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Autore: Ottachan    16/11/2013    3 recensioni
Il diavolo si nasconde nei dettagli. Come però anche la bellezza. E più dettagli Rei si appuntava sul block notes del portatile, più l’organizzazione dell’appuntamento di domenica con Nagisa andava a rasentare la perfezione.
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nagisa Hazuki, Rei Ryugazaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Le prime Notti Bianche'
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Spero di non aver reso Rei troppo OOC ma adoro il suo lato paranoico! Comunque sia mi sono divertita a scrivere questa One Shot, spero che diverta anche voi :3
Fic nata grazie all'Ask della pagina No ma Free lo guardo per la trama,eh dove Caska ci ha illuminati su come i vari ragazzi dell'Iwatobi e non si sarebbero potuti dichiarare (thank you Caska çwç). 

La giornata perfetta
 
Il diavolo si nasconde nei dettagli. Come però anche la bellezza. E più dettagli Rei si appuntava sul block notes del portatile, più l’organizzazione dell’appuntamento di domenica con Nagisa andava a rasentare la perfezione.
Oramai si era deciso, fra due giorni si sarebbe dichiarato e l’avrebbe fatto nel migliore dei modi possibile, ovviamente dopo aver viziato l’amico offrendogli un pomeriggio indimenticabile.
Rei salvò sul desktop il file che aveva appena terminato di scrivere: era un lungo elenco di tutti i posti possibili e immaginabili da visitare quella domenica, naturalmente tutti pensati secondo i gusti di Nagisa, dove spiccavano, in cima e ben separati dagli altri, la nuova pasticceria, quella sulla strada principale, famosa per le sue torte alle fragole, e la scuola elementare di Iwatobi. L’appuntamento sarebbe iniziato con bel dolce e terminato con un bacio altrettanto dolce, dato sotto l’albero di ciliegio, possibilmente nel momento in cui il vento avrebbe fatto cadere i petali proprio sopra le loro teste. Mancava ‘solo’ tutto quello che doveva stare nel mezzo.
Il ragazzo cercò su internet la pianta di Iwatobi, quella meno sgranata possibile, e la stampò dopo averne aumentato per sicurezza la qualità tramite Photoshop; poi stese con cura il foglio sulla parte libera del suo scrittoio. Lanciò Exel e iniziò a buttare giù varie tabelle nelle quali andava ad  indicare orario di arrivo, orario di partenza (nemmeno si fosse trattato di un aeroporto!) e varie stime sui tempi impiegati.
Dopo aver riempito la cartina di righe e pallocchi di diversi colori in modo da schematizzare i vari tragitti per scegliere poi quelli più compatibili in termini di metri e tempo, dopo un paio d’ore di studio di calcoli e percorsi, che avrebbero fatto andare in crash anche il più tecnologico dei navigatori satellitari, e dopo un attento confronto con le informazioni più importanti che aveva estratto da cinque diverse riviste e ben tre libri, tutti sull’argomento ‘come conquistare la persona dei tuoi sogni <3’, aveva stilato la tabella definitiva!
01) Ore 16,30. Incontro con Nagisa-kun davanti alla fontana della piazza. Destinazione successiva: pasticceria. Tempo stimato di viaggio: 5 minuti circa.
02) Ore 16,35. Arrivo in pasticceria. Ordine: due torte alle fragole. Tenere in considerazione il fatto che Nagisa potrebbe fare il bis. O prendere tre fette. Mettere in pratica i consigli del libro Due Cuori e una Caparra e offrirsi di pagare il conto. Trofei Prendilo per la gola e Mostra l’uomo alpha che è in te ottenuti. Tempo stimato di permanenza: 30 minuti circa.
03) Ore 17,05. Partenza dalla pasticceria e arrivo alla fermata dell’autobus. Portarsi delle bottigliette d’acqua fresca in caso Nagisa-kun abbia fatto overdose di zucchero e inizi a sentire sete. Possibilità di sbloccare il trofeo Fatti vedere premuroso. Tempo stimato di viaggio: 7 minuti circa.
