A
radioactive,
sperando apprezzi
Quando una stella muore. ★
Una dolce brezza filtrava dall’imposta spalancata, portando con sé l’odore
salmastro del mare e il canto dei gabbiani, probabilmente intenti a beccare qualche
resto di pesce abbandonato dai pescatori sulla sabbia.
Tallulah si strinse le
ginocchia al petto, raggomitolandosi sul divano come una vongola nella sua
conchiglia. Non amava passare le giornate davanti alla televisione – tantomeno
durante il periodo degli Hunger Games
– , ma per qualche motivo a lei oscuro quell’anno aveva seguito tutti i giochi
restando tranquilla in casa – esattamente come richiedevano le severe regole di
suo padre.
Fissò attentamente lo schermo, ascoltando con un certo interesse l’intervista
del Vincitore di quell’anno: gli sembrava distrutto, non fisicamente – dopotutto Capitol
City si era premurata di rimetterlo in sesto – , ma psicologicamente atterrito,
come se i suoi occhi riflettessero le numerose ferite che l’Arena gli aveva
procurato.
Lesioni dell’anima e del corpo,
brandelli di entrambi tutti lì, racchiusi in quel cobalto che le ricordava il
mare in burrasca.
C’era qualcosa in quelle iridi blu che le faceva venire voglia di urlare,
di piangere una morte che non la riguarda. Si era chiesta almeno cento volte
che cosa significasse perdere un fratello o una sorella e lì, al di là dello
schermo, quando Lexi aveva fatto scorrere la lama
lungo il collo di quella bambina, Tally si era
sentita morire, morire con quel ragazzo che non conosceva, ma che percepiva terribilmente
vicino, come se lo avesse già incontrato in un’altra vita.
Sapeva bene che era una cosa da pazzi, alla fine non si erano mai visti
prima e lui non sapeva nemmeno che lei esistesse, ma ogni volta che lo
guardava, quando le telecamere inquadravano quel viso, dentro di lei si
accendeva qualcosa che non riusciva a spiegare a parole, come un moto di sentimenti
contrastanti che la spingevano a volerlo incontrare – fosse quella la prima o la centesima volta in
cui i loro sguardi si sarebbero incrociati.
Sospirò spegnendo la televisione, stringendo la piccola conchiglia che
portava al collo e fissando il soffitto dipinto di un tenue celeste: era stata
lei a volerlo di quel colore, perché le ricordava il cielo sereno sotto il
quale lei e sua madre andavano in riva al mare a guardare i pescatori tornare.
Il ricordo della donna che l’aveva messa al mondo la colpì, togliendole
il fiato: era stata lei a dirle che quando le persone muoiono diventando
stelle, e che quando sono le stelle a morire il mare le accoglie fra le sue
braccia, facendole diventare conchiglie. Avrebbe tanto voluto dirlo a Lyosha, a quel ragazzo che aveva seguito durante tutti i
Giochi della Fame, pregando e sperando che non gli succedesse nulla di male.
Avrebbe voluto dirgli che ora Ariel era una stella, e che presto o tardi l’avrebbero
trovata sulla spiaggia, esattamente come lei aveva ritrovato sua madre vicino
agli scogli.
Strinse con più forza la collana e chiuse gli occhi: «La riconoscerai subito…»
mormorò, sperando stupidamente che in qualche modo lui potesse sentirla,
esattamente come lei aveva percepito tutto il suo dolore, «…sarà la più bella fra tutte le altre».
“Una leggenda ebraica
racconta che ogni uomo viene sulla terra con una piccola fiammella sulla
fronte, una stella accesa che gli cammina davanti. Quando due uomini si
incontrano, le loro due stelle si fondono e si ravvivano, come due ceppi sul
focolare. L'incontro è riserva di luce. La nostra luce vive di incontri.
ERMES
RONCHI ”
• NdA;
Non ho nulla da dire a mia discolpa, lei è Tallulah,
e… apparirà più avanti, diciamo così.
È una What if? perché è
ambientata in un futuro idilliaco che si paleserà in un altro momento, ma non
ora. E questo è un piccolo regalo per radioactive che si è sopportata due ore di Cresima e se lo
merita, eh già.
Vi faccio vedere Tallulah a caso, in
anteprima mondiale(?). Tally – Distretto 4.
Il titolo voleva richiamare a sua volta il titolo della fan fiction in
cui Lyosha è vincitore (Die on the front page,
just like the stars),
ma non so se si è capito, quindi lo dico qui. Mentre mi sono inventata di sana
pianta questo sentore che Tally ha di aver già
conosciuto Ly. Sì. Io sono una fan del magico filo rosso, e alla fine capita di vedere
delle persone e dire “Caspiola,
mi sembra di averlo già incontrato” e quindi non vogliatemene male.
Aggiungo un’altra cosa – nel caso in cui non si fosse capito nemmeno questo – :
la conchiglia che Tallulah porta come collana è
ipoteticamente sua madre morta, e niente. Ora vado. Scusatemi.
Spero che a radioactive
sia piaciuta, e nyah. ;u;
Fuggo.
~yingsu.
Ta ta ta tà… pubblicità.
·
I’m
frozen to the bones [73rd Hunger Games | Roel
Flos | Distretto 2] di yingsu.
·
Die
on the front page, just like the stars [72nd Hunger Games |Lyosha and Ariel Isaacs | Distretto
8] di radioactive.
·
Quando si muore si
muore soli [19th Hunger Games | Narek Yakir
| Distretto 4] di radioactive
·
Blur
[ Klonden | Klaus, London and Ben | Distretto 6] di Ivola.