NO. Un 8 nella verifica di Tecnologia no. Perchè Perché, cosa ho sbagliato? Mi dirigo verso la professoressa di questa maledetta materia, e le chiedo come mai ho preso otto e non di più. Lei mi guarda stranita, come a dire "non ti accontenti? hai preso un bel voto! per me otto è un voto fantastico, ma per mia madre no.
Scusate, non mi sono presentato. Mi chiamo Salvatore Passio, ho quindici anni e vivo ad Amalfi. In realtà sono nato a Bologna, ma per motivi famigliari, per due anni ci siamo dovuti trasferire qui, in questa città stupenda, dal mare azzurro e il cielo blu, oscurato ogni tanto da nuvole grigie; ma in questa città io ho incontrato il dolore. Mi sono iscritto ad una scuola tecnica, dove oggi ho preso un "brutto"  voto.
La professoressa mi spiega dove ho sbagliato, mostrandomi punti cancellati doppie volte, tratti calcati più degli altri. Torno al banco sconsolato, e quando quest'ora finisce, realizzo che era l'ultima.
Arrivo a casa e mia madre mi arriva subito incontro, con sguardo serio, ed io tremo di paura.
-buon giorno Salvatore, hai qualcosa da dirmi. Voti in verifiche o interrogazioni?- mi chiede subito. Appoggio lo zaino per terra nello spazio ben tracciato dove posso poggiare esso. Prendo un bel respiro, alzo la testa e guardando altrove rispondo alla domanda:
-si, ho preso 8 nella verifica di tecnologia...-lei mi guarda disgustata, poi mi risponde con tono pieno di rabbia e odio:
- ah sì? Bene, vieni in cantina che ti insegno io a prendere bei voti.- io rabbrividisco subito ma la seguo, come Fido segue il suo padrone.
Arrivati mi butta contro il muro e mi tira uno schiaffo, e prende subito le catene; mi gira e prende le mie braccia storcendomele, per poi legarmele con le catene. Prende una frusta e comincia a spogliarmi il petto e le gambe; finito questo "compito", comincia a frustarmi, facendomi urlare di dolore. Ma lei non si ferma, imperterrita continua il suo lavoro, mentre calde lacrime scorrono sul mio viso. Mette via la frusta, e mi toglie le manette. Va in camera sua, ma io so che non è finita qui.
 Dopo poco infatti ritorna, con solo un accappatoio addosso. Mi tira brutalmente in piedi, poi prende malamente le mie mani e mi costringe a tirar via l'accappatoio, mostrando a me il suo corpo nudo. Lei eccitata, mi spoglia, poi mi mette contro il muro, inginocchiandosi poi all'altezza del mio sesso. Con una mano comincia a muoverlo lentamente, poi sempre più velocemente, facendo diventare la mia intimità dura, cosa che mi fa piangere ancora di più di quanto facevo prima; se lo mette in bocca, dove vi fa un pompino, in cui quasi vomito.
Poco dopo sborro, e lei si scosta. Mi fa mettere in ginocchio, poi lei si sdraia e con un dito comincia a masturbarsi, incitandomi a me a penetrarla con il mio sesso. Vedendo che non mi muovo, mi prende violentemente, prendendo il mio pene e se lo ficca nella sua vagina, dove comincia a muoversi velocemente. Comincia ad urlare di piacere, e dopo poco ha un orgasmo. Si gira mettendosi a carponi, e muovendomi sempre lei, si fa penetrare nel sedere, dove urla di dolore e di piacere.
Dopo poco se ne va, lasciandomi lì dove ora sono sicuro che lei non tornerà a violentarmi, ma per darmi i compiti e il cibo.
E intanto lì, penso, fra le lacrime, a ciò che è successo prima. E solo adesso, dopo 3 mesi di questo incubo, realizzo che mia madre mi ha violentato. Mia madre mi ha usato, mi ha fatto diventare un suo giocattolino, mi ha tolto il mio orgoglio, la mia dignità, la mia identità
E non mi accorgo neanche che mia madre è ritornata, porgendomi un piatto con solo brodo e tutti i miei libri dei compiti. Il suo atteggiamento mi disturba, mi fa storcere il naso, come al solito: si comporta come se nulla fosse successo. Mangio il brodino, dopo prendo i libri e comincio a studiare e fare i compiti. E nel mentre, qualche lacrima continua a scendere.
Vi starete chiedendo, e suo padre? Beh, mio padre non sa nulla di tutto questo. Crede che quando io sono in cantina, sono a dormire da un amico o ad un party. Ma mi raccomando: che nessuno gli dica mai niente. Queste parole, questa storia che vi racconterò, non devono uscire da queste pagine
. Mentre studio matematica, vedo un'ombra dalla finestra. è di una ragazza con capelli lungi e ricci. Alta e magra. Mi sembra di averla già vista.
Ritorno ai miei compiti, e dopo poco li finisco. Mi addormento lì, in quella stanza buia e tremenda, dove l'unica cosa che sembra viva sia io. Appunto, sembra.

ANGOLO AUTRICE:
CIAO! Sono tornata con una nuova fanfiction, dove questa volta tratto di tematiche più delicate. La storia la ho già in mente, quindi mi manca solo di scrivere e pubblicare. In questo primo capitolo capiamo qual è l'abuso di Salvatore. Credo che aggiornerò la storia il lunedì e il sabato, ma nulla è tutto deciso. Ringrazio già quelli che visualizzeranno la storia e che eventualmente recensiranno.
Vi do un grande bacio
1D_shadowhunters_