“She told me in the morning she don’t feel the same about us in her bones.”
“Mi dispiace, Jackson. Il fatto è che non funziona più, non c’è la scintilla…”
Sostanzialmente mi aspettavo questa chiamata, quando era successo con Jess avevo quasi tentato il suicidio, ma con senno di poi ricevere quella chiamata, sentire le stesse identiche parole, ma solo da una ragazza diversa, non mi sembrava così tragico.
Ovviamente non la biasimavo, ero in carcere da tipo tre mesi, creare un laboratorio nel proprio ufficio in cui infilarvi dentro piante di Maria non è il massimo della furbizia.
Se avessi potuto mi sarei mollato anche io, ma il mio estro da piccolo chimico-botanico non sapeva ancora come ragionare in modo razionale.
Credo che la cosa che mi abbia infastidito di più sia stata che mi abbia mollato con una telefonata. Per quello che so e vedo le visite qui sono ammesse.
La seconda era che lei si fumava un quarto della roba che era in ufficio.
Quando mia madre venne a saperlo decise di farmi visita; non me lo sarei mai aspettato, a giudicare da ciò che diceva alle varie interviste sui giornali e in televisione.
“… e poi tu ami qualcun altro. E quel qualcuno non sono io.”
Era – di nuovo – la seconda volta che mi dicevano questa frase e credo che capii solo dopo che mia madre mi parlò di come andava la vita a coloro che ‘vivevano ancora normalmente’, anche se di normale, dopo Dan, c’era stato poco e nulla.
“Phil cerca di andare avanti, continua ad andare dallo psicologo e non ha smesso un attimo di lavorare. Dice che almeno si distrae. Caspar ha deciso di staccare un po’ la spina con tutta questa faccenda di YouTube, vorrebbe finire o meglio cominciare l’università. Marcus si è trasferito da Tyler e credo che non tornerà molto presto a Londra. Zoe e Alfie si frequentano, mi sembrano molto innamorati, credo che Dan sarebbe felice di loro.”
Mia madre aveva iniziato a parlare a macchinetta e quando finì mi prese alla sprovvista. Avevano continuato tutti, bene o male, a vivere e io mi sentivo ancora fermo a luglio.
“È ancora al centro?” chiesi distrattamente senza nemmeno pensare davvero a chi stessi parlando. O forse si, non ne ero molto sicuro.
“Ci avviciniamo a dicembre, le hanno concesso di passare un po’ di tempo con la famiglia. Dovrebbe arrivare a Chiswick tra un paio di settimane e Zoe vorrebbe organizzarle una festa. Ah, a proposito, c’è la rata mensile del vestito da pagare. Anticipo io?”
Il tono con cui mi aveva posto la domanda mi fece rabbrividire, capii che non era una domanda, ma un ordine, quindi avrebbe fatto di testa sua come sempre e la mia risposta avrebbe avuto poca importanza.
“Ha chiamato a casa qualche volta? Parla con Emmy Lou?”
Mia madre annuì per poi spostare lo sguardo altrove, probabilmente dopo avrebbe fatto visita a Finn.
“Una sera ho sentito Emmy ridere, così ho ascoltato la conversazione dall’altro telefono. Si chiamano spesso poi lo sai, è la sorella che non ha mai avuto…”
Iniziai a giocherellare con un pezzetto di carta che avevo in tasca, ascoltando e annuendo di tanto in tanto alle parole di mia madre, finché non la vidi sporgersi verso il vetro.
“Che stai facendo?” biascicai senza distogliere lo sguardo dalla cartina.
“Ha girato un video, nel centro, in cui presentava ai suoi iscritti tutte le persone che si stanno prendendo cura di lei e le ringraziava per il lavoro che stavano svolgendo, poi ha risposto ad alcune domande che le hanno inviato su Twitter.”
“Quindi?” chiesi retorico, senza capire dove volesse andare a parare.
“Le hanno chiesto di te, di voi.” disse semplicemente. Alzai lo sguardo velocemente, curioso di sapere cosa le avessero chiesto. Credo che avesse capito, perché iniziò a raccontare della fatidica domanda.
