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Autore: HelenaLestrange    23/11/2013    3 recensioni
Anche per il Dottore il 23 novembre è una data speciale.
Immaginatevi il T.A.R.D.I.S. che si rifiuta di portare il Dottore dove vuole , facendogli scoprire il futuro di Clara.
Ma quel futuro è reale? E Sexy sta facendo i dispetti o è costretta da qualcosa che non conosciamo? E il futuro di Clara è davvero così orribile? Cos'è successo?
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-Scusi solo un secondo, Clara Oswald abita ancora qui?-
-No!- rispose la ragazza, che aveva l’aria di avere si e no 28 anni.
Aveva la pelle scura.
La donna continuò a parlare.
-Qui abitiamo io , mio fratello e mio padre. Clara era la nostra baby-sitter 14 anni fa. Ora è in un manicomio.-
Il Dottore spalancò gli occhi.
-Che cosa?Cos’è successo?- era ancora più scioccato di prima.
-Perché mai dovrei a dirlo a lei?- chiese la donna sospettosa.
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Avviso. questa storia è molto depressiva , parere dell'autrice!
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clara Oswin Oswald, Doctor - 11
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dunque , buona sera. so che il tempo è stretto , ma è dalle 15:00 di questo pomeriggio che sto scrivendo una fanfiction su Doctro Who per festeggiare i 50 anni del Dottore, quindi devo per forza  vorrei riuscire a pubblicarla in tempo , prima della puntata speciale del cinquantesimo.
Volevo scrivere qualcosa di simpatico , stupido e allegro , ma purtroppo sono partita con il piede sbagliato , e di solito quando succede finisco da tutt'altra parte. In sintesi , se prima doveva essere qualcosa di divertente adesso non è altro che una oneshot molto deprimente. (Parere mio!)
Insomma , spero di non deprimervi troppo. Spero anche che vi piaccia!
Tiriamo fuori i coriandoli perché finalmente è THE DAY OF THE DOCTOR!
Che altro dire?
Buona lettura deprimenza!
HelenaLestrange



Il Dottore quel giorno non aveva alcuna intenzione di arrivare in ritardo.
Neanche per idea!
Lo scorso mercoledì Sexy , così chiamava la sua amata T.A.R.D.I.S.  quando era soli, l’aveva portato un mese più avanti , e aveva avuto a che fare con una Clara letteralmente incazzata e depressa.
-Pensavo che mi avessi lasciata da sola! Pensavo che tu mi avessi abbandonata! Mi hai lasciata sola per più di un mese! È stato il mese peggiore della mia vita: mi sono depressa , non riuscivo a dormire , piangevo sempre , non riuscivo a prendermi cura di Angie e Artie, anzi , erano loro a prendersi cura di me! Ogni maledettissimo mercoledì mi sono preparata , lavata ,vestita , e aspettato ore che tu arrivassi : ma nulla!  E tutto questo perché la tua macchina del tempo , CHE MI ODIA , ha sbagliato e ti ha portato nel giorno sbagliato! Hai mai controllato la data prima di uscire da quella cavolo di cabina e arrivare come se nulla fosse successo? – La Ragazza Impossibile gli aveva urlato addosso per un buon dieci minuti , poi era scoppiata a piangere e l’aveva abbracciato .
Per il Dottore vederla così era un vero e proprio strazio: si sentiva in colpa. Qualche volta lui dimenticava che le persone che non erano nel T.A.R.DI.S. aspettavano giorni , settimane , mesi , anni per rivederlo , mentre lui poteva vederne centinaia in meno di un giorno.
-Ora.- aveva cominciato a dire Clara- tu ritornerai in quella cabina e farai in modo che non sia mai successo : È CHIARO? –
Il Dottore l’aveva squadrata dall’alto al basso, mentre la ragazza lo spingeva fuori dalla casa andando in direzione del T.A.R.D.I.S. Lo aveva chiuso all’interno e aveva urlato:
-Ora torna ad un mese fa, capito?!-
Lui di rimando aprì la porta della cabina.
-Esattamente , che giorno è oggi?- aveva chiesto lui per essere sicuro di non sbagliare.
-il 20 dicembre 2013! E ora va!- aveva risposto Clara in fretta e furia, chiudendo nuovamente la porta.
