Sentimenti

Niente, ecco cosa sento, ho appena distrutto un villaggio intero per ordine di Naraku, ma io non provo nulla, solo il vuoto. Davanti a me un umano sta morendo, sta soffrendo, il suo volto è stato sfregiato dal demone del mio specchio, il suo sguardo è quello che ho imparato a riconoscere come terrorizzato.
Ora è morto, i suoi occhi sono completamente bianchi, ma io non sento niente, so solo che ho eseguito gli ordini di Naraku, ma perché lo faccio? Lo faccio perché lui mi ha generato dal suo corpo e io sono una sua schiava, ecco perché.
Mia sorella mi continua a fare discorsi sulla libertà, perché? Io non la desidero, io non desidero nulla. Beh… forse qualcosa desidero, a volte vorrei sapere come si sente Inuyasha a salvare Kagome, o come si sente lei a essere salvata. Vorrei sapere cosa spinge quel mezzo demone a difendere così accanitamente lei e quella sacerdotessa non morta, Kikio, perché si fa ferire lui piuttosto che si facciano male loro. come mai le salva?
Mi allontano dal villaggio con al seguito il Demone Dello Specchio, percorro per un po’ la strada principale, poi vedo un campo di fiori dai vari colori, decido di andare là. Ormai sono circondata da ogni genere di colore, rosso, viola, azzurro…
Poggio lo specchio sul manto screziato e prendo tra le mani un fiore rosso, lo osservo, è una rosa rossa, molto strana, non è bianca o nera, per quale ragione? Non ha senso, il nero è il tutto e il bianco il nulla, solo questi due colori sono perfetti ma perché questo fiore è rosso? Questo colore così… così… non lo so… il rosso non mi dice nulla, perché? Per gli umani una rosa rossa significa amore, ma come mai ha questo significato? Cosa ha fatto una rosa per essere reputata il fiore dell’amore?
Il mio sguardo si posa su un altro fiore, una piantina di giacinti azzurri questa volta, sono strani anche questi, per quale motivo sono così colorati? Il loro odore è gradevole, forte ma in me non suscita alcuna emozione, gli umani li colgono e li portano nelle loro case, perche? A cosa servono i fiori?
Mi guardo ancora attorno e vedo un ibisco bianco screziato di arancione e giallo, un ibrido, eppure questo fiore mi ha colpito, lo colgo e lo osservo, il bianco è unito perfettamente agli altri colori, è molto… bello... si bello! Eppure non è bianco né nero, non è perfetto, ma perché mi attira? Mi sento strana, io credo di invidiare questo fiore, come mai? Come si fa a invidiare un fiore? Non capisco…
Improvvisamente sento il bisogno di provare ciò che sentono gli umani, ma come posso fare? Forse se mi metto in testa questi fiori colorati forse mi sentirò come loro! Me ne riempio la testa, voglio vedermi, mi avvicino a una fonte d’acqua lì vicino e mi ci specchio, mi sento… bella, si bella come quel fiore, come l’ibisco, mi sento strana, molto strana. La mia bocca scopre i miei denti in un’espressione che ho imparato a definire felice, o come lo chiamano gli umani, un sorriso.
No! Questo no! Mi tolgo tutti quei fiori dai capelli, ora sono ai miei piedi, completamente abbandonati a loro stessi, mi volto e vedo il Demone Dello Specchio che mi guarda, il suo sguardo è inespressivo, proprio come il mio. Mi dirigo verso lo specchio e lo raccolgo, rivedo l’ibisco, lo guardo e me ne vado seguita dal demone.
Camminiamo nel bosco, ad un certo punto il demone al mio seguito si ferma, raccoglie qualcosa e mi si avvicina porgendomi ciò che ha raccolto: un semplice fiore bianco, come me.
Dovrebbe piacermi e invece non mi piace, ma perché? Mi rivedo in questo fiore, lo vedo vuoto, come mi sento ora io, mi tornano in mente quei fiori, così colorati, così strani e diversi, mettendomeli tra i capelli mi ero vista bella, ma io non sono bella, io sono il demone del nulla, non devo essere bella.
Stringo il fiore tra le mani, io non voglio essere il demone del nulla eppure sono costretta, sono nata così
Riprendo a camminare lasciando cadere il fiore, ormai è inutile negarlo, io, Kanna, il demone del nulla ho provato dei sentimenti, ho provato felicità quando mi sono vista riflessa sull’acqua e ora mi sento… triste, che brutto sentimento, ora capisco cosa significa essere tristi, ora conosco che cosa si prova a essere umani.
Cammino senza mai fermarmi, diretta verso la mia ultima battaglia, diretta verso la mia morte, diretta verso la mia liberazione da Naraku, ora capisco cosa intendeva Kagura quando diceva di voler essere libera, lei intendeva libera di provare emozioni, ora comprendo.
Mi confido con il Demone Dello Specchio dicendogli “Sai, ora capisco cosa intendeva Kagura, ora comprendo il perché vuole essere libera, perché vuole essere capace di provare emozioni senza dover stare agli ordini di Naraku. Anche io voglio essere libera, voglio provare emozioni proprio come gli umani”.
Lui non risponde, non può, non ne è capace.
Ormai ho deciso, voglio provare emozioni proprio come Inuyasha che salva la vita a Kagome e alla sacerdotessa non morta, voglio capire cosa si prova a morire e a veder morire qualcuno, voglio capire come mai gli umani amano i fiori, come mai li regalano e li portano in casa, voglio provare sentimenti, sentirmi almeno per un’altra volta… umana.

SPAZIO AUTRICE
Eccomi qua con la mia seconda one-short, questa l’ho dedicata a Kanna, quella poveretta mi fa un sacco di pena, povera piccola! Qui l’ho descritta come demone che vuole provare sentimenti umani, proprio come una bambina che vuole scoprire il mondo. Ho messo i fiori perché trovo che stiano bene con la figura di Kanna, semplici ma pieni di significato! Certo, alcuni fiori descritti non dovrebbero crescere in un campo ma facciamo finta di si! ^^
Beh… questo è tutto gente. ditemi se non vi piace, sento come se mancasse qualcosa... comunque ditemi cosa ne pensate!
Ciao ciao
Nihal