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Autore: ___Mery    22/11/2013    13 recensioni
Il mio nome è Mery Santiago.
Le persone che mi incontrano per strada possono pensare che sono una ragazza normale, ma non sanno che io nascondo tanto dolore in un corpo che ora è abbastanza piccolo.
Grazie a persone che mi hanno fatto del male io sono diventata un autolesionista, bulimica.
Molte volte ho cercato di farla finita, ma il mio idolo mi ha salvata, lui è Justin Bieber.
Grazie a lui ho un sogno, cantare.
Tutto quello che voglio è salire su un palco e fare musica ma per ora posso solo dire:
Grazie di avermi salvata idolo.
TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=-FZ0hRGNucc&feature=youtu.be
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio, Scooter Braun
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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As long as you believer everything is possible
   



1. Stay Strong.


Una chitarra acustica e la mia voce, bastano davvero poche cose per rendermi felice.
Ora ho sedici anni ma fino a tre anni fa le persone non facevano altro che giudicarmi, prendermi in giro e farmi piangere.
Per tutta la mia infanzia ho dovuto sopportare atti di bullismo giornaliero, e tutto questo perchè? Per qualche chilo in più.
Delle volte penso che questo mondo è sbagliato, o forse che io sono sbagliata... delle volte ho anche desiderato morire e proprio quando ero allo stremo delle forze e credevo di non poter più andare avanti ho scoperto un ragazzino biondo con gli occhi color nocciola e un grande sorriso, che con la sua voce e qualche faccia buffa mi ha tirato su.
All' inizo il suo nome non diceva molto, ora è il più conosciuto al mondo, Justin Bieber.
Grazie a lui ho trovato me stessa e ho capito che per esserlo non ho bisogno di tanti amici e di vestiti di marca, ma solo della mia voce e la mia chitarra acustica.
Ed è per questo che ora so che io non sono nata per essere una persona normale ma sono nata per essere qualcuno, nata per aiutare le persone in difficoltà, nata per fare del bene, per essere felice, per vivere la mia vita al meglio, ma soprattutto io sono nata per cantare.
Queste, credo, sono tutte cose speciali perchè ognuna di queste si fa col cuore.
Comunque crescendo ho imparato che la gente crede che sminuendo gli altri valorizzi se stessa, quindi li lascio pensare di essere migliori di me,non mi importa quello che dicono, ma il dolore che sento nel cuore, quello rimarrà per sempre.

I miei problemi non sono assolutamente da sottovalutare, io sono bulimica, mi taglio, e per di più ho dovuto lasciare la scuola per continui atti di bullismo, ogni giorno tornavo a casa tutta sanguinante, e come se non bastasse quando ero sola a casa mi tagliavo, a volte era per mettere un fermo alla mia sofferenza, delle volte volevo davvero farla finita, tanto al mio funerale sarebbe stata presente solo mia madre e le mie migliori amiche Emily e Scarlett, non sarei mancata a nessuno, ma ogni volta c' era qualcosa che mi fermava, pensavo a lui, colui che io definisco l' amore della mia vita, il mio salvatore, colui che mi tira su, ogni volta.
Continuando posso dire che la mia vita è un vero schifo, a undici anni venivo definita "la figlia di nessuno" perchè mia madre stava sempre a lavoro e mio padre.. che ne parliamo a fere, lui non l' ho mai conosciuto, è andato via prima che io nascessi, e mia madre ha dovuto affrontare sempre tutto da sola, per questo da un lato io l' ammiro, siamo sempre state  io e mamma contro il mondo.
Ora mi trovo in una struttura ospedaliera, sono in reabilitazione, ho incontri giornalieri con gli strizzacervelli, anche se mi sento a disagio a parlare con loro, mi aiutano e lo apprezzo.
Ogni giorno Emily e Scarlett vengono a trovarmi, io gli canto qualche canzone accompagnata da Natalie, la mia chitarra, loro dicono che ho un gran talento, ma anche se fosse nessuno mi penserebbe e per come sono fatta io, tutta timida e impacciata nessuna casa discografica vorrà mai offrirmi un contratto.
Così rimango nel mondo dei sogni.

Le mie mattinate non erano molto interessanti, mi svegliavo, mi lavavo, mi facevano fare colazione, anche se non mangiavo molto, e poi mi toccava andare a fare la prima seduta dalla psicologa.
Lei era una donna ammirevole, mi fidavo di lei, bionda con gli occhi azzurri, aveva una quarantina di anni, da un lato mi piaceva parlare con lei, era come avere un' altra migliore amica, un po' più grande.
-buongiorno Eleonor- dissi entrando nella stanza, sedendomi su una poltroncina rossa.
-buongiorno Mery, tutto bene oggi?- disse, mentre io annuii semplicemente
-Eleonor.. io l' ho sognato ancora- incominciai già a fare gli occhi lucidi, ogni notte faccio lo stesso sogno, delle persone mi picchiano, mi offendono e poi mi rimangono a terra sanguinante, sputandomi addosso.
-Mery questo accade perchè il tuo passato è fatto di cose orribili, tu hai subito atti terribli, perchè questo non è solo un sogno, lo so che è veramente accaduto, e per poter vivere bene devi andare avanti, ma questo non può accadere se non sei tu a deciderti.
So che sei brava a cantare, perchè non provi a cantare per i bambini piccoli nella sala grande, magari potrai distrarti un po', forse potresti diventare anche più sicura di te, devi pensare che nessuno è meglio di te-
disse Eleonor
-Posso capire che nessuno è meglio di me, ma le persone sono cattive, mi fanno sentire come uno scarto del mondo- a quel punto cominciai a piangere, Eleonor mi abbracciò continuando a spiegare che io non sono uno scarto del mondo e facendo tutti i suoi discorsi che infondo avevano sempre una logica dietro.
Quando uscii dalla stanza avevo fatto un patto con Eleonor, il sabato avrei cantato per i bambini, lei era convinta che così facendo avrei potuto aumentare la mia autostima.

