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Autore: naley3gwain46    18/11/2013    4 recensioni
Questa storia è un what if è stata scrita prima dell'inizio della nona e dopo il finale di stagione ..Dean è in ospedale Sam è in fin di vita... ma qualche aiuto verrà concesso loro inaspettatamente...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Ottava stagione
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-E’l’ultima volta che deludo la mia famiglia Dean- aveva detto la figura in Trench mentre di spalle si allontanava da lui. Dean aprì gli occhi.

Aveva sognato.

Ci mise un pò ad abituarsi alla luce al neon dell’ospedale.

Si stiracchiò sulla sedia.

Doveva essersi addormentato.

Il bip ripetitivo del macchinario a cui è attaccato suo fratello doveva avergli conciliato il sonno.

Era proprio vero, col tempo ci si abituava a tutto pensò.

Se appena arrivati in quel posto gli aveva dato sui nervi, ora, quel suono ritmico, cadenzato e regolare, gli sembrava la voce rassicurante di un vecchio amico.

Se non altro gli ricordava che suo fratello era ancora li, con lui.

Che non se ne era andato del tutto.

Che non stava in quel cazzo di ospedale a vegliare un morto.

Si guardò intorno nessun cambiamento.

La stanza era asettica, le pareti verde marcio, c’era il solito strano odore nell’aria, un misto di disinfettante e malattia, che gli dava i brividi.

Cristo se odiava gli ospedali pensò.

Sarebbe andato via seduta stante,senza voltarsi indietro.

Ma non poteva muoversi da lì, non poteva lasciare Sammy.

Suo fratello era nella stessa identica posizione di quando si era addormentato.

Occhi chiusi,braccia distese lungo i fianchi, i suoi lunghi capelli scompostamente sparpagliati sul cuscino.

Gli stava crescendo la barba notò, si chiese se avrebbe dovuto fargliela.

Era passata ormai una settimana da quando aveva ricoverato Sammy in ospedale.

Lui e Kevin avevano provato di tutto per curare Sam da quello che gli avevano fatto le prove.

Ma niente era servito, non erano riusciti a trovare, ne in tutta la vasta cultura dei letterati, ne in altri luoghi, neanche un singolo incantesimo o uno straccio di indizio su ciò che avrebbe potuto guarirlo.

Aveva interrogato demoni e angeli caduti, ma nessuno sapeva cosa avrebbe dovuto fare per salvarlo.

Aveva seminato distruzione e morte tra le più svariate creature del purgatorio ma non era riuscito comunque a venirne a capo ed erano passati due mesi ormai.

Sammy aveva alternato belle giornate a brutte giornate, poi si era allettato, finchè una settimana fa non era entrato in coma, il suo tempo stava per scadere.

E Dean non sapeva davvero più cosa inventarsi.

Aveva provato anche a stringere qualche patto, la sua vita in cambio di quella di suo fratello.

Ma a quanto pare il nuovo boss degli inferi aveva vietato ogni tipo di relazione con i Winchester.

Spostò lo sguardo.

I suoi occhi si posarono su un volantino religioso, uno di quelli che ti esortano ad avere fede, probabilmente qualche infermiera, preoccupata, l’aveva lasciato lì per lui.

Magari quella con un bel sedere pensò, che sembrava avere una cotta per lui, non si ricordava il suo nome, Molly o Mandy o qualcosa del genere.

Più fissava quel volantino più sentiva una rabbia cieca crescere dentro di lui.

Afferrò quel foglio lo accartoccio e lo gettò con forza nella pattumiera.

Gli chiedevano di avere Fede in cosa?

In Dio?

Che gli angeli avrebbero sempre vegliato su di lui?

Una risata amara gli salì alle labbra.

E al pensiero degli angeli un ricordo si affacciò alla sua mente, stava sognando prima di svegliarsi.

Era un po’ che faceva sempre lo stesso sogno.

Si trovavano di nuovo di fronte a quella maledetta chiesa, affianco alla sua auto, con Sam a terra privo di sensi.

Quando Castiel gli aveva voltato le spalle per l’ennesima volta.

