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Autore: Lady_Angel    18/11/2013    1 recensioni
Raccolta di dodici capitoli ognuno dedicato a un cavalieri d'oro della serie Lost Canvas.
Lista (mano a mano verranno aggiunti gli altri personaggi):
I. Cardia dello Scorpione -Cuore-
II. Albafica dei Pesci -Solitudine-
III. Regulus del Leone -Sorriso-
Buona lettura!
Genere: Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Personaggi Lost Canvas, Sorpresa
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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“Sin dal giorno in cui nacqui ho sempre desiderato soltanto vivere pienamente.
Poco importa se la mia esistenza sarà lunga o breve.”
(Saint Seiya Lost Canvas extra vol.2)
 
Cardia era malato; lo sapeva, conosceva la sua sorte, il suo destino, ma non gli importava perché voleva vivere pienamente la propria vita.   
Gli avevano dato un anno, trecentosessantacinque giorni da passare nel letto di quell’orribile sanatorio; aveva solo dieci anni e seppur piccolo aveva già le idee chiare: non sarebbe morto dentro quelle quattro orribili mura.

Cardia era ribelle; lo sapeva, sapeva che abbandonando il sanatorio avrebbe rischiato la propria vita, ma cosa aveva da perdere? Un anno rinchiuso in quel luogo malato non avrebbe mai e poi mai rimpiazzato un minuto di libertà.
Correva, correva lo scorpione verso la vita, verso quel destino così dannatamente crudele, ma il suo piccolo cuore non poteva reggere quell’euforia di bambino che cercava di liberarsi.

Cardia era coraggioso; lo sapeva, sapeva che sarebbe giunta la sua ora, ma la paura non lo tormentava.

Cardia era arrogante; lo sapeva, sapeva che non si doveva rispondere alle persone più anziane di lui, ma non gli importava perché quell’uomo che era comparso dal nulla gli dava veramente sui nervi.

Cardia era testardo; lo sapeva, sapeva che rifiutando la vita eterna che gli era stata offerta dallo sconosciuto avrebbe abbandonato la possibilità di vivere per sempre, ma cosa se ne faceva di una vita infinita?
L’eternità sarebbe stata una gigantesca gabbia che mai e poi mai gli avrebbe permesso di vivere pienamente la propria esistenza.
Vita eterna. Quanti umani l’hanno desiderata e quanti l’hanno sognata?
Lunga vita, vita infinita e solo per poter scappare da ciò che più terrorizza: la morte.
A Cardia, però, non importava, lui voleva soltanto avere la possibilità di vivere a pieno, di provare tutte le gioie, i dolori, i profumi, i sapori, i sentimenti che una vita breve sarebbe riuscita a fargli assaporare.

Cardia era un cavaliere ; lo sapeva, sapeva che accettando la tecnica segreta del vecchio avrebbe vissuto un po’ più a lungo ed avrebbe tratto dei vantaggi dal suo cuore malandato.
Vivere pienamente; ora poteva permetterselo.

Cardia era impulsivo; lo sapeva, sapeva che davanti al nemico non sarebbe riuscito a fermarsi. Il suo cuore ardeva, gioiva alla vista di un qualcuno in grado di farlo bruciare.

Cardia era un amico; lo sapeva, sapeva che una volta svenuto per via del troppo calore proveniente dal cuore, sarebbe arrivato in aiuto Degel, il suo compagno d'armi.

Cardia era sarcastico; lo sapeva, sapeva che avrebbe riso davanti agli occhi preoccupati del suo migliore amico.
Rideva; rideva davanti a quel destino crudele, a quel cuore ormai malato, a quella vita ormai segnata.
Rideva perché ormai non si poteva fare altro, perché piangere significava soltanto perdere tempo ed abbandonare minuti preziosi.
Rideva perché il riso poteva allungare la vita.

 
   
 
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