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Autore: JapanAddicted    24/11/2013    0 recensioni
Una colonia estiva, un ragazzo e una ragazza alle prese con la prima cotta.
Si parleranno la prima sera ma si conosceranno meglio solo durante il volo di ritorno.
"Quando vuoi veramente qualcosa riesci a battere anche la più forte delle timidezze"
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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5. Dolore
 
Il mattino dopo avevo ancora quel dubbio addosso.
Per fortuna, con un bel bagno e prendendo il sole tutta la mattina, sono riuscita a dimenticarmene, almeno per un po’.
Il pomeriggio, quando siamo ritornati all’appartamento, ho controllato la mail e ho trovato un messaggio: “Scusa per stasera…”
Mi aveva chiesto scusa!!
Ma… Cosa significava…?
 
***
 
Ho parlato con una mia amica e le ho raccontato cos’era successo la sera prima; lei l’ha messa sul ridere ma la frase che ha detto mi è rimasta impressa: - Beh… Gli ubriachi e i bambini dicono sempre la verità! –.
Avevo voglia di sentirlo per chiedergli spiegazioni.
- Quindi se gli mando un messaggio secondo te non gli do fastidio? –
- Non farti tanti problemi, mandaglielo e basta! –
- Ok!! –
Decisissima, gli mando un saluto; ma quando risponde non riesco a trovare la forza di “sgridarlo” e lo perdono.
Credevo che fosse uno scherzo, ma parlando lui mi ha detto che erano veramente ubriachi…
In quel momento mi sono spaventata.
Io non avevo mai nemmeno toccato un bicchiere di birra…
Però la mia mente mi diceva che se lui beveva voleva dire che dovevo farlo anch’io, e da lì ho cominciato a bere alcol tutte le volte che potevo; a casa birra e vino erano le mie bevande quotidiane.
 
***
 
La scuola è ricominciata; le mie amiche sapevano tutto.
I primi giorni non lo pensavo più di tanto; quell’anno ero decisa a impegnarmi a scuola, a dare il massimo di me stessa.
Però tutte le volte che lui non occupava la mia mente mi sembrava di fargli un torto.
“E se poi non pensandolo me lo dimentico? Ma sì… Tanto lui mi avrà già archiviata… Ormai ha ritrovato i suoi amici, non penserà neanche più a me… No, non è vero! Certo che mi pensa. Ho significato qualcosa per lui, no?”
Tutte le volte che aprivo i libri per studiare mi venivano in mente queste cose; il mio unico argomento era lui, collegavo inevitabilmente a lui qualsiasi cosa di cui le mie amiche parlassero.
- Ma almeno è bello ‘sto qua? –
Per me sì, per me c’era solo lui, anche se non era proprio un modello dell’Abercrombie.
 
***
 
A lungo andare, i miei pensieri sono diventati quasi una malattia.
“Forse dovrei dimenticarlo… Tanto non si fa mai sentire, e tutte le volte che prendo l’iniziativa finisce male… ormai non conto più niente per lui…”
Alcune mie amiche erano d’accordo.
- Tanto ormai mi fa più male che bene –.
Da lì è cominciata l’odissea più lunga e stremante della mia vita.
Dovevo dimenticarlo, questo era ovvio.
Le avrei provate tutte perché non rimanesse il minimo ricordo nella mia memoria.
Però è stata più difficile di quanto mi aspettassi: tutte le volte che provavo a seguire una lezione mi perdevo e mi ritrovavo a pensare a lui, quando aprivo un libro per studiare la sua immagine mi compariva davanti, quando leggevo un libro c’era sempre una frase che in qualche modo me lo ricordava, quando ascoltavo musica la stessa solfa, quando mi chiedevano se volevo bere sentivo il cuore che pungeva, letteralmente.
Molte volte, provando a studiare prima di una verifica, ho mandato tutto a fanculo perché non riuscivo a concentrarmi.
Era impossibile.
Dovevo accettare le cose: io lo amavo, lui mi aveva dimenticata.
Avrei continuato ad illudermi piuttosto che continuare a soffrire così.
 
***
 
Laura, una mia compagna di scuola, mi è stata molto vicina in quel periodo, mi ha sempre tenuto compagnia e mi ha aiutata a superare la mia impresa titanica.
Ogni volta che il ricordo di lui si affacciava alla mia mente lo scacciavo con tutta me stessa, e quando lo stavo per nominare lei me lo impediva.
Può sembrare aggressiva come cosa, ma mi ha fatto veramente bene: solo un  mese dopo non mi ricordavo nemmeno più come si chiamava e ho imparato a godermi ogni attimo singolo della mia vita senza che la sua immagine mi opprimesse.
Mi sono stupita di quanto riuscivo ad essere felice con le mie amiche e senza avere la mente invasata di pensieri e ho deciso che finché avevo loro una cosa complicata come l’amore poteva aspettare.
 
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Angolino Autrice:
 
Zalve :3
Bene, con questo capitolo concludo tutto C:
Perdonatemi se ci sono dei punti noiosi nella storia ma avevo fretta di finirla e poco tempo per scriverla >_<
 
Ancora grazie a tutte voi!
Spero che se scriverò qualcos’altro lo leggerete :3
 
JapanAddicted
  
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