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Autore: CastaDiva    18/11/2013    3 recensioni
Dopo quattro anni lontane Michiru e Haruka si ritrovano purtroppo non con i migliori auspici. La prima impegnata a districarsi con il suo ritorno alla vita scolastica giapponese e il suo debutto sulla scena musicale, la seconda alle prese con una dura riabilitazione a seguito di un incidente.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Haruka/Michiru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
Capitoli:
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<< Scusi, può ripetere? >> chiedo cortesemente alla segretaria scolastica. Intorno a me il mormorio delle studentesse decisamente colpite dal mio ritorno in quell'istituto. E dire che l'avranno sicuramente saputo con una settimana di anticipo.
<< Ha capito bene Kaiou-san >> mi dice la donna << E' vero che la scuola da lei frequentata a Vienna le ha fornito un bagaglio culturale idoneo con quello del nostro istituto ma purtroppo le mancano diversi punti riguardanti le attività extra-scolastiche. Non possiamo contare le sue esibizioni musicali in quanto rientrano nel suo percorso formativo del conservatorio. >>
<< E che ci posso fare io se in Europa non esistono i club o le squadre sportive? >> dichiaro irritata perdendo per un pò la mia proverbiale calma. Tutta la faccenda mi sembra un'enorme pagliacciata. Insomma, sono stata quattro anni in Europa frequentando in contemporanea il conservatorio e un'eccellente scuola superiore e nonostante questo non avrei le referenze necessarie per concludere gli studi in Giappone?
<< C'è qualche problema? >>
E' la voce della direttrice ad inserirsi nel mio battibecco con la segretaria.
<< In verità sì direttrice Ikeda >> dichiara questa << Nonostante Kaiou-san abbia delle ottime referenze le mancano anni di crediti ricevuti grazie all'iscrizione di un club scolastico. Anche se ha manifestato la sua intenzione ad entrare nella squadra di nuoto per gli anni precedenti non abbiamo niente >>
<< Capisco >> mormora mestamente la donna facendo segno alla sua sottoposta di spostarsi dal computer per poi prenderne il posto. La vedo muovere lentamente il mouse, sicuramente sta scrutando il mio curriculum. Come se ce ne fosse bisogno per sapere che sono una studentessa in grado di innalzare il prestigio dell'istituto. E forte di questa consapevolezza sono sicura che riusciranno a trovare una soluzione al mio problema.
<< Sarebbe un peccato farle perdere del tempo prezioso a causa di un cavillo burocratico, soprattutto vista la sua brillante carriera scolastica... >> esordisce la direttrice. Come volevasi dimostrare. << Però ho forse trovato una soluzione >> dichiara alzandosi << Mi segua Kaiou >>

Silenzio. Beato e sempre piacevole silenzio. Quella mattina Takeda, il mio compagno di stanza, avrebbe dovuto sostenere alcuni esami fin dal mattino. Risultato? La pace assoluta dentro le quattro mura che circondavano la camera. Oh amato silenzio, oh mio adorato, oh...
<< Tenou-san? >>
Oh cazzo.
<< Sei sveglia? Meno male, volevo parlarti di alcune cose riguardanti la terapia >> esordisce il giovane medico. Com'è che si chiamava? Ah, Chiba.
<< Come ho già detto siete voi i medici, fate come credete >> sbuffo io, ormai la pace se n'era andata ufficialmente.
<< Non sei una persona molto loquace >> constata lui alzando gli occhi dalla mia cartella clinica. << O almeno, quando non si parla di macchine >>
Lo guardo con una certa curiosità , cosa che ha sicuramente notato  << Sai, sin da bambino sono un appassionato di formula 1, un vero e proprio malato direi. Anche adesso nel mio monolocale il registratore mi sta salvando la gara del campionato juniores. >>
<< Quella che in cui avrei dovuto gareggiare >> affermo con una nota di amarezza. 
