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Autore: MatitaGialla    19/11/2013    7 recensioni
Questa è una raccolta di One Shots:
1. Sulle lapidi che non esistono. [Drabble - I saluti a coloro che non hanno un luogo dove riposare.]
2. Figli della luna. [One Shot - Se Katniss è in grado di farlo, perché non io?.]
3. Mi presenti i tuoi? [One Shot - Peeta è sicuro: sua figlia non avrà mai un fidanzato.]
4. Ci vediamo domani [Flashfic - Peeta non amerà mai sua moglie a sufficienza.]
5. Odio la playstation [Flashfic - Ogni coppia ha le sue divergenze matrimoniali.]
6. Odio la pioggia, oggi. [Flashfic - Peeta, dopo essere tornato da Capitol City.]
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Odio la playstation.
Io odio la playstation.
La odio con tutta me stessa, tanto che il solo nominarla mi fa andare in bestia.
È da quando ci siamo sposati che ce l’abbiamo: Effie ha pensato bene di regalarcela per il matrimonio. Diceva “è il gioco più vecchio e più divertente di tutta Capitol, ti piacerà Katniss, vedrai!”.
All’inizio era rimasta sigillata nella sua bella scatola blu, e io e Peeta ci siamo potuti godere quelli che sono stati sei mesi di autentica felicità.
Senza incubi o storpiature della verità, solo noi e una dose esagerata di amore e notti passionali.
Poi, l’inevitabile:
un giorno di pioggia funesta, Ranuncolo particolarmente silenzioso e mansueto, l’ennesima partita di carte persa, e Haymitch che entra in casa nostra annoiato ed in vena di giochi.
È stato allora che a quello scemo di Peeta è tornata in mente la scatola impolverata della mansarda.
– come si usano questi congegni? – aveva detto prendendo in mano quelli che abbiamo scoperto solo dopo si chiamassero Joystick.
Quando Haymitch riuscì a collegare tutta quella roba alla televisione, e comparse una schermata colorata piena di arcobaleni a farfalline, mi prese l’entusiasmo.
È stato dopo, quando io ho iniziato a perdere senza pietà e Peeta e Haymitch hanno iniziato a sfidarsi tra loro per chi riuscisse a far sopravvivere di più la Principessa Farfalla.
Vedere un uomo di cinquant’anni e uno di ventitré urlare e inveire contro un televisore è stato qualcosa di divertente, il primo giorno.
Per i giorni successivi, una volta finito il pane alla panetteria, Peeta tornava a casa e per smorzare un po' il tempo iniziava a giocarci.
Tutto normale. Quando una notte però mi sono svegliata a causa di un incubo e non l’ho trovato nel letto, ma in salotto a finire una partita, mi sono davvero arrabbiata.
Purtroppo non posso mai gridare come una matta contro Peeta; il suo depistaggio è irreversibile e sono passati ancora troppi pochi anni perché lui possa vedermi urlare senza il desiderio di volermi ammazzare.
Ma quella notte.. è stato più forte di me, e per fortuna non ho scatenato nessuna reazione in lui.. eccetto forse un imbarazzante costernazione.  
Per quella settimana rimase spenta, ma l’inverno iniziava ad avvicinarsi e le passeggiate erano meno piacevoli da fare. Effie, ricevuto notizia del coinvolgimento dei due per quel marchingegno infernale, ha ben pensato di regalarci per Natale un nuovo gioco, dove delle macchine si rincorrono e fanno a gara a chi arriva prima.
Apriti cielo, è stata la fine.
Non c’è domenica dove casa mia non sia infestata da uomini che con birra e stuzzichini preparati dal forno Mellark piazzino scommesse su chi vincerà. Persino Ranuncolo si è coinvolto, e assiste alle gare miagolando in grembo a Peeta.
Ormai è un anno che va così; e oggi, che è il 27 dicembre ed è il compleanno di Peeta, io guardo mio marito che pigia con forza sul joystick strillando dalla gioia ogni volta che riesce in un sorpasso.
Io ribollisco di rabbia a guardarlo perché nella mia totale assenza di romanticismo, oggi  avevo deciso di mostrarmi molto più carina del solito con lui e portarlo nei boschi a fare una passeggiata in mezzo alla neve.
Ma questo stupido manco mi guarda.
Io odio la playstation.
Ad un certo punto Peeta mi guarda con i suoi occhi non più da ragazzino ormai; anche se i suoi venticinque anni appena compiuti non gli pesano affatto.
In effetti non è cambiato, è sempre lui, non sembra nemmeno più adulto.
– Katniss – mi chiama – giochi con me? –
Io mi stringo nelle spalle, perché me l’ha chiesto raramente da quando è iniziata la sua mania, ma ammetto che è piuttosto piacevole.
Mi avvicino a lui e prendo in mano il joystick, ma dopo neanche quaranta secondi il “game over” mi rende nervosa e lascio perdere, sbattendo l’aggeggio sul tavolino.
Peeta si imbroncia per un attimo e poi spegne la televisione ridendo. Quando si risiede vicino a me, mi bacia dolcemente, come solo lui può fare; e sento tutta la rabbia scivolare via come le sue labbra lungo il mio collo.
– Avevi in mente di giocare ancora per molto? – gli sussurro fintamente infastidita sulle labbra.
Lui mi guarda malizioso – Ho un giocattolino molto più divertente qui, vicino a me – mi risponde.
La negletta playstation resta a guardare, mentre Peeta mi spoglia con delicatezza.
– Buon compleanno – gli sussurro.
Nonostante oggi abbia vinto io, il mio odio per la playstation non è cambiato.

 

Di sentimentale non ha niente, ma l'ho scritta di getto e mi dispiaceva non pubblicarla.
Per questa flash fic non sense dovete incolpare il mio ragazzo; che nel mio unico giorno libero da lavoro e università lui decide di andare a giocare a playstation con i suoi amici.
Non so se lo avete capito, ma io odio la playstation.  
O meglio, odio gli “adulti” che ci giocano.
La odio con tutto il mio cuore, fosse per me la farei sparire dalla faccia della terra: non solo dopo dieci minuti mi stuferei, ma la trovo un’assurda perdita di tempo oltreché un gioco per bambini.
Beh. Spero vi abbia fatto sorridere, a me sicuramente.
Ho aggiornato “Ah, il liceo!” se qualcuno la segue e se l’è lasciato sfuggire.
Ciao fandom! 

 
  
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