“Le hanno chiesto se eravate ancora in contatto e se foste riusciti a fare un video natalizio random da postare su Vine.”
“E Victoria che ha risposto?” chiesi immaginando la risposta.
Mia madre fece spallucce e si sistemò il cappotto, capii che era in procinto di andarsene.
“Ha detto che non sente lo stesso riguardo di voi dentro di sé e poi che tu sai che significa.”
Mamma se ne andò salutandomi con un cenno del capo, e mi ritrovai a pensare che probabilmente quel vestito da sposa che Victoria aveva visto e amato durante l’appuntamento in negozio della cognata – quello che io avevo comprato a sua insaputa – dopo averlo pagato, lo avrei cosparso di benzina e bruciato in un campo.
_______________________________________________________________________________________
ANGOLO AUTRICE:
Salve a tutti e benvenuti ad un nuovo episodio di Story Of My Life(?) lol :’’)
E anche Jack è entrato a far parte ufficialmente della storia, come avrete capito c’è un po’ di casino perché Jack sta con Ella ma compra vestiti alla migliore amica, e che vestiti, per giunta.
Per chi non avesse capito bene la situazione, state tranquilli e date tempo al tempo, perché questi sono capitoli introduttivi di ognuno dei personaggi, per capire bene come si stanno evolvendo le loro vite dopo la morte di Dan, che come avrete visto, ha creato un po’ di scompiglio… insomma, chi mai penserebbe a Jack come ad un Silas Botwin di Weeds? (??) comunque se non si fosse capito questa fanfiction si basa sulla canzone dei 1D, che non è scelta a caso, visto che i nostri ragazzi(?) vanno pazzi per questa band e personalmente trovo SOML(?) la canzone più bella e significativa di Midnight Memories.
Okay, basta con questo sproloquio – as always – quindi vi lascio con una foto di questo vestito di cui si parlerà anche tra qualche capitolo(?) lol
Un bacione e grazie a tutti i lettori silenziosi che, anche se non scrivono, almeno leggono xD
“Mi dispiace, Jackson. Il fatto è che non funziona più, non c’è la scintilla…”
Sostanzialmente mi aspettavo questa chiamata, quando era successo con Jess avevo quasi tentato il suicidio, ma con senno di poi ricevere quella chiamata, sentire le stesse identiche parole, ma solo da una ragazza diversa, non mi sembrava così tragico.
Ovviamente non la biasimavo, ero in carcere da tipo tre mesi, creare un laboratorio nel proprio ufficio in cui infilarvi dentro piante di Maria non è il massimo della furbizia.
Se avessi potuto mi sarei mollato anche io, ma il mio estro da piccolo chimico-botanico non sapeva ancora come ragionare in modo razionale.
Credo che la cosa che mi abbia infastidito di più sia stata che mi abbia mollato con una telefonata. Per quello che so e vedo le visite qui sono ammesse.
La seconda era che lei si fumava un quarto della roba che era in ufficio.
Quando mia madre venne a saperlo decise di farmi visita; non me lo sarei mai aspettato, a giudicare da ciò che diceva alle varie interviste sui giornali e in televisione.
“… e poi tu ami qualcun altro. E quel qualcuno non sono io.”
Era – di nuovo – la seconda volta che mi dicevano questa frase e credo che capii solo dopo che mia madre mi parlò di come andava la vita a coloro che ‘vivevano ancora normalmente’, anche se di normale, dopo Dan, c’era stato poco e nulla.
“Phil cerca di andare avanti, continua ad andare dallo psicologo e non ha smesso un attimo di lavorare. Dice che almeno si distrae. Caspar ha deciso di staccare un po’ la spina con tutta questa faccenda di YouTube, vorrebbe finire o meglio cominciare l’università. Marcus si è trasferito da Tyler e credo che non tornerà molto presto a Londra. Zoe e Alfie si frequentano, mi sembrano molto innamorati, credo che Dan sarebbe felice di loro.”
