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Autore: i_4_demoni    19/11/2013    5 recensioni
Buonasera! Siamo I_4_Demoni ^.^ quattro amici, nuovi su efp, che hanno creato un account in comune! CI piacciono molto le storie ad OC e, come primo esperimento, abbiamo creato una One-Shot usando sei OC che ci sono stati prestati da sei autori di questo fandom :)
La trama non potrebbe essere più semplice: tre maghe di Fairy Tail partiranno per una missione e, durante questa missione, troveranno dei nuovi compagni pronti ad aiutarle.
Questa fic è dedicata a StelladelLeone, Edward_Yoshina, andry_94_hell, Thedarkgirl96, AngelWings_DwardGigi4 e TheWerewolf per averci prestato i loro OC. Grazie ancora!!!
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza, Scarlet, Lucy, Heartphilia, Mirajane, Natsu
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Magnolia. Era un tranquillo pomeriggio nella gilda più famosa si tutto il Regno di Fiore: Fairy Tail.

 

In una giornata di caldo afoso, i vari membri erano troppo stanchi per fare qualsiasi cosa e, di conseguenza, nella gilda regnava il più completo silenzio, per la gioia dei membri più tranquilli come Lucy Heartpilia e Levy McGarden.

 

Gray Fullbuster, mago del ghiaccio, soffriva in particolar modo tutto quel caldo e Natsu Dragneel, più abituato di lui al caldo, si divertiva a disturbarlo facendo ridere mezza gilda.

 

In un angolo del grande salone vi era un tavolo con tre ragazze, una più bassa dell'altra: la prima, dai lunghi boccoli color miele con gli occhi azzurri, era impegnata a finire la terza pesca, come indicavano i noccioli dei suoi precedenti spuntini; la seconda, più bassa delle bionda, aveva dei lunghissimi capelli bianchi e gli occhi rosa e, in quel momento, era seduta sopra al tavolo intenta a giocherellare con i suoi capelli; infine, la più bassa delle ragazze, una giovane dai lunghi capelli biondo ramato leggermente mossi e gli occhi azzurri, era completamente catturata dalla lettura di un libro.

 

Improvvisamente, come era prevedibile, Gray si stancò degli scherzi di Natsu e lo colpì violentemente facendolo volare addosso ad un annoiato Gajeel Redfox, che approfittò dell'occasione per lanciarsi sul mago del ghiaccio, seguito a ruota da Salamander.

 

Dal tavolo delle tre ragazze si levò un urlo che riempì la gilda: -RISSA!!!- e in men che non si dica Giada, la ragazza che mangiava la pesca, Shail, quella seduta sul tavolo, e Miel, quella che leggeva il libro, si gettarono nella mischia che, nel giro di pochi secondi, coinvolse più di metà della gilda.

 

Mentre i maghi si divertivano un'improvvisa atmosfera glaciale li colpì, e non fu Gray la causa, quindi istintivamente tutti si voltarono verso la porta dove un'infuriata Erza li stava fulminando con lo sguardo. La maga era sì arrabbiata per il caos venutosi a creare ma soprattutto l'adirava il fatto di non aver potuto finire la sua amata torta alle fragole.

 

-Smettetela subito.- ordinò.

 

-A-Aye.- risposero tutti in coro, abbracciando chiunque avessero vicino per la paura.

 

-Voi tre...- sibilò la rossa avvicinandosi alle tre ragazze -...da quanto tempo è che non andate in missione?

 

Le tre, tremanti, non risposero e si lanciarono verso la bacheca dei lavori, pur di evitare le ire di Titania.

 

Giada notò un foglio con una lauta ricompensa e, curiosa, lesse l'incarico.

 

“Si richiede l'intervento di maghi caparbi e capaci per annientare un regime di oppressione imposto da dei maghi che perseguitano il nostro villaggio. Ricca ricompensa.”

 

Ad accompagnare queste parole vi erano le varie indicazioni sul luogo.

 

Giada staccò il foglio e sorrise verso le altre, Shail rispose a sua volta con un sorriso mentre Miel urlò.

 

-Mira! Prendiamo questa!-

 

-Divertitevi!- rispose l'albina sorridendo, mentre le tre amiche uscivano dalla gilda pronte ad una nuova avventura.

 

* * *

 

Una volta scese dal treno, cosa che aveva preso qualche minuto visto il solito malessere di Giada provocatole dai trasporti, le tre ragazze si guardarono intorno con aria smarrita, Miel si sistemò meglio sul collo le cuffie del suo iPod nero e si avviò verso l'uscita della stazione, seguita dalle altre due, inciampando sì e no sei volte.

 

Giada estrasse di tasca l'avviso e lesse nuovamente l'indirizzo per poi mettersi davanti alle altre e due ed incamminarsi.

 

* * *

 

Un ragazzo castano si appoggiò ad un albero accendendosi distrattamente una sigaretta, era un giovane sui 20 anni, alto un metro e settantacinque, con un fisico muscoloso e ben proporzionato e con dei profondi occhi verdi, uno dei quali solcato da una cicatrice. I capelli castani, lunghi e riccioli, erano tenuti legati in una crocchia.

 

Vestito in maniera molto sportiva, con scarpe da ginnastica nere, pantaloni della tuta blu e t-shirt rossa, si beava della lieve brezza pomeridiana, dato che il suo ultimo “incarico” lo aveva tenuto impegnato per diversi giorni.

 

A distrarlo dai suoi pensieri furono tre ragazze, di piccola statura, che passavano di lì, sulla strada che portava alla stazione.

 

La prima aveva dei lunghissimi capelli color neve fino a terra, con dei grandi occhi color rosa e dalla pelle di un rosa pallido, magra ma con delle curve al punto giusto e con le orecchie lievemente a punta, vestita con degli stivaletti bianchi, un paio di shorts bianchi, una cintura nera e una sottospecie di bikini a coprirle il seno, del medesimo colore, infine, a coprirla un po' di più: una giacca bianca lunga fino a terra simile ad una felpa.

 

La seconda, invece, poco più bassa della prima ma anche lei con seno prosperoso aveva dei bellissimi capelli color biondo ramato lunghi fino al bacino, occhi azzurri e pelle color pesca. Vestiva dei semplici leggins neri, sopra una t-shirt grigia lunga e larga con la scritta “Queen” in nero, una felpa da uomo nera con una luna sulla schiena, lunga fino a metà coscia, con la cerniera slacciata e un cappuccio largo. Al collo portava un grosso paio di cuffie nere, collegate ad un iPod che si stava rigirando fra le mani.

 

La terza infine, alta poco più della altre, aveva dei bellissimi boccoli color miele fino a metà sedere, seno prosperoso, su cui il ragazzo si soffermò per qualche secondo, e degli enormi occhi azzurri con il contorno della pupilla giallo. Indossava un largo maglione nero su cui c'era scritto, in bianco, The Beatles, degli shorts in jeans scuri con degli strappi sulle tasche, un cappello di lana bianco, un paio di guanti bianchi senza dita ed infine delle scarpe da ginnastica nere e basse.

 

Il ragazzo ghignò nel vederla parlare, ridere e scherzare come fossero bambine, quando ad un certo punto, la ragazza con l'iPod inciampò, apparentemente nel nulla, finendo faccia a terra. Il castano non potè trattenere una risatina e la ragazza con i boccoli, sentendolo perfettamente, si girò verso di lui.

 

-E tu chi saresti?- chiese scettica la ragazza che, da quanto aveva sentito, si chiamava Giada.

 

-Uno libero di farsi i fatti suoi.- rispose diretto il ragazzo restando appoggiato contro l'albero.

 

Miel, diffidente, si infilò le cuffie mentre l'altra ragazza, Shail, si mise in guardia facendo comparire una grossa falce bianca.

 

-Wo wo wo...- iniziò lui mettendo le mani avanti e scostandosi dall'albero -Calme ragazzine, non ho cattive intenzioni.-

 

-E perché dovremmo crederti?- chiese sempre più scettica Miel.

 

-E perché no?- rispose ghignando -Vi ho dato motivo di sospettare?-

 

-Ha ragione!- esordì Giada -È che siamo venute fin qua da magnolia per sconfiggere dei maghi malvagi, quindi siamo un po' diffidenti verso tutti.-

 

-Conosco quei maghi, ma vi garantisco che non sono uno di loro.- rispose il ragazzo, alzando distrattamente gli occhi al cielo.

 

-Sei un mago anche te? Comunque piacere io sono Giada.- disse lei sorridente.

 

-Miel.-

 

-Shail.- aggiunsero le altre due, un po' più diffidenti.

