Anime & Manga > Dragon Ball
Ricorda la storia  |      
Autore: slytherin ele    18/11/2013    2 recensioni
In futuro post-apocalittico dove la Terra è stata distrutta e i pochi sopravvissuti sono diventati schiavi.
Persino il fiero Principe dei Saiyan non ha più la forza di combattere, di ribellarsi.
Che cosa c'entra in tutto questo il piccolo Rage?
Genere: Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Storia partecipante al contest, indetto da Kjria91, “[Fandom Dragon Ball] In the future”

 

Rage

Distruzione. Distruzione e desolazione lo circondavano. Ovunque, c’erano case ridotte a macerie e corpi esangui. Tra i tanti anche quelli dei suoi familiari…

Si riprese, scuotendo la testa. Un ghigno mesto sulle labbra e la voglia di vivere che scivolava via dalle sue membra.

Quanti anni sono passati? Si chiese Vegeta. Sessanta… Ottanta, non lo so! Pensò, emettendo un grido frustrato e battendo un pugno contro un muro, distruggendolo all’istante.

Si guardò intorno, era tutto così diverso, così… Estraneo. Eppure, sapeva come era giunto lì. Lo ricordava nei minimi dettagli.

Dopo che la Terra non era diventata altro che un pianeta desolato e scarno, tutti i sopravvissuti erano stati deportati su Giant Nova, il Comando Superiore era stato chiaro: il mondo doveva essere distrutto. Vegeta non si era stupito più di tanto, lo aveva fatto anche lui, quando ancora era un guerriero Saiyan: combattimento, vittoria, prigionieri, eliminazione dell’astro.

Una volta giunti su quel pianeta, gli avevano iniettato un siero, l’aveva chiamato H12: permetteva di vivere il doppio del consentito dal corpo; poi, come si era aspettato, li avevano fatti schiavi; non era importante se fossero donne o bambini dovevano lavorare per i Capi Legittimi.

Vegeta era stato messo ai lavori più pesanti, la costruzione di edifici e piattaforme spaziali, ma col passare del tempo, lo avevano promosso: ora supervisionava i lavori e uccideva i ribelli. Suo malgrado, gli sembrava di essere tornato indietro, quando era il Soldatino di Freezer.

Il suo orgoglio non era scemato, riducendolo ad una poltiglia informe e disdicevole, ma non trovava la forza di ribellarsi. Anche avessi vinto, che avrebbe fatto dopo? Loro non c’erano più. Nessuno avrebbe condiviso con lui la libertà, non avrebbe potuto vantarsi con nessuno di essere il valoroso Principe dei Sayan.

Che cosa significava in fondo quel titolo? Lo aveva reso fiero, orgoglioso di sé in passato ma ora non era niente. Gli ricordava soltanto il passato, al quale la sua mente sadica lo riportava ogni momento.

Una volta, sarebbe stato disposto a combattere, sì. Una volta, però.

Si passò una mano fra i capelli neri, tagliati corti sotto ordine. I Capi sembravano avere la mania del controllo, anche un singolo capello fuori posto veniva punito con percosse o torture.

Uscì, passando per la parete distrutta e guardando gli schiavi lavorare. Rise amaro, in fondo lo era anche lui. Nessuno lo aveva mai pagato per controllare quelle persone. Erano un misto di varie razze, provenienti da più pianeti, non ce ne dovevano essere molti di umani e, sicuramente, nessuno del suo popolo.

Si girò di stacco, avvertendo uno sguardo su di sé. Un bambino di circa otto anni lo fissava con i suoi occhi grigi. Vegeta si perse un attimo nel squadrarlo: aveva i capelli un po’ più scuri degli occhi, stranamente lunghi, le pupille rosse, ma la pelle era chiara, quasi bianca.

“Da che pianeta vieni, Moccioso?” gli chiese burbero, non sopportando che i suoi occhi lo guardassero in quel modo, quasi a leggere le sue sensazioni più profonde. Da quel che ne sapeva lui, poteva essere uno dei poteri della sua gente.

“Da qui.” rispose, per niente preoccupato, il bambino, indicando il suolo con la testa.

Vegeta digrignò i denti: era un Novario, non ne aveva mai visto uno prima; si vociferava che solo i quattro Capi Legittimi lo fossero.

“Chi sei?” chiese, avvicinandosi e prendendo il bambino per la collottola della maglia argentata e sbattendolo con forza contro il muro di acciaio alla sua destra.

Il Novario non fece una piega, aprì gli occhi di scatto e sparì. Vegeta rimase un attimo interdetto, ma poi parlò.