04) Ore 17,15. Prendere l’autobus per 6 fermate. Mettere in pratica i consigli della rivista Top Boy e cedere il posto a sedere a Nagisa. Se non è capitata prima l’occasione, sbloccare il trofeo Fatti vedere premuroso per poi ottenerlo. Tempo stimato di viaggio: 20 minuti circa.
05) Ore 17,35. Scendere dall’autobus e dirigersi verso il centro commerciale di Iwatobi. Tempo stimato di viaggio: 10 minuti circa.
06) Ore 17,45. Arrivo al centro commerciale. Proporre di entrare nel negozio più alla moda del luogo. Trofeo Rei-chan ha dei gusti cool ottenuto. Seguire i consigli della rivista Vanity Affair e fare molti complimenti a Nagisa qualunque cosa indossi. Trofeo Sii galante ottenuto. Aiutarlo a scegliere t-shirt e pantaloni seguendo i suoi gusti potrebbe sbloccare il trofeo Rei-chan sei fantastico. Tempo stimato di permanenza: 60 minuti circa.
07) Ore 18,45. Ritorno alla fermata dell’autobus. Se non ancora fatto, ricordarsi di idratare Nagisa-kun con una bottiglietta d’acqua. In alternativa, sosta di circa 3 minuti al distributore di bevande. Se possibile, offrirsi di pagare di nuovo. Tempo stimato di viaggio: 13 minuti circa (contando anche la sosta).
08) Ore 19,00. Prendere l’autobus per 3 fermate. Ripetere le procedure esposte nel punto 4. Tempo di viaggio: 5 minuti circa.
09) Ore 19,05. Scendere dall’autobus e dirigersi verso la scuola elementare. Tempo di viaggio: 10 minuti circa.
10) Ore 19,15. Arrivo alla scuola elementare di Iwatobi. Approfittare del tramonto e dei petali di ciliegio per creare atmosfera. Seguire il consiglio della rivista Uomo Moderno per stupirlo e prendere l’iniziativa. Dichiararsi in maniera BELLISSIMA e baciare Nagisa. Trofeo Rei-chan sei fantastico ottenuto. Congratulazioni, hai platinato l’appuntamento.
Appendice. Discorsi da intraprendere durante la giornata: nuoto, pinguini e animali in generale, le ultime hit del pop giapponese della primavera azzardando anche un'ipotesi sui futuri tormentoni ottenuta facendo la media dei posti in classifica dei brani più scaricati su iTunz’.
Rei aveva ripassato il suo piano di guerra a bassa voce e davanti allo specchio, provando e riprovando sguardi, espressioni, ammiccamenti e movimenti che riteneva più giusti e belli. Aveva provato anche la scena del bacio. E difatti il fratello maggiore lo trovò abbracciato all’anta dell’armadio e con le labbra appiccicate alla superficie dello specchio a mò di ventosa.
‘…Rei scendi che la cena è pronta…’
 
L’indomani Rei fece da solo le prove generali dell’appuntamento percorrendo i tragitti scelti per verificare tempi degli spostamenti e coincidenze degli autobus. Tornato a casa controllò ben sei siti di previsione metereologica per avere un responso sicuro e scelse con cura cosa indossare per fare ancora più colpo su Nagisa. Alla fine optò per un qualcosa non esageratamente elegante ma nemmeno casual: dei jeans blu scuro non troppo stretti ma nemmeno troppo larghi, una polo azzurra e scarpe blu, nuove ma non troppo, non voleva rischiare di farsi venire le vesciche a metà appuntamento! Comunque decise che era meglio portare dei cerotti per sicurezza. E già che c’era lucidò anche le scarpe. E gli occhiali. Non con lo stesso prodotto ovviamente. E chiese alla madre di stirargli pantaloni e maglietta. E cambiò i lacci alle scarpe: quelli bianchi e puliti avrebbero aumentato, con discrezione, il suo charme. O questo era quello che credeva. E andò in bagno e si tagliò le unghie, comprese quelle dei piedi. Si guardò allo specchio e si fece la barba in modo che, se per un qualche impossibile movimento sbagliato si fosse procurato dei tagli, non si sarebbe presentato all’appuntamento del giorno dopo con le ferite ancora aperte. Si guardò una seconda volta allo specchio ed esplorò ogni millimetro della sua pelle in cerca di qualche imperfezione da stroncare sul nascere prima che fosse troppo tardi. Forse quel punto nero, alla destra del suo naso, dal diametro di zerovirgolatre millimetri doveva essere estirpato all’istante! Ma con delicatezza, meglio non lasciare i segni. Si voltò e si fiondò verso l’armadio dove la madre teneva tutto l’occorrente per il makeup e la cura della pelle e si munì di scrub, peeling, maschera purificante e crema idratante. Uscì dal bagno solo dopo un’ora ma profumato e fresco come una rosa.
