Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: Lady_F    21/11/2013    1 recensioni
la one shot è ambientata nell'estate che succede la terza stagione. non c'entra con la trama, quindi si può leggere anche senza aver visto le ultime puntata della stagione.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

BACK TO HIM


Le braccia di Blaine ancora gli cingevano il corpo. Era strano sentirlo così vicino, e allo stesso tempo era la sensazione più meravigliosa che provava da quelli che gli erano parsi secoli.
Una settimana senza poterlo vedere era stata un inferno.
Il ragazzo steso al suo fianco sospirò e si strinse di più lui.

Kurt ricordava meglio di ciò che aveva fatto il giorno precedente il suo primo incontro con Blaine. Su quelle scale. E ricordava la sua mano calda che stringeva la sua.
Sorrise pensando alla sua dichiarazione. Al loro primo bacio. A come l'anno successivo si era trasferito al McKinley solo per lui.
Non era passato che un mese dal suo diploma.

La settimana precedente Rachel l'aveva costretto a raggiungerlo a New York. E nel vederla così sola, così sperduta in quell'enorme città così diversa da Lima non aveva avuto la forza di andarsene la sera stessa. Sette giorni a New York, che erano stati il preludio del successivo anno. La NYADA non l'aveva preso, ma New York continuava a essere il suo sogno.
Aveva pensato di aspettare che Blaine finisse il liceo e poi andarsene con lui nella Grande Mela. Ma un anno non era poteva essere poi così lungo, alla fine. Ed era certo che lui e Blaine sarebbero riusciti a sopportare la distanza.
Okay, su quest'ultima parte non era per niente sicuro. Se sette giorni senza di lui erano stati come bruciare tra fiamme bollenti (nonostante le continue telefonate), come sarebbe stato un mese senza Blaine?
E si riaddormentò.

Aveva passato il giorno precedente in una febbricitante attesa. Non aveva detto a Blaine che sarebbe tornato quel giorno.
Rachel sosteneva fosse una pessima idea, ma Kurt aveva fatto una smorfia e aveva ripreso a occuparsi della sua valigia che non ne voleva sapere di chiudersi.
Il volo era alle sette di sera.
E lui era sveglio dalle sei di mattina.
L'attesa fu una lenta tortura. Di sicuro non migliorata da Rachel che gli raccontava di ciò che aveva sentito dire della NYADA, dei suoi progetti per Broadway, del fatto che quando lui sarebbe andato ad abitare con lei (in realtà Kurt non le aveva mai detto di voler davvero vivere con lei) avrebbero dovuto acquistare un'altra casa, dato che quell'appartamento era a dir poco minuscolo. Poi gli aveva domandato se sapesse qualcosa di Finn.
In realtà glielo aveva chiesto ogni giorno di quella settimana. Ma Kurt non aveva risposte.
«Vedrai che un giorno arriverà qua, busserà e vivrete per sempre felici e contenti», le aveva semplicemente detto.
Rachel aveva sorriso. Ma dietro quel sorriso Kurt sapeva trovarsi il dolore della lontananza. Il dolore per il matrimonio saltato. E il dolore per essere sola.
L'aveva abbracciata a lungo.
Come la abbracciò prima di prendere l'aereo.
Ma appena si sedette e chiuse la cintura di sicurezza si scordò di Rachel, di New York, di ogni cosa che non fosse Blaine.
Prima di partire gli era arrivato un suo messaggio. Mi manchi. Ti amo. Aveva sorriso e aveva stretto al petto il cellulare, come se il suo abbraccio avesse potuto raggiungere in quel modo il suo ragazzo. Il suo Blaine. Amava l'idea che Blaine fosse suo. Solo suo. E amava il fatto di essere consapevole di essere a sua volta solo di Blaine.
Si morse il labbro pensando ai suoi baci, alle sue mani che lo stringevano, a ogni parte di lui.
Sospirò e sorrise. Mezzora di volo. Mezzora per salutare suo padre e Carole. E poi Blaine. Blaine. Blaine. Blaine.
Forse meno di mezzora per salutare i suoi genitori. Il che accorciava ancora di più il tempo.
Da quel che sapeva i genitori di Blaine erano da qualche parte nel Maine per almeno un'altra settimana. Il che voleva dire che Blaine era da solo in casa.. Kurt Hummel, tu sei un maniaco, si disse arrossendo.
Ancora un quarto d'ora prima dell'atterraggio.
Si costrinse a non fantasticare su ciò che sarebbe potuto succedere con Blaine.

