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Autore: lavs684    28/04/2008    12 recensioni
Qualcuno sta bussando alla porta della mia stanza. Chi diavolo può essere a quest’ora? Mi alzo maledicendo chiunque abbia osato disturbarmi.
Apro la porta.
Mi rimangio subito la maledizione.
Impossibile.
È lei.
La mia prima ff nel fandom di Tokyo Mew Mew. Naturalmente una Ryo/Ichigo!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You are mine, forever 2 La mia prima ff nel fandom di Tokyo Mew Mew. Forse un po’ OOC, non saprei. Spero davvero vi piaccia e soprattutto di poter leggere i vostri pareri.
Naturalmente è una Ryou/Ichigo.

Buona lettura!

You are mine, forever



È sempre la stessa storia, ormai. Ti guardo e mi chiedo per quale motivo tu riesca a farmi provare questo assurdo miscuglio di emozioni. E, devo ammetterlo, le risposte non tardano ad arrivare. Sei bella, no di più, sei bellissima. E naturalmente sei dolce, anche se non con me, e simpatica e solare e allegra e spensierata e pasticciona in quella tua maniera adorabile. E poi hai un ragazzo. Ed è questa la cosa che mi fa impazzire. Sto male e tu nemmeno te ne accorgi. Perché dovevo innamorarmi proprio di te?

-Ryan?

Mi volto e il mio cuore perde un battito. Eccoti, con quel tuo splendido sorriso che incredibilmente stai rivolgendo proprio a me. Un momento…mi stai sorridendo? C’è di sicuro qualcosa sotto…

-Senti, oggi avrei proprio bisogno di andare via un paio d’ore prima. Per favore!

Proprio come immaginavo…mi guardi speranzosa congiungendo la mani a preghiera davanti al viso. Sei così buffa…

-Scordatelo, devi finire il tuo turno come tutte le altre.
-Ti prego! Solo per oggi!
-Ho già detto di no.
-Sei sempre il solito! Non ti sopporto!

Ecco, questa è la Strawberry che conosco. E la cosa più incredibile è che ti trovo splendida anche con quell’espressione imbronciata sul viso. Mi volti le spalle e ti allontani, ancora infuriata.
Potrò anche apparire dispotico, ma che posso farci? So già perché mi hai chiesto di andare via prima. Sicuramente Mark ti avrà chiesto di uscire, no? Pensi davvero che proprio io ti dia tranquillamente il permesso di passare un allegro pomeriggio con quell’idiota? Che rabbia, accidenti! Ma perché non apri gli occhi, Strawberry!

*******

L’ora di chiusura è da sempre quella che preferisco. Niente clienti, niente chiasso, niente ordinazioni. E, soprattutto, posso godermi in pace Strawberry per un po’. La guardo mentre riposa su una sedia e contempla sognante uno dei meravigliosi dolci di Kyle. La osservo di sottecchi, mentre con la forchetta infilza una fragolina e se la porta alla bocca, mangiandola con gusto.

-Che buona!

Mi viene da sorridere, ma riesco a trattenermi, per fortuna. Non vorrei proprio farmi scoprire in un atteggiamento tanto compromettente.
Mi volto da un’altra parte per evitare che qualcuno mi sorprenda a fissarla e vedo Kyle che mi guarda. Che abbia capito tutto? Molto probabile. Non gli sfugge mai nulla, accidenti!
Faccio comunque finta di niente e distolgo lo sguardo anche da lui.

-È permesso?

No…no, ditemi che è un sogno vi prego! Anzi no, è un incubo.
Conosco fin troppo bene quella voce. Ho imparato ad odiarla con ogni fibra del mio corpo in questi lunghissimi anni. Non è possibile…
Ecco come una giornata perfetta può essere rovinata in meno di cinque secondi. Mi volto verso l’entrata e, proprio come temevo, eccolo lì. Con quel suo solito sorriso idiota stampato su quella faccia da santo. Quanto lo detesto!

-Mark!

Ma mai quanto odio lei in questo momento. Come al solito si alza di scatto dalla sedia e gli corre incontro, gettandogli le braccia al collo. Mark la stringe brevemente a sé per poi guardarla in viso.
Maledetto…

-Speravo proprio che ce la facessi a raggiungermi oggi, dovevo parlarti di una cosa importante.
-Bè, ci ho provato, ma qualcuno me lo ha impedito.