A cena non toccò né carne né riso. Aveva optato per un depurante pasto composto solo da verdure cotte e scondite. Non poteva rischiare che qualche carboidrato di troppo potesse portare alla formazione di qualche brufolo indesiderato. O che un’overdose di proteine lo gonfiasse in maniera esagerata.
Prima di andare a dormire fece stretching per una buona mezz’ora, giusto per allungare un poco i muscoli, e finalmente si infilò nel letto. Ovviamente non cercò di prendere sonno se non dopo essersi messo a ripetere in mente i vari punti dell’appuntamento, cinque volte per sicurezza, anche perché la perfezione di quello schema così ottimamente organizzato era tale da rendere necessario più di un ripasso in modo da cogliere al massimo tutte le sue bellissime sfumature.
 
Come volevasi dimostrare, però, Rei non chiuse occhio quella sera. E aveva timore di alzarsi, andare in bagno e osservare il suo volto stremato. Rimandare l’appuntamento? No, era stato tutto organizzato nei minimi dettagli, non poteva vanificare così i propri sforzi. E poi si sarebbe incontrato con Nagisa solo nel pomeriggio, avrebbe avuto tutta la mattinata per rimediare agli orrori del suo viso. Sperando che il set completo di borse e valigie sotto i suoi poveri occhi fosse stato l’unico intoppo della giornata. Rei prese coraggio, raccolse gli occhiali che erano stati lasciati sul comodino la sera prima e andò a controllare le condizioni impietose del proprio volto. Bè, era sicuramente messo meglio rispetto a quella mattina il giorno delle gare provinciali. Per fortuna le occhiaie non erano esageratamente scure, un paio di accorgimenti e il ragazzo sarebbe tornato bello come prima. Se non di più.
Con uno scatto da atleta rientrò in stanza, accese il pc e si mise a consultare una decina di siti che parlavano dei mille e più rimedi naturali per la cura della pelle; poi scese in cucina e tirò fuori dalla credenza un mini mixer, mise due cucchiai nel freezer e ispezionò il frigo.
‘Una delle ricette con migliori feedback prevedeva di miscelare latte e patate. L’amido è un vero e proprio astringente naturale e la parte grassa del latte eviterà che la mia pelle si secchi troppo. Latte, latte… Come è possibile che non ci sia latte in questa casa??? Ok calma, si può risolvere tutto… Userò lo yogurt! Ma certo! E già che ci sono ne prendo un po’ per colazione. I fermenti aiutano la flora batterica e un intestino sano evita che il proprio colorito tenda verso un antiestetico verde-malaticcio. Poi vediamo… Il cetriolo! Il must contro le occhiaie! Quello lo dovremo avere sicuramente… Eccolo infatti… Ora dove si trova il coltello…’
Rei dispose davanti a sé attrezzi del mestiere e ingredienti e fece mente locale cercando di pensare cosa potesse aver dimenticato, poi si mise a tagliare con precisione maniacale due rondelle di cetriolo, dello stesso diametro ovviamente, e fece in tocchi di media grandezza le patate. Mise infine queste ultime nel mixer insieme allo yogurt e ottenne così una poltiglia densa e dall’inquietante colore pallido.