 

-Si sono un mago, un mago del veleno. Piacere mio, Edward Yoshina.- si presentò il ragazzo facendo un inchino leggermente esagerato.

 

-Io ti conosco!- esordì Miel -Ti chiamano "L'assassino"! Tu sei quello che...-

 

-Si sono io! Punto.- rispose scontroso, non voleva ancora una volta che il suo passato tornasse prepotentemente a farsi avanti.

 

-Fai parte di una gilda?- chiese Shail, cambiando argomento, il ragazzo scosse la testa.

 

-Vieni con noi!- esordì Giada, lasciando di stucco le sue amiche e il castano.

 

-Coraggio!- disse voltandosi verso le amiche -È un mago e non ha una gilda. E poi a Fairy Tail aiutiamo sempre le persone, specie quelle sole e tristi.- poi tornò a voltarsi verso Edward -Io non voglio offenderti, ma mi sembri davvero solo e forse a Fairy Tail potresti...non lo so...sentirti meglio!-

 

Edward sgranò gli occhi, fissando attentamente quella ragazza. Come diavolo aveva fatto a capire così tanto di lui in così poco tempo e poi perché non era minimamente intimorita da lui? Era Edward Yoshina L'assassino, il killer più pericoloso di tutta Fiore...

 

Dovette comunque ammettere a se stesso che una gilda gli sarebbe anche piaciuta, e la fama di Fairy Tail era veramente grande.

 

-Facciamo così.- disse interrompendo le ragazze che parlavano -Ora vengo con voi, poi deciderete più avanti se accettarmi o meno.-

 

Le tre si guardarono qualche istante per poi sorridere.

 

-D'accordo Ed!- disse Shail mentre Miel annuiva.

 

-Dai...andiamo a far fuori quei maghi!- disse Giada seguita dalle amiche e dal loro nuovo compagno.

 

* * *

 

Una cosa che Giada aveva omesso, era il fatto che, malgrado sul foglio ci fosse scritta la zona precisa del quartier generale dei maghi, non era spiegata la strada precisa e la cosa poteva essere un problema, visto che il quartier generale si trovava in mezzo alle montagne, circondato da un labirinto assurdo di strade non segnate sulle mappe, tane di vari animali feroci e anche esseri demoniaci. Davvero un bel posto per una vacanza.

 

Attualmente le tre maghe di Fairy Tail e Edward erano ai piedi di una montagna, vicino ad un piccolo villaggio dove avevano cercato una guida, senza successo purtroppo....

 

-La cosa è più complicata del previsto.- disse Shail fissando la montagna -Giada non potresti fare qualcosa con il tuo potere?-

 

-Spiacente, non riesco a localizzare la base dei nemici, evidentemente l'hanno scavata nella roccia e questo li protegge. In più la zona è enorme, mi ci vorrebbero delle ore per localizzarli.- disse Giada

 

-Quindi che si fa?- chiese Edward accendendosi una sigaretta

 

-Perchè non sciogli le montagne con il tuo veleno?- chiese Giada

 

Edward la fissò leggermente perplesso -Sicura di stare bene? Forse il sole ti fa male...-

 

-Oh scusami! Credevo che un famoso assassino specializzato nel veleno potesse fare questo e altro.- disse Giada con un ghigno sulle labbra.

 

-Stai cercando di provocarmi...nana?-

 

-Forse...mister assassino!- disse Giada assottigliando lo sguardo e preparandosi a fare a botte.

 

Shail, per quanto fosse a favore di una bella scazzottata, si voltò verso Miel e le chiese -Torniamo indietro, forse in un altro villaggio c'è qualcuno che conosce la strada.-

 

-No!- rispose secca Miel -Non lo sappiamo con certezza e quei bastardi potrebbero fare del male a qualcuno! Dirigiamoci verso le montagne e cerchiamoli, di sicuro ci saranno degli avamposti!-

 

Shail le sorrise e disse -Non ti arrendi mai eh?-

 

Miel rispose al sorriso e disse -Ormai mi conosci!- poi si avvicinò ad un albero sul margine della strada e, di punto in bianco, gli tirò un calcio urlando -Maledizione ma perché cavolo non ci hanno dato una mappa o delle indicazioni più precise!!!-

 

Shail iniziò a ridere mentre Giada e Edward erano ormai in procinto di tirarsi un bel cazzotto, quando una voce maschile risuonò nell'aria -Ehi potresti fare meno rumore? C'è gente che cerca di dormire qui!-

 

Miel, essendo la più vicina, capì subito che la voce proveniva dai rami dell'albero e alzò la testa per cercare di capire chi avesse parlato, ritrovandosi faccia a faccia con un ragazzo...al contrario. Era un giovane dai capelli corti capelli bianchi spettinati e dagli occhi color rubino e, in quel momento, era appeso a testa in giù, con le gambe piegate intorno ad un ramo.

 

Miel lo fissò negli occhi e le ci vollero diversi secondi per rendersi conto che il suo viso e quello del ragazzo erano a circa due centimetri di distanza.

 

Shail e Giada fissarono col fiato sospeso la scena, attendendo la reazione dell'amica che non tardò ad arrivare...

 

-KYAAAAA!!!- urlò la bionda, completamente rossa in viso, inciampando e cadendo di schiena a terra.

 

L'albino la fissò leggermente preoccupato e, lasciandosi andare con le gambe, atterrò senza problemi, per poi avvicinarsi a Miel e chiederle -Tutto a posto?-

 

-Ahi ahi...s...sì tutto a posto.- disse Miel ancora rossa in viso mentre si massaggiava la schiena.

 

Il ragazzo le tese la mano ma lei, leggermente diffidente, preferì fare da sola, per poi iniziare a concentrarsi sul quel ragazzo, imitata dagli altri.

 

Era un ragazzo più alto di Edward, dal fisico atletico e leggermente muscoloso e con la carnagione pallida. Indossava degli scarponcini bianchi, un paio di jeans bianchi e una felpa bianca con cappuccio calato sulla fronte. Da una tasca dei jeans usciva una piccola catenina d'oro che andava ad allacciarsi ad un passante dei jeans.

 

-Tu chi saresti? Uno dei maghi stanziati in quelle montagne?- chiese Shail

 

-Sei completamente fuori strada.- disse il ragazzo sorridendo -Mi chiamo Ashuros Bleeder e viaggio per il mondo. Mi ero semplicemente appisolato su quell'albero Shail.-

 

La ragazza sgranò gli occhi -Come fai a sapere il mio nome?-

 

-Oh scusami, ho letto nel tuo passato. Mi viene automatico.- si scusò il ragazzo sorridendo.

 

-Lo hai letto nel suo passato?- chiese Giada leggermente sorpresa

 

-Sì Giada...ops...l'ho fatto anche con te, scusami.- si scusò di nuovo Ashuros

 

-Che razza di potere è?- chiese Edward

 

-Il potere del tempo. Io sono il figlio del tempo e posso piegarlo al mio volere. Entro certi limiti ovviamente.- spiegò Ashuros

 

-Wow! Quindi puoi vedere nel passato e nel futuro?- chiese Giada, iniziando ad usare un tono di voce che si usa con gli amici di vecchia data.

 

-Beh...sì. Posso farlo. Perchè? Vuoi sapere qualcosa sul tuo futuro?- chiese Ashuros

 

-Uhm...no però vorrei sapere chi ha mangiato il mio muffin alle pesche.- disse Giada ripensando al dolce scomparso

 

-Semplice. Shail.- disse Ashuros sorridendo, beccandosi un'occhiataccia da parte di Shail che a sua volta riceveva un'occhiata assassina da parte di Giada.

 

-Devi dirmi qualcosa Shail?- chiese Giada avvicinandosi all'amica che stava già retrocedendo

 

Edward e Miel fissarono le due ragazze mentre si allontanavano quando alla bionda venne in mente un colpo di genio -Tu prevedi il futuro...quindi sai di certo quale strada può portarci alla base di quei maghi!-

 

-Sapevo che me l'avresti chiesto...la mia risposta è sì, posso indicarvi la strada ma dovrò venire con voi. Se ve lo spiegassi e basta vi perdereste di sicuro...- disse Ashuros

 

-Cosa? Non esiste proprio! Ce la caveremo benissimo da soli!- disse Miel

 

-E dai Miel, ci sta solo offrendo una mano.- disse Giada trascinando Shail, ormai svenuta e con un bernoccolo in testa, per un braccio.

 

-Va bene, vieni con noi ma non osare avvicinarti così tanto come prima!- disse Miel superando l'albino che esibì un piccolo sorrisetto, cosa che non sfuggì a Edward.