<< Sono sicuro che quando ti sarai ristabilita completamente ritornerai in pista >> dichiara il tirocinante sicuro << Credimi, nessuno è al tuo livello, devo ammettere che le gare si sono fatte parecchio noiose dal tuo stop, sebbene si dica che le agenzie di scommesse abbiano tirato un sospiro di sollievo visto che con te in pista il vincitore era scontato >>
Mi lascio sfuggire un ghigno divertito che però scompare subito non appena ritorno al presente. E al mio futuro lontano dalla mia passione << Non potrò mai tornare quella di un tempo >>
<< Nessuno può >> replica Chiba << Però non è detto che questo sia un male. Per quanto riguarda la gamba non so se lo sai ma non sono rari gli atleti che riprendono a praticare anche dopo un'amputazione. Di questi tempi poi la ricerca nell'ambito delle protesi ha fatto passi da gigante, soprattutto per quanto riguarda gli arti. >>
<< Niente può sostituire una gamba vera >> dichiaro dura. Sono stanca di tutte le persone che cercano di tirarmi su il morale.
<< So come ti senti... >>
<< Oh per favore, evitami le solite frasi scontate >> lo interrompo io. Questo Chiba mi sembrava troppo sveglio per tirare fuori la massima " so come ti senti" , a quanto pare mi sbagliavo. Per tutta risposta lo vedo levarsi il camice per poi iniziare a sbottonarsi la camicia.
<< Ehi, che stai facendo?! >> esclamo allarmata << Guarda che chiamo le infermiere, ho il bottone proprio a portata di mano, io... >>  mi blocco non appena ho una visione completa del suo torso nudo. << Ma tu... >> i miei occhi non possono fare a meno di guardarlo.
<< Te l'ho detto che comprendo come ti senti >> mormora lui toccandosi con il braccio sinistro,la protesi che sostituisce l'altro suo arto.
<< Come...come è successo? >> gli chiedo senza smettere di fissarlo.
<< Avevo otto anni e stavo tornando da una festa insieme ai miei genitori. Stavamo costeggiando una scogliera quando a un certo punto mio padre perse il controllo della macchina che cadde giù da un precipizio. Non so con esattezza quanto rimasi fuori all'agghiaccio sugli scogli, ti posso solo dire che quando mi risvegliai ero in un ospedale e i miei genitori erano morti. >> lo vedo sospirare per poi riprendere a raccontare << I medici mi dissero che fortunatamente ero stato sbalzato fuori dall'abitacolo prima dell'impatto, purtroppo però il mio braccio destro è rimasto incastrato per ore tra due scogli. Quando dei passanti videro le macerie e chiamarono l'ambulanza era già troppo tardi. >>
E' incredibile come questo racconto mi sia familiare. Sembra quasi strana una così grande similitudine tra le nostre storie personali, mi viene quasi da pensare che non è un caso il suo arrivo in clinica e la sua assegnazione al mio caso.
<< Come hai potuto vedere... >> esclama lui rivestendosi << Io più di tutti posso comprendere il tuo disagio. >>
<< Tu non hai dovuto rinunciare al tuo sogno a causa della menomazione >> affermo io.
<< E neanche tu dovrai farlo >> dichiara lui serio in volto porgendomi la sua mano.  << Hai la mia parola. >> 

Dopo aver percorso tutto l'edificio scolastico mi ritrovo insieme alla direttrice nella piscina al coperto. Alcune studentesse si stanno allenando, probabilmente sono i membri del club di nuoto.
<< Questa è Ami Mizuno, capitano della squadra >> spiega la donna ponendomi di fronte ad una ragazza. E' di corporatura minuta, corti capelli azzurri e occhi del medesimo colore. Ha un aspetto piuttosto insignificante in verità. Dopo le dovute presentazioni la direttrice venne subito al dunque.
<< Mizuno  cercava dei volontari per un progetto extra-scolastico inerente al nuoto infantile. Credo proprio che se lei partecipasse Kaiou , questo potrebbe tranquillamente sopperire ai mancati crediti >>
<< Ma io non ho le qualifiche adeguate. >> dico cercando di tirarmi immediatamente fuori. Cosa che tra l'altro è vero, sono una nuotatrice, non certo una maestra d'asilo.
