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Autore: biberon    22/11/2013    5 recensioni
Piccolo tributo alla DXC ispirato alla canzone di Taylor Swift "You Belong With me."
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Dal testo:
Semplice: Gwen e Duncan, Duncan e Gwen. Loro due insieme sono perfetti.
Lei, la dark, lui, il punk . Sono simili come gemelli. Ascoltano la stessa musica, guardano gli stessi film, mangiano le stesse cose, frequentano gli stessi locali e le stesse compagnie.
Voi due invece siete così diversi.
Tu sei Courtney Barlow, la studentessa modello, la perfettina miss castità, la competitiva pronta a tutto per vincere, la mini avvocatessa in camicia e leggings.
Lui invece è il tuo preciso opposto: ribelle, incostante, pervertito, irresponsabile.
Eppure, com’è che si dice?
Ah, già. Gli opposti si attraggono.
Genere: Sentimentale, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen | Coppie: Duncan/Courtney
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Vi consiglio vivamente di leggere questa FC ascoltano il brano “You belong with me” di Taylor Swift ;)
 
 
Lui è lì, nella sua stanza, il cellulare premuto contro l’orecchio.
Sta parlando con la sua ragazza.
Tu riesci a vederlo attraverso il vetro della finestra. Non puoi sentire quello che si dicono, ma è come se lo sapessi già.
Ormai lo conosci e lo osservi ogni giorno, ormai sai per certo che loro due staranno litigando per via di una battuta che lui ha fatto e che lei non ha gradito.
Tu pensi che non sia giusto. In fondo, voi due siete sempre stati amici, no? Certo, lo chiami “idiota”, “cretino” e via dicendo, ma siete amici, no?
Vi vedete tutti i giorni, lui ti sorride, ti chiama principessa, ridete e scherzate, poi lui fa qualche battuta un po’ perversa e tu ridi oppure gli lanci le tue occhiatacce. Ma allora perché lui ama lei?
Tu soffri, anche se non vuoi ammetterlo, tu piangi in silenzio la notte, ma sei troppo orgogliosa per accettarlo, per accettare il fatto che, per una volta, ti sei innamorata davvero.  Sei troppo orgogliosa per accettare di amare un ragazzo come lui, così ribelle, così strano, così diverso da te. Eppure c’è qualcosa in lui, che ti attrae. Che ti rende come una calamita, rende te la calamita e lui il magnete. C’è una qualche ragione per cui tu non riesci a stargli lontano, anzi, lo ami ogni giorno di più. Tu lo ami, e questa è la realtà. Questa è la cosa peggiore. Tu lo ami, ma sei troppo codarda per fare qualsiasi cosa che non sia piangere tutte le notti e vergognarti di averlo fatto solo il mattino dopo.
Ecco, ora hanno finito di parlare. Sbuffa, butta il telefono sul letto e si lascia cadere su una sedia.
Tu vorresti urlargli che ci sei, che sei proprio lì, nel palazzo di fronte, a guardarlo con occhi sognanti. Vorresti urlagli che se ha bisogno  di un abbraccio puù venire da te. Vorresti urlargli in faccia che lo ami, porca miseria.
Insomma, chi è Gwen? È solo una darkettona di passaggio, una tizia arrivata nella sua vita poco più di un mese fa. Tu vorresti dire: “E io? E io che ci sono sempre stata? E io che sono sempre stata qui quando ne avevi bisogno? E io che, anche se ti chiamavo stupido e fingevo di abbandonarti, alla fine non ti abbandonavo mai? E io che ti amo?”
Ma non lo dici.
Una lacrima ti scende sulla guancia, rotola sul collo, cola dentro la camicia da notte, sfila lentamente su tutto il corpo fino a raggiungere la trapunta con un motivo a fiori.
Tiri su con il naso e chiudi le tende.
Semplice: Gwen e Duncan, Duncan e Gwen. Loro due insieme sono perfetti. Lei, la dark, lui, il punk psicotico. Sono simili come gemelli. Ascoltano la stessa musica,  guardano gli stessi film, mangiano le stesse cose, frequentano gli stessi locali e le stesse compagnie.
Voi due invece siete così diversi.
Tu sei Courtney Barlow, la studentessa modello, la perfettina miss castità, la competitiva pronta a tutto per vincere, la mini avvocatessa in camicia e leggings.
Lui invece è il tuo preciso opposto: ribelle, incostante, pervertito, irresponsabile.
Eppure, com’è che si dice?
Ah, già. Gli opposti si attraggono.
E allora perché è lei la sua ragazza, e non tu? Perché?
Lo guardi ancora.
È sempre lì seduto, lo sguardo fisso nel vuoto. Chissà a cosa sta pensando. Forse sta pensando a Gwen.
C’era una canzone … una canzone con una storia simile alla vostra … una novità del momento … l’hai sentita alla radio … com’è che faceva?
Ah, sì …
“You’re on the phone with your girlfriend,
She’s upset, she’s going off about something that you said,
She doesn’t get your humor like I do …
I’m in the room it’s the tipicall Tuesday night
I’m listening to the kind of music she doesn’t like
And she’ll never know your story like I do …”
 
