne per quel 'non ti desidero così!', ma mi piace<3
   
 
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