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Autore: Hariberu    22/11/2013    2 recensioni
Il nostro Shade non avrebbe mai immaginato il suo futuro in questo modo: Sposato con Fine, una figlia e con un regno tranquillo e pacifico.
- La sera dell'episodio 15: La foresta della paura-
Accenni Redmoon.
“Dopo essere stato Eclipse decisi in qualche modo di svelare la mia identità e aiutare le principesse.”
“Si è sempre stata una delle ispirazioni. Super eroe.”
“Il mio sarcasmo mi piace!” L’altro me –almeno così avevo capito- scoppiò a ridere.
“Continua a parlare.” Si sentì un tuono.
Ciao, sono nuova. Spero che le mie storie vi possano piacere.
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo Personaggio, Shade
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Dove mi trovo?”
Io Shade, di soli quindici anni,mi ero svegliato in un incubo. Un getto d’acqua mi aveva travolto durante il sonno. Ero saltato giù dal letto e mi ero reso conto di due cose. La prima: Il mio pigiama non era fradicio, al contrario era fresco e asciutto come una rosa. La seconda: Mi ero addormentato nella mia stanza e adesso mi ero risvegliato-
Strizzai gli occhi ripetutamente per essere sicuro che funzionassero. Persi ogni dubbio quando vidi le mie mani: erano nitide e ben definite alla vista.
Il mio regno? Il regno della Luna?
Era diverso da quello attuale, il suo palazzo era fatto di cristallo? C’era un aria di tranquillità. Guardai il cielo: Era sera.
Toccai il letto e sparì nel nulla. Era l’unica cosa che forse mi poteva far ritornare alla realtà. Mi diedi un pizzicotto leggero, poi più forte. Mi diedi uno schiaffo e con la finezza di un elefante gridai a squarciagola. La realtà non mi capitò addosso come un miracolo.
Sentì un brontolio, non mio. Scattai all’indietro e pestai la mano di.. un uomo? Lo sentì lamentare una seconda volta mentre si metteva seduto.
“Sapevo che non mi dovevo fidare di Fine con questo teletrasporto.” Fine?
Lo vidi sospirare. “Chi sei tu?” L’uomo si voltò di colpo e sgranai gli occhi. Diventai di pietra. Il mio specchio? Più o meno..
I suoi tratti erano decisamente più adulti, aveva una barba accennata, era più alto e più muscoloso. “Tu sei me” Dichiarò l’uomo alzandosi in piedi e mi osservò. Avevo capito una cosa: Non era omosessuale. Il suo sguardo era freddo e indecifrabile. “Perciò.. sei me?”
Era un proiezione inventata del mio futuro? Lui annuì dopo scoppiò in una grossa risata. Per poco non cadevo all’indietro. “Cosa ci trovi di tanto divertente?” Lui smise e si asciugò una lacrima dalle troppe risate.
 “è davvero esilarante guardare la tua faccia corrucciata.” Esilarante?
“Oggi pensavo come sarebbero andate le cose tra qualche anno. Ma sai ci ho ripensato. Torna da dove sei venuto”
“Come?” Era ora di ignorarlo e chiudere gli occhi. Un po’ di silenzio.
“Non ti sto ascoltando. Voglio solo svegliarmi e tornare alle mie faccende.” Iniziai a contare mentalmente fino a cento. Arrivato a venti, mi fermai. Non succedeva niente.
“Sta funzionando?”non c’era nessuno voce in questo luogo, anzi neppure era un luogo. Era un angolo trascurato della mia mente da cui uscire subito.
 "Non è un incubo. Non mi è mai capitato di trovarmi davanti un sogno che fosse convinto di sognare proprio come me."
"Smettila."
"Tu ragiona: ti sei mai apparso in sogno da solo?" Cercavo di trovare una soluzione.
“Sto sognando” Ringhiai. "Non è possibile che stia conversando con me stesso se non sono in un sogno."
L'estraneo fece una pausa significativa. "Già. Può sembrare impossibile a non sapere alcune cose. Tu quanti anni hai?"
Era un sogno, sogno, sogno, sogno, dovevo convincermi.
“Io ne ho meno di venticinque e più di venti. Tu ne dovresti avere.. quindici?” Non avrei continuato a conversare in un sogno. Passavo già abbastanza tempo con quella palla al piede di colore rosso che mi tormentava con i suoi capricci e i suoi piagnistei.
