Serie TV > Dr. House - Medical Division
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Autore: PsYcHoGIRL_SYLARtheBEST    30/04/2008    4 recensioni
Così sicuro nel suo lavoro, così incerto in tutto il resto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Greg House
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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DISCLAIMER: i personaggi non sono di mia proprietà e non li uso a scopo di lucro ecc..

N.B.: sono nuova in questo fandom. Adoro House e Wilson insieme ma dato che è la mia prima fic qua, non me la sento di scriverla su di loro.
Ma lo farò a breve.
Se volete lasciarmi una piccolissima recensione tanto per dirmi che ne pensate mi farebbe molto piacere ^__^
NB 2: spoiler per la 4° stagione!

NB 3:Paring... Kutner/Tredici.. ^///^ secondo me so carucci insieme XD


Gli arrivò una bastonata in testa. Non tanto forte, ma abbastanza per farlo scendere dalle nuvole.
-Kutner svegliati idiota!-
House gli diede un altra bastonata, tanto per essere sicuro del risultato.
-Sono sveglio.- si lamentò l'altro dottore massaggiandosi la testa.
Effettivamente era sveglio. Ma non riusciva a concentrarsi.
La fonte di tanta distrazione era proprio di fronte a lui. Che però sembrava non notarlo neanche. Forse lo salutava solo perchè erano colleghi.
Ma lui si perdeva tutte le volte a guardarla. Così bella e distaccata.
Un altra bastonata lo riportò sulla terra.
-Ahio.-
-Di la c'è un paziente che muore. Non che a me interessi qualcosa...ma ti pago per stare qua a fare quello che ti dico.-
Queste figure di merda House non gliele risparmiava mai.
-House ti sto ascoltando!-
-E perchè sei ancora qui?-
-...-
Figura di merda numero due.
Si alzò e seguì i suoi colleghi fuori la porta.
-Che devo fare?- chiese Lawrence tirnado la manica di Taub.
-In laboratorio con 13.-
-A fare?-
Taub alzò gli occhi al cielo. Ultimamente il suo collega era proprio ottuso. Stava per rispondergli con una battutina stile House, ma venne preceduto dalla dottoressa che tornò in dietro per trascinare Kutner in laboratorio.
-Se sei stanco prenditi qualche giorno..-
-Così House penserà che sono un idiota..- rispose il dottore spingendo il bottone dell'ascensore.
-Già lo pensa.-
-Grazie mille..- rispose lui sorridendo incerto.
-Comunque non volevo offenderti. E' che lui lo pensa di tutti.-
13 sorrise è uscì dall'ascensore.
Lui rimase a guardarla. Gli aveva sorriso o se l'era sognato?
Gli aveva sorriso perchè le faceva pena o perchè le era simpatico?
Cercò di non pensare a quel groviglio di domande assurde e tipiche di un adolescente alle prese con la sua prima cotta, e la seguì in laboratorio.


Cercava nella tasca del camice qualche spicciolo da mettere nella macchinetta del caffè.
Quel caffè faceva schifo, ma almeno alle 3 di notte lo teneva sveglio.
Appoggiò la testa al muro aspettando che il caffè finisse di scendere.
-Ti prendi il caffè?-
Kutner sobbalzò girandosi verso la ragazza che aveva parlato.
-Scusa ti ho spaventato?- chiese 13 con aria innocente.
-Un po'..ero sovrappensiero.-
-Mi dispiace...- levò il bicchiere dalla macchinetta e glielo porse con un sorriso.
Il medico ricambiò il sorriso e per prendere il bicchiere le sfiorò volutamente le dita.
Lei sembrò non farci caso, o fece finta di non accorgersene, e distolse lo sguardo andando a selezionare il tasto che dava il cioccolato caldo.
Lui la guardò mentre beveva.
Sembrava una bambina, con quegli occhioni blu che fissavano un punto indefinito del corridoio.
E anche quel caffè dal sapore incerto sembrava più buono.
-Fa davvero schifo.- disse a un tratto lei, indicando con gli occhi il bicchiere.
-Concordo pienamente.-
Suonò il cercapersone di tutti e due.
-House..- dissero all'unisono.
Si guardarono e si avviarono in fondo al corridoio.
Lui aveva messo il sorriso. Non che avessero avuto un vero e proprio dialogo, ma gli bastava anche questo.


Mattina dopo 9:23

-Se non la finisci di guardarla credo che se accorge.-
Kutner si girò verso Foreman.
Era tanto evidente che non riusciva a levarle gli occhi di dosso?
Se se ne era accorto anche Foreman era veramente palese la cosa.
-Non sto guardando nessuno.-
Foreman trattenne a stento una risata.
-No?-
-No, sto leggendo il giornale.- rispose il dottore tutto serio.
-Ok.- rispose Eric alzando un sopracciglio. -Comunque è al contrario.-
Lawrence mise il giornale al verso giusto con nochalance e ci nascose la faccia.
Per due minuti solamente.
Erano tutti in sala di diagnostica, aspettando che House tornasse.
Taub dormicchiava sul tavolo. Foreman passeggiava per la stanza e se la rideva da mezz'ora guardando il suo nuovo collega. Kutner faceva finta di leggere il giornale seduto sul tavolo e Tredici leggeva una rivista seduta per terra a gambe incrociate.
House entrò nella stanza.
-Foreman e Taub andate a casa del povero moribondo. Tredici, Kutner fategli la biopsia al pancreas.-


