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Autore: _FamigliaVargas_    21/11/2013    2 recensioni
Anno Domini 3001
Era appena arrivata l’estate a MarsEleven, capitale del pianeta Mondo.
Un gruppo di cinque ragazzi si era rintanato all'ombra di un salicabete per sfuggire al caldo torrido.
Il più grande del gruppo, Napoleone, sbadigliò profondamente, sistemandosi meglio contro la corteccia dell’albero.
“Il mio sogno è quello di conquistare Mondo.”
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il mio sogno.

 
Anno Domini 3001
 
Era appena arrivata l’estate a MarsEleven, capitale del pianeta Mondo.
Un gruppo di cinque ragazzi si era rintanato all’ombra di un salicabete per sfuggire al caldo torrido.
Il più grande del gruppo, Napoleone, sbadigliò profondamente, sistemandosi meglio contro la corteccia dell’albero.

“Il mio sogno è quello di conquistare Mondo.”

Esordì improvvisamente.
Tre ragazzi si girarono contemporaneamente a fissarlo.

“Cosa? Sarebbe forte!”

Il ragazzo seduto alla sua sinistra, suo cugino Jules, alzò svogliato gli occhi viola al cielo, scuotendo esasperato la testa.

“Pol, non ricominciare.”

Gli rispose, spingendosi gli occhiali cascanti sul naso.

“Andiamo Juls, questo sarebbe impressionante.”

Napoleone fissò il cugino con i suoi ridenti occhi rossi, si divertiva troppo a stuzzicare Jules.
Claude sollevo leggermente la testa dalle gambe di Jules, fissando scocciato Napoleone.

“Mondo DEVO impressionarlo IO Napoleone, smettila di scocciare la gente che lavora.”

Sottolineò il concetto, sbattendogli sotto gli occhi un raro quaderno di carta pieno di schizzi ed abbozzi di disegni… quello era un ritratto di Juls?!
Napoleone distolse lo sguardo dal ritratto di Jules, mettendosi poi a ridere sguaiatamente.

“Ecco che è arrivato Monet!”

Lo prese in giro.

“Mph, ecco che è arrivato l’imperatore!”

Rispose a tono Claude.
I due si scambiarono occhiatacce infuocate mentre Jules e Mohandas, il più piccolino del gruppo, ormai abituati al carattere competitivo dei due cercarono di mettere fine all’ennesima faida.

“Jules, il tuo sogno qual è?”

Domandò timidamente Mohandas, distendendosi sul prato per poter vedere Jules.
Quest’ultimo finse di pensarci sopra.

“Vorrei raggiungere il centro di Mondo.”
“Pff… si certo, l’importante è crederci Juls!”

Affermò Napoleone sorridendo.

“Senti un po’ tu! Perché dici questo a Juls, come se il tuo sogno di conquista fosse possibile!”

Ribatté istantaneamente Claude, estraendo metaforicamente la spada laser per difendere il sogno di Jules.
Quest’ultimo, nel disperato tentativo di evitare un ulteriore litigio, schiaffò una mano sulla bocca di Napoleone e l’altra sulla bocca di Claude mentre sorrideva come se nulla stesse succedendo a Mohandas.

“Ed il tuo qual è Mohandas?”

Mohandas arrossì, rispondendo esitante.

“Io vorrei… vorrei cambiare le fondamenta di Mondo.”

Jules, Claude e Napoleone lo guardarono incuriositi.

“Cosa intendi per “cambiare le fondamenta” Mohandas?”
“Vorrei che tutti potessero vivere in pace e senza violenza, vorrei che ci considerassimo tutti uguali e con gli stessi diritti.”

Napoleone, liberatosi dalla mano di Jules, si picchiò un pugno sul petto.

“Tranquillo Mohandas, il tuo sogno si avvererà prestissimo! Quando sarò diventato imperatore riunirò tutti i popoli nella mia nazione e saranno trattati tutti alla pari!”
“Ma certamente… saranno tutti i tuoi schiavi!”

Sbuffò Claude, anch’esso liberatosi dalla mano di Jules.
Jules e Mohandas si misero a ridere davanti al broncio di Napoleone.

“Parlavo seriamente…”

Bofonchiò.
Mohandas cercò di smettere di ridere.