“Sei ancora nella fase ‘Ho una doppia vita. Nell’altra vita mi chiamo Eclipse, seguo le principesse gemelle e a volte le salvo nei guai e perché continuo ad ascoltare questo tipo che ha la mia faccia?’ è corretto?” Allora era la mia coscienza! “L’unica chiave che hai per uscire da qui è conversare.” Se aveva delle risposte, perché non ne parlava invece di fare domande?
”Ora ti racconto una storiella divertente.”
“Parla se non vuoi che smetta di ascoltarti”
“Dopo essere stato Eclipse decisi in qualche modo di svelare la mia identità e aiutare le principesse.”
“Si è sempre stata una delle ispirazioni. Super eroe.”
“Il mio sarcasmo mi piace!” L’altro me –almeno così avevo capito- scoppiò a ridere.
“Continua a parlare.” Si sentì un tuono.
L’altro Shade mi invitò a parlare con un cenno della mano. “Avanti. Prendila come se fosse un sogno e liberati. Cosa vorresti chiedere al te stesso del futuro?” Tu non sei il mio futuro.
Evitai il commento. Ma in fondo che cosa ci sarebbe stato di male ad assecondare questo tizio?
“Quanti anni hai detto che hai?”
“Meno di venticinque e più di venti. Non voglio essere troppo preciso”
“Ho una domanda semplice: è cambiato qualcosa?” Sospirai.
“Cosa intendi?”
“Vivo da solo? Ho nuovi amici? A proposito, ho finito l’Accademia Reale?”
“No, si, non posso dirtelo”
“Perché non posso sapere se ho finito l’Accademia Reale?”
“Se ti dico della scuola ti svelo quanti anni ho..”
“Vivo con qualcuno? Oppure ho deciso di governare senza nessuno al mio fianco?” “No” disse dubbioso lui “Parliamo di una ragazza. Una donna”
“Ah”  Meno di venticinque anni e convivevo con questa tipa? Wow.
“Già” Poi iniziò a ridere “Se penso agli inizi..” Il suo divertimento crebbe. “Forse li stai già vivendo.” Di che parlava? E cosa c’era da ridere?
“Risponderò solo a domande precise, mio caro Shade quindicenne”
“Sei davvero un supereroe?” Scosse la testa. Mi prendeva pure in giro!
“Non era questo quello che volevi sapere. Giusto?”
Lo presi sul serio. “Quindi.. tu abiti con questa donna?”
“Sì.”
“è mia madre!”
“ Davvero ero così stupido alla tua età?” Gli stavo per lanciare un pugno in faccia.
“Da quanti- bene, allora lei è la tua ragazza?”
“Hm.. no.”Allora non avevano una relazione.
“Non ho detto che non abbiamo una relazione.” Sorrise furbo.
“è la tua ex fidanzata?”
“Sei fuori strada”
Era stato mandato lì apposta. "Ti stai divertendo?"
"Sì" dichiarò fiero il mio irritante futuro. "Su... Pensaci bene. Convivo con una donna che non è la mia ragazza."
"E' tua amica? Avete una relazione di amicizia?"
"No." Poi continuò “Convivo con una donna che non è solo la mia ragazza.”
Quindi, una donna delle pulizie? Manager? Magari ero diventato pazzo e mi ero dato allo spettacolo invece di fare il sovrano.
“Mia moglie” dichiarò, rassegnato. "Parlavo di mia moglie. Siamo sposati da pochi mesi-" Una mano tappò la bocca fonte di quelle affascinanti informazioni.
“Tua moglie?”
“Sì..mia o meglio tua nel futuro” Mi ero sposato?
“Non fare quella faccia. Non è un incubo. Il matrimonio, intendo.” Mi morsi il labbro inferiore.
"La compagnia continua dev'essere... piacevole. Ma pensare di essermi legato così giovane, di non poter fare quello che voglio, di dover condividere le mie decisioni con un'altra persona..." Che non conosceva ancora...
"Facciamo sesso cinque volte a settimana." Mi zittì. Tentai di aprire bocca, ma non riuscivo a protestare.
“E ci amiamo, non so se interessa ad un ragazzino come te.”
“Finiscila” Mi stava trattando come un adolescente con la testa piena di ormoni.
“Cinque volte.. perciò andate d’accordo?”
“Non ti pare?” Già, effettivamente era una domanda stupida, ma l’informazione che avevo ricevuto era così.. da sogno?
“All’inizio lo facevamo anche tutti i giorni.” Deglutì.
“Io non penso solo al sesso!”
“Già, alla tua età pensavo anche a quanto ero depresso. Volevo tirarti un po' su.”
“Tu vuoi prendermi in giro.”