 

Miel fece solo pochi passi che un sassolino sferico finì sotto il suo piede facendola volare, di nuovo, all'indietro ma stavolta non sentì il terreno duro, bensì qualcosa di più morbido.

 

-Io cerco di non avvicinarmi ma non mi sembra che tu voglia cooperare...sicura di volermi tenere lontano?- chiese Ashuros sorridendo, con un tono leggermente malizioso, mentre la teneva salta per la vita con il torace appoggiato alla schiena della ragazza.

 

Miel avvampò completamente, divincolandosi come una forsennata e costringendo Ashuros a mollare la presa.

 

-Tu maledetto pervertito!- urlò la bionda iniziando ad allontanarsi di corsa, seguita a ruota da Shail, la quale voleva solo allontanarsi da Giada.

 

Edward fissò Ashuros e gli chiese -Lo sapevi vero?-

 

-Ovvio.- rispose Ashuros con un ghigno

 

I due ragazzi se la risero alla grande quando Giada chiese una cosa all'albino che catturò l'attenzione di Edward

 

-Senti Ashuros...non è che per caso sai...sì insomma...sai se troverò mai un...fidanzato?-

 

L'albino lanciò una rapidissima occhiata a Edward che sembrava particolarmente curioso e lesse nel futuro dei due ragazzi, sorridendo nell'accertarsi che i loro destini si sarebbero incrociati.

 

-Posso dirti che lo troverai e...è qualcuno che hai già incontrato.- disse Ashuros sorridendo per poi allontanarsi di buon passo

 

Edward e Giada lo fissarono per qualche secondo e, nello stesso istante, pensarono “Devo scoprire chi è questo ragazzo.”

 

* * *

 

Dopo trenta minuti buoni, passati a camminare senza sosta in quel labirinto naturale, i cinque maghi si fermarono presso un piccolo ruscello e Miel chiese ad Ashuros -Quanto manca?-

 

-Un pochettino. Ho preferito fare una deviazione per trovare un rinforzo.- rispose l'albino sorridendo

 

-Un rinforzo?- chiese Shail confusa

 

-Sì, è un ragazzo particolarmente dotato per quando si tratta di fare a botte.- spiegò Ashuros -Si chiama Amlach e tra pochi secondi dovrebbe...-

 

Le sue parole vennero interrotte da un'esplosione poco lontana.

 

-Oh...è in anticipo. Beh meglio così.- disse l'albino per poi dirigersi verso l'origine dell'esplosione, seguito a ruota dagli altri.

 

In pochi minuti raggiunsero un piccolo spiazzo dove, al centro di esso, stava avvenendo un vero e proprio massacro a senso unico ai danni di alcuni soldati. Sopra i corpi ormai privi di vita dei nemici, stava un ragazzo alto dai corti capelli corvini e gli occhi di ghiaccio, aveva un fisico possente ed allenato e una carnagione abbronzata. Indossava degli stivali neri, dei pantaloni di pelle neri con una catena a mo di cintura, una camicia nera sportiva, una giacca di pelle nera e un paio di guanti rossi borchiati.

 

Nell'insieme sarebbe potuto sembrare un autentico fusto...se non fosse stato per le due grosse ali da angelo nere e le due corna appuntite che gli partivano dalle tempie puntando in avanti.

 

-Quello sarebbe Amlach?- chiese Shail fissando prima il ragazzo e poi i vari corpi disseminati a terra.

 

-Sì è lui. Sarebbe meglio andare a presentarsi, prima che decida di...troppo tardi.- disse Ashuros e gli altri restarono un attimo confusi dalle sue parole ma Shail fu abbastanza reattiva da evitare un calcio laterale di Amlach, che la mancò al pelo.

 

Il moro non desistette e cercò di colpirla con un altro calcio, solo che questo era avvolto da una strana aura nera, anzi, non era un'aura...era un'ombra.

 

Shail materializzò istantaneamente una grossa falce bianca con cui parò il colpo e di due rimasero fermi così per qualche secondo.

 

-Te la cavi nana.- disse Amlach con voce fredda.

 

-Anche tu non sei male cornacchia!- ribatté Shail per poi allontanarsi di qualche passo.

 

-Ehm...scusa per il disturbo, ma noi non vogliamo combattere contro di te.- intervenne Giada e Amlach la fissò per qualche secondo per poi rispondere -Non sapevo che le gite scolaresche le facessero anche in mezzo alle montagne. Dovresti tornartene a casa bambinetta.-

 

Una vena iniziò a pulsare sulla fronte della ragazza ma fu Edward a controbattere -Ehi sottospecie di corvo, solo io posso insultarla o prenderla in giro.-

 

Ora le vene erano due...

 

-Hai per caso dei problemi?- chiese Amlach fissando con sguardo assassino Edward

 

-Sì ne ho uno e ha due grosse ali da corvo.- disse Edward ricambiando lo sguardo.

 

Ormai erano pronti per far scattare un bello scontro, quando all'improvviso le loro teste cozzarono l'una contro l'altra ad una velocità assurda e i due si inginocchiarono a terra tenendosi il punto dolorante. In piedi, di fianco ai due, stava Giada con un sorriso trionfante sul volto.

 

-Ora statemi bene a sentire...non mi importa un emerito cavolo dei vostri problemi! Noi siamo venuti qui per svolgere una missione! Amlach, vuoi unirti a noi, sì o no?- chiese la ragazza, mantenendo il sorriso e circondandosi con una strana aura nera...stavolta non era un'ombra.

 

Amlach la fissò con aria di sfida e le chiese -Perchè mai dovrei unirmi a voi?-

 

-Beh...stiamo andando alla base di questi tizi qui...perciò potresti combattere ancora...e parecchio!- disse Ashuros e, in suo aiuto, arrivò anche Shail che aggiunse -Ma stai pure tranquillo, se non pensi di esserne all'altezza, non possiamo mica obbligarti.-

 

-Questo non dovevi dirlo nana.- sibilò Amlach rialzandosi in piedi per poi scrocchiarsi le nocche ed aggiungere -Dov'è questa base? Ti farò vedere come si combatte sul serio.-

 

Shail gli sorrise e disse -Vedremo...-

 

-Su sbrighiamoci, questo posto inizia a stufarmi.- commentò Miel avviandosi dietro all'albino che aveva già ripreso a camminare.

 

* * *

 

-Mio signore, degli intrusi si stanno avvicinando alla nostra base!- disse un soldato visibilmente preoccupato.

 

-Non ti preoccupare...saremo pronti per accoglierli ah ah ah!!!- disse una voce nell'ombra che poi si rivolse a due figure incappucciate -Preparate il vostro incantesimo e vedete bene di bloccare la vista del futuro di quel ragazzo dai capelli bianchi.-

 

-Si mio signore.- risposero all'unisono le due figure per poi svanire nell'ombra.

 

* * *

 

-Ok siamo quasi arrivati...- esordì Ashuros -...e voi piantatela!

 

L'albino era vicino ad una crisi di nervi, non resisteva più.

 

Era mezz'ora che si ripeteva il solito copione: Edward e Amlach si guardavano male, qualche spinta, un paio di pugni e poi iniziavano a darsele di santa ragione.

 

Tempo pochi secondi e si aggiungevano anche le tre ragazze e il figlio del tempo aspettava pazientemente che finissero.

 

O almeno avevo fatto così le prime tre volte, ora non ce la faceva veramente più.

 

Questa volta, però, tutti e cinque smisero all'istante, probabilmente il fatto che a breve avrebbero dovuto affrontare un vero nemico li fece desistere dal continuare la rissa.

 

Il cammino riprese regolare e, miracolosamente, nel totale silenzio.

 

Nel giro di dieci minuti nei quali, ovviamente, Ashuros aveva dovuto salvare Miel da un'infinità di cadute, i sei maghi si trovarono al cospetto della base del nemico.

 

Era un'enorme roccaforte in pietra con tre diverse entrate, una frontale e due laterali per poter facilitare il rapido defluire di un probabile esercito in caso di eventuali attacchi.

 

-Avete un piano?- chiese Miel studiando la situazione.

 

-Entriamo dalla porta principale!- disse Amlach ghignando.

 

-E per i nemici facciamo strage di chiunque ci si pari davanti.- continuò Ed.

 

-Noi siamo sei, le entrate sono tre. Due persone per porta.- concluse Shail, per poi iniziare a camminare verso l'entrata di destra, seguita a ruota da Amlach.

