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Autore: AeneadumGenetrix    23/11/2013    3 recensioni
"-Io… credevo che fossi morto…- sussurrò con voce roca, e lo guardò negli occhi, quegli occhi che amava così tanto…"
in death note muoiono tutti. ma se alla fine ci si rassegna alla scomparsa di L, non capirò mai perchè dovevano morire anche Matt e Mello. perciò... questa è la mia versione dei fatti che succedono al rapimento di Takada...
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Matt, Mello | Coppie: Matt/Mello
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Brutto cretino. Perché hai insistito con quello stupido piano, perché?
Una lacrima lasciò le palpebre gonfie di Mello e rotolò lungo la guancia, lasciando una scia bollente e salata sulla pelle martoriata e bruciata dall’incendio.

Per un giorno intero il ragazzo aveva aspettato l’amico, sperando che indossasse un giubbotto antiproiettile, che il casco fosse rinforzato, ma era troppo il sangue che il corpo di Matt aveva perso, troppo il tempo che aveva passato a terra, sull’asfalto caldo di proiettili.

Non aveva osato andare a recuperare il corpo, nel timore di cadere in un’imboscata, e poi era troppo debole per fare una cosa del genere. E quella mattina il cadavere non c’era più.
Perché, perché doveva finire così? E dire che lui era sopravvissuto all’incendio del camion, a quella troia di Takada, e solo per scoprire che il suo migliore amico non ce l’aveva fatta? Perché Dio aveva risparmiato lui e gli aveva portato via Matt?

Matt…

Era nel bosco, aveva in mano l’ultimo pacchetto di sigarette dell’amico e tutti i suoi videogames.
Radunò un po’ di foglie secche con i piedi, gettò a terra le console che aveva in mano, una alla volta, triste.
Ne tenne solo una.
Era un vecchio Nintendo, bianco, graffiato. Mello sapeva che era il primo videogioco di Matt, il primo in assoluto, e non ebbe cuore di buttarlo. Lo accese, tanto per capire cosa ci trovasse quell’idiota in una stupida scatoletta luminosa. Provò a giocarci, ma si bloccò al secondo livello. Quel fottuto omino saltellante continuava a cadere nei buchi. -Bah!- sbuffò il biondo, spegnendo quello stupido aggeggio elettronico e infilandoselo in una tasca della giacca.
Poi prese una delle tre sigarette rimaste nel pacchetto, buttando poi il resto, contenitore compreso, tra le foglie e i videogiochi.
La accese e tirò una boccata, rimettendosi in tasca l’accendino.
Sbuffò un po’ di fumo, e gettò la sigaretta nel mucchio di chip, foglie e nicotina che giaceva inerte a terra.
Subito il tutto prese fuoco, e Mello rimase a fissare le fiamme che divoravano quegli oggetti che erano state la dipendenza di Matt, mentre il fumo cancerogeno lo avvolgeva, soffocandolo. Lui glielo diceva sempre che quella roba faceva male al cervello.

Quando la puzza di plastica bruciata si fece troppo acre, Mello si girò e se ne andò.

E qualcosa lo colpì.

Cadde a terra.

Aveva male alla testa.

Si girò per recuperare la revolver che teneva in una tasca interna, e vide sopra di sé due incazzati occhi verdi che fiammeggiavano minacciosi.
Mello si spaventò. -Tu… Tu! Che cazzo… Cosa…?!

Il ragazzo dai capelli rossi gli puntò un dito contro e sbottò:-Ma hai la più pallida idea di QUANTO CAZZO COSTI QUEL PO’ DI ROBA CHE HAI APPENA BRUCIATO?!?-. E indicò il piccolo falò che si stava già estinguendo.

Mello si tirò in piedi senza smettere di fissarlo, attonito. Non gli arrivava più sangue alla testa. Tese una mano in avanti e toccò la guancia del morto, i capelli rossi, gli occhiali da aviatore, poi sussurrò con un filo di voce:-Matt…
-Sì, dolcezza?- rispose lui con un sorriso incazzato.

Il biondo rimase interdetto.

Poi alzò il braccio e gli tirò un pugno in faccia.

-TU PORCA TROIA COME TI SEI PERMESSO DI LASCIARMI UN GIORNO INTERO A CREDERE CHE FOSSI…
Si interruppe e sussultò, cercando di soffocare le lacrime. Ma non ci riuscì. Una piccola lacrima solitaria scivolò giù lungo la guancia e scomparve.
Ma al ragazzo non importava.
-Io… credevo che fossi morto…- sussurrò con voce roca, e lo guardò negli occhi, quegli occhi che amava così tanto…

Matt lo abbracciò, e caddero nell’erba fresca, lui sotto, l’altro sopra. Lo strinse un po’, poi gli posò un bacio lento sulla clavicola.
Il biondo si irrigidì. Matt? Il suo migliore amico o…
Rabbrividì di piacere mentre il rosso saliva lungo il collo e arrivava alla sua bocca.
Si guardarono negli occhi, e Matt sussurrò:-Non potrei mai morire. Poi tu cosa faresti?
Mello lo baciò.
Prima piano, comprendendo tutt’a un tratto che l’affetto che provava per il ragazzo non era solo amicizia…
Poi divenne più violento, passionale. Gli aprì la giacca bucherellata e sporca di sangue per scoprire un ulteriore giubbotto, antiproiettile questo, con alcune sacche di plastica, alcune piene di sangue di animale, altre bucate e vuote.
Mentre gli toglieva quello strato di protezione non poté trattenere una risata cupa.
Vecchia volpe pensò. Dovevo immaginarlo...
Matt approfittò di quel momento di debolezza e prendendolo per le spalle lo gettò a terra, invertendo le posizioni.
Gli tolse il gilet di pelle nera, accarezzandogli il petto nudo.
Mello gli infilò le mani sotto l’immacolata felpa a righe bianche e rosse, prendendolo per la vita, e lo sentì rabbrividire.
Gli sfilò di dosso la maglia e la gettò a terra, mentre il rosso gli baciava e gli succhiava il collo e la clavicola facendolo gemere di piacere.
Il biondo prese ad armeggiare con la zip dei jeans dell’altro, e dopo vari tentativi riuscì ad aprirla, togliendogli i pantaloni. Matt fece lo stesso con i suoi, e gli sorrise sulla bocca, riprendendo a baciarlo con forza.
Mello gli tolse anche i boxer e si lasciò andare.
Gemendo incontrollato, si chiese con quel poco di lucidità mentale che gli rimaneva come avesse fatto a non rendersi conto in quindici anni di ciò che provava per Matt.
Aveva dovuto aspettare la sua morte per capirlo?


Quando il rosso, sfinito, gli si accasciò sul petto, sorridendo e ansimando, il biondo lo baciò ancora sul collo e mormorò roco:-Ti amo, Matt.

Matt rise. -Quella roba me la ripaghi comunque, amore…


*Nota dell'autrice
Scusate ma non potevo fare a meno di spiegare che Mello e Matt non sono mai morti per quella pessima idea del rapimento di Takada.
Già ho sofferto un sacco per la scomparsa di L, prima di realizzare che in realtà si è solo trasferito alle Hawaii...
Qualcuno doveva pur giustificare l'altrettanto stupida scomparsa di quei due...
E poi "qualcuno" continuava a rompere perchè la pubblicassi, perciò...
Spero non sia troppo banale.
Grazieee :'''')

 
  
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