‘Meglio seguire tutte le ricette per sicurezza, questa è un’emergenza!’
E detto ciò prese a bere quello che era avanzato dello yogurt, tirò fuori dal freezer i due cucchiai e iniziò a posare delicatamente, picchiettando leggermente con le dita per far presa, il composto alchemico dal colore indefinito; mise sopra di esso i cetrioli e sopra ancora i cucchiai.
‘Con anche il gelo dalla mia parte, sgonfiare le occhiaie consisterà in una piacevole pausa meditabonda durante la quale potrò ripassare un’altra volta il mio piano di guerra’
Per fortuna non aggiunse gli occhiali in cima. Anche perché il fratello maggiore, che si era affacciato in cucina per prendere un succo di frutta, avrebbe sicuramente chiamato la neuro senza pensarci troppo. Si limitò a guardarlo confuso, non provando a fare nessuna domanda. Non avrebbe sicuramente capito.
Una ventina di minuti più tardi Rei andò a sciacquarsi la faccia constatando con estremo orgoglio che il gonfiore era sparito, solo una piccola curva tendente al grigio faceva capolino sotto ai suoi occhi. Un velo di correttore di sua madre e un po’ di cipria per fissare il tutto, e voilat, sarebbe stato di nuovo bello come il sole.
Oramai era tempo di organizzare le ultime cose.
‘Portafoglio? C’è. Abbonamento autobus? C’è. Tre bottigliette d’acqua perché non c’è due senza tre? Ci sono. Fazzoletti, metti che Nagisa-kun si commuova? Ci sono. Crema solare visto che, nonostante siamo ad aprile, il meteo ha previsto una giornata molto soleggiata ed è meglio evitare scottature di qualunque tipo… C’è. Cerotti e scatola primo soccorso? Ci sono. Deodorante per le emergenze? C’è. Mi conviene portare il mini set da cucito? Nagisa-kun ha la tendenza a correre senza guardare la strada… Potrebbe cadere e strappare i vestiti… Ma si, meglio essere organizzati e pronti a tutto. Allora è meglio portare anche le salviette deumidificanti per pulirsi…’
Rei sistemò tutto in maniera ordinata nel suo zaino a tracolla bianco, in tinta con i lacci delle scarpe ovviamente, e si preparò per la decisione più dura che avesse mai preso in tutta la sua vita. Che colore avrebbe scelto per i calzini? Mise tre paia di essi in ordine cromatico, prima blu, poi azzurro, poi bianco sul suo letto ed iniziò a fissarli con le braccia conserte.
‘Il bianco mi convince poco. Ho già lo zaino di quel colore. Blu… E’ dello stesso sottotono dei jeans e delle scarpe, praticamente non esiste stacco cromatico… Ma con l’azzurro forse potrei esagerare andando a creare un punto focale che attirerebbe troppo l’attenzione verso le mie caviglie…’
Si era oramai fatta l’ora di pranzo quando Rei decise di optare per i calzini blu, tanto si sarebbero notati solo quando si fosse seduto nella pasticceria.
Dopo l’ennesimo pasto vegetariano e scondito, il ragazzo si rinchiuse in bagno per farsi una doccia. Per l’occasione aveva comprato un nuovo bagnoschiuma dal profumo né troppo dolce ma nemmeno estremamente pungente: l’aroma sarebbe stato appena percettibile solo a distanze ravvicinate e quindi solo Nagisa-kun avrebbe avuto l’onore di poter constatare la sublime armonia di quella fragranza.
Infine toccò ai capelli. Per quanto riguarda questo dettaglio, Rei non aveva dubbi: la sua solita acconciatura, studiata appositamente per non coprire gli occhi e per mettere in risalto il volto dai lineamenti perfetti, non necessitava di modifiche di alcun tipo.
