Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Irene Bianca    18/11/2013    1 recensioni
L' esperienza più bella della mia vita riassunta in queste poche righe, perché ho capito che amare significa sentirsi vivo.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Mi concentro sui km che passano e sulle parole della canzone. Non sono molto brava con l'inglese, ma riesco comunque a cogliere il significato generale del brano, voglia di novità, di essere serena, di riprovare quel brivido di vita che sfiora l'anima. Seduta vicino a me c'è Federica mia cugina, mio padre sta guidando e parla con mia madre delle solite noiose cose. Arriviamo a destinazione ed entriamo all' interno di un enorme camerone dove c'è un caos pazzesco. Federica sorride e, dopo aver fatto gli auguri a Marzia, fresca fresca di laurea, si avvicina a dei ragazzi che sembrano avere più o meno la sua età.
- Lei è Irene, mia cugina.-
Io sfodero uno dei miei soliti, ma efficaci sorrisi tirati e saluto gentilmente i tre ragazzi.
- Loro invece sono Riccardo, Andrea e Mattia.

Si presentano a loro volta e scopro che Mattia e Andrea hanno la stessa età di Federica,mentre Riccardo ha vent' anni, cioè tre anni in più degli altri. Io ho la fortuna di sembrare più grande rispetto alla mia vera età e quando mi sposto per parlare un po' con lui dico di avere diciotto anni. Lui inizia a riempirmi di complimenti, dice che ho un bel sorriso, che adora i miei occhi verdi e i miei capelli chiari. A metà serata l'attenzione si sposta su altre parti del corpo. Io rispondo a tono, ridiamo e scherziamo insieme, scappa più di una volta qualche sguardo di troppo e qualche carezza che, almeno in pubblico, è meglio evitare. Lo vedo alzarsi e sorridermi :- Ti andrebbe di accompagnarmi fuori? Ho urgente bisogno di una sigaretta.-
Annuisco e mi alzo. Dico a Federica che sto andando fuori a prendere una boccata d' aria. Per fortuna nè i miei genitori, nè i miei fratelli si accorgono della mia assenza, che sto uscendo da sola con lui. Un ventenne considerato pericoloso, arrestato due anni prima. Io in lui vedo tutt' altro. Vedo un ragazzo che si atteggia all'ambiente e alla situazione per paura di non essere accettato. Prendo la giacca e usciamo fuori. Ci mettiamo in una zona un po' isolata, lontani dal chiasso e dagli sguardi critici del nostro 'mondo'. Lui inizia a fumare in modo nervoso. Io sento un terribile freddo alle gambe e inizio a camminare per tentare di riscaldarmi.
-Vuoi scappare da me?- mi dice con una punta di tristezza nella voce.
Io mi giro e guardandolo dritto negli occhi, senza bisogno di riflessioni superflue o silenzi amari dico :- Io da te non potrei mai scappere, voglio che tu rimanga!-
Lui butta la sigaretta per terra quasi completamente intatta e inizia a camminare verso di me. Mi ritrovo con le spalle al muro e finalmente arriva quel bacio, quello che aspettavamo antrambi dall' inizio della serata, dal primo momento, dal primo sguardo. Sà di fumo, alcoll e tristezza. Smetto di pensare. Non mi interessa cosa potrebbero pensare i miei genitori, la mia famiglia, le mie amiche così critiche  e poco comprensive. Cosa potrebbero pensare i due paesi, i nostri mondi così diversi, ma eccezionalmente così paralleli. C'è solo il tormento e il rimpianto di avergli mentito. Ci stacchiamo per pochi istanti, poi riiniziamo a baciarci con più foga. Mi accarezza le cosce, mi tocca i capelli, io gli accarezzo il viso. Scende e comincia a darmi piccoli e teneri baci sul collo, io mi strigo al suo petto. Mi sussura che sono ciò di cui ha sempre avuto bisogno, che sono diversa, che potevo capirlo davvero. Mi guarda negli occhi e mi sfiora le labbra con le dita.
- Sei fantastica...-
-Hai un culo da fare invidia a Beckham!-
Iniziamo a ridere all' unisodo come due folli e decidiamo di tornare per evitare di complicare la situazione, mi da il suo numero con la promessa di sentirci e di rivederci.La nostra assenza non è infatti passata inosservata agli occhi di nessuno. Il viaggio di ritorno è stato un vero e proprio inferno, ma sento che qualcosa è cambiato. Sento che questo è il mio nuovo inizio, parto da zero insieme a lui, Riccardo.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Irene Bianca