“È un bel gesto il tuo… non quello di usarci tutti come schiavi… dopotutto siamo tutti sotto un unico cielo.”

I ragazzi sorrisero davanti a tanta purezza.

“Ehi… ma non manca qualcuno all’appello?”

Chiese Napoleone, girandosi alla sua destra.
Anche gli altri si girarono verso l’ultimo componente del gruppo… che ancora non aveva spiccicato parola.
Ma imbambolato com’era a guardare il cielo nemmeno si accorse di essere fissato.
Napoleone cominciò a tirargli dei calcetti alla gamba per riportarlo da loro, ovviamente senza successo.
Infastidito, per la mancata attenzione nei suoi confronti, gli schiaffeggiò direttamente una mano in faccia.
Nessuno poteva ignorarlo a quel modo e passarla liscia… soprattutto se quel qualcuno era Cristoforo Colombo!

“…Eh?”
“Alla buon’ora Cris! Ma che diavolo stavi fissando?!”

Cristoforo sorrise, ripuntando lo sguardo al cielo.

“Non pensarci nemmeno sai, non puoi ignorarmi così Cris!”
“…Eh?”

Napoleone sospirò sconfitto, picchiando la testa contro l’albero.

“Dov’eri di bello Cris?”

Lo prese in giro Claude.

“Ah! Mi dispiace, stavo… pensando?”

Nemmeno lui era convinto.

“Qualunque cosa… ti sei perso il mio impressionante discorso sul mio sogno.”

Napoleone incrociò le braccia offeso.

“Sogno? Quale dei tanti?”

Chiese interessato Cristoforo.

“…Tanti?”
“Sai se…”
“OUF!”
“Se uno non funziona è meglio averne alcuni di scorta!”

Cristoforo si massaggiò la testa, domandandosi che diamine aveva fatto per meritarsi uno schiaffo in testa.
Napoleone ghignò nella sua direzione, congratulandosi con se stesso per la giusta punizione.
Jules decise saggiamente d’ignorare quel siparietto strambo, preferendo rivolgersi solo a Cristoforo.

“Qual è il tuo sogno Cris?”
“Sogno… il mio sogno?”

Cristoforo girò per l’ennesima volta lo sguardo al cielo, sollevando una mano per indicare un punto preciso nel mezzo.

“Che cosa sarebbe quella cosa minuscola?”

Chiese spaesato Napoleone.

“…La Terra.”

Rispose con tono sognante Cristoforo.

“Che cosa?! La Terra?! Quel pianeta distrutto dai nostri antenati?! Ma sei impazzito! Che diavolo vai a fare su quel pianeta?!”
“Vado a riscoprirlo ovviamente!”
“Tu sei tutto matto.”

I ragazzi si misero a ridere, prendendo bonariamente in giro Cristoforo.
Anche Cristoforo rise, ma lui aveva la certezza che si… il suo sogno si sarebbe realizzato.

 
Anno Domini 3010

Cristoforo Colombo, all’età di ventisette anni, grazie al finanziamento economico fornitogli dalla ricca Isabella Castiglia partì verso il pianeta Terra.
Colombo atterrò sul pianeta con tre delle navi spaziali più moderne dell’ultimo anno: NinaX, PintaTie e la MariaMillennium.
Con lui c’erano il Generale Napoleone Bonaparte, l’esploratore e scrittore Jules Verne, lo storico impressionista Claude Monet e l’ambasciatore di pace Mohandas Karamchand Gandhi.
Dopo tre mesi di viaggio Colombo riuscì ad atterrare sulla Terra che venne ribattezzata da lui stesso come “Nuovo Mondo”.
 
Napoleone sognava di dominare il mondo.
Monet d’impressionarlo.
Jules Verne sognava di raggiungerne il centro.
Gandhi, invece, sognava di cambiarne le fondamenta.
Ma solo al più ambizioso Cristoforo Colombo un mondo non bastava, lui ne sognava uno nuovo.
 
.-.-.-.-.-.-
Note:
Mi sono ispirata ad una pubblicità di un programma su Focus, credo sia Megacostruzioni // ultime frasi dopo la fic (???) // non so nemmeno se l’ho trascritta giusto, non sono più riuscita a trovarla.
I personaggi storici citati ovviamente non mi appartengono, sono solo fonte della mia ispirazione.

 
 
   
 
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