Il racconto del funerale di una mia carissima amica, conosciuta quando avevo quattro anni ora ne ho 15, quanti ne dovrebbe avere lei, e sono al suo funerale.



Sono qui, al funerale di una delle mie più care amiche, e sto salendo dei gradini per pronunciare il mio discorso, in questo cimitero pieno di miei compagni di scuola che rendono questo posto la culla dell’ipocrisia, loro neanche la conoscevano e ora piangono per lei.
Piena di rabbia salgo quei gradini, arrivo al microfono, lo sistemo e comincio a parlare.
“Salve a tutti, compagni, amici e parenti, come sapete siamo qui per dire il nostro ultimo addio alla mia carissima amica Lindsay.
Lei era la ragazza più spettacolare del mondo, sapete tutti come era fatta, sorrideva sempre, era generosa, buona, dolce, simpatica, era tutto per me…e ora sono arrabbiata, perché qui c’è tutta la scuola, ma lei non conosceva nessuno di tutte queste persone, tu chi sei?Tu?E tu??Vedete?!Neanche io li conosco!!!!
Ma sono ancora più arrabbiata perché lei credeva in Dio, ci credeva tantissimo, e ora non c’è più per colpa di non so chi, forse per colpa di quello stupido tumore al cervello, forse per colpa mia che non le sono stata abbastanza vicina quando lei ne aveva più bisogno, o forse per qualcosa di più grande di tutti noi. Ieri sono stata nella sua stanza, me lo aveva chiesto lei…
Mi aveva dato delle precise istruzioni, e seguendole , dietro un quadro, ho trovato queste lettere, le ha scritte lei prima di morire, mi ha chiesto di leggerle.”
Apro le lettere, comincio a leggere la prima.
“Allora…Questa è per sua madre e suo padre…. Cari Mamma, Papà, sono io Lindsay, volevo solo dirvi che mi dispiace di avere fatto soffrire i vostri cuori, ma ora spero che tutto vada meglio e che con la mia scomparsa il peso che era su di voi si sia alleggerito, lo spero tanto, grazie a voi ho potuto vivere più a lungo e ho avuto il tempo di scrivere queste ultime parole per le persone che più amo…”
Penso e lei e mi sembra di vederla lì seduta tra sua madre e suo padre sorridere come era solita fare, perché lei era un raggio di sole…Mi scappa un singhiozzo, asciugo le lacrime, mi schiarisco la voce e continuo
“ Chiedo scusa… Allora continuiamo….Mi avete tenuta in vita finche potevate, lo so che non ve l’ho chiesto ma vi dico lo stesso grazie, ma non riesco proprio a capire il perché di questa vostra azione, forse solo perché volevate che io vivessi di più, o solo perché non volevate che io vi abbandonassi troppo presto, non volevate che una parte di voi venisse a mancare troppo, troppo presto.
Per una volta nella mia vita, finalmente, direte voi, apprezzo il vostro egoismo, perché è stato quello che mi ha permesso di fare, nei miei ultimi giorni di vita le cose che avrei voluto fare in tutta la mia vita.
Innamorarmi, lanciarmi con un elastico legato alla vita da un ponte, passare i miei ultimi giorni con la mia migliore amica, Rachel, scrivere queste lettere e di fare l’amore per la prima volta.
Si fare l’amore mamma, ora sarai arrabbiata , ma non mi importa, della vita non mi volevo perdere niente…Ora che so cosa vuol dire il dolore, la vera disperazione, la vera tristezza, la vera gioia, il vero amore, mamma e papà vi ringrazio per avermi cresciuta così bene e per avermi donato il cuore, e la dolcezza che mi ha permesso di scrivere queste parole.
Vi amo tanto…. Lindsay” Si alza, da in mezzo alla folla un singhiozzo, è quello della madre di Lindsay. Ora tocca alla mia lettera. La apro.