 

-Vediamo chi ne fa fuori di più, tappetta?- disse il ragazzo ghignando.

 

-Hai già perso.- rispose lei sicura.

 

I due raggiunsero la porta e, senza farsi troppo pregare, Amlach le diede una poderosa spallata sfondandola, i due si scambiarono uno sguardo d'intesa ed entrarono.

 

* * *

 

-Bene!- esordì Miel -Loro due sono entrati a destra, io penso che andrò a sinistra.- e detto questo fece per muovere un passo ma una radice le fece perdere l'equilibrio.

 

Stava per toccare terra quando si sentì afferrare, ormai nemmeno controllava chi fosse a prenderla e diventava subito rossa.

 

-Forse è meglio se ti seguo.- disse Ashuros sostenendola -Altrimenti tu non arrivi intera alla porta.-

 

La ragazza, senza controbattere, si liberò dalla presa e continuò a camminare, seguita dall'albino con un loquace sorriso stampato in volto.

 

Una volta giunti all'ingresso il mago, senza la minima fatica attivò il suo potere sulla porta, portandola avanti nel tempo fino a farla diventare polvere.

 

-Non male.- sorrise Miel.

 

-Prima le signore.- aggiunse lui indicando l'entrata con un gesto plateale, per poi seguire la ragazza nella struttura.

 

* * *

 

-Non abbiamo molta scelta non trovi? Portone a diritto!- disse Ed accendendosi una sigaretta e iniziando ad incamminarsi, seguito a ruota da Gigi.

 

-Senti Ed...- disse la ragazza -...perché prima hai interrotto Miel quando parlava di te?

 

-Perché parlava del mio passato, ed è una cosa di cui odio parlare.-

 

Giada, a quell'affermazione, si rattristì e la cosa non sfuggì ad Ed.

 

-Su nana!- disse scompigliandole i capelli -Giuro che prima o poi te lo racconto.-

 

-Mi fido, testa vuota!- gli rispose per le rime, sorridendo, per poi fermarsi davanti al portone.

 

Il mago gettò via il mozzicone finito per poi appoggiare una mano al legno.

 

Dalla sua pelle iniziò a fuoriuscire un liquido viola acceso, dalle sfumature rosse, che lentamente corrose la porta.

 

Quando non rimase niente davanti a loro Giada gli mostrò il pollice e poi entrò sicura di se, e Edward la seguì sorridendo.

 

* * *

 

Buio. Solo buio. Non appena erano entrati dentro alla base, Ashuros e Miel si erano ritrovati in un lungo corridoio avvolto dall'oscurità e, stranamente, Ashuros non riusciva ad utilizzare la sua speciale vista per gli eventi futuri.

 

-Avranno usato un qualche tipo di incantesimo...- disse Miel

 

-Probabile. Per fortuna è in linea retta perciò non dovrebbero esserci problemi.- commentò Ashuros camminando con una mano appoggiata al muro in modo da percepire eventuali bivi quando riuscì a sentire distintamente il respiro affannato di Miel

 

-Tutto bene?- le chiese, fermandosi un secondo

 

-Sì, alla grande...perché me lo chiedi...?- chiese a sua volta Miel con una strana voce. Sembrava...intimorita.

 

-Sembri...strana. Sicuro che vada tutto bene? Se vuoi posso...-

 

-Sono claustrofobica, OK?!? Odio gli spazi chiusi e questo dannato corridoio mi sta facendo impazzire!- sbottò Miel

 

Ashuros guardò nella direzione della ragazza e provò ad immaginarsi la sua espressione. Non poteva lasciarla in quello stato, così tentò una mossa alquanto...pericolosa.

 

Dopo essersi tolto la felpa, la gettò in testa a Miel e, subito dopo, prese in braccio la ragazza.

 

-Che stai facendo?!?- chiese la bionda e, anche se era buio, Ashuros sapeva perfettamente che stava arrossendo.

 

-Ti aiuto. Tu concentrati su qualcos'altro. Cercherò di uscire il più in fretta possibile.- disse Ashuros stringendola contro il torace. Miel rimase un attimo colpita dalla sua voce. Era calda e rassicurante...aveva sempre avuto quella voce?

 

-D...d'accordo.- disse la bionda per poi chiudere gli occhi e concentrarsi su qualcos'altro. L'idea le venne subito e, dopo essersi messa le cuffie sulle orecchie, iniziò ad ascoltare una musica tranquilla e leggera in modo da rilassarsi.

 

Ashuros iniziò a correre velocemente e, per fortuna, dopo pochi minuti vide un bagliore. Davanti a lui c'era un grosso portone a due ante e, attraverso esse, filtrava una flebile luce.

 

Senza esitazione, aprì il portone e tirò un sospiro di sollievo nel constatare che si trovavano in un grosso salone illuminato da diverse torce. Era interamente fatto di roccia e c'erano solo due porte: quella da cui erano entrati loro e un altro portone pressoché uguale, dall'altra parte della stanza.

 

Lentamente posò Miel a terra e la ragazza si tolse le cuffie, per poi restituirgli la felpa, non senza arrossire all'inverosimile, visto che sotto la felpa, Ashuros non indossava niente.

 

-P...pervertito...- biascicò la ragazza prima di dargli le spalle facendo sorridere il ragazzo.

 

In quel momento, il secondo portone si aprì e ne uscirono due strane creature: avevano un forma umanoide e sembravano composti interamente d'ombra ma davano l'impressione di essere dei miraggi. Gli occhi erano completamente rossi e i capelli della creatura più bassa sembravano possedere vita propria. La più grossa delle due creature, che possedeva due enormi ali da pipistrello, si accorse per prima dei due maghi e sembrò prepararsi allo scontro.

 

-Sei pronta?- chiese l'albino sorridendo alla due creature

 

-Un attimo.- disse Miel prima di mettersi le cuffie e avviare una canzone rock assordante che la trasformò...letteralmente.

 

I suoi vestiti si trasformarono in un abito rosso sbrindellato all'altezza delle cosce lasciandola scalza. Due grosse orecchie e una coda da tigre, fecero capolino sul suo corpo e le sue unghie ed i suoi denti si allungarono, rendendola molto simile ad un vampiro. Gli occhi cambiarono colore diventando della stessa tonalità di quelli di Ashuros e, dal nulla, comparve una grossa spada a due mani che Miel afferrò senza problemi con una sola mano.

 

Una risata sadica riecheggiò nel salone e poi Miel, con uno scatto sovrumano, si scagliò contro le due creature, imitata subito da esse. La più piccola delle due aveva creato dal nulla una falce a tre lame mentre quella con le ali, dopo essersi alzata in volo, si era scagliata contro Ashuros.

 

L'albino evitò senza problemi il colpo dall'alto e si concentrò su Miel che stava combattendo a ritmo serrato con il suo avversario.

 

“Miel...che diavolo ti succede?” si domandò il ragazzo ma questa sua distrazione gli costò cara perché il suo avversario lo colpì con un calcio al costato facendogli mancare il respiro e costringendolo ad indietreggiare.

 

Quel colpo fece scattare qualcosa nella testa del ragazzo. Dove aveva già visto quel colpo?

 

Alzò lo sguardo sul suo avversario che stava già tornando alla carica e, mentre evitava una serie di pugni, pensò ad un semplice nome...

 

“Amlach?”

 

* * *

 

L'ennesimo golem cadde sotto i colpi del fucile di Shail. Doveva averne distrutti almeno una cinquantina da quando era entrata dentro alla base e il suo compagno non era di certo da meno. Poco lontano da lei, Amlach distrusse le teste di altri tre golem con un pugno prolungato dalla sua ombra.

 

Subito dopo il loro ingresso, si erano ritrovati in un lungo tunnel e, da diverse porte laterali, erano usciti dei golem di roccia dalla forma umanoide grossi più o meno come Amlach.

 

Ovviamente i due maghi erano stati più che felici di poter menare un po' le mani e, in men che non si dica, avevano sbaragliato tutti i loro avversari.

 

-Ehi cornacchia quanti ne hai fatti fuori?- chiese Shail facendo scomparire il fucile bianco

 

-Di sicuro più di te nana.- rispose Amlach con un ghigno

 

-Tsk, nei tuoi sogni forse.- disse Shail incamminandosi lungo il corridoio, seguita da Amlach. Dopo una decina di minuti, e un altro centinaio di golem, i due raggiunsero un portone a due ante e, senza neanche starci a pensare, lo aprirono.

 

Si ritrovarono in un enorme salone illuminato da diverse torce.