Prima di uscire rubò il correttore alla madre e camuffò le occhiaie come aveva programmato in precedenza, ricontrollò il contenuto dello zaino per l’ennesima volta, metti caso avesse scordato di preparare qualcosa di importante, si vestì e ripassò a mente tutti i passaggi del suo piano per la giornata. Per sicurezza stampò la tabella definitiva e la sistemò, piegata perfettamente in quattro parti, dentro al portafogli. Il cellulare! Si stava dimenticando del cellulare! Dopo aver preso tutto e ricontrollato un’ultima volta tutto l’inventario che aveva deciso di portare con sé, finalmente si decise ad uscire di casa dopo aver salutato la famiglia.
Da perfetto galantuomo si fece trovare in piazza dieci minuti prima dell’appuntamento. Questo dettaglio lo riempì d’orgoglio anche se tutto ciò non bastò a far andare via quella strana sensazione di ansia che si era posizionata nel suo stomaco sotto forma di un macigno gelato. E il fatto che Nagisa non si fosse ancora palesato, con la sua bellissima figura, di fronte a lui nonostante fossero le 16,01 non fece altro che aumentane il peso.
Il biondino, alla fine, si presentò con solo cinque minuti di ritardo e con un sorriso luminoso come il sole di quel pomeriggio.
‘Rei-chaaaaaaan! Puntuale come al solito!’
‘Già’
‘Allora che si fa? Avevi detto che avresti pensato a tutto tu…’
Il ragazzo si sistemò gli occhiali come al solito ma invece di rimproverare il suo compagno si limitò a dire: ‘Muoviamoci, andiamo subito verso quella pasticceria che hanno aperto da poco’
‘Quella con le torte alle fragole buonissime?? Perfetto!!!’
‘La conosci???’
Rei si sentì preso in contropiede.
‘Bè, si. Ci sono già stato un paio di volte! È buona anche la cheesecake!’
Avrebbe dovuto immaginarlo. Era scontato che il fiuto di Nagisa-kun lo avrebbe portato a stanare i più nascosti depositi di dolci del vicinato. Ma questo era un dettaglio inutile. Il posto piaceva comunque all'amico, nessun cambiamento di piano. Necessità di passare velocemente al punto due: confermata!
Aumentando leggermente la propria andatura, i due ragazzi giunsero a destinazione con solo due minuti di ritardo rispetto alla  tabella di marcia. Ma una coda di dieci persone circa rischiava di compromettere la buona riuscita della giornata intera! Dopo per fortuna solo dieci minuti di attesa, i due amici riuscirono ad entrare nel negozio e a sedersi al proprio tavolino. La pasticceria era piena. Il caotico via vai di clienti e cameriere stava mettendo alla prova i nervi di Rei, il quale, aveva già iniziato a contare quanti minuti avrebbe dovuto togliere alla permanenza nel negozio per prendere poi la coincidenza con l’autobus.
Una cameriera con il grembiule bianco di pizzo si avvicinò per prendere le ordinazioni e il ragazzo con gli occhiali, prontamente, portò la mano destra sotto al mento e, socchiudendo gli occhi in un’espressione orgogliosa, disse: ‘Due fette di torta alle fragole per favore!’
‘Ah, mi spiace, sono appena terminate. Scusatemi ma di domenica pomeriggio siamo sempre pieni di clienti e le nostre specialità si esauriscono in pochissimo… Per farci perdonare per il disagio offriremo noi!’
‘Grazie! Allora ne approfittiamo subito! Per me una fetta di cheesecake! Per te Rei-ch?’
Obiettivo ‘Sblocca i trofei Prendilo per la gola e Mostra l’uomo alpha che è in te’ falliti miseramente.
Fortuna volle che il biondino decise di non fare nessun tipo di bis così il ritardo rimase contenuto in dieci minuti. Appena usciti dalla pasticceria Rei puntò subito in direzione della fermata dell’autobus facendosi seguire da un più che soddisfatto Nagisa.
‘Dai, ci torneremo la prossima volta e così assaggerai anche tu la torta alle fragole!’
‘Nagisa-kun hai sete?’