<< Oh ma non ti devi preoccupare >> interviene Mizuno con gli occhi che le brillano, probabilmente felice di stare per inchiodare una povera disperata. << Serve solamente qualcuno che si occupi di assistere un'istruttrice qualificata. Nulla di troppo gravoso o complicato. >>
<< Io dovrei anche esercitarmi per i miei concerti >> faccio presente.
<< Si tratta solamente di qualche ora alla settimana.>> s'intromette la direttrice << Del resto non la proporrei mai per questo lavoro sapendo che potrebbe togliere del tempo prezioso alla sua carriera musicale. >>
Queste sue parole mi fanno capire che sono praticamente incastrata. << Va bene, farò questo progetto extra-scolastico >> dico arrendendomi. La direttrice mi lascia da sola con Mizuno spiegandomi che sarà lei a fornirmi tutti i dettagli. Mi invita a seguirla negli spogliatoi per avere maggiore riservatezza. Una volta arrivate la vedo estrarre un plico di fogli dal suo armadietto per poi porgermeli. 
<< Lì c'è scritto tutto ciò che devi sapere, dati, indirizzi, referenze recapiti telefonici...  >> esordisce << Comunque non devi preoccuparti, ci sarò anch'io con te per ogni questione puoi chiedere a me >>
<< Come sei arrivata a farti coinvolgere in un progetto del genere? >> le chiedo a bruciapelo.
<< Mia madre è uno dei medici che lavorano nella clinica Mugen >> mi risponde << Visto che sono a corto di personale mi ha chiesto di aiutarla. >>
<< Clinica Mugen... >> ripeto << Non ne ho mai sentito parlare >>
<< E' piuttosto recente. In origine era un semplice ambulatorio privato ma sei anni fa è l'intera struttura è stata rilevata dal professor Tomoe che l'ha ampliata e riconvertita a centro specialistico riabilitativo >> mi spiega << Mia madre già allora era uno dei più importanti medici in quel campo e due anni dopo la sua fondazione è stata assunta come medico di ruolo. >>
<< La dottoressa Mizuno!! >> esclamo congiungendo le mani << Ecco perchè il tuo cognome mi pareva familiare. Però mi sembra un controsenso, per quel che posso ricordare la dottoressa Mizuno si è sempre battuta per far ottenere l'assicurazione sanitaria gratuita ai poco abbienti, immaginavo che lavorasse in un ospedale pubblico, non in una clinica privata. >>
<< La clinica Mugen è molto diversa dallo stereotipo di struttura privata diretta da affaristi in caccia di denaro >> spiega lei << Parte delle parcelle pagate da persone facoltose viene utilizzata per poter curare chi non se lo può permettere o per borse di studio indirizzate a medici promettenti. E' per questo che mia madre ha deciso di accettare l'offerta del professor Tomoe. >>
<< Capisco >> dico semplicemente alzandomi dalla panca.
<< Puoi incominciare già da oggi >> mi informa seguendomi fuori dallo spogliatoio << Non ti preoccupare se non conosci la strada, mia madre mi verrà a prendere poco fuori da scuola, puoi venire con noi >>
Annuisco leggermente. << Va bene Mizuno-san >>
<< Chiamami pure Ami, visto che passeremo molto tempo insieme sarebbe strano chiamarci per cognome >> replica lei.
Camminiamo ancora un pò insieme prima di dividerci ed andare ognuna nella rispettiva classe.

<< Ehi Chiba, per quale motivo mi trovo qui? Avevi detto che prima di una settimana non avrei potuto fare la riabilitazione in acqua >> gli faccio notare. Ci troviamo nella piscina al chiuso che dovrebbe essere utilizzata per la riabilitazione. E' un ampio spazio con numerose vasche sprovvisto però di degenti. Infatti in giro si vedono solo mamme con appresso bambini di varie età.
