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Autore: Adaralbion    27/04/2008    8 recensioni
Questa flashfic l'ho buttata giù di getto, mi è venuta così, senza troppe pretese.
La scena si svolge alla partenza di Mello dalla Wammy's House.
Avvertenze: MelloxMatt,Linguaggio volgare, yaoi implicito.
Genere: Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Matt, Mello
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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E' davanti a te e sta facendo le valige, sul volto un'espressione dura, più del solito, i capelli raccolti in una coda: li mette così solo quando è veramente arrabbiato.


“Non puoi andartene!”


Gli urli contro ma lui non ti guarda.


“Mi hai capito testa di cazzo? Non te ne puoi andare!”


Urli più forte tirandogli una spinta.


“Matt smettila di fare il bambino..”


Ti risponde lui concentrato suoi bagagli, ignorandoti.


“Mello sei uno stronzo!”


Gli salti addosso e gli rifili un pugno direttamente in faccia.

Hai esagerato e lo capisci dal suo sguardo.


“Matt, non farmi incazzare sul serio non è il caso, non sono in grado di trattenermi e stavolta ti ammazzo”


La sua minaccia suona vuota, lo guardi in quegli occhi freddi. Vorresti sputarci in quegli occhi.


“Ah, tu non ti controlli? Brutta checca isterica fatti sotto!”


Ti metti in posizione e gli tiri un altro pungo, su una spalla.

Lui si gira e in un istante ti ha steso atterra. Ti parla e scandisce le parole con ogni pugno che ti tira.


“Non...mi...rompere...il...cazzo!”


Quando ha finito non capisci più niente, il sangue ti sgorga copioso dal naso e dalla bocca.

Ti rialzi a fatica sputando in terra, la testa ti gira ma non ti arrenderai così facilmente.


“Lo sai cosa mi fa rabbia? Che la tua vita gira intorno a Near, quella sottospecie di invertebrato. Sei patetico!”


Gli tiri un calcio ma lo manchi.

Lui ti prende la testa stringendola sotto il braccio, ti soffoca.


“Matt, non costringermi ad ammazzarti, sai che ne sarei capace”


Ti guarda ancora con quegli occhi, sempre più freddi.


“Ammazzami!”


Gli dici soffocato in segno di sfida.


“Ammazzami brutto-stronzo-coglione-deficiente-testa-di-cazzo!”


Lo dici tutto di un fiato, stai soffocando veramente ora.

Lui ti lascia e cadi atterra, continua a fare le valigie come se non fosse successo niente.

Ti giri su un fianco tossendo forte, la gola in fiamme.


“Sei veramente uno stronzo”


Ti rialzi, non ti arrendi.


Lo prendi per i capelli e gli tiri la testa indietro.

Gli sputi in faccia saliva mista a sangue e gli tiri un altro pugno.


“Tu non te ne vai, hai capito!!!!!!”


Gli urli nell'orecchio con tutta la forza che hai in corpo.

Lui ti guarda e ti piazza un altro pugno, nello stomaco.


“Matt ma che cazzo c'hai?”


Ti urla mentre tu sei disteso a terra boccheggiando, sputando sangue.


“Io me ne vado, chiusa la questione!!”


Ti alzi ancora, aggrappandoti al tavolo, sei veramente incazzato ora.


“Avevi detto..”


Gli dici ansimando prendendolo per il colletto.


“Avevi promesso..”


Continui strattonandolo.


“Avevi detto di amarmi e che non te ne saresti mai andato!!”


Scoppi a piangere mentre lo abbracci.


Lui ti spinge via.


“Ho mentito”


Dice secco, quegli occhi di ghiaccio inespressivi, vuoti.


Lo guardi, le lacrime si mescolano al sangue e alla saliva. Non ci credi.


Si pulisce il viso dal tuo sangue, chiude la valigia e se ne va.


“Addio”


E' l'unica cosa che ti dice prima di sparire oltre la porta.


Ti lasci cadere a terra, piangendo. Prendi una sigaretta e te la metti in bocca.


Ti guardi intorno, è veramente andato.

Passa un minuto, la sigaretta nemmeno l'hai accesa.


In un attimo sei in piedi, barcolli e ti dirigi verso la porta, hai un aspetto di merda ma non te ne frega un cazzo.


Lo raggiungi che è in strada, sta per salire su un taxi che te lo porterà via per sempre.


Lo prendi un braccio e lo costringi a guardarti.


“Dillo ancora, dillo ancora che mentivi mentre facevamo l'amore, dillo sei hai coraggio!”


Lui ti guarda, la sua espressione è cambiata ma non risponde.


Il tassista vi guarda un po' male ma tu lo liquidi con uno sguardo omicida.


Ti rivolgi ancora a Mello.


“Dimmelo cazzo! Dimmelo e me ne vado!


Cambia nuovamente espressione, sta ridendo.


“Sali deficiente!”


E fa segno di entrare in macchina.


Tu lo guardi, non capisci ma non ti importa, sali e lui ti segue.


Lui ti abbraccia ti fa mettere la testa sulle sue gambe.


“Non mentivo”


Dice piano accarezzandoti i capelli.


E il taxi parte portandovi via, chissà dove.

   
 
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