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Autore: Gackt_Agito    28/04/2008    3 recensioni
~ † •Era azzurro. Terribilmente azzurro, come i suoi occhi.
Ed era là, proprio accanto a loro, che lo fissavano.
Un buonissimo gelato al sale marino, senza dubbio.
[ AkuRoku ]
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Axel, Roxas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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• Prefazione__ Allora. Cominciamo col mettere in chiaro che questa è la mia prima fiction su Kingdom Hearts (che io, personalmente, adoro). Tranquilli, non è un modo per dirvi roba tipo “Aaah, vi preeego, è la mia prima fiction, siate clementi e commentate in taaaaanti!”. No, affatto. Chi vuol commentare commenti, buon per lui. Di certo non scrivo per ricevere commenti.
Ma! Detto questo, passiamo ad una piccola nota sulla storia: non so come sia venuta, non sono in grado di auto-giudicare una fiction, purtroppo. Forse c’è un vago accenno di OOC, ma non ne sono nemmeno sicura. Bhè, se ci tenete a farmi un favore, avvertite. Se non vi frega, pazienza.
Bhè, gustatevi la fiction! Doumo arigatou in anticipo!
Ni-hao!

Kiss in Front of the Twilight

Era azzurro. Terribilmente azzurro, come i suoi occhi.
Ed era là, proprio accanto a loro, che lo fissavano.