<< Volevo farti vedere il posto per farti apprendere gradualmente la novità. Hai detto che non ti piacciono no? Beh, allora meglio dartele a piccole dosi >> mi spiega paziente mentre firma qualche foglio che gli fornisce un'infermiera.
Mi guardo intorno annoiata quando a un certo punto sento distintamente qualcosa afferrarmi la gamba. Se fossi stata ancora integra l'avrei scossa calciando quel disturbatore molesto ma visto che ero rimasta con un unico arto questo manteneva da solo il mio corpo in equilibrio. Devo dire però che questo limite al mio atteggiamento per una volta si rivelò provvidenziale. La sensazione fastidiosa arrivava infatti da una bambina che probabilmente non aveva neanche un anno tutta intenta a cercare di arrampicarsi sulla mia gamba.
<< Chibi-Chibi, non dar fastidio alla gente >> sento distintamente queste parole pronunciate da una biondina che tutta trafelata si appresta a prendere in braccio la bambina. 
<< Usako >> questa volta a parlare è Chiba che si precipita affianco alla ragazza << Cosa ci fai qui? >>
<< Volevo iscrivere me e Chibi-Chibi al corso di Fish eye-san  >> risponde lei <<  La mamma non può e io vorrei avere qualche bel ricordo con lei visto che ci separano tanti anni e a causa di ciò non avremo molto tempo per stare insieme >>
<< E' un buon proposito >> le concede Chiba. Tossisco leggermente per palesare la mia presenza ai due che sembrano essere rinchiusi nel loro mondo ovattato.
<< Oh giusto, Usagi ti presento Haruka Tenou, il mio primo caso >>
<< Piacere, Usagi Tsukino >> si presenta porgendomi la mano << Sei davvero fortunato ad avere il mio Momo-chan come medico >>
<< Assistente medico >> la correggo io non curandomi affatto di correggerla sul mio sesso. Del resto non mi dispiaceva essere scambiata per un maschio, dava molte interessanti opportunità. Anche se in questo caso se ben avevo compreso la relazione che intercorreva tra Chiba e questa ragazza avrei fatto meglio a tenere a freno gli ormoni. Non sembrerebbe ma sono una persona piuttosto corretta. Persa in queste mie riflessioni non mi accorgo dell'arrivo di un'altra persona.
<< Momo-kun, ma cosa abbiamo qui!! >> Un'avvenente donna di all'incirca una ventina d'anni si frappone tra me e il medico prendendoci entrambi a braccetto << A quanto pare qui c'è qualcuno che potrebbe scalzarti dal podio di miglior bocconcino della clinica >>
<< Fish eye-san, ma che sorpresa >> esclama Chiba con un'espressione piuttosto allarmata.
<< Oh, niente san siamo in confidenza noi due non è vero? >> domanda lei avvicinando il proprio viso al suo.
<< S...sì >> balbetta Chiba cercando di allontanarsi leggermente. E' evidente che queste attenzioni  non sono gradite o meglio, magari non lo sono quando di fronte c'è la sua ragazza. Che però a guardarla non sembra per niente intimorita o disturbata dell'atteggiamento della donna. A quanto pare si fida del suo fidanzato, molto maturo da parte sua, devo riconoscerlo. Se fossi stata al suo posto a quest'ora questa qui sarebbe in fondo alla baia di Tokyo con legato alle gambe un blocco di cemento. Mi tiro una manata in faccia a seguito di questo pensiero. Ma che idee mi vengono, devo smetterla di guardare il padrino prima di andare a dormire. 
<< Allora Momo-kun, non mi presenti il tuo amico? >> continua lei imperterrita.
<< Fish eye, Haruka Tenou >> si decide con le presentazioni Chiba riuscendo finalmente a staccarsi dalla sua presa << Sarà il primo soggetto a sperimentare la riabilitazione acquo-ginnica della clinica >>
<< Quale onore >> ironizzo con un leggero sorrisetto.