12 ore dopo

-Dentro questo ospedale fa tutto schifo. Guarda! E' di plastica la frittata.-
Taub sbraitava contro il suo piatto sotto lo sguardo divertito di 13 e Kutner.
-Da qua la mangio io.- Kutner gli levò il piatto da davanti e lo prese lui.
-Come fai?-
-Un giorno cucino io e ti faccio assaggiare.. e fidati che riuscirai a mangiare questa roba dopo..-
Cris storse la bocca, cercando di immaginare qualcosa di peggio del cibo dalla mensa.
-Torno da House che è meglio..-
-Neanch'io so cucinare..-
Kutner quasi si strozzò sentendo la voce di 13. Gli stava parlando di nuovo? Si schiaffeggiò mentalmente per il pensiero da dodicenne.
-Sono riuscita a bruciare il forno a microonde.-
Lawrence rise. -Davvero?-
La dottoressa annuì ridendo al ricordo del fornetto in fiamme.
-Sai che so leggere la mano?- disse Larry Kutner all'improvviso.
-Dai?!-
Ovviamente non era vero, ma era la scusa più banale e stupida che gli era venuta in mente pur di continuare a stare con lei.
Lei aprì tutte e due le mani guardandosele come una bambina guarda le ginocchia sbucciate.
Poi gli tese la mano sinistra.
Lui la prese incerto.
Cominciò a elencare cavolate varie che aveva sentito dire sulle linee della vita della fortuna e dell'amore.
Abbassò la testa per non far vedere che era diventato rosso.
Lei sorrideva sentendo le cose assurde che si stava inventando il collega, e rabbrividiva quando lui con il dito tracciva linee immaginarie.
-Bravo vero?- disse lui dopo un po', continuando a tenerle la mano.
-Aspetta voglio provare pure io.- disse lei cecando di rimanere seria come era stato lui, e gli rigirò la mano.
-Allora...- fece finta di cercare una linea inventata copiando i suoi gesti.
-..questa linea, indica che sei un gran bugiardo.- alzò la testa per vedere la faccia del dottore e scoppiò a ridere.
-Dai all'inizio ci avevi creduto?- provò a rimediare alla figuraccia.
-Mmmh.. forse all'inizio.-
Lui si perse a guardare quegli occhi celesti tenendole ancora la mano.
-Dai andiamo da House.- disse lasciandole la mano e avviandosi all'ascensore.


Erano le quattro di notte e la dottoressa tredici si era addormentata su un divanetto della sala d'aspetto, nella speranza di farsi una mezz'ora di sonno. Tanto a qeull'ora non c'era nessuno.
Bastarono due minuti per dormire profondamente.
Nel frattempo il resto dell'equipe la stava cercando, ovviamente incaricati da House.
-Eccola.- Eric indicò la ragazza ai colleghi.
-Dorme.. andiamo a svegliarla.- propose Taub ma Foreman lo tenne per la manica ridacchiando.
-Dai Kutner vacci tu.-
Taub capì al volo e spalancò gli occhi. -Non dirmi che ti piace.-
-No no no, che hai capito??-
Foreman quasi spintonò Taub per farlo andare via.
Larry li guardò allontanarsi e poi guardò lei addormentata.
Se la cosa era così evidente se ne poteva essere accorta anche lei?
Si avvicinò inginocchiandosi davanti il divanetto.
C'era talmente silenzio che sentiva distintamente il suo respiro regolare.
Le scostò una ciocca di capelli dal viso e rimase a guardarla.
Non sapeva neanche quale fosse il suo vero nome. Forse un giorno glielo avrebbe chiesto.
Passò un infermiera talmente stanca da non notarli neanche.
E adesso come la svegliava?
-Ehi..- provò timidamente. -Ehi bella addormentata!-
Lei aprì a mala pena gli occhi abbozzando un sorriso.
-Da quanto dormo?-
Lui scrollò le spalle. -Sono le 4 e un quarto.-
Lei sbuffò e nascose la testa nel divano.
-Ho sonno..-
-Vuoi che ti porto un caffè?-
-No grazie.- si rigirò guardando negli occhi il dottore seduto per terra.
-Come mi hai chiamato prima?-
Kutner rise. -Bella addormentata. Scusa non sapevo come chiamarti.- si giustificò lui.
-Non ti scusare..Mi piaceva.-
Larry le accarezzò una guancia senza neanche pensarci. -Dai andiamo.- disse velocemente per cercare di riparare al suo gesto.
Lei sorrise ma senza dare cenno di volersi alzare. -Guarda che non si fa così.- disse cercando di rimanare il più seria possibile.
-Cosa?-
Lei rimase un attimo in silenzio. -La bella addormentata non si sveglia così...-
Kutner la guardò incerto credendo di aver capito male.
Poi le si avvicinò con il cuore che andava a mille. Si fermò a un soffio da lei.
Così sicuro nel suo lavoro, così incerto in tutto il resto.
Sentiva il suo profumo e il suo respiro e nient'altro.
-Sei così dolce...- disse semplicemente lei. Gli passò una mano dietro le testa per avvicinarselo quanto bastava per posargli le labbra sulle sue.
Si staccò per prima, per paura che lo facesse lui. -Scusa.- mormorò.
-E di che?-
La baciò lasciandola quasi senza respiro, lasciando da parte tutta la sua insicurezza.
Si staccarono un attimo per respirare perdendosi uno negli occhi dell'altra.
-Mi chiamo Remy.-



Se siete arrivati fino alla fine vi ringrazio... Non è un granchè... ma se un pochino vi è piaciuta (o anche se no) fatemelo sapere.
Ciao a tutti!
  
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