Bleach, 'Koe' di aiechan su EFP Fanfiction

Koe

- NON. È. TRUCCO!
Ma possibile che ogni volta fosse la stessa storia? Dannazione, quello non era trucco, mica era un femminuccia lui! Quelle erano pitture da guerra, i simboli della forza di un vero guerriero!

- Puoi chiamarlo come ti pare, ma alla fine resta pur sempre trucco – replicò con un risolino l’altro – fidati, io ti capisco -

- Accidenti, non mi paragonare ad un essere ambiguo come te! Io sono un uomo! -

Ah, quanto era divertente farlo arrabbiare~♥ si agitava tutto, punto nell’orgoglio, e l’intensità del suo tono di voce cresceva man mano che lui lo punzecchiava.
- Ah, come sei carino quando ti arrabbi, Ikkaku~!

- Se non la pianti ti ammazzo! E non sono affatto carino! – s’infervorò ancora di più lo shinigami, minacciando di fare a fettine il compagno. Eppure, a quel commento, un vago rossore si diffuse sul suo viso.

Cosa che non sfuggì all’occhio attento di Yumichika, che colse all’istante l’occasione per prenderlo in giro.
- Waah, sei arrossito, Ikkaku~! Ti imbarazzano i miei complimenti? Allora ti piaccio sul serio~~~!!

- No che non mi piaci Yumichika! Non ti sopporto! E poi, per quanto ambiguo, resti pur sempre un uomo! – sbraitò l’altro, trattenendosi veramente a stento dall’estrarre la sua zampakuto e mettere a tacere una volta per tutte quell’insopportabile effeminato.

Rise, sebbene avvertì chiaramente una fitta al petto a quella risposta. Ma non poteva far altro che ridere, in fondo. Se si fosse scoperto, se avesse lasciato intendere anche solo per un istante che non scherzava affatto quando diceva quelle cose, allora… allora avrebbe rovinato tutto. E sicuramente non avrebbe più potuto vedere il volto arrossato dello shinigami, non avrebbe più potuto sentire il proprio nome pronunciato da quella voce bassa e roca che sembrava esigere la sua assoluta, incontestabile attenzione e subordinazione.

- E piantala di ridere, non c’è niente di divertente! – esclamò Madarame, lanciando al narcisista uno sguardo carico d’odio.

- Non posso!~ Ikkaku che si trucca è così kawaii~! – chiocciò l’altro.
No, Madarame Ikkaku non era bello, di sicuro non secondo i canoni di Yumichika. Ma la sua voce era qualcosa di indescrivibile, una sorta di musica ipnotica fatta di note taglienti come la più affilata delle spade, in grado di disintegrare ogni briciola di razionalità nella mente del quinto seggio, richiedendogli ogni volta uno sforzo impossibile per non cedere e continuare a tener su quella commedia.
In quel preciso istante, un pensiero assurdo sfiorò la mente dello shinigami. Così, senza un motivo particolare, mentre l’altro gli urlava addosso di smetterla di comportarsi come una donna, si ritrovò a chiedersi come sarebbe stato sentire il proprio nome pronunciato dal compagno, magari sussurrato, ma soprattutto libero da quel tono strafottente di cui erano sempre impegnate le parole che gli rivolgeva.

- Beh, che c’è, ti sei incantato?

La domanda lo fece sobbalzare, interrompendo il corso dei suoi pensieri.
- Ti stavo ammirando, sei così bello~~! – esclamò Ayasegawa, lanciandosi addosso ad Ikkaku ed allacciandogli le braccia attorno al collo, iniziando a dondolare a destra e a sinistra, completamente appeso all’altro.

- Staccatiiii! Possibile che tu non abbia altro da fare, che star qui a rompermi le scatole continuamente?!
Possibile che non avesse altro da fare, che stargli così maledettamente appiccicato?! Stupido effeminato che non era altro.

- Ma Ikkaku, dovresti essere orgoglioso del fatto che lo shinigami più bello del Gotei 13 ti dedichi tutte queste attenzioni, no? – miagolò Yumichika, ovviamente senza spostarsi di un millimetro.

- No, non me ne frega nulla! Fai troppo casino. E poi a me non interessano i maschi! – si lamentò, cercando di allontanarlo da sé.

Per tutta risposta, strinse maggiormente la presa. Non c’era rimedio, anche se gli lanciava contro tutte le maledizioni che conosceva, se gli dava dello stupido narcisista, se lo sgridava, lui continuava ad essere totalmente affascinato dal timbro della sua voce, per quanto duro e prepotente potesse essere.
Lo aveva traviato, soggiogato, incatenato con il più forte degli incantesimi. Si sarebbe fatto trascinare volentieri all’inferno, se solo fosse stato lui a chiederglielo.
- Ikkaku… - mormorò quasi senza rendersene conto, involontariamente.

Quel cambiamento di tono lo bloccò, ammutolendolo.
Osservò perplesso il volto del camerata, cercando una spiegazione a quel richiamo. Poche volte aveva sentito quella voce sfuggire dalle labbra di Yumichika, quel tono così… sincero.

- Ikkaku… sul serio non te ne frega nulla della mia compagnia? Davvero mi trovi così… brutto? – sussurrò con un filo di voce. Non gli era mai importato quello che pensavano gli altri, era sempre stato sicuro di se stesso e della propria bellezza.
Solo il parere di una persona era sempre stato fondamentale per lui.

- Yumichika… - la voce della shinigami scese di un tono, e questa volta non c’erano tracce né di sfrontatezza, né di presa in giro. Soltanto una ferma decisione e… calore, in un certo senso. – Vuoi startene un po’ zitto? –

Non sentì più la sua voce, avvertì solamente il tocco morbido delle sue labbra sulle proprie. E lo aveva immaginato sempre, esattamente così, quel contatto. Dopotutto, il suono della sua voce gli lasciava la stessa identica sensazione.

--- Owari ---

NdA: che volete farci, visto che ci sono così poche fanfiction su di loro, me le scrivo da sola~ XD
Ringrazio tutti coloro che recensiranno o anche soltanto leggeranno questa fic, chi ha già letto e/o recensito le mie fic precedenti, Kubosensei per aver creato questi personaggi spettacolari, tutte le fantastiche scrittrici che riempiono il fandom di Bleach e da cui non smetterò mai di imparare.
Ah, e un angolino speciale lo vorrei dedicare al Burimyu, ovvero il Musical di Bleach~~ XDDD è troppo forte, lo adoro ♥ e gli devo riconoscere il merito di avermi fatto innamorare follemente di Gin *-* (merito che va anche alle fanfictions di Stateira, ovviamente ♥)! X3

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