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Autore: heartbeat_F_    18/11/2013    2 recensioni
-Thaluke-
Thalia e Luke correvano, correvano per sfuggire alla morte. Ma sapevano che li avrebbe raggiunti, prima o poi.
Nonostante tutto, si lasciavano travolgere da quel loro amore disperato e folle, unica consolazione in mezzo a tutte le battaglie e alla corsa contro il tempo.
Continuavano ad amarsi, e a correre.
*Allora, questa è la prima One Shot che scrivo, siate clementi*
Buona lettura c:
Genere: Avventura, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Luke Castellan, Talia Grace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Nota prima della storia*: Allora, questa è la mia prima One Shot e non so cosa verrà fuori. Comunque, volevo avvertirvi: in questa “cosa” Annabeth non c’è (non ho niente contro di lei, la amo), Thalia non è una Cacciatrice. Ho descritto un po’ il rapporto Thaluke… mi era venuta l’ispirazione e l’ho scritta. Non so quanto possa piacervi, comuqnue. Buona lettura C: (ah, e grazie a Giulia, che mi ha convinto a pubblicarla. Un bacio) Ps. Ora si legge, perdonate la mia stupidità. Era comunque l’una di notte. Sorry. Thalia e Luke correvano, correvano per sfuggire alla morte. Ma sapevano che li avrebbe raggiunti, prima o poi. Nonostante tutto, si lasciavano travolgere da quel loro amore disperato e folle, unica consolazione in mezzo a tutte le battaglie e la corsa contro il tempo. Continuavano ad amarsi, e a correre. Erano quasi arrivati. La collina del Campo era a pochi metri, così vicina. Eppure, così lontana. Un’orda di mostri li inseguiva. Thalia era ferita. Così, in un estremo e folle tentativo di proteggere il suo amato, Thalia lo spinse al di là del confine, e morì, sconfitta dai mostri. Luke vide la sua vita spegnersi tra le sue braccia, e pianse, pianse lacrime amare, perché Thalia era morta, e con lei era morto anche lui. Erano passati cinque anni da quel giorno. E , per cinque anni, Luke era rimasto fedele al suo amore per Thalia, figlia di Zeus. Lo stesso Zeus che l’aveva trasformata in un pino. Molte ragazze avevano tentato di sedurlo, di corteggiarlo, ma lui era impenetrabile nella sue disperata fedeltà all’unico amore della sua vita. Luke cominciò a sognare Crono, gli diceva che l’avrebbe riportata da lui. Che sarebbero stati felici. Insieme. Luke cedette. Poi un ragazzo di nome Percy Jackson recuperò il Vello D’Oro. Al campo tutti furono felici. Solo che il Vello funzionò troppo. Thalia giaceva tra le braccia di un ragazzo con gli occhi verdi, e tutto quello che riusciva a pensare era che era appena morta. Che aveva appena abbandonato Luke. Che voleva rivederlo, abbracciarlo, baciarlo. Aveva bisogno di Luke. Quando le dissero cosa era successo crollò. No, non era possibile. Il suo Luke aveva fatto delle cose orribili. Tutta colpa sua, si diceva Thalia. Non doveva abbandonarlo. Ma era stato l’unico modo. Si promesse che l’avrebbe riportato indietro. Sarebbero stati felici. La guerra fu orribile e inevitabile. Thalia piangeva ogni notte, perché Luke era vivo, ma era morto dentro. Aveva visto i suoi occhi dorati, che lo facevano sembrare ancora più bello, ma terrificante. Eppure era ancora convinta che c’era ancora colui che aveva amato dietro quegli occhi dorati. Colui che non aveva mai smesso di amare. Luke è intrappolato nel suo corpo. Si è accorto troppo tardi di quello che stava facendo, di cosa era Crono. Ora lottava contro di lui, ma era un Titano: troppo forte per la sua anima distrutta. L’unica cosa che gli impediva di mollare del tutto era, come al solito, Thalia. L’aveva vista, Thalia. Era bellissima, e una grande guerriera. Era la sua Thalia. Però lui era intrappolato nella sua testa, e non poteva dirle quanto l’amava. La battaglia imperversava intorno allo scudo di Thalia. Solo mostri su mostri, e ogni tanto qualche semidio che lottava da solo. Lei inclusa. Era stanca, e aveva un lungo taglio sul braccio sinistro. Si era fermata un momento, solo per guardare il carro di