Rei si sentiva ancora abbastanza ottimista. Nonostante la fetta di torta al cioccolato si fosse messa a far compagnia al macigno gelato dell’ansia aumentando in questo modo il peso che percepiva nello stomaco, la sua intelligenza e il suo spiccato talento nel riuscire a far fronte a contrattempi e difficoltà di ogni tipo l’avrebbero portato a risolvere la situazione garantendogli il Perfect Ending che aveva programmato con cura. Peccato che l’amico non fosse di grande aiuto.
‘No grazie Rei-chan, sto bene così. Comunque mi sono portato dietro una bottiglietta in caso di emergenza!’
Grazie Nagisa-kun.
I due, però, non fecero in tempo a girare l’angolo che, alla fine della strada, l’autobus che dovevano prendere si stava già allontanando da loro. Rei d’istinto scattò in direzione della fermata sperando che le sue innate doti atletiche gli permettessero di raggiungere il mezzo per poi fermarlo, o che almeno il riflesso della luce dei suoi occhiali accecasse momentaneamente l’autista costringendolo ad una sosta… Ma nulla.
Ecco, benvenuto panico. Da quanto tempo. Vedi se torta e ansia ti fanno spazio così ti accomodi anche tu nello stomaco.
Ricapitoliamo. Sono le 17,16. Il prossimo autobus arriverà alle 17,30. Tempo di viaggio stimato: 20 minuti circa. Arrivo alla fermata previsto per le 17,50. Da lì sono 10 minuti a piedi. Arrivo al centro commerciale previsto per le 18,00. Ma se provassimo a camminare con un’andatura più sostenuta potremo ridurre di cinque minuti il ritardo con conseguente arrivo previsto per le 17,55. Diminuendo la permanenza in negozio potremo recuperare tutto il tempo perduto e arrivare alla scuola elementare con il sole non ancora tramontato del tutto. Dai Rei, ce la puoi fare, tutto sta nel far scegliere velocemente a Nagisa i vestiti che desidera e il più sarà fatto. Ce la puoi fare Rei
Mentre il ragazzo con gli occhiali riorganizzava la giornata cercando anche di darsi coraggio, l’altro lo guardava con curiosità provando ad indovinare cosa frullasse nella mente intricata del proprio amico.
‘Bè, oramai l’autobus è andato. Approfittiamone per prendere un po’ di sole… Tanto non ci corre dietro nessuno’
‘Mmm…’
‘Prossima meta?’
‘…Il centro commerciale’
‘Oh, un classico! Speriamo di non trovare tanta gente come in pasticceria!’
La mente di Rei era come divisa in due parti: quella meno razionale voleva spingere in strada il biondino per farlo andare sotto una macchina. O forse era meglio sotto un camion. L’altra parte, invece, facendo leva sul proprio orgoglio e lodando quindi le proprie capacità organizzative, ripeteva come un mantra: ‘Non ti preoccupare’. ‘Tu sai come far fronte a tutto’. ‘La fortuna prima ha remato contro di te, è statisticamente impossibile che faccia la stessa cosa per due volte di fila’, etc.
L’autobus per fortuna arrivò puntuale ma era talmente pieno che Rei non poté così portare a termine il piano che prevedeva di farsi vedere premuroso offrendo il posto a sedere a Nagisa. E durante il tragitto non incominciò nessun discorso con l’amico: gli era venuta in mente una possibile scorciatoia per il centro commerciale e stava verificando, in termini di tempo, quanto fosse fattibile cambiare il percorso. Alla fine, però, optò per il tragitto scelto con cura due sere prima e partì in quarta con passo veloce. Nagisa fece un po’ fatica a seguirlo ma quando davanti ai sé apparve la struttura del centro commerciale con tanto di cartelloni con le novità installate da poco, gli occhi si illuminarono.
