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Autore: Hypnotic Poison    16/11/2013    7 recensioni
A Ichigo piaceva la cioccolata, e le piaceva parlare.
A Ryo piaceva starla ad ascoltare mentre si perdeva in chiacchiere infantili e allegre
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Hot chocolate




Will you drink hot chocolate with me

And pretend to love me?




Pochi l'avrebbero detto, ma Ryo Shirogane era un abitudinario. Nel corso degli anni si era costruito un arco di attività che gli piaceva rispettare: una corsetta alla mattina, qualche ora di lavoro, un buon libro al pomeriggio e perché no, qualche videogioco alla sera. Era il suo modo di trovare stabilità in una vita che gli aveva già tirato troppe palle curve.

Poi era arrivata lei, ed aveva introdotto un'altra abitudine che avrebbe fatto da perno alla sua esistenza.

A Ichigo piaceva la cioccolata, e le piaceva parlare.

A Ryo piaceva starla ad ascoltare mentre si perdeva in chiacchiere infantili e allegre; gli piaceva aiutarla con i compiti; soprattutto, gli piacevano quei rari momenti in cui potevano essere solo loro due, senza nessuna preoccupazione se non quella di capire la velocità di palline attaccate a dei pendoli e quale fosse la differenza tra il simple past e il present perfect.

Così, le raccontava di libri letti e posti mai visitati che entrambi avrebbero voluto vedere, ridendo dello sbaffo di cioccolata calda che puntualmente rimaneva loro sul labbro superiore, immaginando che quei momenti fossero importanti per lei quanto lo erano per lui, e sperando che, un giorno, il suo amore sarebbe stato contraccambiato.


La osservava di nascosto, venendo a conoscenza di quante rughe le si formavano sulla fronte quando si concentrava per risolvere un problema o tradurre una frase particolarmente complicata; di come arricciava il naso parlando di come suo padre la opprimesse troppo ed insistesse a trattarla come una bambina; oppure ancora, di quanto le brillassero gli occhi quando riusciva ad afferrare al volo un concetto e poteva passare qualche minuto in meno china sui libri.

Ormai poteva stilare a memoria la lista delle sue abitudini e dei suoi tratti distintivi, eppure non si sarebbe mai stancato di essere sorpreso da lei.


Era il loro modo di testarsi a vicenda, di vedere fino a che limite avrebbero potuto espandere la loro amicizia, di scoprire quanto in fondo sarebbero potuti andare; perché mentre lui la studiava e l'imprimeva nella sua memoria, le regalava al tempo stesso tanti piccoli pezzetti di sé.


A volte, tiravano un po' troppo la corda; lui le puliva gli angoli della bocca con un pollice, facendola arrossire tremendamente e prendendola dolcemente in giro, accarezzandole poi le orecchie nere da gatta che non mancavano mai di spuntare. Lei, dal canto suo, ribatteva qualche domenica ogni tanto, quando gli si sedeva un po' troppo accanto nel laboratorio trasformato per quelle ore in un piccolo cinema – come la volta in cui l'aveva costretto a guardare “Titanic”, e se l'era ritrovata piangente avvolta tra le braccia.

Entrambi sapevano che non dispiaceva a nessuno dei due; ma sapevano anche che non lo potevano ammettere.


Continuavano ad incontrarsi, senza mai stabilire una routine esatta perché non ne avevano bisogno: li guidava semplicemente il loro istinto.

Si sedevano l'uno davanti all'altra e lasciavano che la cioccolata scaldasse i loro animi, dandole la colpa per gli improvvisi rossori e le parole bruciate sulla lingua, per le mani sfiorate nel passarsi il cucchiaino – e a Ryo non era mai sfuggito, ne usavano sempre uno, prima lui e poi lei, a cui piaceva grattare il fondo della tazza prima di ripulirlo un'ultima volta come una vera bambina.


Per lui, quel gesto così banale rappresentava quasi un bacio; il “Grazie, Shirogane-kun” che gli veniva sempre rivolto quando Ichigo se ne andava era ciò che gli serviva per sentirsi felice, per sapere che non era tutto un sogno e c'era qualcosa di vero tra di loro, quando nell'aria rimaneva solo il profumo di fragole e cioccolata calda.
















Buonaseeeeera :D Fanfic veloce veloce per cui so già mi beccherò qualche accidente perché sììì, il finale è aperto e sìììì è così corta (non mi conoscete ormai!? xD).

Ma sappiate che in realtà l'avevo concepita solo come il primo paragrafo (quindi praticamente le prime 200 parole), poi è intervenuta un'amica che mi ha assillata per allungarla. Ci ho provato, mi convinceva meglio più cortina, ma anche così non mi dispiace... voi fatemi sapere, mi raccomando ;)
La frase di apertura è ispirata da un post trovato su Tumblr :)


Buon weekend a tutti, non fate come me che lo passerò a studiare ;)

Ps. ma ve lo siete letti il primo capitolo modificato di Mele e Caramelle? ;)


Hypnotic Poison




   
 
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