Veramente dire che ciò era successo mercoledì scorso era sbagliato. Molto sbagliato. Sbagliatissimo .
Il Dottore aveva appena vissuto quell’esperienza , e ora era diretto ad un mese prima per far si che non succedesse mai.
Impostò la data sul 20 novembre 2013 , la ricontrollò un bel paio di volte , per  assicurarsi che fosse quella giusta , e poi diede il comando a Sexy di andare direttamente a quel giorno.
Mentre aspettava iniziò un gran bel discorso.
-Sexy! Ti rendi conto di quello che è successo? Hai visto cos’hai combinato? Perché? Non capisco! Perché ogni volta che si parla di Clara , che si va da Clara o che c’è Clara devi fare dei capricci e la dispettosa , facendomi fare delle figuracce universali e causare la sua depressione? È LA 7° VOLTA CHE SUCCEDE! Ma non te ne vergogni?-
Aveva cominciato a rimproverarla fortemente: non le piaceva quando faceva la bambina capricciosa.
Accarezzò i comandi e poi continuò a dire :
-Lo so che non ti piace molto. So che preferivi Rose , Amy , Rory, Donna , Martha ecc, ma come sai non ci sono più. O sono partiti o sono morti.- Una lacrima gli rigò il viso e poi sentì Sexy atterrare.
Si diresse verso la porta e poi si girò.
-Santi tesoro , so che ti sto chiedendo un grande favore , ma ti prego, non fare più scherzetti del genere. Hai capito che mi prendo degli infarti bestiali. Le altre volte eravamo di due o tre giorni in ritardo, e non era altro che una piccola sgridata, ma questa volta ho creduto fortemente di aver perso uno dei mie cuori.-
Sospirò.
-Bene , a noi due Clara non ancora depressa. Sexy , non fare la cattiva.-
E così dicendo uscì dal T.A.R.D.I.S.
Si trovò davanti alla casa di Clara. Anche se non lo era veramente per lui lo era. Per lui quella era casa Oswald.
-Strano!- osservò – Sembra più vecchia!-
Si avviò per il vialetto, e bussò alla porta di casa.
Attese per un paio di minuti e sentì una voce domandare.
-Chi è?-
Non era quella di Clara.
-Sono il Dottore!-
-Dottore chi?-
-Dottore chi? Come Dottore chi! Sono io il Dottore!- rispose un po’ scioccato.
La porta si aprì e lui poté constatare subito che la ragazza non era Clara.
-Scusi solo un secondo, Clara Oswald abita ancora qui?-
-No!- rispose la ragazza, che aveva l’aria di avere si e no 28 anni.
Aveva la pelle scura.
La donna continuò a parlare.
-Qui abitiamo io , mio fratello e mio padre. Clara era la nostra baby-sitter 14 anni fa. Ora è in un manicomio.-
Il Dottore spalancò gli occhi.
-Che cosa?Cos’è successo?- era ancora più scioccato di prima.
-Perché mai dovrei a dirlo a lei?- chiese la donna sospettosa.
-Aspetta aspetta! Tu sei Angie?- chiese il Dottore.
-Si , e voi chi siete?-
Il Dottore cominciò a sentirsi male, sembrava che uno dei sue cuori stesse per lasciarlo.
-Io sono il Dottore. Non ti ricordi di me , vero?-
Sussurrò lui.
-No.-
-Sono l’uomo che 14 anni fa ti ha portato su un parco divertimenti nello spazio , invaso da Cyberman. Che ha combattuto per te ed Artie e che voi credevate fossi un amico intimo di Clara.-
Angie ebbe l’impressione di ricordare tutto. Sgranò gli occhi.
-Tu sei il ragazzo di Clara!-
Urlò , mettendosi le mani sulla bocca.
-Se è così che mi riconosci.- disse un po’ triste.