<< Oh, ma che faccino impertinente, sei proprio il mio tipo sai? >> fa lei mentre mi tocca il volto. Generalmente una donna che mi si approccia palesemente non mi crea problemi anzi, mi facilita di molto il lavoro, ma in questo caso c'è qualcosa che mi urta in questa Fish eye.
<< Mi dispiace ma a Tenou.-san manca qualcosa in grado di renderlo il tuo uomo ideale >> afferma Chiba non riuscendo a nascondere un sorriso. Ah bene, è così che stanno le cose, davanti fa l'amicone mentre invece...
<< Tenou-san è una donna >> esclama freddando la tizia.
<< Ehhhhh?! Una donna? >> strilla staccandomisi di dosso.
<< Ehhhhh?! Una donna? >> le fa eco Usagi prendendo il medico per una manica della camicia << Non voglio che tu curi una donna!! >>
<< Usagi, non è che posso decidere chi curare >> cerca di quietarla lui. Devo dire che non mi aspettavo una reazione del genere da parte sua. Prima era stata così  calma e posata quando una donna decisamente più attraente e mal disposta di me ha tentato di approcciarsi al suo Mamo-chan e invece ora dà di matto.
<< Che spreco, che spreco >> mormora afflitta Fish eye fissandomi costernata << Mai pensato a un cambio di sesso? >>
Mai pensato a un cambio di cervello? Vorrei rispondere ma l'ultimo briciolo di civiltà presente nel mio corpo mi fa desistere.
<< Accidenti che sbadata!! >> esclama lei guardando l'orologio da polso << Tra pochi minuti inizia la prima lezione del mio corso e io non sono ancora in vasca. Scusatemi ma devo proprio correre. >> detto ciò fila veloce come un fulmine negli spogliatoi lanciando da lontano diversi baci volanti. 
<< Mamo-chan, è entrata nello spogliatoio femminile >> asserisce la biondina con tono piatto.
Vedo Chiba sospirare << Gliel'abbiamo già spiegato ma a quanto pare non vuole proprio capirlo >>
Si può sapere di cosa stanno blaterando questi due?
<< Può pure considerarsi, vestirsi e truccarsi da donna ma il corpo è sempre quello di un uomo e dovrebbe evitare di darne la conferma alle clienti >> continua lui ma a questo punto ho finito di ascoltarlo. Corpo di un uomo, corpo di un uomo, corpo di...
<< Ehhhhh?! Un uomo? >> urlo sbigottita non riuscendo a contenermi.
<< Si può sapere cos'è tutta questa confusione? >> domanda la dottoressa Mizuno entrando dalla porta.
<< Niente di preoccupante Mizuno-san, ho solo voluto far vedere la struttura a Tenou e nel mentre ho incontrato la mia fidanzata e Fish eye >> spiega con dovizia Chiba.
<< Tsukino-san, che piacere vederti, come va la scuola? >> le domanda il medico avvicinandosi alla ragazza.
<< E' proprio la madre di Ami-chan, la prima cosa che vuole sapere è come va lo studio >> sospira amaramente lei.
<< Ah, a proposito di Ami, dovrebbe essere negli spogliatoio ora... >>
Un uomo, un uomo, com'è che sono l'unica che trova scioccante la cosa?
<< Alla fine è riuscita a trovare qualcuno che l'aiutasse con il progetto di nuoto infantile, è una ragazza appena tornata da un soggiorno-studio in Europa, Michiru Kaiou mi sembra >>
Quel nome blocca momentaneamente tutti i miei pensieri. Michiru Kaiou, Michiru Kaiou. No, chiunque ma non lei!!
<< Io torno in camera mia >> annuncio alzando i tacchi.
<< Aspetta, non ti ho ancora mostrato niente >> cerca inutilmente di fermarmi Chiba ma ormai sono già uscita dalla porta.

<< Suvvia ragazze, non mi sembra il caso di fare certe scenate >> afferma il tizio scuotendo la testa.
<< Fish eye- san, non gliel'hanno detto che questo è lo spogliatoio femminile? >> gli domanda Ami con tutta la naturalezza possibile mentre si copre gli occhi con una mano.