Mia madre aveva iniziato a parlare a macchinetta e quando finì mi prese alla sprovvista. Avevano continuato tutti, bene o male, a vivere e io mi sentivo ancora fermo a luglio.
“È ancora al centro?” chiesi distrattamente senza nemmeno pensare davvero a chi stessi parlando. O forse si, non ne ero molto sicuro.
“Ci avviciniamo a dicembre, le hanno concesso di passare un po’ di tempo con la famiglia. Dovrebbe arrivare a Chiswick tra un paio di settimane e Zoe vorrebbe organizzarle una festa. Ah, a proposito, c’è la rata mensile del vestito da pagare. Anticipo io?”
Il tono con cui mi aveva posto la domanda mi fece rabbrividire, capii che non era una domanda, ma un ordine, quindi avrebbe fatto di testa sua come sempre e la mia risposta avrebbe avuto poca importanza.
“Ha chiamato a casa qualche volta? Parla con Emmy Lou?”
Mia madre annuì per poi spostare lo sguardo altrove, probabilmente dopo avrebbe fatto visita a Finn.
“Una sera ho sentito Emmy ridere, così ho ascoltato la conversazione dall’altro telefono. Si chiamano spesso poi lo sai, è la sorella che non ha mai avuto…”
Iniziai a giocherellare con un pezzetto di carta che avevo in tasca, ascoltando e annuendo di tanto in tanto alle parole di mia madre, finché non la vidi sporgersi verso il vetro.
“Che stai facendo?” biascicai senza distogliere lo sguardo dalla cartina.
“Ha girato un video, nel centro, in cui presentava ai suoi iscritti tutte le persone che si stanno prendendo cura di lei e le ringraziava per il lavoro che stavano svolgendo, poi ha risposto ad alcune domande che le hanno inviato su Twitter.”
“Quindi?” chiesi retorico, senza capire dove volesse andare a parare.
“Le hanno chiesto di te, di voi.” disse semplicemente. Alzai lo sguardo velocemente, curioso di sapere cosa le avessero chiesto. Credo che avesse capito, perché iniziò a raccontare della fatidica domanda.
“Le hanno chiesto se eravate ancora in contatto e se foste riusciti a fare un video natalizio random da postare su Vine.”
“E Victoria che ha risposto?” chiesi immaginando la risposta.
Mia madre fece spallucce e si sistemò il cappotto, capii che era in procinto di andarsene.
“Ha detto che non sente lo stesso riguardo di voi dentro di sé e poi che tu sai che significa.”
Mamma se ne andò salutandomi con un cenno del capo, e mi ritrovai a pensare che probabilmente quel vestito da sposa che Victoria aveva visto e amato durante l’appuntamento in negozio della cognata – quello che io avevo comprato a sua insaputa – dopo averlo pagato, lo avrei cosparso di benzina e bruciato in un campo.
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ANGOLO AUTRICE:
Salve a tutti e benvenuti ad un nuovo episodio di Story Of My Life(?) lol :’’)
E anche Jack è entrato a far parte ufficialmente della storia, come avrete capito c’è un po’ di casino perché Jack sta con Ella ma compra vestiti alla migliore amica, e che vestiti, per giunta.
Per chi non avesse capito bene la situazione, state tranquilli e date tempo al tempo, perché questi sono capitoli introduttivi di ognuno dei personaggi, per capire bene come si stanno evolvendo le loro vite dopo la morte di Dan, che come avrete visto, ha creato un po’ di scompiglio… insomma, chi mai penserebbe a Jack come ad un Silas Botwin di Weeds? (??) comunque se non si fosse capito questa fanfiction si basa sulla canzone dei 1D, che non è scelta a caso, visto che i nostri ragazzi(?) vanno pazzi per questa band e personalmente trovo SOML(?) la canzone più bella e significativa di Midnight Memories.
Okay, basta con questo sproloquio – as always – quindi vi lascio con una foto di questo vestito di cui si parlerà anche tra qualche capitolo(?) lol
Un bacione e grazie a tutti i lettori silenziosi che, anche se non scrivono, almeno leggono xD