-Oddio , e io che credevo fosse tutto un sogno. Clara è diventata pazza , parlava di una cbina telefonica blu e di un uomo che viaggiava dentro di esse nello spazio. Un giorno è scoppiata a piangere ed ha continuato così per più di un mese. Poi d’un tratto , una sera è entrata in casa urlando che  tutto quello che era successo nell’ultimo mese sarebbe stato cancellato. Ogni giorno si svegliava dicendo che avrebbe dovuto dimenticare. Ogni mercoledì si vestiva e usciva di casa e aspettava qui sul portico che il Dottore arrivasse e la portasse con se. Entrava solo a notte fonda. Un giorno ha litigato con mio fratello ed è letteralmente impazzita. È successo 10 anni fa. Ora è in quel manicomio da 10 anni giusti. Abbiamo cercato altri rimedi , ma suo padre dopo più di una settimana con lei l’ha rispedita da noi , perché non era riuscita a  calmarla. Il manicomio è stata l’unica soluzione addottabile.- aveva raccontato Angie.
Il Dottore ebbe l’impressione di dover vomitare.
-Solo due cose. Che giorno è oggi , e come si chiama il manicomio?- chiese il Dottore con flebile voce.
-Oggi è martedì 23 novembre , 2027. Il manicomio è l’unico a Londra.- rispose Angie.
-Grazie Angie! Chiama Clara al manicomio e dille che il Dottore sta arrivando!-
Il Dottore corse dentro il T.A.R.D.I.S. , e senza pensare a sgridare Sexy.
Impostò il luogo , fece partire la macchina , e appena la sentì atterrare scese di corsa.
Si trovò nella reception. Corse verso la donna che si trovava lì ed esclamò:
-Clara Oswald , dov’è?- chiese molto affrettato e disperato.
Si sentiva obbligato a chiedere scusa a quella Clara , che aveva passato 14 anni di sofferenza e depressione che aveva patito per colpa sua.
-Camera 907 , piano 11.- rispose la donna un po’ preoccupata.
-Grazie mille.-
Corse.
Corse più veloce che poté. Non prese neanche l’ascensore. 11 piani a corsa , e appena intravide la camera 904 vi si fiondò all’interno.
Dentro c’era un solo letto.
I mobili erano pitturati di blu , ma non erano stati verniciati apposta : erano stati pitturati con matite , pennarelli , pittura  e pastelli.
Sui muri erano stati attaccati con lo scotch moltissimi disegni, molti di essi raffiguravano il T.A.R.D.I.S. , sia all’interno che all’esterno. In alcuni c’erano anche degli strani esseri, che il Dottore riuscì a distinguere come Madame Vastra , Jenny , Strax e tutti gli alieni che avevano combattuto.
Ce n’era però uno che aveva attirato la sua attenzione. Su un voglio A3 vi era stato disegnato il volto di un uomo sulla 30ina, con un cravattino , una giacca , e degli occhi che sembravano molto più vecchi.
Il Dottore riuscì a riconoscere se stesso.
-Le piacciono?- chiese una voce alle sue spalle.
Lui si girò e vide quello che non avrebbe mai voluto vedere , o meglio , che non avrebbe mai voluto vedere in quello stato:
Clara.
Non era più una 24enne ora.“Certo che no sono passati 14 anni stupido. Ora ha 38 anni!”
Aveva degli enormi solchi blu scuro sotto gli occhi , le guancie erano pelle e ossa , e gli occhi erano rossi e pure velati .
Sembrava che non riuscisse a vedere veramente bene , aveva uno sguardo vacuo che non le apparteneva.
Sembrava che non avesse dormito da molto tempo: 14 anni , o forse di più.
-Si , molto.- deglutì il Dottore , cercando di reprimere le lacrime.
Clara. La sua Clara.
Che cosa le aveva fatto?
Non si ricordava di essersi mai sentito più in colpa, neanche per Amy e Rory , neanche per Donna , neanche per Martha , neanche per Rose.
Sarebbe morto piuttosto che vedere i suoi compagni in quel modo , e infatti ognuno aveva fatto una fine diversa.
Non li aveva mai visti depressi , e non sarebbe mai successo.
Alcuni erano morti , certi avevano perso la memoria , altri avevano deciso di andarsene e qualcuno era finito in un universo parallelo.
In quel momento pensò che Clara stesse patendo il destino più crudele, o almeno , uno dei più crudeli.
Entrò un’infermiera con un carrello.
-Signora Oswald , la sua cena , blu , come avete ordinato.-
Poi si accorse di lui.