Beh il sabato arrivò in fretta e la mattina mi  svegliai presto, mi lavai e mi vestii con un jeans e una maglietta.
Presi la mia Natalie, la chitarra , e insieme a mia madre mi avviai nella sala grande, c' erano anche le mie due migliori amiche, volevano assistere a questo "simpatico e dolce" momento, è così che lo definivano loro, per me era un incubo, anche se erano solo bambini ero terribilmente in ansia.
Arrivata nella sala mi guardai intorno, c' erano tanti bambini, alcuni molto pallidi, solo dopo un po' capii che malattia avevano,erano malati di  tumore, la malattia che io ritengo più infame e più brutta sulla faccia della terra.
Se ne stavano seduti tutti su delle poltroncine, erano circa 20 bambini con i genitori, guardandoli tutta la paura che avevo prima andò via.
Provavo compassione per loro.
Anche se non li conoscevo mi veniva da piangere perchè erano solo bambini di 7-8 anni e dovevano soffrire così tanto.
Più di quanto avevo sofferto io.

Facemmo conoscenza, io, Scarlett ed Emily ci mettemmo prima a giocare con loro, dopodichè cantai qualche canzoncina per loro.
Scelsero loro le canzoni, cantai be alright di Justin Bieber, Scayscraper di Demi, Firework di Katy Perry e altre..
Rimasi sorpresa dal fatto che bambini così piccoli conoscevano canzoni del genere.
Quando finii di cantare Eleonor, la mia psicologa, mi chiamò verso di lei.
-Voglio mostrarti una cosa- disse per poi farmi andare con lei
Si sentiva una ragazza che piangeva e urlava, ma non urli di paura o altro, urli di dolore.
-Questa ragazza si chiama Janette, ha quindici anni, e sai perchè urla?- io scossi la testa per dire no e El continuò dicendo - il tumore causa forti dolori, dolori che una persona che non ne è affetta non può nemmeno immaginare, pensa lei come soffre, lei tutto questo non lo ha chiesto, perchè tu vuoi soffrire?- questa domanda la fece con un tono dolce ma non potevo rispondere, sentire quella ragazza urlare mi faceva star male, mi trafiggeva il cuore, è una cosa orribile.
Corsi via, diritta nella mia stanza, le parole di Eleonor mi fecero riflettere, aveva ragione.
Decisi che il giorno dopo sarei andata a trovare quella ragazza, volevo che avesse un' amica su cui contare, volevo aiutarla, insomma quel che potevo.
Così la mattina seguente feci tutto quello che facevo tutte le mattine, scoprii che Eleonor era anche la sua psicologa, così mi diressi insieme a lei nella stanza di Janette.
Da quanto ho capito lei è affetta da tumore da un anno, ora sta peggiorando.
Dopo aver avuto queste notizie mi sentivo peggio ma ero ancora più determinata a diventare amica di questa ragazza per renderla felice, facendo quel che si può fare.
Arrivate fuori la sua stanza El aprì piano piano la porta controllando se Janette era sveglia.
Beh era sveglia ed entrammo nella stanza, c' erano anche i genitori di Janette.
-Dottoressa, buongiorno, ma non c' era oggi pomeriggio la seduta?- disse una signora che penso che sia la madre della ragazza.
-si ma ci tenevo far conoscere questa ragazza a Janette, vedete lei si chiama Mery ed è ricoverata anche lei qui, ieri ha cantato per i bambini, io penso che farebbe bene ad entrambe fare conoscenza- la ragazza sorrise.
-vieni pure, siediti, io sono Janette e scusa per il mio aspetto- disse Janette con un sorriso stampato in volto nonostante le sue condizioni.
-io sono Mery e non ti scusare, sei comunque bellissima, già solo il tuo sorriso illumina la stanza, davvero- aveva un sorriso bellissimo.
Mi fece accomodare affianco a lei e mentre i suoi genitori andarono fuori per parlare con i dottori.
Era davvero divertente, ci facemmo tante risate, lei sembrava essersi dimenticata di essere malata e io mi sentivo davvero felice.
Quello fu il momento più bello e felice che io abbia mai avuto.
Quando i genitori entrarono e la videro felice che rideva, quasi piangevano dalla felicità, per tutta la mattinata non aveva avuto dolori e stava meglio, così diceva lei e così dicevano i dottori, ero davvero contenta di averla resa felice.
                                                                         

HEY BELIEBERS,
ecco il primo capitolo, spero che sia soddisfacente, io lo trovo abbastanza corto ma vi prometto che più in avanti la storia sarà migliore, soprattutto perchè più avanti ci sarà Justin.
Vi prego fatemi sapere se vi piace è importante per me.
VI MANDO UN GRANDE BACIO ALLA PROSSIMA :*
-Mery.















  
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