<< Cara, lo so benissimo >> replica lui offeso << Piuttosto, chi è la tua nuova amica? >>
<< Michiru Kaiou, è una mia sempai che mi aiuterà nel corso di nuoto infantile >> gli risponde.
<< Sei proprio carina sai? >> esclama avvinandosi per poi alzarmi leggermente il mento << Ma non pensare di rubarmi il ruolo di regina della piscina >>
Per niente intimorita da questa mia pseudo rivale replico alla sua provocazione.<< Per essere una regina bisogna innanzitutto essere una donna. Biologicamente.  >>
Vedo la sua espressione mutare. E' forse divertimento quello che vedo?
<< Sarà interessante averti in squadra >> afferma coprendosi finalmente le proprie vergogne con un asciugamano prima di dileguarsi nel bagno attiguo allo spogliatoio. Intanto noi ci cambiamo il più velocemente possibile per poi dirigerci in piscina.
Il mio corpo viene scosso da numerosi brividi non appena entro in acqua seguita immediatamente da Ami.
<< Niente è meglio che entrare in piscina dopo una giornata di scuola >> proclamo.
<< Peccato che non siamo qui per divertirci >> ribatte lei.<< Abbiamo comunque un pò di tempo prima dell'arrivo di Viluy -san >>
Non me lo faccio ripetere due volte iniziando a nuotare lentamente in giro per la vasca. Avrei voluto proporre ad Ami una piccola gara di velocità ma purtroppo ci troviamo nella piscina per bambini che è troppo bassa per muoversi troppo.
<< Ami-chan!! >> mi volto vedendo una ragazza avvicinarsi alla piscina tenendo tra le braccia una bambina.
<< Usagi-chan, alla fine hai seguito il mio consiglio >> dice Ami. La bionda annuisce vigorosamente << Spero che a Chibi-Chibi piaccia, in verità mia madre era piuttosto preoccupata, pensa che sia troppo piccola per imparare a nuotare >>
<< Non c'è nessun problema, nuotare per i bambini sotto l'anno d'età è ancora più naturale che camminare >> la rassicura la mia kohai. Mi avvicino lentamente alle due intente a parlare tra loro. La bionda si siede a bordo vasca lasciando scendere la bambina che curiosa ammira il proprio riflesso nell'acqua. E' così intenta nella sua osservazione che fa un leggero sobbalzo quando si accorge che mi sono avvicinata a lei.
<< Chi è questa bella bambina? >> chiedo accarezzandole una gambetta.
<< Lei è Chibi-Chibi la mia sorellina >> risponde per lei la ragazza bionda << E io sono Usagi. >>
<< Lei è Michiru Kaiou, una mia sempai che mi aiuterà con i bambini >> interviene Ami. 
<< Una tua sempai... >> ripete Usagi con un'espressione assorta << Non è forse il nome dell'amica di Rei-san che ha studiato in Europa? >>
<< Accidenti è vero!! >> esclama Ami congiungendo le mani.
<< Conoscete Rei-san? >> chiedo loro piuttosto stupita. Beh, non tanto per Ami, sapevo che era nella sua stessa classe ma piuttosto per l'altra ragazza che a vederla non sembrava proprio il tipo di persona che piace alla mia amica.
<< Ho conosciuto Rei-san più di un anno fa >> esordisce Usagi << Io e la mia famiglia eravamo andati al tempio gestito dalla sua famiglia per ricevere conforto dopo aver scoperto che mia madre aspettava il terzo figlio. Sai com'è, mia madre non è certo giovanissima e mio padre è l'unico che lavora, un terzo bambino è una bella spesa in più. >>
<< E scommetto che mentre i tuoi erano impegnati col nonno di Rei.san voi due litigavate >> ride Ami.