E tre quarti d'ora dopo era in macchina, diretto verso la casa del suo Blaine. Forse cominciava a usare quell'aggettivo possessivo troppo spesso.
Parcheggiò poco distante da quel portone.
Suonò il campanello una volta.
Silenzio.
Lo suonò una seconda.
Dei passi affrettati da dentro casa. La porta si aprì rivelando il suo ragazzo in tutta la sua bellezza.
E in tutta la bellezza del suo pigiama. Dopo il pigiama Kurt non poté non notare i capelli ricci sulla sua testa. Niente gel; nemmeno l'ombra.
«K... Kurt?» domandò incredulo Blaine.
Il ragazzo sorrise e non fece in tempo a fare niente prima che Blaine lo abbracciasse e lo stringesse a sé come se non ci fosse un domani.
Lo strinse anche lui a sé e respirò il suo odore. Gli era mancato terribilmente. «Blaine...» sussurrò per ricordargli che erano praticamente sulla strada e che era in pigiama, ma le labbra dell'altro gli impedirono di proferire parola.
Le sue labbra erano così morbide, così accoglienti, così... casa.
Non seppe quanto tempo restarono lì a baciarsi, incuranti degli sguardi dei passanti.
Poi Blaine lo fece entrare, senza mai lasciargli la mano e gli domandò cosa ci facesse lì.
«Sono venuto a trovare il mio bellissimo ragazzo, cos'altro?»
Blaine lo baciò ancora una volta, prima di dirgli: «Mi sei mancato così tanto, Kurt...»
«Anche tu» gli sussurrò. «E non ho intenzione di passare un altro secondo della mia estate senza di te.»
«E io non ho intenzione di passare un altro secondo della mia vita senza di te.»
E ripresero a baciarsi.
«Blaine» gli sussurrò quando il ragazzo cominciò a baciargli il collo.
L'altro rispose con un mugolio indefinito, senza smettere di baciarlo.
«Mi piace il tuo pigiama.» Subito dopo averlo detto arrossì per la stupidità della frase.
Blaine, con grande disappunto di Kurt, si allontanò dal suo collo. «Mmh... io credo di preferirti di gran lunga senza vestiti. Che siano pigiami o altro.»
Kurt sorrise malizioso. «Qua dentro si muore di caldo» e quando cominciò ad aprire i bottoni della camicia che indossava Blaine non resistette e ritornò all'attacco.
Salirono le scale mentre i loro baci diventavano sempre più intimi e più desiderosi e le mani di Blaine raggiunsero quelle di Kurt sui bottoni della camicia.
La porta della stanza di Blaine si chiuse dietro di loro nel momento in cui la camicia cadde a terra, seguita dalla maglia del pigiama di Blaine.
Senza smettere di baciarlo, Kurt si diresse verso il letto e si sdraiò, trascinando l'altro sopra di sé.
Si fermò quando si accorse che sotto i loro corpi c'erano dei fogli. Nell'istante in cui allungò la mano per prenderne uno Blaine si alzò di colpo e cercò di raccoglierli tutti, tentando di prendere quello che Kurt teneva in mano.
Non riuscì nell'intento.
«Non sapevo che scrivessi canzoni.» gli disse Kurt sorpreso, dopo aver letto la prima riga.
Blaine mormorò qualcosa mentre faceva sparire i fogli che era riuscito a prendere in uno scatolone sotto il letto.
«Blaine» sussurrò Kurt con un groppo in gola, mentre continuava la lettura, giungendo troppo in fretta alla fine del foglio. Strinse le labbra in un sorriso, mentre gli occhi gli si riempivano di lacrime. «Sono... io?»
L'altro scrollò le spalle. «Be', chi altro potrebbe essere?» bisbigliò dolcemente.
Le parole che aveva letto erano le più belle, le più dolci, le più perfette che Kurt avesse mai potuto immaginare.
Fece per prendere un altro foglio, ma Blaine gli strinse delicatamente il polso. «Sono tutte così, sai. Non avrei potuto scrivere di altro: quando non ci sei non faccio che pensare a te.» ci pensò un istante, «e anche quando ci sei.»
Kurt lasciò cadere il testo insieme agli altri. «Ti amo.»
«Ti amo anche io.»
Si fissarono intensamente negli occhi per quelle che parvero a entrambi ore.
Poi Kurt realizzò che avevano interrotto qualcosa, e tornò a baciarlo con passione.
Blaine gemette e fece scivolare le mani fino ai fianchi del ragazzo, stringendo appena.
Kurt tornò a sdraiarsi mentre le sue mani accarezzavano la schiena dell'altro, i suoi muscoli contratti, mentre Blaine gli soffiava tutto il suo amore, e il suo desiderio, sulle labbra.


Quando Kurt si svegliò, Blaine lo stringeva a sé nel sonno. Sorrise, osservando quanto fosse perfetto mentre dormiva. Per poi ricordare che Blaine era sempre e totalmente perfetto.
Lo guardò svegliarsi, qualche minuto dopo, e sorridergli felice. «Credevo fosse un sogno e tu fossi ancora a New York», sussurrò dopo averlo baciato.
Kurt lo baciò ancora, intrecciando le dita alle sue. «Non potevo resistere un secondo di più a New York senza di te.»
Per un istante temette che introducesse l'argomento “anno prossimo”, ma Blaine si limitò a stringerlo più forte a sé, mentre gli sussurrava: «Promettimi che resterà per sempre tutto così. Che continueremo ad amarci così.»
«Te lo prometto.»



nda
Se siete arrivati fin qua... grazie.
So che non è un granché, ma quando ho iniziato ad abbozzarla sentivo semplicemente il bisogno di scrivere qualcosa sulla mia coppia preferita.
Abbiate pietà di me, perché sono consapevole che questo genere non è esattamente il mio genere, ma ci ho provato.
Che vi sia piaciuta, o ci abbiate vomitato sopra per la sua inutilità e schifosità, fatemelo sapere, così la prossima volta saprò se potrò ancora cimentarmi in questo genere di storia o tornare a guardarmi Glee senza inventarmi questo genere di cose.
Dato che non ho altro da dire, arrivederci!
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Lady_F