 

-Non male l'arredamento...- commentò sarcastica Shail ma Amlach aveva già individuato qualcosa

 

-Abbiamo visite.- disse il moro e, grazie alle sue parole, anche Shail si accorse di due presenze. Altri due golem ma erano diversi dagli altri. Questi avevano delle articolazioni più dettagliate e sembravano muoversi come persone vere.

 

Di colpo, il più basso dei golem fece comparire uno spadone di roccia dal nulla e scattò a piena potenza contro di loro.

 

-Questo è mio!- urlò Shail materializzando la sua fidata falce

 

-D'accordo, allora io mi prendo l'altro.- disse Amlach prima di sollevarsi in volo e andare in picchiata contro il golem rimasto indietro che evitò senza problemi il colpo.

 

Amlach notò però che quel golem stava fissando l'altro golem e, approfittando di questo, lo colpì con un calcio laterale alla zona del torace, rimanendo sorpreso dalla sua reazione: era indietreggiato di colpo e si stava tenendo il punto in cui l'aveva colpito. Possibile che i golem provassero dolore?

 

Decise di non pensarci e cercò di colpirlo con una scarica di pugni che vennero evitati senza grossi problemi dal golem il quale scattò verso il muro e poggiò una mano su di esso. In pochi istanti, alcune parti del muro divennero polvere, lasciando incisa una scritta “Amlach, sei tu?”

 

Il moro si fermò di colpo e fissò il golem. Cosa diavolo aveva appena fatto? Aveva appena fatto diventare polvere un pezzo del muro e...polvere?

 

“Ha usato il potere del tempo.” pensò Amlach poi, rivolgendosi al golem, disse -Sì sono io...tu, invece, sei Ashuros giusto?-

 

* * *

 

Una volta varcata la soglia i due giovani maghi mossero pochissimi passi prima di trovarsi diritti a loro un intero plotone di soldati con intenzioni tutt'altro che amichevoli, cosa che non dispiacque a nessuno dei due.

 

La ragazza mostrò un sorriso poco rassicurante prima di scattare in avanti, mentre il mago, scuotendo la testa, iniziò a seguirla con passo tranquillo.

 

Edward, tuttavia, rimase non poco stupito nel vedere Gigi combattere.

 

La forza che riusciva a scatenare contro i poveri ed insignificanti nemici era sorprendente, nessuna resisteva alla giovane Dragon Slayer.

 

La figlia di BlueGreen combinava alla perfezione i suoi attacchi, unendo fendenti d'aria, attacchi con la terra e potenti getti d'acqua.

 

Senza un preciso ordine colpiva chiunque le si parasse davanti, stordendo od uccidendo decine e decine di soldati ad una velocità impressionante.

 

"L'assassino", invece, con le mani infossate nelle tasche camminava tranquillo ignorando cosa stesse accadendo intorno a lui.

 

Ogni tanto qualche pazzo provava ad attaccarlo e lui, svogliatamente, tirava fuori di tasca una mano e la distendeva verso l'avversario rilasciandogli sul petto una piccola dose di veleno, ma abbastanza potente da corrodergli la pelle e portarlo a morte certa.

 

I due maghi in poco tempo si sbarazzarono dell'intero plotone e, soddisfatti, iniziarono a salire un enorme gradinata alla ricerca di uno dei maghi che avrebbero dovuto sconfiggere.

 

-Non te la cavi male.- disse distrattamente Ed, accendendosi una sigaretta.

 

-Grazie, anche te non scherzi!- rispose lei sorridendo, per poi prendergli la sigaretta, gettarla a terra e pestarla -Ma smettila di fumare!

 

-Nana, non fare mai più una cosa del genere se tieni alla vita- disse con una vena pulsante sulla fronte.

 

-Perché sennò che fai, testa vuota?- rispose lei con uno sguardo tutt'altro che rassicurante mentre, intorno a lei, l'aria e la terra iniziavano pericolosamente a tremare.

 

-Sicura di volerlo scoprire?- controbatté, mentre dalle sua mani iniziava a fuoriuscire un liquido viola che, iniziando a gocciolare, lasciava piccoli fori nel pavimento.

 

I due si fissarono in cagnesco, erano a pochi centimetri di distanza, praticamente fronte fronte, pronti a combattere da un momento all'altro.

 

Si resero conto, però, che forse erano anche troppo vicini, dannatamente troppo vicini.

 

Istantaneamente ritirarono i loro poteri e si dettero le spalle sbuffando, entrambi con un lieve rossore a colorargli le guance.

 

-Ma che bel quadrettino.- una voce sopra le loro teste attirò la loro attenzione.

 

-Abbiamo visite.- disse Edward ghignando, dimenticando il litigio con la compagna.

 

-Il nostro obbiettivo.- continuò Gigi, sentendo l'adrenalina scorrere nelle vene.

 

* * *

 

Ashuros, dopo aver usato il suo potere per far comparire un messaggio sulla parete, riuscì a sentire l'ombra che gli diceva -Sì sono io...tu, invece, sei Ashuros giusto?- e, all'istante, l'ombra scomparì, lasciando al suo posto un incredulo Amlach che aveva appena visto un golem sgretolarsi, mostrando Ashuros.

 

-Lo sapevo, un'illusione!- disse Ashuros

 

-Quindi ci hanno preso in giro? Quei maledetti...- sibilò Amlach pregustando la sua vendetta quando un urlo femminile attirò la loro attenzione.

 

Shail e Miel erano state liberate anch'esse dall'illusione ma Miel sembrava non essersene accorta e stava ancora combattendo come una furia contro Shail che, lentamente, iniziava a cedere.

 

-Shail!- urlarono in contemporanea Ashuros e Amlach precipitandosi dalla compagna.

 

-Miel riprenditi! Questa non sei tu!- urlò Shail cercando di far rinsanire l'amica che però, con un colpo estremamente potente, le spaccò la falce a metà e le aprì un lungo taglio sul ventre.

 

Shail cadde a terra, con la schiena contro il muro e, notando che Miel stava già preparando un affondo, chiuse gli occhi pronta a ricevere il colpo che però non arrivò mai.

 

Riaprì di poco gli occhi e vide Ashuros in ginocchio davanti a lei, con la spada di Miel che fuoriusciva dal suo braccio destro. L'albino aveva cercato di bloccarla ma la ragazza lo aveva prontamente evitato così, senza altre possibilità, si era messo davanti alla lama che gli aveva trapassato l'avambraccio e il braccio destro, bloccandogli completamente l'arto.

 

-Shail, spostati da lì!- le urlò Ashuros e così fece, rialzandosi e spostandosi lateralmente. Miel spostò il suo sguardo su di lei, senza guardare Ashuros, quasi come se non esistesse.

 

Con uno strattone violento, estrasse la spada dal braccio di Ashuros e si precipitò contro Shail ma Amlach fu abbastanza tempestivo da bloccarle il braccio con l'ombra per poi colpirla con un calcio al torace e spedirla a terra.

 

Come se niente fosse, Miel atterrò in piedi e si portò alle spalle del moro, ferendolo alla schiena con i suoi artigli. Il ragazzo digrignò i denti e, ruotando su se stesso cercò di colpirla con un pugno ma Miel si abbassò all'ultimo e lo colpì con un pugno allo stomaco facendolo volare a diversi metri di distanza.

 

All'improvviso, la bionda si ritrovò legata da due catene bianche che erano fuoriuscite dalla schiena di Shail.

 

-Per favore Miel...fermati!- la implorò ancora l'amica ma Miel sembrava non sentirla

 

“Non la sente. Forse le cuffie...ma certo le cuffie!!!” pensò Ashuros rialzandosi “Sono quelle che l'hanno fatta trasformare, dobbiamo togliergliele!”

 

Senza esitare, si lanciò contro Miel ancora immobilizzata. La bionda, però, spezzò le catene con la sola forza bruta e, dopo averne afferrata una, tirò a se Shail, facendola schiantare contro Ashuros.

 

-Maledizione! E' troppo forte!- disse Ashuros -Non ha un qualche punto debole la sua trasformazione?-

 

-No, l'unico modo per interromperla è aspettare dodici minuti o toglierle le cuffie.- spiegò Shail rialzandosi.

 

-Va bene, posso provarci, dammi del fuoco di copertura.- disse Ashuros e Shail, dopo aver fatto comparire due mitragliatori bianchi, iniziò a sparar contro Miel, ovviamente senza mirare a punti vitali.