“E' divertente.” Potevo capire la sensazione.
“Va bene. Com’è questa moglie?”
“In che senso?”
“Alta, bassa? Capelli, occhi, carattere?”
“Non ti farò la carta d'identità. Che gusto ci sarebbe?”
Non era mai d'aiuto. “Quando incontrerò questa donna?”
“Hm...”
“Hai quindici anni. Perciò.. l’hai già incontrata!”
“Ti riferisci a qualcuno che ho incontrato casualmente? Che ho visto di sfuggita?”
“No, ci hai parlato varie volte” Mi venne un dubbio.
“Non è Rein Sun, giusto? Si è carina, ma parla un po’ troppo di pettegolezzi e di roba varia e mi annoia. A me poi non mi piacciono le ragazze pasticcione e imbranate.”
“No non è Rein Sun, anche se continuo a conoscerla. Comunque ti sbagli ti piacciono molto le ragazze pasticcione e imbranate, divoratrici di dolci..”
“Chi allora? Qualcuna con cui ho parlato recentemente?”
Fece mente locale. “Si e direi spesso”
“Ma è ovvio che lei ancora non mi piace.” Non mi piaceva nessuna, non tanto da pensare che un giorno l’avrei fatta mia moglie.
“Diciamo che lei non ti piace. Ma ricavi un piacere perverso dal parlarci insieme”
Eh?
“Prova ad arrivarci per deduzione. Ascoltare le tue supposizioni mi farà morire dalle risate” Ah-ah. Che divertimento.
“Frequenta l’Accademia Reale di Wonder?” Scosse di nuovo la testa.
“è più piccola di me?”
“Esattamente.” Mi fulminò l’idea più stramba di tutte. Mi misi a ridere.
“Cosa c’è?”
”Niente. Ti farei ridere di nuovo, lasciami pensare”
“No, su dimmi chi ti è venuto in mente. Hai una faccia che penso di riconoscere.”
No, sicuramente mi sbagliavo. “Ti sarai già dimenticato di lei.” Quel sogno mi adesso mi sembrava più reale.
“Quando avevi la mia età, ti sarà capitato di incontrare una ragazzina dai capelli rossi e con due codini laterali molto buffi” Cercai di imitare l’acconciatura con le mani.
“Non studia mai ed è un po’ ridicola. Però in fondo è uno spasso.” L’altro me annuì lentamente.
“Oh sì. Me la ricordo. Molto bene, se capisci cosa intendo dire” No, non capivo.
“La ragazzina, come la chiami tu, è Fine Sun. I capelli e gli occhi tendenti al rosso. In realtà provavo uno strano senso di gioia quando ero con lei, ma facevo finta che mi facesse solo ridere. Era ridicola, certo, ma divertente. E appena l’ho conosciuta meglio..”
“Siete diventati amici?” Impossibile.
“Non abbiamo quasi avuto tempo di diventare tanto amici” Però lo vedevo felice di quella scelta, che la pazza dai capelli rossi lo abbia lasciato in pace? E di conseguenza anche a me? Magari.
“è rimasta una tua conoscenza?”
“No” Da quella risposta mi sentì.. deluso? La sensazione sparì in fretta e si fece largo la gioia. Il mio futuro scosse la testa.
“Anche io ero come te. Mi rifiutavo di vedere la realtà”
“Quale realtà?” Lo guardai scettico.
“Secondo te parlo di Fine Sun per puro divertimento?”
"Sì, mi hai già dimostrato di voler ridere di me."
"Questa volta non sto ridendo."
Oh, ma rideva lui. "Puoi cercare di farti beffe di me quanto ti pare, ma io mi conosco. L'unico requisito di cui non potrei mai fare a meno in una ragazza è l'intelligenza! E forse un petto che vada oltre la prima misura, ma sto divagando! Fine Sun mi attrae quanto una mela marcia!”
“Perché marcia?” Rise il mio alter ego con luce maligna negli occhi.
“Per dare l’idea!”
“Ti do un informazione, che magari ti sarà utile. La prima di seno col passare del tempo diventerà una sesta.” Già che informazione, che mi interessa del seno di quella ragazzina? Secondo me piatta è, e in futuro continuerà ad esserlo.. Poi lo vidi prendere fiato.
“Sarà, ma ieri i capelli che chiami codini buffi ieri sembravano morbidi quando li accarezzavo” Per poco non mi viene una crisi d’infarto.
Mi accasciai a terra e mi sostenni con le mie mani. “Ho avuto la prova che questo è un incubo”
Il mio falso –super- futuro mi si avvicinò. “Che orrore, hm?”