Senza accorgertene ti metti a canticchiarla a mezza voce.
Ad un certo punto alzi lo sguardo e lo vedi: lui ti sta osservando divertito.
Avverti una vampata di calore: che situazione imbarazzante.
Per sviare la sua attenzione dalle tue abilità canore prendi un foglio dalla scrivania e ci scrivi sopra con una bic nera: “Stai bene?”
Lo metti contro il vetro, in modo che possa leggerlo.
Prende un foglio anche lui, e il tuo cuore batte a mille nel leggere la risposta: “Ora che sei con me, sì.”
Non riesci a fare a meno di sorridere.
Vi guardate, da un palazzo all’altro.
Duncan e Courtney, Courtney e Duncan.
No, aspetta, ma lui non è mica il solito cretino?
“No, non stasera.” Pensi.
Ad un certo punto lui si alza, rompendo quell’atmosfera magica che si era creata tra voi. Ecco, lo sapevi. Avrà di sicuro di meglio da fare.
Sì! È solo uno stupido cretino! Se ne frega di te! Lui ama lei, te lo devi mettere in testa.
Ti butti sul cuscino e inizi a piangere.
E piangere.
E piangere.
Stupido, stupido, supido Duncan.
Lui è i suoi occhi celesti.
Lui è il suo sorriso beffardo.
Lui e le sue battutine perverse.
Lui e la sua fastidiosissima abitudine di sembrarti sempre irresistibile.
Piangi, piangi, piangi. Non sai per quanto.
Sono passati secondi, minuti, ore, giorni? Non lo sai.
Ma sai per certo che qualcuno ha appena suonato al citofono.
No, forse ti sbagli. Invece sì.
Ma chi cazzo è? È l’una di notte, sei sola in casa, e qualcuno citofona?
Ti infili una felpa e scendi a controllare.
Il cuore ti si ferma praticamente nel petto, quando, arrivata a pian terreno, lo vedi al di là del cancello.
Apri subito.
Vedi il suo respiro solidificarsi nell’aria in una buffa nuvoletta di condensa.
Lo guardi negli occhi. Nei suoi bellissimi occhi.
“Che ci fai qui, idiota?! È l’una di notte!” esclami.
Perché? Tu lo ami, non dovresti essere sgarbata con lui.
Oh, chissenefrega.
“Sempre gentile, principessa. Comunque, ti ho portato una sorpresina …”
“Che intend …”
È un attimo, un gesto fulmineo, un istantanea porzione di universo.
Pochi secondi e le sue labbra calde e umide sono premute sulle tue, praticamente congelate.
Ora non sai nulla. Non sai che giorno è, che ore sono, chi sei o dove abiti. Non sai nemmeno di esistere.
Sai solo che il tuo cuore, il cuore di Courtney Barlow, in questo momento sta per esplodere.
Ti stringi a lui e lasci che il mondo vada avanti per conto suo. Tu non hai bisogno del mondo, se hai lui.
 Potrebbe scomparire l’universo tranne voi.
 
 
 
 
 
 
 
 

 
   
 
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