<< E' tutta colpa sua, aveva detto che sarebbe stata proprio una bella preoccupazione se fosse venuta fuori un'altra figlia tonta come me!! >> strilla la bionda strappandomi un sorriso. Sì, certi commenti acidi sono proprio da Rei. Rimaniamo a chiacchierare ancora un pò fino all'arrivo di Fish-eye, il quale indossava un costume di tipo olimpionico, probabilmente per mascherare meglio le forme, e una donna ( biologica) che vengo a sapere chiamarsi Viluy, responsabile del programma di incremento motorio mediante esercizi natatori. Lei si sarebbe occupata dei casi problematici insieme ad Ami mentre io sono stata assegnata a Fish-eye responsabile del programma di nuoto infantile.
<< E così stiamo insieme Hime >> afferma lei. Lui. Insomma, Fish eye.
<< Hime? >> ripeto, stupita dall'appellativo.
<< Certo, se io sono la regina della piscina tu sei la principessa >> dichiara << Sarei una sciocca a non riconoscere la tua regalità Hime >>
<< G... grazie >> dico piuttosto perplessa << Allora, il programma per oggi? >> chiedo cercando di cambiare repentinamente argomento.
<< Niente di troppo complicato, dobbiamo solo accogliere le piccole atlete e le loro accompagnatrici, dopo spiego loro lo svolgimento del corso, facciamo qualche esercizio iniziale e direi che per oggi siamo apposto >> spiega
Bene, un primo giorno poco traumatico penso. Mentre rifletto su ciò sento distintamente Fish-eye urlare verso qualcuno. << Momo-kun, che fine ha fatto la tua paziente? >>
Un medico, molto giovane, si avvicina alla piscina, distanziandosi quel poco che basta per non bagnarsi l'orlo dei pantaloni. Fa segno a Fish-eye di avvicinarsi. Li vedo parlare, il giovane medico che ogni tanto si guarda intorno per non farsi sentire.
<< Ho capito >> afferma a un certo punto la mia responsabile << Non ti preoccupare, il segreto è in buone mani. >>
<< Mi raccomando, te l'ho detto perchè mi fido di te >> dice lui allontanandosi.
<< La tua fiducia sarà ripagata tesoruccio >> dichiara Fish-eye lanciandogli un bacio volante, cosa che il giovane sembra non gradire troppo.

Corro a perdifiato nei corridoi, per quanto la stampella me lo consenta, e in poco tempo raggiungo la mia camera. La apro con forza non curandomi del fatto che magari così facendo farei sobbalzare dal letto Takeda. Oh, ma che cazzo mi viene da pensare, tanto quello è paralizzato, al massimo mi fa una statua a grandezza naturale da adorare come un idolo se riesco a smuovergli le gambe. In ogni caso a quanto pare non è neanche in stanza, meglio così, vorrà dire che rimarrò sola con i miei stupidi pensieri. A quanto pare però speravo troppo, infatti appena alzo le coperte del lettino sopra di esso trovo una bambina.
<< Apprezzo l'intenzione piccola, ma per far si che questo trucchetto funzioni con me dovrai crescere ancora un pochino >> affermo ridacchiando incurante di poter sconvolgere una così giovane mente.
<< Questo è il tuo letto? >> mi chiede titubante sgranando i suoi grandi occhi viola.
<< Indovinato, dunque se non ti dispiace... >>
<< Mi sto nascondendo >> dichiara lei.
Tsk, non molto diverso da quello che sto facendo io, mi ritrovo a pensare.
<< Beh, trovati un altro posto >> affermo scostando ancora di più il lenzuolo, interrompendomi di scatto non appena sento una voce alle mie spalle.
<< Hotaru-chan, finalmente ti ho trovata!! >> una donna con indosso un camice da medico si avvicina tutta trafelata. I sui capelli rossi sono incollati al volto a causa del sudore, a quanto pare deve aver cercato questa piccola peste in lungo e in largo. << Forza andiamo, hai degli esami da fare >> dice, prendendola per un braccio.
<< Non voglio farli, mi fanno male >> piagnucola lei. Vedo la donna sospirare per poi massaggiarsi le tempie << Lo so che fanno male ma sono indispensabili per aiutarti a guarire. >>
<< Voglio che sia il mio papà a farmeli >> dichiara la piccola portando le ginocchia al petto. Oh, ma non preoccuparti di sporcarmi il letto con le tue scarpe eh.