-Buonasera signore, lei è…?-
-Un… un vecchio amico.- rispose lui.
-Da quanto tempo conosce la signora Oswald?- chiese curiosa l’infermiera.
-Da molto tempo, da prima che… che… -
Il Dottore non riusciva a credere che la sua Clara fosse impazzita per colpa sua. Era così ridicolo che non lo riusciva nemmeno a dire.
-Qual è il suo preferito?- chiese Clara a lui.
La sua voce era molto debole, sembrava uscire a mala pena e a mala voglia, come se non ci fosse una ragione per farla esistere ancora a lungo.
Il Dottore si sentì a disagio, estremamente.
-Quello.- indicò il suo ritratto. Era quello che l’aveva veramente colpito di più. Sembrava uno di quelli più recenti.
“ Incredibile , è passato così tanto tempo e si ricorda perfettamente di me.”
-Vorrebbe sapere chi è quell’uomo?- domandò Clara speranzosa.
-Signore.- lo chiamò l’infermiera. –La signora Clara di solito quando parla di quell’uomo impazzisce e si sente più male di quanto si senta ora. Le consiglio vivamente di rispondere di no e andare via.-
-Grazie signora , ma sono qui per renderle visita e compagnia , e mi sento obbligato a restare qui, con lei.- rispose il Dottore.
-D’accordo signor Oswald.-
E l’infermiera uscì dalla stanza , lasciandolo con la bocca aperta.
Signor Oswald.
Credevano fosse suo marito.
Impossibile.
-Allora?- domandò Clara al Dottore. –Vuole sapere chi è il Dottore?-
-Si.-
Lui sapeva già chi fosse , ma si sentiva obbligato a restare ad ascoltarla. Sarebbe potuto fuggire , tornare al T.A.R.D.I.S. e tornare nel 2013 , con la Clara non depressa, ma qualcosa lo tratteneva lì: forse la curiosità di sapere cos’era successo in quei 14 anni?
-Si sieda allora.- rispose Clara.
Si sedette e cominciò ad ascoltare.
-Molto tempo fa , mi trovai in una situazione difficile , e lui venne a salvarmi. Il suo nome era il Dottore , viaggiava nel tempo e nello spazio con una cabina della polizia degli anni 50 blu. Mi portò in giro per lo spazio, a vivere avventure , le più belle di sempre. Ne abbiamo vissute 100 , e sono riassunte tutte in quel libro.-
Clara indicò il libro che apparteneva a sua madre:
‘101 posti da scoprire’
“Ne manca una…” pensò il Dottore malinconico.
La donna continuò a raccontare.
-Avevamo deciso che avremmo viaggiato insieme ogni mercoledì , quando il pomeriggio i bambini di cui mi prendevo cura andavano a casa dei loro amici. Un giorno però non si presentò come accordato. Era il 20 novembre 2013. Piansi per giorni e giorni , fino a quando il mese dopo , 20 dicembre 2013 , si ripresentò. Mi arrabbiai a morte con lui , e gli ordinai di tornare indietro nel tempo e di far si che ciò non succedesse mai. Lui ovviamente non lo fece , altrimenti non sarei qui. Continuai a deprimermi. Ogni sera andavo a letto con la speranza che il mattino dopo non mi sarei ricordata più nulla delle settimane passate, ma poi , quando scoprivo che non era andata così , mi deprimevo. Ogni mercoledì mi vestivo per partire con lui. Aspettavo sul pianerottolo di casa dalle prime ore di luce fino a quelle più tarde della notte. 4 anni dopo uno dei bambini di cui mi prendevo cura mi disse che avevo sognato tutto. Mi arrabbiai così tanto che gli feci persino del male. Mi sento ancora terribilmente in colpa. La famiglia mi mandò da mio padre , e dopo una settimana lui mi rimandò da loro , perché non sapeva cosa fare: mi aveva aiutato a far passare il dolore per la morte di mia madre , ma non riuscì ad aiutarmi. La famiglia non trovò altra soluzione se non di mandarmi qui. In questo posto mi fanno fare una seduta psichiatrica ogni tre giorni, intanto faccio passare il tempo leggendo le avventure che abbiamo passato e disegnando. Poi , improvvisamente , 3 anni fa ricevetti una telefonata che mi riempì di speranza.-
Il Dottore cominciò a sospettare qualcosa.
