20/11/2013
4 recensioni
XV – In a different clothing style
“I get lost all the time. In my thoughts, in my mind.
You come through like a light.
In the dark, give me sight”.
In the dark, give me sight”.
(Robot Koch - Nitesky)
Maggie diede un ultimo sguardo al suo viso nello specchio affisso all'armadietto: tutti i residui di sonno erano spariti grazie ad un velo di trucco. Le sue amiche non facevano che ripeterle quanto dovesse truccarsi più spesso e in maniera più pesante, ma Maggie non voleva certo somigliare ad un clown da circo. Lo stesso discorso valeva per l'abbigliamento: anche quel giorno aveva preferito di gran lunga un paio di jeans, un maglione celeste e le sue fidate converse.
Se nessuno la notava, tanto meglio. Strinse i libri al petto e si diresse verso il cortile della scuola. Aveva un'ora buca e voleva sfruttarla per ripetere l'ultimo argomento studiato in letteratura.
Si sistemò in tutta calma sugli spalti del campo di football e aprì il libro sulla pagina dedicata a Jane Austen. Era difficile concentrarsi con tutte quelle voci che tuonavano intorno a lei.
La maggior parte di esse provenivano da un branco di cheerleader impazzite che sembravano più un gruppo di galline, visto il modo in cui urlavano, agitando quegli stupidi pompon rossi, del colore della squadra del liceo di Storybrooke.
“Vai, Jeremy!”, squittì una bionda, saltellando, mentre le altre ragazze la seguivano, ripetendo quel nome, come se fosse più un dio da idolatrare che un semplice umano.
Maggie spostò lo sguardo verso l'oggetto di tanta adorazione e lo ritrovò in un ragazzo, avvolto nella divisa da football della scuola, che con un cenno del capo aveva ringraziato le sue groupies.
Emise una smorfia di disgusto. Quel ragazzo era Jeremy Barrie, capitano della squadra di football e anche di quella di nuoto della sua scuola, il cui ego andava da lì a Londra.
Era forse l'essere più arrogante e pieno di sé che Maggie avesse mai visto.
Non gli aveva mai parlato direttamente ma le era bastato osservarlo durante le giornate che condividevano a scuola.
Non gli aveva mai parlato direttamente ma le era bastato osservarlo durante le giornate che condividevano a scuola.
“Patetico”, esclamò lei, stringendo tra le mani il libro.
Quasi come se la sua affermazione fosse arrivata direttamente al destinatario, Jeremy si voltò verso di lei, incastonando gli occhi azzurri nei suoi, scrutandola attentamente.
Maggie, d'istinto, guardò alle sue spalle, come per accettarsi che stesse guardando proprio lei e poi riportò lo sguardo su Jeremy che le rivolse un vero e proprio sorriso insolente.
La ragazza avvampò e, dopo essersi accertata che quel pallone gonfiato fosse tornato al suo allenamento, chiuse il libro con uno scatto, riponendo le sue cose nella borsa e allontanandosi a passi veloci dal campo di football per tornare dentro.
Era ufficiale: odiava a morte quel ragazzo e si augurava di non incrociarlo mai più.
Angolo dell'autrice
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Maggie Banning è l'alter ego di Wendy a Storybrooke, il nome l'ho preso dalla figlia di Peter nel film “Hook – Capitan Uncino” e lo stesso vale per il cognome;
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Jeremy Barrie è l'alter ego di Peter a Storybrooke, che prende il nome dall'attore che ha interpretato Peter nel film più recente (Jeremy Sumpter) e il cognome da James M. Barrie.
Sì, sono impazzita. Mi è venuta questa idea non so come e ho iniziato a scrivere.
Questa flash è ambientata in un universo alternativo che vede Peter e Wendy in “versione liceali” a Storybrooke. Posso dirvi che continuerò questa AU in alcune delle prossime flash :3
Spero tanto che vi sia piaciuta, non so neanche io cosa ho combinato.
Alla prossima e grazie a tutti coloro che stanno seguendo la raccolta <3