<< Il professor Tomoe non ha le qualifiche per fare questo tipo di esami >> cerca di spiegare lei << Potrebbe fare più danni che altro. >>
<< Il mio papà è un genio, lui sa fare tutto!! >> strilla la mocciosa ledendomi l'orecchio. Perfetto, come se non fossi già abbastanza menomata.
<< Ehi, marmocchia >> intervengo << Non sei un pò troppo cresciutella per essere ancora nella fase del papà idolo personale? >>
<< E tu chi sei? >> mi domanda indisponente.
<< Questa domanda la dovrei fare io visto che sei nel mio letto!! >> esclamo esasperata ponendomi al suo stesso livello.
<< Hotaru-chan, scendi immediatamente >> ordina la donna << Sei stata fin troppo scortese col signore >>
Di malavoglia questa scende. Vedo che ha qualche difficoltà ad assestarsi per terra, ma non è che la cosa mi interessi poi molto.
<< Mi scuso per l'inconveniente signor...? >> chiede la rossa una volta presa per mano la fuggitiva per assicurarsi di averla sotto controllo.
<< Haruka Tenou >> rispondo sfoggiando uno dei miei migliori sorrisi e cercando di mascherare il mio reale stato d'animo << E ho avuto il piacere di parlare con...? >>
<< Eudial, responsabile reparto ferite da ustioni >> si presenta lei arrossendo leggermente.
<< Eudial, per caso in un'altra vita mi hai rapito il cuore? >> flirto spudoratamente. Beh, ognuno ha il proprio modo di manifestare il proprio nervosismo no?
<< Io...beh...io >>
<< Eudial-san, cosa ti porta qui? >> chiede Chiba dalla soglia della  porta. La rossa si volta di scatto << E...ero venuta qui alla ricerca di Hotaru-chan, tolgo subito il disturbo >>. Tirandosi appresso la marmocchia l'attraente responsabile esce dalla stanza, lasciandomi sola con il giovane medico . << Potevi rimanere ancora un pò alle vasche >> mi dice questo.
<< Potevi evitare di svelare il mio sesso reale a qualcuno non indispensabile per la mia riabilitazione >> ribatto io. << Mi pare che i Meiou siano stati molto chiari quando hanno sottoposto il mio caso alla clinica  >>
<< Cristallini >> afferma lui << Ma concedimi che l'ho fatto per aiutarti. O avresti voluto Fish-eye sempre appiccicata come fa con me? >>
<< Sei perdonato >> esclamo all'istante scatenando una leggera risata da parte sua.
<< Ne sono grato >> sorride << Ora se non ti dispiace io andrei a sottoporre alcune mie ipotesi di cura alla direttrice >>
<< Prego >> gli concedo. Del resto rimanere sola era il mio proposito iniziale e quando finalmente questo si realizza mi lascio cadere sul lettino. La mia mente non impiega molto prima di tornare al motivo della mia agitazione. Michiru Kaiou, pensavo di averla dimenticata, che fosse storia vecchia. Del resto, se ne era andata dalla mia vita quattro anni fa. Quattro anni...chissà come sarà cambiata... Sicuramente sarà ancora più bella di prima. Mentre invece io... Stringo la mia coscia sinistra con forza. Se già allora avevo mille dubbi su di noi ora le cose erano peggiorate ulteriormente. O forse no, almeno adesso avevo la certezza di non potermici avvicinare ulteriormente.





Fine secondo capitolo!! Cerco sempre di limitare i dialoghi, inutilmente :( Che dire, vediamo se riuscite a riconoscere tutti i personaggi presentati finora XD Devo dire che nonostante la mole di dialoghi sono piuttosto soddisfatta di questo capitolo, ora è da vedere quale delle mie tre sailor-fic aggiornerò prossimamente XD. Va beh, alla prossima.
   
 
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