“ Questa lettera è destinata a me…. Cara Rachel, sai già chi sono, avrai riconosciuto la mia lettera e la mia scrittura da chilometri di distanza, ti ringrazio per avere letto la lettera a mia madre e mio padre, ma ti prego di non leggere la lettera per Poul, consegnagliela chiusa, poi se vorrà lui ti dirà il contenuto. Rachel ti ricordi quando ci siamo conosciute?? Era la mattina del primo giorno di asilo e dei bambini mi avevano mi avevano buttata per terra e mi avevano preso il pranzo, ma poi sei arrivata tu, con le tue trecce e i tuoi enormi occhioni celesti e con un sorriso mi hai porto la tua mano, mi hai aiutata ad alzarmi. Da allora siamo state inseparabili, e tu per tutta la mia vita hai continuato a porgermi la tua mano per aiutarmi ad alzarmi ogni volta che cadevo, o ogni volta che le difficoltà mi buttavano a terra.”
Mi scappa un sorriso tra le lacrime.
“ Rachel, non devi essere triste perché non sei riuscita a tirarmi su, anche se nelle tue braccia avevi messo tanta forza, nessuno poteva aiutarmi, era una cosa troppo grande, un peso enorme che solo io dovevo affrontare, anzi è stato una cosa bellissima da parte tua aiutarmi a fare le cose che in tutta la mia vita non avevo mai fatto, tranne fare l’amore naturalmente, mamma non ti preoccupare, quello è stato con Poul.”
Mi metto a ridere, tra le lacrime, e guardo la madre della mia migliore amica e riesco a scorgere un flebile sorriso in mezzo alle tante lacrime.
Mi asciugo le guance e le labbra che sanno di sale e continuo a leggere ad alta voce, anche se la voce comincia a mancarmi leggermente.
“Quindi non sentirti in colpa va bene? Cavolo ancora mi ricordo le nostre nottate con le nostre amiche a parlare di ragazzi, a guardare film lacrimevoli, mangiare schifezze, prenderci a cucinate e ridere come delle esaurite.
Ci penso e mi viene da ridere, ma anche da piangere, perché allora ero ancora felice ed inconsapevole di quello che sarebbe successo, inconsapevole di avere questo…” Deglutisco, non riesco a dirlo, mi calmo, faccio un sospiro e continuo.
“ Questo…Tumore, che a poco a poco sta facendo scomparire tutto quello che sono, i miei sentimenti, i miei pensieri e i miei ricordi, ti prego Rachel ricordati di noi e delle nostre esperienze, e tienile per sempre con te, ricorda per me, che non riesco più a ricordare, ma so che sei e resterai per sempre la mia migliore amica, non so dove andrò ora ma sono certa che una piccola parte di me continuerà a restare accanto a te e dentro al tuo cuore, vivrò con te, nel tuo cuore, ed è per questo che non voglio che tu versi delle lacrime, anche se sono certa che ora stai piangendo, ma te lo perdono, è normale, anche io ho pianto all’idea di doverti dire addio per sempre.
Rachel, ti voglio bene e ti perdono per tuo qualsiasi errore…
Perché ti voglio bene e te ne vorrò per sempre, ricorda di ricordare per me e di non perdere mai la tua magnifica capacità di aiutare il tuo prossimo, perché è un dono.
Cara Rachel ora è il momento degli addii, sei stata tutto per me, ti voglio bene, anzi, no! Ti amo. Perché per me sei stata più di un’amica, sei stata una sorella…la mia parte mancante che in tutti questi anni mi ha saputo completare…Sempre accanto a me pronta a combattere al mio fianco…contro tutto e tutti…Ti amo…tua Liz” Lacrime silenziose continuano a bagnami il viso.
“ E con questo ho finito, ringrazio tutti quelli che hanno appoggiato Lindsay in questo periodo e quelli che sono venuto qui a darle un ultimo saluto, Addio Lindz…”
Scendo gli scalini, e aspetto in mezzo appoggiata ad un albero che tutti siano andati via…Mi avvicino lenta alla sua lapide, bianca e fredda, mi seggo di fronte e guardo la foto…Quanto era bella, quanto era solare, quanto riempiva la mia vita…e mi stupisco del fatto che io solo ora riesco a rendermi conto di quanto lei fosse per me…Perché ora che non c’è…mi sento sprofondare e dentro di me sento solo un grande senso di vuoto e un silenzio che non smette di urlare dentro di me…Mi chino sulla lapide che lentamente si riempie di calde gocce salate…



Fine.
Commentate in tanti Per favore…Spero vi piaccia…


RoryVentimiglia_86920.