Oh,
my goddess!
(Oh,
mia dea!)
Capitolo
1 – Fuga dall’Olimpo -
Un'esplosione.
Almeno la quarta nel giro di pochi secondi. La battaglia feroce che si stava
svolgendo la terrorizzava. Uscì dal suo nascondiglio dietro una roccia e si
mise a correre. Non sapeva verso dove, sapeva che doveva trovare suo padre, sua
madre e suo fratello maggiore. La lunga tunica bianca intralciava un pò la sua
corsa. I lunghi capelli biondi erano legati in una coda alta e una frangia
sbarazzina le ricadeva sulla fronte. Gli occhi celesti si guardava intorno
impauriti. Perchè? Perchè era successo tutto quello? Questa era la domanda che
continuava a ronzarle in testa. All'improvviso si sentì afferrare il poso e
trascinare di lato dietro un masso.
-
Silvia, cosa ci fai quì? Ti avevo detto di nasconderti! - la rimproverò un
uomo con lunghi capelli biondi, gli occhi celesti e una barba bionda ben curata.
Indossava la classica armatura da combattimento composta da stivali di ferro,
tunica nera e corta e maglia in ferro. Nella mano libera teneva una spada molto
grossa.
-
Perdonami padre! Ma volevo trovare te, la mamma e Sirius. E poi avevo paura li
da sola ... - la ragazza aveva le lacrime agli occhi. Lei non era una guerriera,
non sapeva combattere, come avrebbe fatto a sopravvivere in quell'inferno?
-
Ascoltami bene Silvia. - le disse serio il padre: - Devi fuggire. Scappa
lontano. Rifugiati sulla terra e annulla i tuoi poteri in modo che Moroha non ti
trovi. -
Silvia
sgranò gli occhi: - Sulla te-terra? Ma padre... -
-
Niente ma! So che ti è sempre stato vietato, come del resto a tutti noi. E' una
delle nostre leggi più importanti. Ma questa è un emergenza. Fa come ti ho
detto Silvia. Va sulla terra, annulla i tuoi poteri, almeno quelli più potenti,
e resta nascosta finchè io non vengo a cercarti ok? -
-
Va bene, ma ... saprai trovarmi? - chiese lei mentre ormai piangeva
L'uomo
sorrise dolcemente: - Sei mia figlia. Ti troverò! Ora va'!
-
Silvia
lasciò il padre e iniziò a correre. Conosceva la cima del Monte Olimpo e il
castello meglio di chiunque altro e non le fu difficile imboccare immediatamente
il corridoio che portava alla Sala del Teletrasporto. Quella stanza veniva usata
solo in casi speciali, per raggiungere la terra. Silvia arrivò davanti
all'enorme porta di legno e l'aprì. Era una stanza rettangolare e bianca. Non
vi era alcun oggetto tranne un tavolino di vetro al centro della stanza. Su di
esso era posizionato uno specchio ovale e una clessidra. Prese la clessidra e la
rigirò due volte pronunciando poi una sola parola: - Terra! -
Una
luce bianca l'avvolse lasciando la stanza deserta.
llllllllllll
E
così quella era la terra. Silvia aveva riaperto gli occhi, dopo il
teletrasporto, e si era ritrovata in quello che sembrava un parco. C'erano delle
panchine, dei giochi per bambini, come altalene, scivoli e simili. Aveva già
visto quelle costruzioni, sui libri che suo padre teneva nella biblioteca del
palazzo. Si guardò intorno spaesata. I suoi sandali bassi emettevano un leggero
rumore ogni qual volta muoveva un passo. Improvvisamente sentì un rumore tra i
cespugli, si avvicinò piano al rumore. Si sentivano strani rumori e Silvia,
preda della curiosità, si nascose dietro a una pianta per sbirciare. In quel
momento volle non averlo mai fatto. Gli uomini di Moroha stavano setacciando la
zona e cercavano lei. La bionda fu presa dal panico e iniziò a correre. Doveva
allontanarsi da quei tizi altrimenti l'avrebbero uccisa. Correva senza guardare
bene dove andava finchè non si scontrò con qualcosa, o meglio qualcuno.
-
La prego mi aiuti! - disse disperata alzando il volto verso lo sconosciuto.
Capelli rossi corti e ribelli, occhi dorati e una cicatrice a X gli sfregiava la
guancia destra. La guardava stranito, ma vedendo l'espressione terrorizzata
della ragazza divenne serio: - Cos'è successo? Qualcuno ti vuole fare del male?
-
-
Si. Ti prego nascondimi. Altrimenti mi uccideranno! - ormai stava quasi
gridando, le tremavano anche le mani dal tanto che era scossa.
Il
giovane parve pensarci un momento, ma quella ragazza gli sembrava davvero in
difficoltà: - Va bene. Vieni a casa mia. Lì sarai al sicuro. -
-
Grazie! - il volto di Silvia si era illuminato. Quel giovane gli sembrava degno
di fiducia, oltre che carino. Ma ricacciò indietro l'ultimo pensiero. Lei non
poteva assolutamente interessarsi al sesso maschile, il suo ruolo glielo
impediva.
-
Andiamo. - le disse il giovane: - Comunque io sono Apollo. -
-
Io Silvia. -
-
Vieni Silvia. E' meglio sloggiare di quì. - Apollo la prese per mano
trascinandosela dietro. Il ragazzo ancora non sapeva in che razza di guaio
divino si stava cacciando.
Fine
1° capitolo
Eccoci
qui gente!^__^ (Evvai. - . - ) [Urrà. =__=] Sempre allegri voi due eh? Comunque
eccoci qui con una nuova fanfic! Visto che non riesco ad andare avanti con le
altre posto quelle nuove! Il problema è che so già come far finire tutte le
storie e so anche cosa far accadere nei capitoli in mezzo, ma quando mi metto
davanti al pc non riesco più a scrivere…E’ peggio che la classica crisi
dello scrittore dove non si hanno idee…. =__= [Visto che Him è entrata in
modalità emo vi dico solo una cosa: COMMENTATE!^^ ] (E fateci sapere cosa ne
pensate di questo schifo!!^___^)
Baci!!!
^__________^