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Autore: Fede303    18/11/2013    1 recensioni
''Da quel giorno tutto cambiò. Quel giorno cambiò la storia.''
Genere: Avventura, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Dante
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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The dark Angel 

                        

                        Capitolo primo
                   
La maledizione che la tagliò per sempre

 

Da quel giorno tutto cambiò. Da quando Sparda, nominato anche ‘’Cavaliere Nero’’, uccise Mundus, re dei demoni, e riportò la pace agli esseri umani confinando il proprio e il potere degli altri demoni dentro l’Inferno, ci fu una scintilla. Colui che sovrana il Paradiso scese fra gli esseri umani per ringraziare Sparda per l’atto compiuto insieme a sua moglie e alle sue figlie gemelle, Juliette e Katherine. Sparda, lusingato della Sua presenza, si avvicinò con sua moglie e i due figli gemelli, Dante e Vergil. Sparda ruppe il silenzio:
-Sono onorato della Vostra visita.-
-E io della vostra. E’ raro trovare un demone schierarsi contro la propria razza. Sono davvero sorpreso e la ringrazio per l’aiuto offerto agli esseri umani. Senza di lei non sarebbero sopravvissuti.-
Sparda sorrise soddisfatto, ma rispose comunque con aria seria:
-A Lei per avermi dato la possibilità di farlo.. ma adesso devo ritornare al mio mondo. Ci sarà un bel casino.-
Sparda sorrise lievemente e si voltò verso il portale dell’Inferno, mentre con una mano reggeva la Yamato poggiata sulla spalla. Dio sorrise guardando la famigliola di Sparda, poi si girò anch’Egli, ascendendo al cielo insieme alla moglie e Katherine, ma Julette rimase a guardare i due gemelli che ricambiavano incuriositi lo sguardo. A quel punto un atto capovolse la completamente la situazione, un demone sfuggito a Sparda uscì fuori, colpendo alle gambe Julette. Il Padre della bimba si voltò sentendo le urla strazianti e vide il demone polverizzarsi a causa dell’intervento di Sparda. Dio si avvicinò pietrificato a Julette e come in un sospiro disse:
-E’ morto un angelo.-

La bimba non capì il significato di quella frase e lo guardò con occhi disperati e piangenti ma quell’attimo fu interrotto dal gemito di dolore di Eva, moglie di Sparda e madre dei due gemelli, che fu infilzata dalla lama di un demone. Sparda rimase immobile, incredulo a ciò che aveva visto, uguale per i gemelli, che piansero disperatamente subito dopo. Il demone tolse la lama dal corpo di ella che, priva di forze, cadde all’indietro. Sparda, prontamente, infilzò il demone con la Yamato, che rimase conficcata al terreno dopo la sparizione del demone, e prese l’amata per la schiena, rivolgendole uno sguardo triste, disperato mentre lei sorrideva, candida come la neve, bella come il sole, pura come la luce ma che pian piano perse la sua luminosità. L’ultimo sguardo però lo rivolse ai piccoli gemelli, che piangeva per l’accaduto, e diede loro due ciondoli, racchiudenti il potere necessario per aprire le porte dell’Inferno, e gli sorrise finché la sua anima, pura e casta, non abbandonò il suo fragile corpo. Sparda, rassegnato, le poggiò delicatamente la schiena e la testa al suolo, poi si alzò pronto a combattere, riprese la Yamato in mano e disse le sue ultime parole senza nemmeno guardare i due gemelli: --Abbiate cura di voi come vostra madre ne ha avuta di noi.- Subito dopo sfrecciò contro i nemici, eliminandoli in un batter d’occhio. 
I gemelli, traumatizzati dall’accaduto, rimasero fermi sotto gli occhi di Julette, pietrificata dal terrore e dalla paura, ma poco dopo si accorse che la sua famiglia stesse andando via. Si girò disperata e urlò il nome di suo padre, ma egli fece finta di non sentirla, poi, disperata, urlò quello di sua madre. Quest’ultima si girò verso di lei guardandola indecisa ma poi tornò verso di lei, la prese in braccio e le sussurrò all’orecchio:-Andiamo a casa.- Dopo di ciò salirono al cielo, lasciando quella crude scena.

Vergil, divenuto serio, si asciugò le lacrime e si alzò, portandosi i capelli all’indietro mentre Dante lo guardò incredulo, ancora con gli occhi colmi di lacrime. Vergil se ne accorse e disse guardandolo seriamente:
-Che hai da guardare?-
-Cos..? Non hai visto che nostra madre è morta? Che nostro padre ci ha abbandonati? Che noi siamo soli? Come fai ad infischiartene a tal modo?-

-Ormai sono morti entrambi, anche tu lo sei e non c’è più un ‘’noi’’ ma solo io.-
Vergil basì Dante con le sue fredde parole e guardandolo con autorità, poi si girò, dileguandosi nella fitta nebbia.

Dante rimase lì, impassibile, a ripendare alle parole di Vergil con il frastuono della Yamato di sottofondo. Guardò la madre e disse:
-Madre io ti vendicherò, sterminerò i demoni senza pietà, è una promessa.-
A rispondergli ci fu soltanto urli di rabbia da parte di suo padre che guardò senza dire una parola e, alzandosi seguentemente, iniziò a camminare verso una nuova vita.

Da quel giorno tutto cambiò. Vergil intraprese la strada del buio diventando freddo, crudele e spietato. Senza più sentimenti, bramava il potere. Voleva innalzare la Temen-Ni-Gru e liberare i demoni in modo da diventarne il re. Voleva diventare più forte. Voleva uccidere Dante.

Dante, a differenza di Vergil, rimase quel che era: dolce, gentile, impavido e sicuro di se. Tuttavia iniziò ad odiare i demoni, li odiava e odiava suo padre, odiava se stesso. Inoltre aprì un’agenzia contro i demoni chiamandola ‘’Devil May Cry’’, diventando un Devil Hunter. Intraprese così la strada verso la ‘’luce’’.

-Fine Capitolo primo. 


Spazio autrice:
Salve ragazzi/e! Spero che questo capitolo vi abbia soddisfatti abbastanza. All'inizio sembrerebbe un po' noioso ma datemi il tempo di ingranare con la storia e vedrete che sarà un'altra cosa! E' la mia primissima fanfiction e non so se sono riuscita ad esprimermi bene perciò siate liberi di recensire! ^^ Al prossimo capitolo! 
Baci, Fede303 ♥
  
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