-Una dei bambini di cui mi prendevo cura mi ha chiamata , dicendomi queste esatte parole “ Il Dottore sta arrivando.” Sono passati tre anni , ed è da 17 anni che sono in questo manicomio. Sto ancora aspettando che il Dottore arrivi. Oggi è il 23 novembre 2030 , 17 anni di attesa , 13 di manicomio , e 3 aspettando che lui venga qui.-
Solo in quel momento si rese conto che era arrivato con tre anni di ritardo.
Vide che Clara piangeva.
L’unica cosa che il Dottore riuscì a fare fu abbracciarla.
La sua Clara non aveva 38 anni , ma 41!
-Sono io Clara , sono qui.-
Clara riuscì a vederlo veramente, il velo che le appannava gli occhi si levò e lo vide.
-Dottore?-
-Si , sono io.-
Il viso di Clara si trasformò , dalla tristezza divenne rabbia.
La ragazza gli stampò un bel schiaffo sulla guancia al Dottore.
-Sei in ritardo! Di 3 anni !- gli urlò addosso.
-No Clara.- rispose lui.- Non di 3 anni , di 17! E si , hai ragione a schiaffeggiarmi : me lo merito!-
Un secondo schiaffo volò nella sua direzione.
-Peggio! 17 anni! Guarda cosa mi è successo!- urlò la ragazza, per poi scoppiare in una crisi isterica.
Il Dottore la abbracciò di nuovo e cercò di consolarla.
Passarono la serata così , abbracciati.
Lessero tutte le loro avventure, risero e scherzarono, e alla fine il Dottore le promise che la settimana dopo, quando si sarebbe sentita meglio , sarebbe tornato per farle vivere la 101° avventura , quella mancante. Infine Clara si addormentò , e il Dottore lasciò la stanza, dopo averle scritto un biglietto che diceva: ‘Mangia , devi essere in forma per la 101° avventura e per tutte quelle che seguiranno!’
Si diresse verso l’uscita e incontrò di nuovo l’infermiera di prima.
-Come sta sua  moglie signor Oswald?- chiese curiosa.
-Molto bene signora, è tutto ok , non si deve preoccupare. Verrò a trovarla il più presto possibile. Arrivederci!-
E così dicendo uscì dal manicomio e rientrò nel T.A.R.D.I.S.
Pensò che sarebbe potuto tornare al 23 novembre 2013 e far si che nulla di tutto ciò succeda, ma aveva fatto una promessa , e lui manteneva le sue promesse , sempre.
-Sexy , andiamo a settimana prossima!-
E così fecero.
Ma il Dottore quando scese dal T.A.R.D.I.S. si trovò davanti ad un ospedale.
Rientrò ed urlò:
-Sexy , basta scherzi , ora portami da Clara , capito?!-
Come risposta Sexy abilitò l’interfaccia vocale, facendogli trovare davanti River.
-Interfaccia vocale attivata.-
-Senti River , io ho detto che voglio andare da Clara , mica in un ospedale!-
Disse il Dottore disperato: quel giorno Sexy non aveva proprio alcuna voglia di collaborare.
             -Non sono River Song , sono un’interfaccia vocale, e Clara Oswald si trova in quel ospedale.-
-Come può trovarsi in un ospedale se è in un manicomio , River!?-
                -Non sono River Song , sono un’interfaccia vocale, e Clara Oswald si trova in quel ospedale.-
-River non sto scherzando!-
-Non sono River Song , sono un’interfaccia vocale , e neppure io sto scherzando : Clara Oswald si trova veramente in quel ospedale.-
Il Dottore guardò male l’interfaccia-River e uscì di corsa dalla cabina.
Entrò nell’ospedale e si diresse subito verso la reception.
-Clara Oswald , dove si trova? È urgente!- voleva sapere a tutti i costi perché la sua Clara si trovasse in un ospedale.
-Si calmi signore, si calmi! Clara Oswald si trova alla stanza 1000 al piano 20. Sono felice che qualcuno della sua famiglia sia venuto a trovarla , è così prossima alla morte.- gli rispose la donna.
