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Autore: actuallyonefp    24/11/2013    1 recensioni
Sarebbe successo quello che succedeva sempre, rimanevano lì, in piedi, senza parlare finché uno dei due si stancava e andava via. Ma loro erano fatti così, si amavano, ma non volevano ammetterlo.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Prologo
 
Quella sera il vento era molto forte, soffiava però malinconicamente sugli alberi del viale e lasciava cadere le loro foglie sull’asfalto o, le portava via con sé.

Charlotte era lì che attendeva il suo arrivo, era sicura che da un momento all’altro quella chioma bruna sarebbe apparsa davanti ai suoi occhi. Non le importava se avrebbe fatto ritardo, quel giorno le importava solo di vederlo, magari gli avrebbe parlato o l’avrebbe abbracciato… se solo il suo orgoglio glielo avrebbe permesso.

In fondo però, ringraziava che non fosse già arrivato, almeno si sarebbe potuta preparare un discorso da fargli o, come al solito avrebbe avuto un attacco d’ansia.
Quella volta però non ne ebbe il tempo, lui era già lì, i suoi occhi marroni la scrutavano, come per essere sicuri che nei giorni in cui si erano visti non fosse cambiato nulla.
Era imbarazzata, sperava tanto che lui per una volta non si accorgesse del suo rossore, ma sapeva che non sarebbe andata così; quando se ne accorse si avvicino e accarezzò la guancia di Charlotte e le sorrise.

Silenzio. Solo il fruscio degli alberi come sottofondo.

Charlotte cercava in tutti i modi di trovare le parole esatte per esprimersi ma, quando le trovava l’orgoglio le impediva di parlare. Perché per lei era così difficile ammettere che lo amava? Quando l’orgoglio di Charlotte si arrese, l’unica cosa che uscì dalla sua bocca fu un –Come stai?- molto forzato. Lui con tutta la calma e la tranquillità prese un respiro e le disse –Io sto bene… tu piuttosto come stai, mi avevi detto che mi dovevi parlare. Fallo-. E a quel punto nessuno parlò. Charlotte non sapeva da dove cominciare -a dire la verità, non sapeva neanche che cosa avrebbe dovuto dirgli-.

Ancora silenzio. Loro erano lì, immobili, aspettavano entrambi, ma nessuno diceva niente. ‘È colpa dell’orgoglio’, si ripeteva Charlotte, e forse lo era seriamente. Sarebbe successo quello che succedeva sempre, rimanevano lì, in piedi, senza parlare finché uno dei due si stancava e andava via. Ma loro erano fatti così, si amavano, ma non volevano ammetterlo.

-Pierre, mi spiace, ma non so cosa dirti, e forse non te lo dirò mai, finendo affogata nei miei stessi sentimenti. Perdonami, ma devo andare; so che ti faccio perdere tempo ogni volta ma sono così, dovresti saperlo ormai-. Dopo quel fiume di parole Charlotte si voltò per andarsene ma Pierre la prese per il polso, obbligandola a girarsi, e le disse –Non scusarti, so che sei molto timida, comunque aspetterò fino a quando ne avrò voglia, ora vai, ci vediamo-.

Un ultimo sguardo, ai due sembrò durare un’eternità, ma non era durato neanche un istante . Loro erano fatti così, cercavano di vivere al meglio ogni istante passato insieme.

Si allontanarono, come ogni volta, senza nessun chiarimento, senza nessuna spiegazione, si allontanarono entrambi verso le tenebre.

Mentre tornava a casa, Charlotte pensò a quello che era successo ma, riuscì a concentrarsi solo su una cosa –So che sei timida- imitò Pierre –col cavolo che sono timida, sono orgogliosa, è questo che non riesci a capire!-

Durante la notte il vento smise di soffiare, non si sentiva nessun rumore nel viale, a parte quello di alcune macchine che sfrecciavano sulla strada.
Quella notte regnava l’ombra; con un cielo senza stelle come quello, nessuno avrebbe non potuto pensare alle tenebre, sia della notte che del nostro cuore.  





Spazio autrice:
Ok, probabilmente farà schifo, ma volevo provarci, mi scuso in anticipo per eventuali errori grammaticali. In caso vi piacesse, scrivetemelo, così vado avanti... visto che so già come finirla lol!
Baci,
actuallyonefp
  
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