17/11/2013
4 recensioni P.o.v DOMENICO
Guidavo la mia macchina andando ad alta velocità, avevo paura lo ammetto, avevo paura che fosse successo qualcosa a Claudia. A quella donna che nonostante il suo carattere ero riuscito ad amare, amavo tutto di lei, la sua grinta, il suo coraggio, il suo istinto.. con lei non sapevi mai quello che ti sarebbe successo. Trattenevo a stento le lacrime che volevano rigare sul mio viso, trattenevo la rabbia, il dolore mentre sentivo Sandro dirmi ''Tranquillo Domenico, andrà tutto bene!''. Ma tranquillo un cazzo, se le succedesse qualcosa non me lo perdonerei mai, dovevo starle vicino anche se non me lo permetteva, dovevo proteggerla anche se lei non voleva, la sentivo così distante da me e mi dispiace. Non sapevo che fare e ho deciso di accettare la sua scelta, di farla andare in maternità senza di me e se tornassi indietro cazzo che non lo farei, non lascerei mai sola la mia Claudia. Arriviamo in aereoporto e subito scendo velocemente dalla macchina, come mi avvicino noto un corpo per terra e subito capisco.. capisco che ero rimasto solo ancora una volta, che la donna che amavo era morta, che ormai avevo perso tutto. Mi avvicino a lei mettendomi accanto in ginocchio e lì non riesco più a trattenerle, le lacrime scendono e riscendono, mi sento disperato e sento il mondo che mi crolla addosso. Non posso crederci, non posso crederci che non ci saranno più le nostre litigate, non posso crederci che non ci saranno più quei baci infiniti, non posso crederci che non ci sarà mai più tutto questo. Metto il viso sulla sua pancia e capisco che oltre ad aver perso lei ho perso anche la mia bambina, quella bambina tanto attesa, quella bambina tanto voluta, quella bambina che si sarebbe chiamata Sofia. Non so che fare, vorrei spaccare tutto, vorrei piangere, vorrei ammazzare tutti ma mi limito a chiedergli gli occhi con la mia mano. Ho una rabbia dentro, lei che ancora una volta è riuscita a salvare l'Abate, l'amica di sempre, quella sporca mafiosa e riesco a farla uscire vuoi, inizio ad agitarmi ed a urlare come un pazzo mentre Sandro mi tira verso di se e io mi allontano bruscamente. Si, Sandro ti voglio bene e sei un buon amico, ma nessuno può capire, nessuno sa come mi sento vuoto e nessuno potrà mai colmare questo vuoto.
Guidavo la mia macchina andando ad alta velocità, avevo paura lo ammetto, avevo paura che fosse successo qualcosa a Claudia. A quella donna che nonostante il suo carattere ero riuscito ad amare, amavo tutto di lei, la sua grinta, il suo coraggio, il suo istinto.. con lei non sapevi mai quello che ti sarebbe successo. Trattenevo a stento le lacrime che volevano rigare sul mio viso, trattenevo la rabbia, il dolore mentre sentivo Sandro dirmi ''Tranquillo Domenico, andrà tutto bene!''. Ma tranquillo un cazzo, se le succedesse qualcosa non me lo perdonerei mai, dovevo starle vicino anche se non me lo permetteva, dovevo proteggerla anche se lei non voleva, la sentivo così distante da me e mi dispiace. Non sapevo che fare e ho deciso di accettare la sua scelta, di farla andare in maternità senza di me e se tornassi indietro cazzo che non lo farei, non lascerei mai sola la mia Claudia. Arriviamo in aereoporto e subito scendo velocemente dalla macchina, come mi avvicino noto un corpo per terra e subito capisco.. capisco che ero rimasto solo ancora una volta, che la donna che amavo era morta, che ormai avevo perso tutto. Mi avvicino a lei mettendomi accanto in ginocchio e lì non riesco più a trattenerle, le lacrime scendono e riscendono, mi sento disperato e sento il mondo che mi crolla addosso. Non posso crederci, non posso crederci che non ci saranno più le nostre litigate, non posso crederci che non ci saranno più quei baci infiniti, non posso crederci che non ci sarà mai più tutto questo. Metto il viso sulla sua pancia e capisco che oltre ad aver perso lei ho perso anche la mia bambina, quella bambina tanto attesa, quella bambina tanto voluta, quella bambina che si sarebbe chiamata Sofia. Non so che fare, vorrei spaccare tutto, vorrei piangere, vorrei ammazzare tutti ma mi limito a chiedergli gli occhi con la mia mano. Ho una rabbia dentro, lei che ancora una volta è riuscita a salvare l'Abate, l'amica di sempre, quella sporca mafiosa e riesco a farla uscire vuoi, inizio ad agitarmi ed a urlare come un pazzo mentre Sandro mi tira verso di se e io mi allontano bruscamente. Si, Sandro ti voglio bene e sei un buon amico, ma nessuno può capire, nessuno sa come mi sento vuoto e nessuno potrà mai colmare questo vuoto.
P.o.v ROSY
Ero riuscita a scappare prima che arrivassero gli sbirri e mi ero nascosta dietro all'aeroporto, guardo con tristezza la mie mani e noto che sono ancora sporche di sangue, del sangue della mia amica-nemica e mi vengono in mente tutti i ricordi di un'amicizia mai finita. Lei ancora una volta era riuscita a salvarmi ma questa volta l'ha pagata cara, ha preferito salvare me che salvare se stessa. Non doveva, lei aveva una vita davanti, aveva un compagno che l'amava, aveva una figlia, degli amici, un lavoro e io.. io ormai una vita non ce l'avevo più, mi rimaneva solo lei e ormai l'avevo persa. 20 anni, 20 anni che la conoscevo, che conoscevo ogni parte di lei come anche lei di me, ne abbiamo passate tante, abbiamo avuto tanti alti e bassi e un rapporto d'amore-odio ma io le volevo bene, le volevo bene come una sorella. Sono ancora in lacrime e mi sento pazza, sono pazza di rabbia, sono pazza di dolore, mi sento sola più che mai e mi ricordo le sue ultime parole. ''Rosy trova chi è stato!'' e io lo troverò Claudia, ti prometto che lo troverò ad ogni costo.