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Autore: OmbraSmagliante    24/11/2013    5 recensioni
Che cosa succede ad un Principe ed ad una Biancaneve impegnati nella loro vita coniugale... 10 anni dopo il matrimonio?
Un nugolo di uccellini dispettosi sta tentando di rovinare il sonno del Principe. Riuscirà quest'ultimo ad avere la meglio?
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dal contest: "Diving into fairy tales... Walt Disney Contest" di aleyiah

1° TURNO: BIANCANEVE E I SETTE NANI… 
… 10 anni dopo 
 
Per un pizzico di attenzioni…
 
Ciip-cip.
‘No, ti prego. Gli uccellacci del malaugurio anche oggi che è festa no…’ pensava un sonnacchioso Principe.
Ciiiiip-ciiip.
‘Vi odio. Seriamente, compratevi un calendario!’
Il Principe si girò lentamente verso l’angelica figura accoccolata nell’altro lato del letto.
CIP-CIP!
‘Niente carabina. L’ho promesso. Niente carabina.’
Un sospiro profondo, poi un altro, e finalmente l’uomo si decise a parlare alla moglie.
“Biancaneve?”
“Mmmm…”
CIIIIP-CIIIIP!
“Biancaneve, quei… batuffoli di piume stanno.. cinguettando allegramente”
“Mmm-mmmh”
“Dai, tesorino mio… Vai a cantare con loro, così posso tornare a dormire…”
“Egoista” sorrise ad occhi chiusi la donna.
“Ma è festa!” Biancaneve aprì un occhio.
 “Speravo di poter dormire un po’!” Il Principe inclinò la testa di lato e tentò uno sguardo adorante. Non funzionò.
“Allora và a chiedergli tu di smetterla…” disse Biancaneve sorniona.
La bocca del Principe disegnò una perfetta O.
Piano B. Non ci pensava proprio a lasciare le coperte.
“Ma… Ma… sei tu quella brava a cantare…” mormorò con adorazione.
Biancaneve si rizzò a sedere e lo guardò divertita: “E da quando sei così… ruffiano?”
Non restava che il Piano C.
“Da quando… Da quando ho voglia di attenzioni!” si immusonì il Principe.
“Come scusa?” chiese Biancaneve strabuzzando gli occhi.
“Sì! E i bambini, e il castello, e gli uccellini, e gli scoiattoli, e i nanerottoli…”
“Principe!” lo ammonì bonariamente Biancaneve.
“Sì beh … Mi sento trascurato!” Il Principe incrociò le braccia.
“Trascurato? Come sarebbe a dire?” Biancaneve pareva quasi preoccupata, come se avesse paura di aver fatto qualcosa di male.
Il Principe era finalmente riuscito a farsi ascoltare ed era molto fiero di se stesso.
“Beh… tanto per incominciare… non… mi fai più le coccole la sera!” incominciò il Principe, arrampicandosi sugli specchi.
La sposa non parve notare nulla.
“Ma… Insomma…” Biancaneve era confusa “I bambini mi distruggono! Ieri Oliver ha tentato pattinare sulle saponette in assenza del ghiaccio invernale insaponando tutto il salone, Martha ha pensato di provare ad addomesticare una puzzola in cucina spargendo un odoraccio ovunque e il piccolo Chris si è intinto le manine nella vernice del mastro pittore e ha gattonato per tutto il corridoio! Sono impegnativi, i bimbi… A sera sono distrutta… Ma se davvero ti mancano le attenzioni, d’ora in poi te le darò! Mi dispiace di averti trascurato” un musino triste affiorò sul viso della donna.
Ora il Principe si sentiva un po’ in colpa.
CIP CIP CIP!
Ripensandoci…
“E’ solo che sono stanco anch’io… E quegli uccelli non mi fanno mai dormire” disse con tono lamentoso il Principe.
Ce l’aveva quasi fatta…
Biancaneve scattò in piedi e andò a cantare con gli impertinenti organismi alati.
Il Principe, in pace col mondo, si riassopì.
 