 

Miel, riuscì ad evitare tutti i colpi ma qualcosa la bloccò ai piedi. Abbassò lo sguardo e vide un tentacolo d'ombra che la stava tenendo stretta. Alla sua destra riuscì a vedere Amlach mentre ghignava che le disse -Tu non vai da nessuna parte!-

 

La ragazza stava per lanciargli il suo spadone, quando di colpo la musica cessò e, dopo aver posato lo sguardo avanti a se, vide Ashuros con le sue cuffie in mano mentre sorrideva.

 

La trasformazione scomparì del tutto e Miel tornò quella di prima. Senza volerlo cadde in ginocchio e Ashuros con lei, un po' per sostenerla e un po' perché anche lui era allo stremo. Aveva perso troppo sangue.

 

Miel, dopo aver ripreso fiato, guardò Ashuros e gli chiese -Ashuros...che cos'è successo? Io...- ma le parole le morirono in bocca non appena vide le orribili ferite sul braccio dell'albino. Shail e Amlach si avvicinarono ai due e la bionda potè constatare anche delle ferite riportate dai due.

 

Iniziò a piangere silenziosamente per poi chiedere -Sono stata io...a ferirvi?-

 

-Din din din!!! Indovinato!!!- riusarono due voci nell'ombra. Shail, Ashuros e Amlach si voltarono verso una parete dove i materializzò un terzo portone e, da esso, uscirono, due uomini con indosso un mantello nero e una maschera che gli copriva completamente la faccia. I due iniziarono a parlare all'unisono.

 

-Sei veramente una creatura terribile lo sai? Attaccare in quel modo i tuoi compagni! Che vergogna...-

 

Shail e Amlach li fissarono con sguardo assassino mentre Miel non riuscì a reagire in alcun modo e continuò a piangere in silenzio fra le braccia di Ashuros, il quale era quello più inquietante, con gli occhi in ombra e una strana aura grigia tutt'attorno.

 

-Voi...- iniziò l'albino con una voce strana, non era di certo la sua ma non sembrava neanche umana -...la pagherete cara...- uno strano bagliore dorato apparve dalla sua tasca dalla quale uscì, levitando, un piccolo orologio da taschino d'oro.

 

Il piccolo oggetto si aprì e una strana luce dorata avvolse Amlach e Shail, curandoli completamente dalle loro ferite.

 

-Ma cosa...?- disse Shail

 

-E' uno dei miei incantesimi. Per dieci minuti resterete bloccati nel tempo. Ho scelto un momento in cui eravate a piena forza perciò, per i prossimi dieci minuti potrete scatenarvi come più vi piace ma il vostro potere magico non calerà.- spiegò Ashuros -In cambio...dovete farli soffrire.-

 

Un ghigno sadico apparve sui volti di Shail e Amlach i quali si girarono verso i due uomini mascherati che iniziarono ad indietreggiare.

 

-Con vero...- iniziò Shail

 

-...piacere!- concluse Amlach.

 

I due uomini, intimoriti, scapparono e i due carnefici, senza esitare, scattarono al loro inseguimento.

 

Ashuros e Miel rimasero soli. L'aura grigia scomparve e l'albino si concentrò sul cercare di calmare Miel che non la smetteva di piangere.

 

-Scusami...scusami...non volevo farlo...- disse Miel tra i singhiozzi.

 

-Shh...tranquilla...non è colpa tua. Quella non eri tu...-

 

-Io...io sono...- iniziò Miel ma Ashuros le impedì di andare avanti

 

-Ehi, guardami.- le disse il ragazzo aspettando che lei lo guardasse dritto negli occhi -Non mi importa chi o cosa fosse quella. Tu sei Miel e questo non cambierà mai, te lo posso garantire. E poi non è mica morto nessuno, quindi smettila di piangerti addosso e sorridi. Le lacrime non ti stanno bene.-

 

Miel lo fissò per qualche secondo poi avvampò all'inverosimile e, non potendo allontanarsi, nascose il viso nella spalla.

 

-Eh eh...questa è la Miel che mi piace.- disse Ashuros sorridendo, accorgendosi troppo tardi della gaff.

 

Miel alzò di scatto la testa e, sempre rossa in viso, gli chiese -Cosa hai detto?-

 

Stavolta fu il ragazzo ad arrossire e cercò di sviare il discorso -Ehm...ahi che male il braccio!-

 

Per fortuna la tattica funzionò e Miel si concentrò subito sulla ferita al braccio del ragazzo. Con un po' di esitazione, si rimise le cuffie e mise una strana canzone che la trasformò di nuovo...ma era una trasformazione completamente diversa: i suoi vestiti si trasformarono in un abito color pesca con le maniche a sbuffo, gli occhi divennero dello stesso colore del vestito e delle ali da fata rosa le spuntarono dalla schiena. La mascella di Ashuros toccò terra in meno di un secondo.

 

-Povero Ashuros! Tranquillo, ti guarirò subito!- disse la ragazza sorridendo per poi creare una luce azzurra nelle mani con cui curò le ferite all'albino il quale si stupì non poco del suo cambiamento.

 

La situazione mutò ancora quando la ragazza gli si fiondò addosso e iniziò ad abbracciarlo con affetto, facendolo arrossire -Ehm...Miel?-

 

-Mi piace abbracciare. E' così bello e rilassante. Voglio abbracciarti ancora per un po'!- disse la maga senza alcuna intenzione di lasciarlo andare e il mago, sorridendo, pensò “Devo ammettere che anche questa Miel non è male...”

 

* * *

 

I due uomini erano con le spalle al muro. Davanti a loro, Shail e Amlach troneggiavano sui resti di golem e soldati vari che erano morti nel tentativo di fermarli.

 

L'albina fissò il sangue gocciolare dalla lama della sua falce per poi posare il suo sguardo sui due uomini che sembravano in procinto di avere un mancamento.

 

-Sembra che siano rimasti solo loro due.- disse la ragazza con sguardo gelido.

 

-Poco importa. Vorrà dire che ce la prenderemo con calma, in fondo abbiamo ancora sette minuti.- disse Amlach iniziando ad avanzare verso i due uomini.

 

-Fe...fermi!- urlò uno dei due uomini alzando le braccia in segno di resa

 

-Ci arrendiamo! Non uccideteci!!!- aggiunse l'altro.

 

-O ma che strano...non parlate più all'unisono? Tu potresti alzare un po' di più le mani?- chiese Shail al primo dei due uomini che, credendo di cavarsela, obbedì. Pochi secondi dopo, avvertì una fitta di dolore ai polsi e vide le sue stesse mani, cadere a terra, tagliate di netto dalla falce della ragazza.

 

-AAAAAAAAAAHHH!!!!!- urlò l'uomo rantolando a terra

 

Amlach si avvicinò al secondo uomo e, senza la minima esitazione, gli strappò le braccia con la sua ombra.

 

-Sei troppo brutale.- commentò Shail -Così morirà subito.-

 

-Non mi importa, l'importante è che crepino come i ratti che sono.- disse Amlach, dopodiché, strozzò piano piano l'uomo senza braccia, facendo sempre più forza.

 

-Uhm...forse hai ragione.- disse Shail, prima di far uscire due catene dalla sua schiena con le quali trapassò da parte a parte, più volte, la cassa toracica della usa vittima, uccidendola.

 

Shail fissò l'uomo mentre la vita abbandonava il suo corpo e sibilò -Questo è per aver fatto soffrire la mia amica.-

 

Amlach si voltò verso di lei e, ghignando, le disse -Questo tuo lato sadico inizia a piacermi.-

 

-Tu fai del male alle mie amiche e lo vedrai molto spesso.- disse Shail sorridendo per poi chiedergli -Dopo che questa missione sarà finita te ne andrai?-

 

-Perchè me lo chiedi?-

 

-Beh, è raro trovare un compagno sadico come te! In più se tu restassi ti insegnerei a fare a botte, non mi sembri molto bravo.- disse Shail con un ghigno sulle labbra.

 

-Tsk, ha parlato la nana esperta.- commentò Amlach prima di mettersi in posizione di guardia. Qualcosa stava arrivando.

 

Tempo pochi secondi e un altro plotone di soldati fu davanti a loro con il solo scopo di fermarli.

 

-Pronta per il secondo round?- chiese Amlach

 

-Sono sempre pronta per fare a botte!- urlò Shail lanciandosi nella mischia, imitata subito dopo da Amlach.

 

* * *

 

-Obbiettivo? Uh uh...capisco!- rispose loro il nemico, un uomo sulla trentina, alto poco più di Edward, vestiva con un frac e portava i capelli, di colore nero, lunghi e legati in una coda bassa.

 

A quelle parole i due ragazzi lo guardarono non capendo.