Quando dicendogli che era l’ultima volta che deludeva la sua famiglia, si era voltato e si era allontanato.

Erano le ultime parole che aveva sentito da lui, ormai ben due mesi fa.

Avrebbe potuto fermarlo stavolta.

Riempirlo di cazzotti e convincerlo a ragionare.

Non ci sarebbero più state sparizioni improvvise o forza sovrumana a sorprenderlo.

Era un uomo adesso, un uomo esattamente come lui.

Dove stava andando?

Che gli frullava per la testa?

Che cosa aveva intenzione di fare da solo contro Metatron adesso che era un semplice un essere umano?

Ma Dean era stanco.

Stavolta non ci sarebbero state scazzottate e sangue.

Niente preghiere o suppliche accorate.

Aveva già detto due volte ormai a Castiel quello che pensava, sperando di farlo ragionare e per uno come Dean, due volte, erano più che sufficienti.

A quanto pare non era stato abbastanza.

Così che si fottesse lui e la sua dannata famiglia di pennuti.

Dean aveva la sua di famiglia a cui pensare.

O almeno quello che ne era rimasto, pensava con amarezza.

Doveva sgranchirsi le gambe, prendere un po’ d’aria, così decise di uscire per un po’ e di andare a farsi una birra.

Lanciò un occhiata a Sam e disse ad alta voce:

-Torno presto fratellino! Ti porto la torta!-

Aspetto involontariamente una risposta da suo fratello che però non arrivò, si mise il giubbotto sotto braccio e uscì dalla stanza.

Al suo ritorno era bagnato fradicio, fuori aveva iniziato a piovere, il cielo era grigio e tetro e rispecchiava un po’ il suo umore penso Dean.

Avrebbe dovuto tornare a sedersi in quella stanza ad aspettare la morte di suo fratello senza poter fare niente.

Lui non era un tipo che sta seduto in un angolo e aspetta, quello paziente era sempre stato Sammy.

Si ritrovò a pensare con rabbia, mista a dolore e frustrazione, che forse a ruoli invertiti Sammy avrebbe trovato un modo per salvarlo, che avrebbe saputo escogitare qualcosa.

Lui era solo bravo a sparare e a tirare pugni.

Attraversava i corridoi deserti con passo svelto.

Era tardi e nei corridoi non si aggirava più nessuno, gli infermieri e i dottori di guardia erano rinchiusi nelle loro salette a fare solo Dio sa che cosa.

Aveva visto troppe puntate del dottor Sexy per avere ancora una buona considerazione dei dottori.

Finalmente arrivò alla stanza di suo fratello.

-Sammy ti ho portato la to..-

La parola gli morì in bocca.

Un ombra si aggirava intorno a suo fratello.

Stava trafficando con qualcosa nella sua tasca.

Non vedeva niente era buio e non riusciva a capire chi o che cosa fosse.

Magari era solo un infermiera, che era venuta a controllare la situazione o magari no.

I suoi sensi di ragno si erano già attivati,c’era qualcosa che non andava in quella scena.

Perché un infermiera avrebbe dovuto fare il suo lavoro nel buio.

Dean non sapeva cosa fare era in un ospedale pieno di malati, ma quello era suo fratello.

Così in una frazione di secondo decise.

Estrasse la pistola e per fugare ogni dubbio di sparare a un infermiera, accese la luce.

Ma quello che vide lo spaventò più di ogni incubo che avesse mai affrontato fin’ora.

Il cavaliere morte era in piedi vicino a suo fratello e lo guardava con aria serafica.

-Salve Dean ci rivediamo- rispose quello appoggiandosi al suo bastone con tutta calma.

-Non ti porterai via anche mio fratello bastardo. Mi dispiace che tu ti sia dato tanto disturbo da venire personalmente, ma non ti prenderai Sammy, non è ancora il suo momento. Allontanati da lui immediatamente!- Grido Dean

-Cosa vuoi fare Winchester? Spararmi?- Morte rise sarcastico.

Dean stava ancora tenendo morte sotto tiro con la sua pistola.