“Basta prendermi in giro! Certo che è un orrore, non riesco a pensare a niente di peggio! Quella ragazzina ha la faccia di una bambina-“
“è cresciuta”
“L'intelligenza di un asino-”
“Attento.”
“La serietà di un'alunna dell'asilo! E se mi dici di stare attento ti picchio io! Nemmeno in sogno riesco a immaginare di essere caduto tanto in basso! Se sei il mio dannato subconscio, cosa stai cercando dirmi?!”
“Datti una calmata e respira” Cercai di respirare. Quasi l’aria non mi entrava nei polmoni. Quel me stesso.. aveva uno sguardo così minaccioso.
“Non sono il tuo subconscio, ma il tuo futuro. E qui sono io quello che è quasi convinto di stare sognando, vista la tua stupidità. Perciò non mi farò scrupoli a picchiarti se insulterai di nuovo mia moglie. Non mi va di avere questo tipo di pensieri su di lei, quindi ti punirò come se fossi me. Ti ho mai detto che con me stesso sono crudele? Penso che tu lo sappia.” Repressi un brivido.
“Tu sei pazzo” Con un sospiro si lasciò cadere all’indietro, sedendosi.
“Non dovrei essere così severo. In fondo l'avrei presa così, come la stai prendendo tu” Strisciai piano, non mi fidavo della vicinanza.
“Col tempo ne passeremo di ogni tipo, sai? Come quando scopriremo di avere una figlia”
“MALEDIZIONE!!” UNA FIGLIA ILLEGITTIMA? Se quello era il suo vero futuro, doveva essere diventato pazzo per mettere incinta una ragazza –principessa- senza essere sposati.
“Non è come pensi.” Mi ripresi all’istante.
“è figlia mia e di Fine, concepita la prima notte” Svenni.
-Qualche minuto seguente-
Mi sedetti a terra. Dovevo accettarlo.
“Io ti consiglierei di trattarla meglio. Ma tanto so che non lo farai.” Perché?
“Appena ti sveglierai. Ti dimenticherai questo sogno-incubo. Chiamalo come ti viene meglio.” Poi con il dito mi indicò qualcosa. Quel castello di cristallo.
“Quella sarà la nostra casa. Si è nettamente più grande del castello Lunare precedente” Però mi piaceva molto quel regno futuro. Mi trasmetteva un senso di tranquillità.
“Ma va bene così.” Si sdraiò e guardò le stelle. Feci lo stesso.
Se me lo fossi ricordato, mi sarebbe piaciuto raccontarlo a codini buffi –Fine-
 
-Regno della Luna, futuro.-
“Papà..” Una voce familiare mi trapanò le orecchie.
“Papà?” Aprì gli occhi. Mi sbucò davanti una bambina dai capelli rossi e gli occhi cobalto.
“Kotomi-Chan. Dov’è la mamma?” Guardai fuori, dovevano essere all’incirca le tre di notte.
“Oh, la mamma non ti ha voluto svegliare. È andata a mangiare qualcosa in cucina” Anche se era una regina, matura e adulta, non smetteva mai di essere così golosa.
“Tu invece che ci fai alzata a quest’ora?” Si iniziò a torturare le mani e poi prese un grande respiro.
“Le bimbe di tre anni possono svegliarsi molto presto!” Com’era testarda.
La presi in braccio. “Le bimbe di tre anni devono dormire molto se vogliono crescere.”
“Io voglio avere i capelli lunghi e belli della mamma, e voglio anche un seno più grosso come il suo!”
“Allora dormi!” Mi diressi nella sua cameretta e la appoggiai nel letto.
“Papà..”
“Hm?”
“Avrò tanti amici?” Le arruffai i capelli. Gli sistemai le coperte.
“Certo” Gli diedi un bacio sulla fronte.
 
-Regno della Luna, attuale-
 
Tii-tii-tii-tii!!
Con un pugno spensi la sveglia.
Il mio ultimo sogno era stato incredibile, il più folle che avessi mai fatto. Alla faccia di principesse gemelle e super eroi mascherati, si stavo ufficialmente impazzendo. Sognare del mio futuro e di sposare..
Sposarsi?
Mi strofinai gli occhi
Avevo ricordato che in futuro.. avrei fatto qualcosa?
Non ricordò più-
Sbadigliai.
Tutti i sogni di solito mi rimanevano in testa perciò questo doveva essere stato ininfluente.
Mi stiracchiai e mi tirai giù.
  
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