Bene. Sono le 17,55. Tutto come pianificato. Non c’è nemmeno fila per fortuna. Permanenza limitata a 50 minuti. Partenza per le 18,45 confermata
Rei si voltò in direzione del suo amico e, vedendolo così contento, accennò anche lui ad un sorriso. Ma non c’era un minuto da perdere. Bisognava entrare subito nel negozio e…
‘Nagisa-kun, che ne dici di…’
‘HANNO FINALMENTE INSTALLATO IL CABINATO DI PENGUIN BOBBLE HD!!!! È il remake del vecchio arcade degli anni novanta! Tu sei un pinguino che deve far scoppiare delle palle di neve colorate prima che raggiungano terra e ti investano come una valanga!!’
Il volto di Rei aveva assunto un’espressione tra lo shockato e il confuso.
‘Aspetta un secondo… Palle di neve colorate? Ma non esistono in natura…’
‘Non fermarti su questi dettagli. Dai andiamo prima che qualcuno occupi il MIO posto!’
E detto ciò il biondino, con il suo modo di fare esuberante, prese per il polso il suo amico e lo trascinò al piano superiore della struttura.
‘Hanno solo modificato la grafica per renderla più accattivante e moderna. Il sistema del gioco è tale e quale a come era in origine! Le mie sorelle lo avevano comprato quando era uscito per la GameStation, per questo ci ho giocato. È molto divertente!’
‘Nagisa-kun, non preferiresti andare a provare qualc…’
‘Eccoci qui!!!!’
Veloce come un razzo il biondino si fiondò sul cabinato e, prima che Rei potesse tirare fuori il portafogli, aveva già inserito delle monete all’interno. Dopo una decina di minuti di gioco ci fu il primo Game Over.
‘Uffa, devo riprendere la mano… Ma il nuovo record deve essere mio!’
E via con un’altra partita.
Ansia, torta e panico si stavano nutrendo delle risate di Nagisa e avevano occupato ogni millimetro quadro libero dello stomaco di Rei. Il ragazzo con gli occhiali stava  in piedi immobile, pallido, gli occhi vuoti, la testa così piena di calcoli da far invidia al codice binario del cabinato con il quale stava giocando l’amico. Rei non aveva ancora sbloccato nessun trofeo. Non era riuscito ad offrire la torta. Non era riuscito ad offrire l’acqua. Poteva rimediare solo in quel momento!
‘Nagisa-kun… Vuoi che ti porti qualcosa da mangiare o da bere?’
‘No grazie, potrei distrarmi. Siamo ad un punto critico…’
E il tempo passava. Si erano fatte le 18,45 e Rei aveva iniziato a sudare freddo.
‘Nagisa-kun? Che ne diresti di cambiare posto? Non ti sei annoiato?’
‘Non ancora… Quasi… Un momento…’
‘Nagisa-kun?’
La pazienza di Rei aveva raggiunto livelli mai superati in sedici anni di vita. Si trattava del karma? Cosa aveva fatto di male nei giorni precedenti, oltre ad aver consumato il vasetto di crema idratante della madre, per meritarsi tutto questo? Almeno il Perfect Ending glielo potevano concedere?
Alle 18,45 finalmente Nagisa riuscì a battere il record e a scrivere soddisfatto il proprio nome in cima alla classifica. Fece appena in tempo a premere invio e a sgranchirsi un poco le braccia quando Rei lo prese per il polso e lo trascinò via, fuori dal centro commerciale, di corsa verso la fermata dell’autobus, evitando la tappa al distributore di lattine e riuscendo ad arrivare a prendere il mezzo pubblico proprio appena prima che partisse. Stavolta il posto a sedere c’era per entrambi e solo dopo che i due si furono accomodati, Rei lasciò la presa. Il biondino si guardò il polso arrossato, il segno della mano dell’amico era appena visibile ma pulsava leggermente. Poi alzò lo sguardo e con sorpresa notò che l’espressione di Rei era stranamente corrucciata. La fronte era lucida a causa del sudore, le sopracciglia piegate verso l’interno e lo sguardo fisso davanti a sé lasciavano intuire che la sua mente fosse intenta ad elaborare qualcosa di più macchinoso del solito, i denti erano stretti e le labbra contratte.
Quando scesero dall’autobus Nagisa riconobbe subito il luogo.
