A
sera inoltrata, dopo quell’estenuante allenamento, non
c’era
niente di meglio che andare a mangiare.
Kagami e Kuroko appena ripresi da
quella giocata, recuperarono tutto il materiale, e si avviarono verso
un fast
food. Chiudendo il cancello del campo da basket, discutevano della
nuova
tecnica che Kuroko
aveva messo a punto.
“ Mi hai sbalordito, come hai fatto da allenarti tutto da solo? E da quanto tempo Kuroko?”
“Oh… Non c’è molto da dire, mi sono allenato, durante l’estate.” Rispose la piccola ombra maneggiando la sua borsa.
“ Ah che risposta,grazie, mi hai illuminato molto” ribadì Kagami seccato.
“Prego,non c’è di che Kagami-kun” rispose Kuroko quasi volendo fare dell’ironia.
“Lo sai che le tue battute sono di pessimo gusto Kuroko?” disse Kagami per niente in vena di umorismo.
“ Ma, pensa se fossero state schiacciate, che sapore avrebbero avuto?”rispose Kuroko ancora sorridente, provocando Kagami.
“ Ma cosa centrano le schiacciate?!” sbraitò Kagami schiaffeggiandosi la fronte col palmo per la demenza di quella risposta.
Intanto però Kuroko sorrideva, e camminava accanto a lui, tranquillizzato dalla sua compagnia. Lui,il basket e Kagami. Non poteva essere più felice quella sera. Ma appena svoltato l’angolo, una figura familiare si mosse sotto gli occhi della coppia. Kagami, quasi riconoscendolo gli corse incontro,chiamandolo.
“Tatsuya?! Tatsuya! Tatsuya aspetta!”.
A quelle parole Kuroko rimase stupito. Quasi paralizzato. Poco dopo si smosse dallo stupore e raggiunse Kagami,per ascoltare cosa i due avessero da dirsi.
“Tatsuya,ohi cosa ci fai qui? Che piacere ritrovarti ” disse Kagami col respiro affannato dalla corsa.
“Ohi, fratellino, che coincidenza. Stavo andando a prendere qualcosa da sgranocchiare, sei solo?”
“Oh si, anche io e Kuroko stiamo andando a mangiare qualcosa” rispose Kagami ancora ansimando, forse eccitato da quell’incontro.
“Kuroko eh? E dove si è nascosto il piccoletto?” chiese Himuro scrutando l'oscurità alle spalle di Kagami.
“Oh, si giusto…”
Kagami
si guarda intorno cercando Kuroko che spariva sempre nei momenti
più inopportuni ...
Kuroko apparì
dal nulla con la sua espressione seria; quasi minacciosa, squadrando
Himuro
dall’alto in basso.
“ Kuroko sono io” rispose ovviamente.
Himuro sorrise allo sguardo e alle parole del piccolo ometto dai capelli azzurri.
“Eh
eh, già che ci siamo, potremmo andare
tutti insieme a mangiare stasera,che ne dici Himuro?” propose
Kagami interrompendo
la rivalità tra i due,felice
della
compagnia ritrovata.
Himuro poggiò una mano sulla spalla di Kagami, sempre
sorridendo, guardandolo negli occhi.
“ Vorrei fratellino, ma ti ho detto che ho da fare,sarà per un’altra volta”.
Detto questo, Himuro congedò i due, e sparì nel buio della sera. Kagami, anche se deluso da quelle parole, non si rassegnò, anzi, sorrise, e colpendo Kuroko per sfogarsi si diressero verso il fast food che li aspettava per mangiare.
“ Hey la prossima volta avverti quando sparisci idiota” lo rimproverò Kagami.
“Certo” rispose Kuroko, sollevato, di essere di
nuovo solo con la sua
luce, ma era sua natura sparire di fronte ad essa.
L’ombra la
segue sempre.
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