Miracoli cadenti

L'attesa era finita, l'ansia che li percuoteva da settimane finalmente poteva lasciar spazio allo svago, potevano liberarsi, e soprattutto potevano farlo insieme, come una squadra....anzi... ancora meglio, erano una grande famiglia.


Tutto il Giappone oramai aspettava quella notte. L’8 agosto.
La notte delle stelle cadenti.
Tra coppie di innamorati, amici d’infanzia, conoscenti, persino i negozianti che vedevi tutti i giorni aprire la loro bottega, erano tutti ansiosi di decorare la città per festeggiare San Lorenzo.
I viali erano traboccanti di ragazzi eccitati per il festival che si stava organizzando in centro, neanche gli scoiattoli trattenevano la felicità. Attendevano le stelle, era uno spettacolo da non dover perdere, e soprattutto passarlo in compagnia rendeva  la notte ancora più indimenticabile.  
In tutto quel trambusto ovviamente anche le squadre, e i vari club non potevano non organizzare una giornata da passare insieme, tra i vari affetti dei compagni e dell’allenatore, l’incontro con vecchi avversari, per non parlare delle altre sorprese che potevano aspettarli.
Trucco e parrucco, vestiti attillati e scarpe adatte al momento, sembrava di andare ad una serata di galateo;  tranne per alcuni club sportivi, tanto attaccati alla loro divisa,così comoda e intrisa di ricordi.
In piena zona commerciale la Seirin tutta era  pronta per lanciarsi nella follia di quella notte, vestiti come più li aggradava, muniti di spiccioli, macchine fotografiche o cellulari, per immortalare ogni momento; per affrontare al massimo quel giorno, senza rimpianti. Ovviamente Aida non poté far a meno di organizzare un percorso per quella piccola “gita” perché non si perdessero niente insieme.

Il centro del festival,il luogo più animato, si trovava verso la spiaggia,e prima di arrivarci potevano  perdersi tra giostre,bancarelle, kebabbari, e moltitudini di minigiochi, luci e altra gente. Giustamente, potevano fare tutto quel tour per arrivare alla spiaggia e godere di tutti gli intrattenimenti prima.Prima tappa  tra tutte era il centro più grande della città, che si organizzava sempre  al meglio per accogliere turisti e ricorrenze speciali, per poi andare per la strada principale, sicuramente piena di venditori ambulanti, girarrosto, kebab, furgoncini per caramelle, biscotti,snack di ogni genere, piccoli parchi adibiti per minigiochi vari, luci colorate,animaletti da compagnia, acrobati e molto altro.

Infine, sarebbero arrivati finalmente in spiaggia, ovviamente anche quella addobbata di luci e cibi esotici, un piazza per i fuochi d’artificio, e un posto per il falò, dove accendere l’allegria con balli, giochi e arrostire marshmallow. A quel punto poteva ognuno divertirsi come voleva.I ragazzi erano  carichi e camminare per loro non era un problema, la cosa importante era il fatto di essere insieme.
Un attimo di tempo per  fare l’appello e controllare che Kuroko non mancasse, e si parte.
La prima tappa era uno di quei centri commerciali allestiti per l’evento,quello proprio di fronte al quale si erano incontrati. Era stracolmo di bambini,giochi, e pieno di fermento ; appena arrivati all’entrata i ragazzi schizzarono in tutte le direzioni,chi alle macchinine, chi ai banchi di tiro al bersaglio, chi in sala giochi, e se si parla di giochi, c’erano sicuramente campetti per giocare, anche a basket, e ovviamente Kagami non poteva ignorarlo.

Si diresse subito verso quella zona per poter sfogare la sua eccitazione giocando, e Kuroko lo seguì a ruota. Finalmente scese infinite scale, e svoltato a numerosi corridoi, arrivarono alla zona basket del centro, il campo era pronto per cominciare una partita e Kagami non esitò un attimo a chiedere di entrare subito in squadra per giocare, senza dimenticarsi di Kuroko;  e una volta ottenuto il permesso si misero al loro posto per cominciare a giocare, Kagami non stava più nella pelle, nel poter cominciare così bene quella giornata.
L’arbitro era pronto,i giocatori stavano prendendo posizione, quando finalmente erano  faccia a faccia, Kagami si accorse che dall’altra parte c’era un colore di sua conoscenza.

Kise... 

– Ma cosa ci fai qui?!.
– Come tutti , sono qui per giocare Kagamicchi.-
– Ciao Kise-kun - pronunciò Kuroko alle spalle di Kagami.
–Kurokocchi, ci sei anche tu? Bene;credo che sarà divertente. - continuò il biondino sorridendo –Potrò avere la mia rivincita.- concluse con un’occhiata determinata verso Kagami.
–Ah! Vedremo Kise,lo vedremo. - ricambiò Kagami con tono ringhiante.
Kise dopo aver recepito l’emozione di Kagami, viene travolto dalla stretta del suo senpai al collo,irritato per il suo ritardo
–Oi Kise! Cosa fai ancora qui?! Entra in partita con la testa o dovrò menarti oggi!- Esclamò Kasamatsu adirato.
 – Hai senpai!- rispose Kise soffocato dalla stretta–Ho tutto sotto controllo- concluse allentando la presa,liberandosi e indicando con lo sguardo a Kasamatsu gli avversari :
–Ma loro non sono quel…-  
-Si ,sono loro senpai, vediamola come un’amichevole rivincita- lo interruppe Kise tornando in posizione centrale .
–Allora è tutto chiaro-  sospirò Kasamatsu ,rilassando lo sguardo e volgendosi verso Kise –Vediamo di batterli stavolta, daremo il massimo -concluse il capitano con una pacca sulla spalla di Kise, tornando in difesa.

Kise e Kagami si fissavano come belve prima di una lotta,in attesa del fischio dell’arbitro; caricati sulle gambe come molle per scattare.  Stava per iniziare una sfida all'ultima schiacciata.

---

Bene benissimo (cit) Eccoci qui con la prima fanfiction a capitoli, spero di non scrivere troppo per annoiarvi con le prossime pubblicazioni XD smancerie,comicità e un pò d'azione si spera di trovare, sempre sperando di non scrivere male, malissimo ;n;  e poi con tutte le fiction su kurobasu non penso che riuscireste a trovare giusto questa o avere il tempo/ la pazienza di leggerla (lol) buona lettura  comunque ^_^
(accogliamo le critiche a braccia aperte eh!)