Mi lancia uno sguardo carico di risentimento e io distolgo ostinatamente lo sguardo da lei, mentre sento la rabbia ribollire. Stringo i pugni sul tavolo tanto da farmi sbiancare le nocche. Vedo Kyle venirmi incontro, ma non ho alcuna voglia di farmi vedere in questo stato. Mi volto e lascio la stanza, seguito, lo sento, dagli sguardi dei presenti. Non me ne importa nulla. Voglio soltanto che mi lascino tutti in pace! Al diavolo Mina, al diavolo Lory, e Paddy e Pam e Kyle. E, soprattutto, Mark e Strawberry.
Mi lascio alle spalle quell’idillio e salgo in camera mia. Non accendo la luce. Mi distendo sul mio letto e mi copro gli occhi con un braccio. Mi sfugge un sospiro dalle labbra.
Accidenti. È sempre la stessa storia. Sono stanco di tutto questo. Perché cavolo devo essere costretto a sopportarli ogni giorno? Avrei fatto molto meglio a tornarmene in America appena finito il progetto Mew.
E mentre rimugino su questi pensieri qualcuno accende la luce improvvisamente. Mi alzo di scatto a sedere. Che diavolo ci fa qui?

-Kyle!
-Stai bene?
-Cosa? Certo che sto bene, perché non dovrei?
-Lo sai meglio di me.

Lo guardo ostentando un espressione incredula molto poco convincente, credo. Ma che posso farci? Davvero non riesco a fare niente di meglio, adesso.

-Non riesco a capire a cosa tu ti riferisca.
-A Mark e Strawberry, mi sembra ovvio.

Distolgo lo sguardo da lui con rabbia. Non voglio che capisca quanto sto soffrendo. Cerco di simulare indifferenza, anche se non è per niente facile. Perché non mi lasciate tutti in pace, una buona volta? Mi volto nuovamente verso Kyle, guardandolo dritto negli occhi.

-Perché dovrei preoccuparmi di quei due?
-Ryan…

Kyle si avvicina e si siede sul mio letto. Mi guarda come non aveva mai fatto prima, sinceramente dispiaciuto per quello che sto passando. Le mie difese crollano di fronte a quello sguardo. Ma io non voglio mostrarmi debole, non voglio che qualcuno capisca cosa sto passando. Al diavolo, Kyle!

-…dimmi la verità.
-La verità? Vuoi la verità? Io non ce la faccio più! Non riesco più a sopportare di vederli insieme!

Mi alzo dal letto, vergognandomi di me stesso e di quello che ho appena detto. Mi dirigo alla finestra, dando le spalle a Kyle. Stringo i denti con rabbia per impedirmi di urlare.

-Perché non le dici quello che provi?

Mi volto verso di lui, questa volta incredulo per davvero. Riesco addirittura a sorridere, anche se il mio è un sorriso del tutto privo di allegria.

-Dirle quello che provo? E per quale motivo, scusa? Per farmi ridere in faccia? No, grazie.

Kyle sospira e si alza dal letto. Si dirige verso la porta e la spalanca. Prima di varcarla parla nuovamente, ancora dandomi le spalle.

-Sono convinto che dovresti dirglielo.

Detto questo, varca la soglia e chiude la porta, lasciandomi solo con i miei pensieri. Continuo a fissare il punto dove fino a qualche istante prima si trovava Kyle, immobile.
Dire a Strawberry quello che provo? Kyle deve essere impazzito davvero, non ci sono altre spiegazioni! Come gli viene in mente una cosa del genere? Non posso farlo. Lei è troppo presa dal suo Mark e non pensa nemmeno di prendermi in considerazione. Non ho voglia di fare la figura dell’imbecille. Ho ancora un briciolo di orgoglio, anche se sembra davvero l’ultima cosa che mi rimane, ormai.
Basta, sono stanco. Meglio dormirci su, domani andrà meglio.
Buffo, continuo a ripetermelo ogni sera, ma le cose non migliorano affatto!
Per nulla divertito da questo pensiero mi infilo sotto le coperte con la precisa intenzione di dormire e di lascarmi tutto alle spalle, almeno per qualche ora. Un po’ di meritato riposo è proprio quello che ci vuole!

*******

Avrò dormito si e no un paio d’ore, quando qualcosa mi sveglia. Uno strano rumore, non riesco a capire cosa sia. Mi alzo a sedere, ancora confuso e intontito. Guardo la sveglia. Mezzanotte. Mi passo una mano tra i capelli e mi stropiccio gli occhi. Forse ho soltanto sognato…
Quel rumore torna a farsi sentire. Toc toc. Qualcuno sta bussando alla porta della mia stanza. Chi diavolo può essere a quest’ora? Mi alzo maledicendo chiunque abbia osato disturbarmi.
Apro la porta.
Mi rimangio subito la maledizione.
Impossibile.
È lei.

-Ciao, Ryan…

Non mi guarda in viso. Tiene lo sguardo basso e si tormenta le mani strette in grembo. Cosa ci fa qui? Che succede? Piuttosto confuso la guardo, non sapendo bene cosa dire.

-Strawberry…che ci fai qui? C’è qualcosa che non va?
-No…cioè si…voglio dire…non lo so.

Più chiaro di così! Se prima ero confuso, adesso proprio non ci capisco nulla.
La guardo sperando che mi dia qualche indizio in più, ma vedo che non ha proprio intenzione di dire altro. Mi scosto dalla porta e la lascio passare, invitandola a sedersi sul mio letto.
Un po’ titubante, entra nella mia stanza, guardandosi nervosamente in giro, ma non si siede.
Rimango in piedi anch’io, ancora vicino alla porta.