Luke. Lui era lì sopra, bellissimo e potente. Poi, per un attimo i loro sguardi si incotrarono, e a Thalia sembrò, solo per un attimo, di aver visto un bagliore azzurro negli spietati occhi di Crono. Luke c’era, era vivo. Lei lo sapeva. L’aveva guardata. Così, prese la sua decisione. Sarebbe stata l’ultimo atto della figlia di Zeus. Doveva avvicinarsi a quel carro, almeno per guardarlo un’ultima volta. Sapeva che era un suicidio: tutti quelli che si erano avvicinati erano morti. Ma a lei non importava. Era già morta una volta per Luke, l’avrebbe fatto di nuovo. Magari, vedendola morire, si sarebbe scosso. Ribellato. Qualunque cosa. Partì all’attacco evocando un fulmine, che le spiazzò la strada. Una fila di dracene le si scagliò contro, ma Thalia era mossa da una forza inaudita: la disperazione dell’amore folle. Solo una, un’ultima dracena. Thalia la colpì con il pomolo della spada in testa, e quella cadde a terra. Ora era sola davanti al carro, stanca e sanguinante. Guardò Luke negli occhi con tutto l’amore che provava per lui. Tutto il desiderio, la sofferenza, la fedeltà di cui era capace. Solo due parole uscirono dalla sua bocca –“ti amo, Luke”-. Gli occhi di Luke erano azzurri. Azzurri. Thalia ce l’aveva fatta, aveva vinto. Lui ricambiò il suo sguardo con gli stessi sentimenti. Poi guardò alle sue spalle, e un grido strozzato uscì dalla sua bocca. Thalia non fece in tempo a girarsi, non fece in tempo a fare nulla. La dracena di prima di era alzata. Thalia sentì la punta della lancia conficcarsi nella sua schiena, e sbucare dal petto come un’arpione. Un dolore acuto e insopportabile le si spanse in tutto il corpo. Senza emettere un suoni, Thalia si accartocciò su se stessa, cadendo al suolo, ferita a morte. Prima che toccasse la terra, sentì due braccia avvolgerla. Le sue braccia. Thalia ci sentiva ancora bene. E ci vedeva. L’ultimo sprazzo della sua vita. Stavolta nemmeno il grande e potente Zeus poteva salvarla. Rivolse il suo ultimo sguardo a Luke, unico suo amore. Lui aveva gli occhi pieni di lacrime, e continuava a dire –“no,no,no… non di nuovo… no… non morire, non morire, ti amo…”- Thalia avrebbe voluto dire quanto lo amava, quanto avrebbe voluto passare tutta la vita insieme a lui. Ma si sa, la vita dei semidei è così. Piena di morte. È sempre così. Riuscì a dire solo –“ti amo…” e poi tutto fu buio. Luke non ci poteva credere. Non poteva essere. La vita non poteva davvero essere così crudele. Ce l’aveva fatta, aveva sconfitto Crono. Aveva finalmente incontrato i suoi occhi blu, e ci aveva visti riflessi tutti i suoi sentimenti tutto il suo amore. E invece ora la teneva tra le braccia, come tanti anni prima, senza vita, ormai persa per sempre. I suoi occhi blu non l’avrebbero più guardato, le sue labbra più baciato. Non avrebbero mai avuto quella vita insieme che tanto avevano sognato. Il suo cuore era ormai un’abbisso incolmabile di dolore, che niente avrebbe mai calmato. Sentiva Crono che lottava contro di lui per riprendere il possesso. Ci sarebbe riuscito, era ovvio. Così fece l’unica cosa possibile. L’unica cosa che non avrebbe vanificato la morte di Thalia. Estrasse il pugnale, e se lo conficcò nel suo unico punto debole, l’unico difetto nel grande piano di Crono. Un dolore assurdo, intollerabile. Tutto il suo corpo era in fiamme. Poi, sentì che finalmente era libero. Crono se n’era andato. Era finita, tutto era finito. Stava morendo anche lui. Magari sarebbero stati finalmente insieme, negli Inferi. Magari sarebbero stati davvero insieme, questa volta per sempre. Nell’ultima immagine del mondo, Luke vide il cielo di Manhattan, e in quel cielo, vide i suoi occhi blu, il suo viso. Diceva… “vieni da me…” -“sto arrivando, Thalia. Ti amo”- Sentì il mondo scivolare via, e sperò solo che nell’Ade ci sarebbe stata lei. Come sempre. *vi prego, non uccidetemi. So di essere cattiva. Spero che vi sia piaciuta. È solo un’inizio, ma come debutto credo che possa andare…*
  
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