‘Ma qui è vicino alla mia vecchia scuola elementare? Andiamo a vedere il ciliegio?’
‘Um’
A causa del passo veloce, i due riuscirono ad arrivare con ben tre minuti di anticipo rispetto all’orario stabilito dalla tabella di marcia di Rei. Il tramonto c’era. Il ciliegio era bello come non mai. Ma di vento neppure l’ombra. Al culmine della disperazione Rei aveva iniziato ad elaborare una strategia per distrarre Nagisa quanto bastava per avere il tempo di scalare la rete che delimitava il perimetro della scuola, allungarsi verso il ramo più sporgente, agitarlo per far cadere i petali e poi atterrare di nuovo accanto all’amico, il tutto ovviamente senza essere visto né da lui, né da nessun altro. No, questo era proprio impossibile.
‘Rei-chan?’
‘Che vuoi?’
‘C’è qualcosa che ti preoccupa?’
‘Si ma… Eh?’
‘Scommetto che stai pensando: “Che giornata! Avevo organizzato tutto nei minimi dettagli ma niente è andato come volevo”, giusto?’
A quelle parole il peso che Rei percepiva all’altezza dello stomaco iniziò a farsi più pesante.
‘Dai, sei come un libro aperto! Basta osservarti con un po’ di attenzione per notare come le espressioni sulla tua faccia dicano quello stai pensando!’
‘Ah… Bene…’
‘Guarda che io oggi mi sono divertito! È stata una giornata perfetta! I dolci di quella pasticceria sono tutti buonissimi, il centro commerciale aveva Penguin Bobble… E poi c’eri tu Rei-chan! Il fatto che mi piaci potrebbe rendere migliore anche il più disastrato degli appuntamenti!’
Il dolore allo stomaco sembrò farsi di nuovo ancora più pesante.
‘Prego?’
Ci furono una manciata di secondi di silenzio e poi il ragazzo più piccolo riprese a parlare.
‘Scusa, non mi hai portato qui per farmi una dichiarazione???’
Nagisa, per la prima volta, sembrava leggermente in imbarazzo.
‘Rei-chan, non dirmi che ho frainteso tutto? Che idiota che sono!!!’
‘No, no… Ecco… Io… Ma sei diventato telepatico come Makoto-senpai?’
A quella risposta il biondino emise il più grande dei suoi sorrisi ed iniziò a ridere di gusto.
‘No… È che eri più paranoico del solito. Ho iniziato a sospettare qualcosa dopo che siamo usciti dal centro commerciale. Mi hai stretto il polso fino a quasi farmi male e mi hai trascinato di corsa verso l’autobus…’
‘…Scusa… Non volevo…’
‘Oh, non ti preoccupare! Avevo intuito che tenevi molto a questa giornata, che avevi provato ad organizzare ogni cosa nei minimi dettagli… E poi il fatto che alla fine tu abbia scelto un posto a me caro per concludere l’uscita… Ecco, anche io so fare uno più uno…’
Nagisa era sempre quell’elemento incognito che, a seconda del proprio valore, modificava il risultato di un calcolo. Ma Rei non aveva dubbi, qualunque fosse stato il contesto, grazie a Nagisa-kun, il risultato in questione non poteva che essere sempre e solo un qualcosa di bellissimo e perfetto. Per questo si avvicinò al biondino senza indugi e lo baciò delicatamente, poggiando semplicemente le proprie labbra sulle sue. Appena si separarono per tornare a guardarsi Nagisa scoppiò a ridere, una risata fresca e sincera, e il peso sullo stomaco di Rei sparì all’istante lasciando però uno strano e quasi preoccupante senso di leggerezza. Il sole oramai era tramontato, della pioggia di petali non c’era stata neanche l’ombra e praticamente nulla di quello che era stato organizzato aveva seguito lo schema prestabilito ma nonostante tutto non solo Rei ma anche Nagisa non avevano dubbi sul fatto che quella che era appena trascorsa era stata una giornata perfetta che si era conclusa proprio con un Perfect Ending.
   
 
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