-Strawberry, stai bene?
-Certo…

Questo suo “certo” suona esattamente come quello che ho detto io a Kyle qualche ora fa. Soltanto di una cosa sono sicuro: Strawberry ha qualche problema. E di certo Mark sarà coinvolto. Ma perché è venuta proprio da me?

-Non mentirmi.

Strawberry sussulta a queste parole e trova finalmente il coraggio di guardarmi negli occhi. Sembra spaventata e preoccupata per qualcosa. Vederla così mi stringe il cuore.

-In effetti…c’è qualcosa che non va.
-Cos’è successo?
-Vedi…oggi Mark mi ha chiesto una cosa importante. Mi ha detto che si trasferisce per un anno all’estero…

Comincio ad intravedere il problema e anche ad infuriarmi. Perché accidenti doveva venire a parlarne proprio con me?
La guardo in attesa che continui, senza far trasparire per nulla il mio stato d’animo dalla mia espressione. Ostentando la mia solita calma e freddezza. E, lo giuro, in questo momento mi costa davvero tanta fatica.

-…e mi ha chiesto se voglio andare con lui.

Ok, ricomincio a non capirci nulla. Qual è il problema, allora?

-Strawberry…non capisco perché tu mi stia dicendo queste cose.
-Ho rifiutato.

Eh? Che ha detto? Ha rifiutato? Non credo alle mie orecchie. Sto ancora dormendo, ne sono sicuro.

-Cosa? Ma…perché?
-Perché non voglio allontanarmi per tutto questo tempo dalla mia famiglia, dalle mie amiche, da Kyle…

Ah, ecco, capisco…sempre la solita. Ma perché non si rende conto che mi fa male ogni volta che apre bocca?

-…e soprattutto da te.

Alt! Cosa ha detto? Ho di sicuro sentito male…la vedo arrossire e non riesco ad impedirmi di pensare a quanto sia carina.

-Strawberry…
-Non so cosa sia successo, ma mentre Mark faceva progetti e mi parlava di dove avremmo vissuto, di tutte le cose che mi avrebbe mostrato…io…avevo in mente soltanto te. Ed ero certa solo di una cosa…

Continuo a fissarla non osando interromperla. Mi sento incredibilmente leggero e il mio cuore batte all’impazzata. Non riesco a crederci. È impossibile…

-…non volevo allontanarmi da te. Non voglio.

Se è un sogno, non svegliatemi, vi prego!

-Perché…sono innamorata di te, Ryan.

Non ci credo. L’ha detto. L’ha detto davvero!
Troppo stupito per rispondere continuo a fissarla a bocca aperta.
Svegliati, idiota! Dille qualcosa! È l’occasione che aspetti da una vita, che stai facendo? Parla!
Ma per quanto mi sforzi, le parole non vengono fuori.
Lei sorride, un sorriso terribilmente triste, mentre i suoi occhi si velano di lacrime.

-È già tanto che tu non mi abbia riso in faccia. Volevo solo che lo sapessi…tutto qui. Scusami, me ne vado!

Le sfugge un singhiozzo e si copre la bocca con una mano, mentre mi passa accanto per uscire dalla porta.
Come se mi stessi svegliando da un sonno profondo, la trattengo per un braccio. Lei sussulta e si volta verso di me, sinceramente sorpresa. I suoi occhi, i suoi splendidi occhi color del cioccolato, sono sgranati per lo stupore, mentre le lacrime scendono ormai libere bagnandole le guance.
Le asciugo con le dita senza nemmeno riflettere.

-Non pensavo che l’avresti mai detto.
-Ryan…
-Ti amo, Strawberry.

Un singhiozzo più forte ed improvvisamente la sento stretta a me, le sue braccia intorno al collo. La stringo forte, inspirando a fondo il suo profumo, assaporando quel calore tanto desiderato e troppo a lungo negato.
Le alzo il mento con due dita, incontrando i suoi occhi. Sorrido di cuore per la prima volta da anni, mentre lei sorride a sua volta. È davvero bellissima…
Non indugio oltre. Lentamente, avvicino il mio viso al suo, soffermandomi a poco dalle sue labbra per sentire il suo respiro caldo sulle mie. Ed incredibilmente è lei ad annullare la distanza che ci separa.
La bacio con tutta la passione e l’amore di cui sono capace. È davvero bellissimo, molto più bello di quanto potessi immaginare. Non riesco a crederci.
Adesso sei mia, Strawberry. Per sempre.


Ho scritto questa one-shot ieri pomeriggio e, devo ammetterlo, mi ci sono subito affezionata. Magari non sarà un capolavoro, ma ho voluto comunque pubblicarla. Del resto non potevo evitare di scrivere qualcosa su una delle mie coppie preferite in assoluto!
Grazie a tutti coloro che leggeranno e recensiranno!
A presto!
   
 
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