 

-I miei informatori mi avevano detto che dei maghi di Fairy Tail sarebbero venuti a prendermi. Siete voi?-

 

-Non sono un mago di Fairy Tail.-

 

-Ancora per poco testone.- rispose Giada ridendo, facendo infuriare ancora Ed.

 

-Vi prego non ricominciate!- li interruppe l'uomo per poi spiccare un salto ed atterrargli davanti -il mio nome è Kuro, ricordatevi questo nome perché è il nome della persona che vi ucciderà.

 

-Vedremo.- dissero insieme i due ragazzi, per poi scattare verso il nemico.

 

Giada lo attaccò da sinistra, creando delle lame di vento nella sua mano, mentre Ed da destra con l'arto completamente intriso di veleno.

 

L'uomo, senza scomporsi, aprì le braccia bloccando i due attacchi con le mani.

 

I due ragazzi saltarono all'indietro stupiti, poi si guardarono scambiandosi un segno di intesa.

 

-Shizen no ryu no hoko.- urlò la ragazza, lanciando il suo potente ruggito del drago che consisteva in un enorme getto di aria compressa, acqua e frammenti di roccia.

 

Contemporaneamente Ed lanciò all'interno di esso dei pugnali di veleno, creati con le mani, che si unirono all'attacco di Gigi colpendo in pieno Kuro.

 

L'uomo tuttavia non si mosse di un millimetro, riportando danni solo al vestiario.

 

-Natura e veleno?- ghignò -Molto interessante. Peccato che non abbiano effetto sull'acciaio.- e detto questo caricò le braccia all'indietro per poi distenderle in avanti ed esse, improvvisamente, si trasformarono in due lunghissime lame nere dirette verso i due maghi.

 

Ed saltò di lato un istante prima mentre Gigi chiuse gli occhi per concentrarsi.

 

Le ali d'angelo che aveva tatuato nella schiena divennero ali vere, permettendole di librarsi in volo ed evitare l'attacco nemico.

 

Mentre "L'assassino" si stupì di questo potere Kuro non si scompose e alzò lo sguardo verso la ragazza ancora in aria.

 

-Kotetsu no hoko!- gridò poi ed un turbine di scaglie di acciaio la raggiunse.

 

-Cazzo!- urlò Edward -Anche te sei un...-

 

-Kuro Sochiro, Dragon Slayer di seconda generazione.- lo interruppe lui, sorridendo sornione.

 

-Allora sarà più divertente- mormorò Gigi, uscendo da un cumulo di macerie con evidenti ferite su tutto il corpo, Ed si voltò verso di lei preoccupato ma la ragazza scosse la testa sorridendo.

 

-Tranquillo abbiamo la pelle dura, noi dragon slayer.-

 

Il nemico approfittò di quell'attimo di distrazione dei due per ripetere l'attacco con gli arti inferiori, Ed se ne accorse in tempo ma Gigi, intenta a pulirsi i vestiti dalla polvere, non lo vide.

 

Il mago del veleno, evitata la lama diretta a lui, saltò verso la compagna spingendola via, la lama diretta a lei, però, lo colpì al costato che iniziò a sanguinargli copiosamente.

 

-Edward.- lo chiamò la ragazza alzandosi.

 

-Tranquilla nana.- sorrise sedendosi, mentre con una mano si teneva il costato -È una ferita da niente, pensiamo a fare fuori questo stronzo.-

 

Adesso la ragazza era veramente arrabbiata, aiutò l'amico a mettersi in piedi e poi si voltò con sguardo infuriato verso il nemico, che se la rideva di gusto.

 

Sentì la rabbia scorrergli nelle vene e le sue unghie trasformarsi, diventando dei bellissimi quanto pericolosi artigli multicolore, chiuse gli occhi e unì le mani come se stesse pregando.

 

La terra sotto di loro iniziò a tremare, alcune radici iniziarono a fuoriuscire dal terreno mentre un forte vento iniziò ad infrangere le pareti.

 

In pochi istanti davanti a Kuro svariate radici avanzavano pericolosamente, il vento gli colpiva la pelle aumentando sempre di più la velocità e la terra aumentava il suo tremore.

 

Gigi era concentratissima nel mettere in atto la tecnica al punto che il nemico tentò di contrattaccare, usando per l'ennesima volta una delle sue spade di acciaio che, stavolta, raggiunse la ragazza ad un polpaccio.

 

Lei digrignò i denti per il dolore ma non si scompose, aprì gli occhi mostrando delle iridi simili a quelle dei rettili e poi urlò.

 

-Tecnica segreta del Dragon Slayer: Shize no moi.

 

Contemporaneamente le radici partirono a velocità inaudita verso Kuro, il vento iniziò a colpirlo da tutte le direzioni, alternandosi alle rocce.

 

Quando l'attacco fu terminato Gigi cadde sui ginocchi, ansimando sfinita e senza neanche un minimo di potere magico.

 

Il nemico era nella stessa posizione, con ingenti ferite su tutto il corpo che sanguinavano copiosamente, ma ancora vivo.

 

-Anf anf... Brava ragazzina.- esordi Kuro -Mi hai quasi ucciso, sai? Per tua sfortuna, però, sono ancora vivo e tu non hai un briciolo di potere magico. Il tuo attacco è stato tanto forte quanto inutile.-

 

-Io non direi.- una voce profonda alle sue spalle lo fece sussultare e, prima che potesse fare anche un solo movimento, sentì un braccio circondargli la vita, bloccandogli anche le braccia, e una mano tappargli la bocca.

 

Edward era riuscito ad immobilizzarlo, Kuro tentò di colpirlo con i gomiti infierendo sulla ferita al costato ma il ragazzo strinse i denti e resistette al dolore.

 

-Shh...Buono buono.- disse l'assassino con un ghigno -In questo momento dal palmo della mia mano sta fuoriuscendo un veleno mortale che ti sta lentamente scendendo giù per l'esofago. In pochi secondi tutti i tuoi organi interni collasseranno.

 

Il ragazzo attese ancora qualche istante, finché non riconobbe il verso strozzato della vita che se ne va uscire dalla bocca di Kuro, e gli occhi di questo ribaltarsi, a quel punto lasciò la presa facendolo cadere a terra.

 

Morto.

 

L'assassino riprese un attimo fiato e poi si avvicinò a Giada, che lo guardava sorridendo, e le sorrise a sua volta.

 

-Brava nana, non ti facevo così forte!- esordì, prendendola in braccio, lei istintivamente si attaccò al suo collo.

 

-Non sottovalutarmi scemo. E mettimi giù! Anche tu sei ferito!- lo sgridò guardando il costato di Ed, mentre lui iniziò ad incamminarsi fuori dalla struttura.

 

-Tu sei più importante, tappetta.- disse sottovoce, ma le fini orecchie da Dragon Slayer della ragazza avevano sentito tutto.

 

Infossò la testa nell'incavo del collo di lui, con un enorme sorriso, per poi aggiungere.

 

-Sei uno stupido.-

 

* * *

 

Ashuros, perfettamente guarito, stava facendo strada a Miel verso l'uscita della fortezza quando delle urla attirarono la loro attenzione.

 

-Non mi far incazzare nana!- una voce maschile.

 

-Io? Ma pensa per te cornacchia! Chiacchieri e basta! Ho fatto fuori più nemici di te!- una voce femminile.

 

-Vuoi morire?- le due voci all'unisono.

 

Il figlio del tempo voltò l'angolo trovando Amlach e Shail in una accesissima discussione e pronti da un momento all'altro a venire alle mani.

 

-Shail!- urlò Miel alle spalle dell'albino.

 

La ragazza, sentita la voce dell'amica, interruppe la discussione e la raggiunse.

 

Le due, incamminandosi verso l'uscita, iniziarono a parlare e a raccontarsi dello scontro appena concluso mentre i due ragazzi, in completo silenzio, le seguivano.

 

-Ti unirai a Fairy Tail?- chiese Amlach all'altro.

 

-Si, credo proprio che lo farò. Non ti pongo la stessa domanda dato che conosco già la risposta.- concluse sorridendo, ricevendo come risposta solo un grugnito.

 

Una volta che i quattro ragazzi furono giunti all'esterno videro, poco lontano, gli altri due loro amici che si stavano avvicinando e Ed portava ancora in braccio Gigi.

 

-Alla buon'ora piccioncini.- li derise Miel, facendo sorridere anche gli altri e provocando sbuffi e rossore ai diretti interessati.

 

Una volta raggiunto il gruppo Ed fece scendere Giada, che andò ad unirsi alle sue due amiche, e si sedette a terra e fu raggiunto dai due ragazzi.