Il Dottore cominciò a correre verso l’ascensore , ma quando capì che cosa intendeva dire la donna con l’ultima frase tornò in dietro.
-Scusi , che anno è?- chiese lui agitato.
-2072, perché?-
-Niente!- e corse di nuovo verso l’ascensore.
“ 2074 , questo vuole dire che Clara ha 83 anni.” Pensò lui.
Arrivò al 20° piano e si fiondò nella stanza 1000, e fu lì che trovò Clara.
La sua Clara era invecchiata.
Era distesa su un letto bianco, in una stanza bianca , con armadi bianchi , bagno bianco.
Era tutto troppo bianco : non gli piaceva!
La donna anziana quando lo vide sussurrò:
-Sei arrivato finalmente!-
-Si , sono qui.-
-Dopo 42 anni…- sussurrò la vecchia Clara.
-Si , dopo 42 anni. Come sono andati?- chiese cercando di essere più allegro possibile.
-Sono uscita dal manicomio due mesi dopo che tu venisti a trovarmi. Ho lavorato in una biblioteca e ho stretto amicizia con molte persone. Ho scritto molti libri che parlano delle nostre avventure, senza smettere di aspettarti. Però ho smesso di deprimermi. Ogni mercoledì mi preparavo e ti aspettavo. Oggi è mercoledì.- sussurrò sorridendo Clara.
Il Dottore sorrise di rimando, un po’ malinconico. Molto malinconico.
 -Va che caso!- rispose lui.
-Perché sei arrivato così tardi?-
-Non lo so , Sexy… cioè , il T.A.R.D.I.S. non ha voluto collaborare. In un solo giorno ho visto quasi tutta la tua vita. Non è una delle cose più belle del mondo.-
-Non le sto proprio simpatica, allora!- esclamò Clara.
Il Dottore rise per la prima volta in quella lunga giornata.
-Hai recuperato il tuo umorismo!-  osservò.
-Da 42 anni l’ho recuperato!-
-Hai messo su famiglia?- chiese il Dottore , curioso di sapere se alla fine avrebbe potuto incontrare in futuro un suo figlio.
-No , mi dispiace.- rispose triste Clara. -Tutte le persone mi ricordavano te.- disse , cercando di giustificarsi.
-Non è colpa tua.- rispose il Dottore.
Chiacchierarono per ancora un paio di minuti , quando Clara sussurrò:
-Dottore , prendi quel libro. Leggilo. Ho scritto la mia ultima avventura. Voglio che tu lo legga dall’inizio alla fine , anche se non ti piacciono i finali. Promettimelo.-
-Va bene te lo prometto.- rispose con le lacrime agli occhi.
Non voleva che la sua Clara se ne andasse, non ora che era tornata ad essere simpatica e gentile come al solito.
Le strinse la mano , mentre lei disse le sue ultime parole.
-Corri , corri sapientone , e ricordami.-
Il battito cardiaco cessò , e piangendo il Dottore sussurrò.
-Queste sono le ultime parole famose.-
Chiamò un medico e poi se ne andò.
Quando arrivò nel T.A.R.D.I.S. l’interfaccia vocale era ancora attivata, e così ne approfittò per chiedere:
-Perché è successo tutto questo? Perché mi hai fatto vedere tutto questo?-
-Tutte le volte che ci siamo fermati , nel corso della vita di Clara Oswald , era il 23 novembre. Questo perché il 23 novembre sono è il Giorno del Dottore. Tutte le civiltà che hai salvato dedicano questa giornata a te. In questa giornata si festeggia , sperando che tua sia sempre da loro , pronto per salvarli. Però qualche volta le civiltà che hai combattuto fanno un sacrificio , e questo sacrificio renderà il 23 novembre una delle peggiori giornate per il Dottore. Qualcosa di magico gli fa vivere un futuro alternativo, dandogli la possibilità di cambiarlo , tornando indietro nel tempo nel momento in cui succede tutto, o di lasciarlo così com’è. In questo caso , oggi le civiltà che ti odiano hanno fatto un sacrificio , e tu hai sofferto vedendo un futuro alternativo per Clara Oswald. Ora tocca a te decidere se vuoi che la sua vita termini in questo modo , o in un altro che non conosciamo.-
-Ma questo l’hai fatto te!- urlò il Dottore.