Un buonissimo gelato al sale marino, senza dubbio.
-..e questo cos’è? –una domanda semplice, chiara, mentre il ragazzo ti fissa stralunato, senza capire. Entrambe le sopracciglia inarcate in modo che l’espressione fosse un misto di incredulità e sconcerto.
Perché aspettarsi un regalo, o una qualunque altra cosa, da te, è piuttosto stupido. E questo, solo perché tu fai regali solo quando è strettamente necessario.. e adesso, non lo è affatto.
-Un dispetto. –rispondi poco gentile, brusco in effetti, mentre continui a porgergli quel gelato, e lui ti guarda. E non capisce, probabilmente. Non capisce affatto.
-Ah. Adesso si spiega. –molto finemente lui ti sbuffa in faccia. Ma è perfettamente normale. Da quando è entrato nell’Organizzazione avete scoperto di avere.. molto poco in comune, voi due. Eppure, probabilmente lui s’è accorto del fatto che tu, prima di lui, mostri un certo interesse nei suoi confronti. Ed ha tutte le ragioni di pensarlo, dato che non lo lasci da solo un momento.
Che c’è? Hai per caso paura che Marluxia te lo freghi? O che Larxene lo torturi a bestia? Oh, male che vada, che Xigbar lo usi come uovo mentre cucina? Bhè, in fondo Marluxia lo ha adocchiato, Larxene ce le ha sempre girate, e.. bhè, Xigbar lo scambierebbe facilmente per un uovo, data la folta chioma bionda che si ritrova.
O proprio al peggio lo scambia per un chocobo, e cerca di fargli covare qualche uovo. Vabhè, nulla di preoccupante infondo, no?
-Lo vuoi o no? –molto gentile, davvero. Come primo approccio della giornata potresti anche cercare di essere meno brusco o invadente. E magari anche più veloce, dato che quello stramaledetto gelato si sta proprio squagliando. Mica aspetta i tuoi comodi, lui!
-Non l’ho mai assaggiato. E’ buono? –cerca informazioni, forse una conferma ai suoi pensieri. Chissà, in effetti. Potrebbe non piacergli, ma tanto la tua mente ragiona in maniera troppo contorta.
-Sì che è buono. Prendi, su. –e a poco glielo spiaccichi sulla faccia. Lo vedi agguantarlo di malavoglia, e le sue dita nude sfiorano le tue. Probabilmente nemmeno ti sei reso conto d’essere arrossito, mh?- Posso?
-Co.. Ah, sì, certo. –avevi appena indicato il posto accanto a lui, e ti sei seduto cinque secondi prima che ti desse il permesso. E adesso, eccoti accanto a lui. Il gelato al sale marino fra le labbra, una mano poggiata accanto a te, a pochi millimetri da quella di lui- Dì un po’, Axel. Ma ti sei fissato con me?
-Eh? Temo di non aver capito..
-Ti sei fissato con me? Nel senso.. non mi lasci mai da solo. Ti sembro un giocattolo che si può rompere facilmente?
-Veramente, no.
-Ah. Capisco.
-Però gli altri temo di sì. –gli confessi, abbassando il viso di poco. E fissi davanti a te, i tuoi grandi occhi verdi persi nell’ammirazione di tutta TwilighTown. Bhè, dall’alto dell’orologio è una cosa fin troppo facile. E i tuoi bellissimi capelli rosso fuoco ondeggiano appena con il vento.. ma non è di questo che stavamo parlando.
-In che senso? –ti chiede, ingenuo, lui. Non capisce davvero, forse- Si sono fissati con me..?
-Nel senso.. –giri le dita in maniera complicata, mentre fra le labbra seguiti a tenere il gelato.
Prima il sapore è amaro, salto, forte.. e poi, in gola ti scende qualcosa di fresco, zuccherato, dolce. Un sapore indimenticabile, probabilmente. Il tuo sguardo cade su di lui, mentre t’appresti a continuare la tua frase.
-..che per loro i novellini sono fonti di sfogo. Non finire mai nelle grinfie di Larxene, mai. Potresti ritrovarti coi capelli più elettrizzati di così.
Brutta battuta, Axel. Davvero una brutta battuta.
-Ah.. certo, capisco. Gentilissimo. –e prende ad ignorarti, leccando il proprio gelato come un bambino. Gli occhi semichiusi, la lingua che scorre su e giù su quel gelato che ormai sta finendo, molto lentamente.
E ti coglie un calore al basso ventre, senza che tu lo voglia.
-Scherzavo, Roxas. Lo sai, no?
-Oh, sì, certo. Scherzi sempre, tu. –alzata di spalle da parte sua, e riprende ad ignorarti. Rotei le pupille, e lanci il bastoncino del gelato ormai finito lontano. Della serie, “Rispettiamo la Natura, fratelli!”.
-E dai! –lo sproni, gli dai una gomitata che non pare gradire. Dio, in quel soprabito nero sembra terribilmente sexy. E, distogliendo lo sguardo, porti una mano alla nuca- Lo sai che scherzo, avanti! Non prendertela!
-Mi è vietato farlo? Non posso prendermela con nessuno? –l’occhiata che ti rivolge è poco gentile, su questo non c’è nulla da fare. Sbuffi, poi fissi il suo gelato.
Adesso vi ha le labbra incollate alla punta, e la tua mano scatta automaticamente alla sua, afferrando prepotentemente il bastoncino e levandoglielo di mano.
-Okay, allora questo me lo riprendo io!
-No! No! Axel, dammelo! Non l’ho finito! –come se tu non lo sapessi. Tendi il braccio quanto puoi, sorridendo beffardo, inclinandolo in modo che non possa raggiungerlo da seduto. Ma si mette in ginocchio, il piccoletto, e si sporge finché non lo ha quasi afferrato. Tu tenti di spingerlo via.
-No! Roxas, smettila! Facendo così rischi di.. –non riesci a finire la frase che lui si sbilancia, e troppo, in avanti. I tuoi e i suoi occhi si fanno piccoli. Minuscoli, in effetti, mentre ti cade addosso costringendoti a distenderti, con le gambe letteralmente all’aria.
E qualcosa di terribilmente morbido si posa sulle tue labbra, che tieni immobili. No, anzi, le muovi appena, giusto per gustarti il sapore del gelato che ancora sta sulle labbra di lui. Poi ti ritrai, e ti ritrovi a fissarlo.
Lui è immobile, sul viso un rosso più vivo dei tuoi capelli. Le sue mani sono sui tuoi polsi, e te ne accorgi solo adesso. Te li aveva afferrati in quella sottospecie di lotta, prima di finirti addosso.
-… -non sa che dire, e si nota. Eppure, non si allontana. E’ lì, a pochissimi centimetri, labbra vicine a labbra. Ti basterebbe allungare appena il collo per catturarle di nuovo.