 

-Guarda come sei ridotto, pivello.- disse Amlach, alludendo al costato di Ed.

 

-Anche in queste condizioni ti distruggo in un secondo.- rispose quello.

 

-E basta voi due!- si intromise l'albino -Pensiamo a finire il lavoro e andiamocene.-

 

-Ha ragione Ashuros.- disse Shail avvicinandosi ai ragazzi.

 

-Infondo questa fortezza è come un enorme esagono, e noi siamo sei.- fece notare Miel.

 

-Una facciata a testa.- concluse Gigi sorridendo.

 

Detto questo i ragazzi si portarono ognuno da un lato della fortezza.

 

Giada, che aveva riacquistato abbastanza potere magico, chiuse gli occhi per prepararsi al suo ruggito del drago.

 

-Shizen no ryu no hoko!- urlò, e istantaneamente della parete non rimase che macerie.

 

Ashuros, in tutta calma, si avvicinò alla parete e vi poggiò una mano per poi chiudere gli occhi. Il tempo della struttura iniziò a scorrere velocemente finché di essa non rimase solo ciò che sarebbe dovuta, un giorno, diventare: un cumulo di polvere.

 

Miel indossò le sue amate cuffie, prese in mano l'iPod e fece partire una canzone rock, bastarono poche note la trasformazione fu completata. Impugnò con sicurezza la sua enorme spada e saltò distruggendo, con un solo fendente, la facciata che spettava a lei.

 

Edward giunto alla sua parete poggiò entrambi i palmi delle mani alla base di essa. In poco tempo un'enorme massa di denso acido viola si era formato sotto le sue mani e velocemente, come fossero sabbie mobili, aveva fatto sprofondare il tutto.

 

Shail, molto più sbrigativa degli altri, chiuse gli occhi concentrandosi e davanti a lei apparve un enorme bazooka bianco. Prese la mira e sparò più colpi, riducendo il suo lato ad un cumulo di macerie.

 

Amlach, giunto al suo obbiettivo, chiuse gli occhi impadronendosi dell'ombra proiettata dal fortezza su quel lato.

 

In poco tempo da essa iniziarono a scaturire un'infinità di tentacoli d'ombra che iniziarono a trafiggere la parete finché la struttura non crollò.

 

-Ottimo ragazzi!- esordì Giada -E adesso torniamo a Fairy Tail.

 

E gli altri, sorridendo, si incamminarono verso la stazione che li avrebbe portati a casa.

 

* * *

 

-Aaaaaaaaa.- si stirò Ed scendendo dal treno -Grazie per le cure Miel, mi sento rinato!-

 

-Di nulla!- rispose lei sorridendo -Ma...sbaglio o è un po' che non fumi?-

 

-Già...- rispose lui sbrigativo, per poi gettare una rapida occhiata a Giada che lo guardava sorridendo.

 

Ashuros scosse la testa, quei due erano qualcosa di impossibile.

 

Tra chiacchiere, risate e accenni di rissa che, come sempre, partivano da Ed e Amlach e finivano per coinvolgere anche le ragazze, il gruppo giunse a Fairy Tail.

 

Le ragazze attesero una qualche reazione dai ragazzi, reazione che non arrivò mai.

 

-Ah già.- si dette un colpo sulla fronte Miel -Ashuros l'avrà già vista e rivista nei nostri ricordi e voi due... Beh siete due idioti!-

 

-EHI!- sbottarono all'unisono Ed e Amlach, ma la ragazza non li stava ascoltando e si stava dirigendo verso il portone.

 

-Non dire quello che dico io!- continuarono a parlare insieme -Adesso ti ammazzo!-

 

Furono fermati, stranamente, da Gigi e Shail che non vedevano l'ora di entrare.

 

Una volta spalancato il portone le ragazze furono subito salutate da tutti i componenti della gilda.

 

Dopo i soliti convenevoli ognuna prese uno dei nuovi arrivati e, senza presentarli, li portarono al bancone.

 

-Bentornate ragazze!- le salutò Mira -Nuovi compagni?-

 

-Già!- rispose Gigi sorridendo -gli metti il timbro?-

 

L'albina annuì sorridendo per poi prendere lo stampo e rivolgersi ai tre ragazzi.

 

-Forza! Dove lo volete?-

 

Edward si tocco il lato sinistro del collo, Amlach la spalla sinistra e Ashuros il pettorale destro.

In un istante Mira li trasformò tutti in maghi di Fairy Tail.

 

-Ehi gente!- disse Shail salendo sul bancone -Vi presento Amlach, Ashuros e Edward!- accompagnò il nome indicandoli -Ci hanno aiutato nella missione e da oggi sono nuovi compagni!-

 

Un urlo si levò nella gilda accompagnato da applausi e incitamenti, Shail, Miel e Gigi andarono verso un tavolo per riposarsi un attimo.

 

Qualche tavolo più in la una maga degli spiriti stellari e una scripter stavano parlando del più e del meno.

 

-E secondo te si troveranno bene i nuovi arrivati, Lu-chan?-

 

-Vedrai, Levy-chan, se le ragazze li hanno portati si divertiranno di sicuro.-

 

Volsero un attimo lo sguardo verso il bancone e videro qualcosa di veramente preoccupante: Mirajane e Ashuros stavano parlottando e la ragazza aveva una pericolosa aura viola ad avvolgerla.

 

-Davvero puoi fare tutte queste cose?- chiese delucidazioni sul potere dell'albino.

 

-Eh si!- rispose lui sorridendo.

 

-Faremo grandi cose insieme!- disse con un sorriso poco rassicurante -Primo obbiettivo: mio fratello e Evergreen?

 

-Ci sto! Ci sarà da divertirsi!- disse Ashuros, che da sempre si divertiva a fare il "cupido" sfruttando il suo potere.

 

Le ragazze iniziarono a sudare freddo, pensando a cosa avrebbero potuto fare quei due insieme.

Neanche il tempo di spaventarsi che una saetta rosa, altrimenti detto Natsu, passò accanto a loro per poi fermarsi davanti ad Amlach.

 

-Ehi tu!- disse indicandolo -Devi essere veramente forte, affrontami!- concluse incendiando i pugni.

 

-Fuoco contro ombra, vediamo chi la spunta!- ghignò Amlach avvicinandosi al drago di fuoco con i pugni avvolti da un'aurea nera.

 

-SONO TUTTO UN FUOCO!- urlò prima di iniziare lo scontro.

 

Edward scosse la testa, se da una parte quella testa vuota di una cornacchia era caduto subito in una provocazione dall'altra Ashuros si era già impigliato in stupidi problemi di cuore.

 

-Gihi.- una voce alle sue spalle lo fece voltare -E tu saresti uno forte?

 

Edward si alzò guardando l'imponente figura davanti a lui, aveva subito riconosciuto il famoso Gajille, ex-membro di Phantom Lord.

 

-Vuoi prenderle, ferro vecchio?- disse con una vena pulsante sulla fronte.

 

-Gihi. Provaci!- rispose l'altro e i due imitarono Natsu e Amlach.

 

Lucy studiò la situazione: Ashuros e Mirajane erano ormai ad un passo dal lanciarsi nella loro prima missione amorosa, mentre Edward e Amlach se le stavano dando di santa ragione con Gajille e Natsu.

 

Adesso ne era sicura: erano perfetti per Fairy Tail.

 

Tempo pochi istanti le fece gelare il sangue l'urlo proveniente dal tavolo di Shail, Giada e Miel:

 

-RISSA!-

Angolo degli autori:

Ed eccoci finalmente alla fine. Per chi non ci conoscesse siamo 4 amici che per molto tempo hanno letto storie su Fairy Tail in totale silenzio, finché un giorno non abbiamo deciso anche noi di buttarci nella scrittura! Esatto, avete capito bene: questo è un account di 4 persone, le storie saranno a 8 mani! XD Ci piacciono molto le storie ad OC e le abbiamo lette praticamente tutte, ci sarebbe piaciuto partire con una di queste ma non sapevamo se eravamo in grado. Quindi abbiamo scelto sei "creatori di OC" chiedendogli in prestito un personaggio per la shot così che, se ci fosse riuscito giostrarci nel genere, avremmo poi, in futuro, iniziato una nostra storia ad OC! Lasciamo a voi il giudizio, sperando che vi sia piaciuta! A presto!

Un grosso saluto da Jacob, Kai, Yashi e Steven. (Tranquilli non sono i nostri nomi, sono i nomi dei nostri futuri OC xD)

 

  
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