“Teletrasporto. Non mi è nuovo, ragazzino.” Sbuffò, infastidito dalla presenza dell’altro.

“È questo… Ti è nuovo?” Sentì la voce del nativo, ma non lo vide. I muri cominciarono a tremare, il pavimento crollò, ma il Saiyan non finì a terra, poiché sapeva volare. Si librò nell’aria, ghignando superbo.

Vide la parete, che aveva distrutto ricostruirsi; prima che tutte le superfici diventassero di specchio e il volto del Novario comparisse su di esse.

Vegeta si girò allarmato, non sapendo dove guardare.

“Sono Rage.”

“Sono Rage.”

“ Sono Rage.”

La voce del bambino rimbombò più volte nella stanza.

“Novario di nascita. Figlio ed erede del Secondo Capo, Fury.”

Vegeta indietreggiò, non sapendo che fare. Come poteva farlo? Dov’era finito? Che voleva da lui?

“Hai paura?” La voce di Rage gli arrivò pacata, non derisoria; neanche rassicurante.

“Non averne. Non di me! Vegeta, se ti aiuto, tu puoi… Ribellati a questi oppressori… Sii, di nuovo il Principe!”

Il Saiyan sospirò, riprendendosi e decidendo di controbattere: non si sarebbe fatto battere da un bambino alieno.

“Come sai il mio nome?!” tuonò. “Cosa vuoi da me?!” Si mise in posizione di combattimento, dopo essersi trasformato; era anni che non lo faceva e, per la prima volta, si sentiva di nuovo potente.

“No!” La parola rimbombò. “Non voglio combattere!” Vegeta sorrise vincitore: il ragazzino non era altro che un illusionista, dunque.

“Possiamo farlo, sconfiggiamo i Capi, insieme…” disse piano. Le figure sparirono e le pareti tornarono normali. Rage si mostrò in carne ed ossa, davanti al guerriero: una mano sui capelli e l’altra sul fianco sinistro.

Quello era il segno di sottomissione e fedeltà; lo aveva visto fare ai comandanti molte volte nei confronti dei loro superiori.

Vegeta si calmò, pur rimanendo poco incline a fidarsi di quel bambino.

Rage tornò ad una posizione normale e sorrise: un sorriso sincero e infantile, che lo fece sembrare più coerente alla sua età.

“Io ti conosco, Vegeta… Posso vedere quello che è stato, quello che è e quello che sarà, in minima parte. Aiutami, per favore.” Disse triste, avvicinandosi di pochi passi.

Il Saiyan lo fermò con un gesto della mano e lo guardò cattivo e diffidente.

“Perché dovrei crederti?! Sei figlio di uno dei Capi, perché vuoi ribellarti? Chi mi dice che questo atto non mi porterà alla morte o , peggio, alla tortura?” urlò, fuori di sé. Era stanco, per anni aveva pianificato la vendetta, la ribellione e appena si convinceva di quanto fosse sbagliato, arrivava un bambino a fargliela assaporare ancora.

“Loro mi usano… Come veggente. Sono imprigionato in una casa fatta di metallo di Nova, cosicché il mio potere da veggente venga amplificato, ma allo stesso tempo gli altri restino rinchiusi dentro di me, inutilizzabili. Per me, non è altro che una prigione, per quanto lussuosa… Sono scappato grazie a un falso allarme… Sono vittima del mio stesso popolo, del mio stesso padre… Non crescerò mai…” Vegeta sorrise dubbioso, in lotta con se stesso, avrebbe potuto pentirsene, se li avessero sconfitti; ma Rage sembrava forte, un ottimo alleato e poi doveva conoscere a memoria Giant Nova.

Annuì con un sorriso che prometteva la battaglia.

Poi Rage sparì. Urlò il suo nome, svariate volte, volò nei dintorni alla sua ricerca e poi si svegliò.

Era nella sua piccola casa di Nova: il muro, perfettamente al suo posto, così come il pavimento. Sentiva le urla dei comandanti e i gemiti degli schiavi.

Scosse la testa, dandosi del matto, del codardo e del sognatore. Non poteva ribellarsi.

“Vegeta? Piaciuto il nostro primo incontro? Ora, parliamo!”

Si girò di scatto e Rage era lì, appoggiato al muro. Un sorriso sfacciato sul viso.

Image and video hosting by TinyPic                                         Image and video hosting by TinyPic 

Image and video hosting by TinyPic

 

 

 

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: slytherin ele