-Roxas? –chiedi invece, stupidamente, battendo un paio di volte le palpebre. Probabilmente quel bacio inaspettato ti ha lasciato di stucco- ..tutto bene?
-Ah.. eh.. –è impacciato nella ricerca di una risposta, e si vede. Ma è comunque strano che non si sia ancora allontanato- S.. sì! –risponde infine. Ed è allora che fai una pazzia. La più grande cretinata degli ultimi cent’anni.
Allunghi il collo, e chiudi gli occhi. Le labbra sono appena socchiuse, e gli catturi le labbra, come prima lui aveva fatto con te, seppure involontariamente. E gliele senti tremare sotto il tuo tocco, appena qualche istante prima di ritrarsi di scatto e mettersi a sedere, lontano da te, fra le mani il gelato salvato poco prima per miracolo.
E tu rimani senza parole.
-Roxas.. –cominci, ma non sai che dire. Ti era venuto naturale, ma solo adesso connetti le azioni con la mente, e avvampi. Le tue guance prendono fuoco in una maniera terribile.
Eppure, è plausibile.
Infondo, tu sei il Soffio di Fiamme Danzanti, no? Il numero VIII.
-S.. sì? –innocente, guarda lontano cercando di nascondere il colore delle proprie guance, che per fortuna poco a poco sta tornando il rosa carne di sempre. Ma un po’ te ne dispiace.
-Ah.. mh.. –non sai che dire. Infine, butti lì la prima cosa che ti capita- E’ stato un incidente, stavo cercando di alzarmi. Non l’ho fatto apposta.. –stupido. Idiota. Imbecille. Coglione!
-Ah.. ah sì? –l’aria innocente sul suo viso ti fa venire una gran voglia di lanciarti sopra di lui, di baciarlo, di.. di starti fermo e smentire tutto.
-Sì. Sai com’è, cose che capitano.
-Hm, già. –e si alza, automaticamente, come fosse un gesto di riflesso. Fa un gran respiro e comincia a dondolarsi stupidamente avanti e indietro, avanti.. e quasi cade. Anzi, no, si sta proprio sporgendo troppo.
Axel! Axel, per Dio, afferralo!
-Roxas! –urli, ti lanci in avanti appena in tempo per afferrargli il braccio destro e per cercare di tirarlo su- Ma che diavolo combini, incosciente d’una Chiave?! –lo urli con disprezzo, come se fosse veleno, prima di riuscire a sollevarlo e a farlo tornare sul bordo del minuscolo spiazzo, sopra di te.
Una mano sulla sua schiena mentre sta gattoni su di te, e ti guarda con occhi che brillano. Lo sguardo serio e ancora alterato rimane sul tuo viso, finché non lo guardi.
E sei lì lì per scioglierti sul serio. Cerchi di sviare.
-Ti è caduto il gelato, pazzoide. –una tua mano va ad arruffargli prepotentemente i capelli, mentre avvicini il viso per dargli un bacio sulla fronte. Peccato che sia lui a farti deviare la traiettoria.
E senza accorgertene, ecco la stessa situazione di prima: tu, mezzo disteso sotto di lui, carponi su di te; le vostre labbra ermeticamente incollate, e lui che stringe gli occhi con forza. Tu sei altamente stralunato, e batti le palpebre più volte.
Ma sì, dai. Lasciamoci andare.
Bacio, bacio, bacio. Infine, dopo forse una minima lotta interiore, cerchi di convincerlo a schiudere le labbra.
Ne vuoi di più. Vuoi di più di lui di quanto tu possa pensare. E fra le tue dita rigiri una ciocca dei suoi capelli biondicci. Già, sembrano seriamente delle penne di chocobo.
E infine, anche lui si decide, e schiude le labbra quel poco che gli serve per lasciare che la tua lingua entri nella sua cavità orale. Ed è in quel preciso istante che succede: avverti il sapore buonissimo del gelato al sale marino che, mescolandosi col suo sapore e col tuo, vi immerge in una sensuale danza di lingue, che tra di loro combattono, si fronteggiano. Che si frustano a vicenda o meglio, una che frusta quasi l’altra, toccandola, girandovi intorno e poi ritraendosi perfidamente. Ed è lì che ti accorgi di avere molta –molta- più esperienza di lui nel campo. Probabilmente non ha mai baciato nessuno in vita sua.. tranne te, adesso, è chiaro.
Eppure, non cerchi di aiutarlo in alcun modo. Irruento, porti una mano alla sua nuca e spingi verso di te, facendogli aprire per un istante gli occhi, come spaventato da quel gesto. Poi invece s’è semplicemente lasciato andare.
-Però.. –è il tuo sussurro, mentre cambi lato, giusto per non farti male al collo- ..impari in fretta, Rox.
-Zitto. –è il suo sussurro mentre, più capace di prima, prende l’iniziativa. E mentre lo baci probabilmente capisce che stai sorridendo, dati gli angoli della bocca increspati- E non ridere!
E così va avanti, per un bel pezzo, staccandovi soltanto quando necessario, per pochissimi momenti.
Ma alla fine siete costretti a staccarvi comunque. Non potete andare avanti così.
E adesso le vostre fronti soltanto si toccano, mentre sia tu che lui siete con un’evidente fiatone. E lui ti sorride, così come fai tu con la tua adorabile espressione da ebete.
Un bacio casto sulle sue labbra da parte tua, poi un altro, un altro, e un altro ancora.
Infine, qualcosa dietro di voi parla.
O sarebbe meglio dire qualcuno.
-Ragazzi, mi dispiace interrompere la vostra graziosa pomiciata.. –la voce aspra e sputa-veleno di Larxene vi arriva alle orecchie come una frusta, facendovi staccare immediatamente. Roxas si getta da un lato, seduto, il viso letteralmente in fiamme, più di quanto tu abbia mai visto- ..ma Xemnas vuol parlare con te, Testa Rossa. E subito. In quanto a te, Testa Gialla, vieni con me.
Sono ordini, purtroppo. E lei nemmeno si gira, vi fissa entrambi coi suoi occhi perfidi, e non ve li scolla di dosso.
-Ehm..
-Nessun problema. –t’affretti a dire, tu. Ti alzi in piedi, stiracchiandoti appena e crocchiandoti il collo. Arruffi i capelli al ragazzo e subito t’appresti a creare un varco nell’oscurità per raggiungere il tuo capo- Bada bene, Larxene. Trattalo male e io t’ammazzo.
-Sì, certo. Come no, Testa Rossa. Ora muoviti! –le ultime due parole mezze gridate. E tu, roteando le iridi, fai un passo verso il varco. Lo sguardo un attimo su Roxas.
-Io e te ci rivediamo dopo. –dici.
-Senza ombra di dubbio, Axel. Senza ombra di dubbio.


   
 
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