-No!- ripose l’interfaccia-River- Io sono stata obbligata a fare tutto ciò , la magia del sacrificio si è impossessata dei comandi ed ha deciso lei dove andare e tutto il resto.-
-E come faccio a decidere quale destino lasciare a Clara?- chiese disperato.
-Leggi il libro. Finale compreso.- e dopo questa risposta l’interfaccia si spense.
Il Dottore lesse tutto il libro, e la 101° avventura non era latro che la vita di Clara, e alla fine vi trovò una lettera destinata a lui , proprio come aveva fatto Amy prima di morire.
‘Caro Dottore, so che ti sembrerà strano leggere questa lettera , ma secondo me in un modo a me sconosciuto potrà aiutarti a fare la scelta giusta.
Hai appena finito di leggere la mia vita dopo il nostro ultimo incontro, nel 2030. Ora ho 81 anni , e sento che la mia fine è vicina. Sappi che ho sempre sperato che ciò che è successo quel giorno , il 20 novembre 2013 , non sia mai accaduto, ma purtroppo è così. Cosa posso farci?
Io da sola nulla , ma con questa lettera voglio farti capire che spero tu possa ritornare a quel giorno , evitando tutti i disastri che si sono susseguiti, cancellandoli definitivamente.
Te lo dico perché preferirei mille volte di più morire a 24 anni , l’età che avevo quando ti avevo incontrato , con te a fianco mentre affrontiamo chissà quale alieno , piuttosto che morire in un ospedale bianco , in un letto bianco in una camera bianca con gli armadi bianchi. Preferisco il blu del T.A.R.D.I.S. , anche se non le stavo molto simpatica.
Quindi ti prego , se è in tuo potere , torna al 20 novembre , e fa si che nulla di tutto questo succeda.
Corri , corri sapientone,  e ricordami. ’
 
Quando il Dottore finì di leggere la missiva si chiese un’unica cosa: perché parlavano del 23 novembre , se quando era partito voleva andare al 20 novembre.
La risposta del’interfaccia fu:
-Perché il mio calendario è indietro di 3 giorni. Tu credevi fosse il 20 e invece era il 23 novembre.-
Con quella risposta il Dottore si materializzò con il T.A.R.D.I.S. fuori dalla casa di Clara il 23 novembre 2013 alle ore 21:10 precise.
Suonò il campanello , e quando una Clara 24enne ,impigiamata , pronta per andare a letto e leggere fino alle 3:00 del mattino, aprì , la abbracciò stritolandola.
-Sei tu! Sei viva! Sei giovane! Sei meravigliosa!-  iniziò a gridare di felicità con le lacrime agli occhi.
-Dottore , cosa sta succedendo?- chiese confusa Clara.
Il Dottore in tutta risposta le scoccò un meraviglioso bacio sulle labbra e gridò:
-Succede che sei meravigliosamente tu!-
Clara rimase a guardarlo confusa sia per il bacio , sia per il fatto che fosse dal lei di sabato.
-Dottore , lo sai che è sabato?-
-Si! E che sabato!- esclamò entrando in casa della ragazza , anche se non era casa sua.
-Procurati bastoncini di pesce e crema pasticcera, io vado in camera tua: ho molte cosa da raccontarti!-
Clara vide il suo libro nelle mani del Dottore e domandò:
-Dottore , ma quello non è il mio libro?-
-Si , e no! È il tuo , ma proviene da un tuo futuro alternativo. Insomma , ti spiego tutto dopo! Ah si ,porta su anche due tazze di the. Vanno molto bene con il pesce e la crema pasticcera!-
E fu così che il Dottore raccontò tutto a Clara, la quale rimase sorpresissima del suo futuro alternativo e che constatò che si: se fosse stato per lei sarebbe stato meglio morire vicino a lui davanti a degli alieni  e giovane , piuttosto che in un ospedale da vecchia.
Passarono la loro serata a leggere il libro, e chiacchierarono fino a notte fonda. Infine si addormentarono tutti e due , felici per motivi diversi:
Il Dottore perché aveva ritrovato la sua vera Clara, e la ragazza perché era sicura che nel futuro non si sarebbe depressa.
  
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