Biancaneve finì di cantare e tornò a letto, sussurrando al marito: “Sarebbe proprio bello, poter passare più tempo insieme… Prenderci una pausa.”
“Mmm-mmmh.” Assentì il Principe.
“Che ne dici se, oggi che è festa, lasciamo i ragazzi ai Sette Nani e andiamo nella Casetta nel Bosco?”
Ora il Principe si sentiva decisamente in colpa. Lui voleva solo dormire, accidenti…
Non aveva bisogno di più attenzioni, Biancaneve era perfetta così… peccato che oramai fosse anche decisa a passare del tempo insieme, e lui non poteva certo tirarsi indietro.
Maledizione… Quando aveva sposato la bella fanciulla risvegliata nel bosco non gli avevano detto che avrebbero traslocato nel suo castello anche un plotone di scoiattoli, una miriade di coniglietti, un bastimento di uccellini, eccetera…
“Ma… non è necessario…” cercò di salvarsi, sentendosi meschino, il Principe.
Sua moglie era instancabile, per lei il concetto di pausa era impensabile.
“Non vedo l’ora di andare! Ci faremo una passeggiata a cavallo, arriveremo alla Casetta, pranzeremo e poi… passeremo tempo assieme. E torneremo al tramonto!” gli occhi di Biancaneve luccicavano gioiosi.
Dire di no era impossibile.
Il Principe si sentiva un essere spregevole.
“Ma certo… Ottima idea!” mormorò poi, incapace di deludere la moglie.
 
Tutto sommato, ci aveva anche guadagnato.
Lungo la cavalcata, lui e la sua compagna avevano riso tanto, come non facevano da anni; erano spensierati e persi nel loro mondo.
I bambini erano nelle buone mani dei nani, e loro avevano solo il pensiero dell’altro.
Arrivati alla casetta avevano acceso il fuoco e apparecchiato la tavola.
“Vado a raccogliere delle bacche per il sugo… Intanto cuoci la carne per lo stufato?” Biancaneve fece il suo sorriso da per favore.
E non si poteva dire di no quando lo faceva.
“Certo!” sfuggì detto al Principe prima di aver pensato a quello che chiedeva.
Poi Biancaneve si chiuse la porta alle spalle e il Principe rimase solo con un grosso pezzo di carne, e si rese del guaio in cui era.
Non aveva mai cucinato niente in vita sua.
E sua moglie non lo sapeva perché in 10 anni di convivenza non era mai capitata un’occasione simile.
Non poteva fare la figura dell’idiota.
Iniziò a tagliare. Tentò di fare i pezzi cuoriformi, ma rinunciò per via dei tagli alle mani che otteneva.
Prese un paiolo e ci mise i pezzi di carne.
E poi mise sul fuoco.
Non aveva dimenticato niente… Il sale!
Tutti notavano sempre l’insipidità, quindi voleva dimostrare che lo sapeva.
Mise nella carne un cucchiaio di sale, poi due.
‘E se torna e crede che non l’ho messo?’
Ne aggiunse un altro.
 
Biancaneve tornò e notò subito lo sguardo compiaciuto dell’altro.
Si avvicinò al paiolo per assaggiare lo stufato.
Prese in bocca un pezzetto di carne deturpato e assaggiò.
E sputò immediatamente.
“Che hai fatto?! E’ bruciato e… dio, dammi dell’acqua! Quanto sale hai messo?!?” Biancaneve soffocava.
Il Principe le spiegò la sua teoria e Biancaneve scoppiò a ridere.
“Che ci trovi da ridere?!” sbuffò il Principe.
“Che forse, se mi avessi detto solo che volevi dormire, anziché inventarti la storia delle poche attenzioni, ti saresti risparmiato la figuraccia.”
Il Principe arrossì come un peperone.
“E va bene… non lo farò più, promesso.”
“Promettimi anche un’altra cosa soltanto… Non provare mai più a cucinare!”
 
   
 
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