-Uccidere la morte? Ammesso che tu potessi farlo con quella pistola…Non abbiamo già fatto questa conversazione una volta? Voi insetti diventate seccanti dopo un po’… -parlava rigirandosi il bastone tra le mani con noncuranza, come quando si spiega ai bambini, per la centesima volta, un concetto molto semplice che proprio non vogliono capire.

-Vengono tutti via con me un giorno o l’altro ne abbiamo già parlato ricordi? Tuo fratello non fa eccezione! Ma su una cosa hai avuto ragione, non è ancora il suo momento! Sembra proprio che voi Winchester siate fortunati… che abbiate un santo in paradiso. O forse magari – fisso i suoi occhi in quelli di Dean -c’è davvero un angelo che veglia su di voi.- concluse.

Dean non capiva, se non era ancora il momento di suo fratello che ci faceva la Morte nella sua stanza di ospedale?

Morte era l’unico a cui Dean non si era rivolto per chiedere aiuto, perché l’ultima volta che l’avevano fatto li aveva avvertiti che li avrebbe uccisi all’istante se avessero provato di nuovo a contattarlo. Morte tirò fuori dalla tasca una fialetta, il suo contenuto era di un bianco luminoso.

-adesso devi chiudere gli occhi Dean!-gli disse

Dean aveva già visto quel genere di luce prima d’ora, ma non ebbe tempo di pensare a niente.

Morte grido ora e ruppe la fialetta sul pavimento una luce accecante si sprigiono da essa e Dean si vide costretto a fare come morte aveva ordinato chiuse gli occhi, ma prima di farlo riuscì a vedere la luce bianca mentre veniva assorbita dal corpo di suo fratello.

Il bagliore sparì e Dean aprì gli occhi.

-Che diavolo era quello? Dimmi che non era quello che penso che fosse? Che diavolo hai fatto a mio fratello?- disse Dean precipitandosi di corsa accanto a Sammy.

-E’ questo il ringraziamento per avergli salvato la vita? Gli avevo detto che non vi meritate nulla e che siete solo degli ingrati!.. Beh il mio compito qui è finito se vuoi scusarmi-Morte si volto e si incamminò verso l’uscita.

-Aspetta spiegami cosa gli è successo… che effetti avrà su di lui.. questa cosa che gli hai dato..-

Non lo so per certo Dean non avevo mai somministrato a nessuno 10cc di grazia di angelo Comunque qualcosa mi dice che è completamente guarito e indico i monitor la ripresa era evidente il battito era accelerato il colorito era tornato sulle guance di Sam e Dean lo stacco dal respiratore suo fratello stava respirando da solo -ci vuole un po che faccia effetto tra poco si sveglierà tranquillo. E sarà il solito spilungone imbronciato di sempre..-

Quindi è la grazia di un Angelo? Dove l’hai presa?

Dove l’ho presa? Al mercato .. Seriamente? Oh mio dio mi avevano detto che tu tra i due eri quello più tonto ma non immaginavo fino a questo punto…

Spiegati … Perché hai fatto questo per noi, perché hai salvato la vita a Sam?

Sul serio non c’arrivi? Io non ho fatto proprio niente per voi, diciamo solo che mi annoiavo e mi sono lasciato coinvolgere sai .. morte, morte, morte in un ciclo eterno e senza fine dopo un po diventa noioso così quando qualcuno è venuto da me in cerca del mio aiuto mi sono fermato ad ascoltare.. all’inizio non credevo che ce l’avrebbe fatta ma quel bastardo in trench alla fine mi ha fregato!-

Castiel!?

No il tenente Colombo! Dindindindin risposta esatta! Castiel chi altro si getterebbe nel fuoco per due poveri idioti come voi?

Quella era la sua grazia? Oh allora non sei poi così idiota…

Ha rinunciato alla sua grazia?

Oh non solo a quella…



 

***ci sarebbe dovuto essere un altro capitolo ma non ci sarà l'ho voluta pubblicare lo stesso perchè ormai l'avevo scritta e niente... alla prox***

  
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