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Autore: GD_foREVer    24/11/2013    3 recensioni
Ero sola, ancora una volta. E intorno a me non c'erano parole amiche ma solo uno spesso muro di silenzio, un assordante silenzio che inghiottiva tutto, me compresa.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dal capitolo precedente...
Era tutto così strano per me... mi sentivo come una bambina piccola.
-Tutto okay?- domandò Billie, ritornando al mio fianco.
-Si... ho solo molto sonno.- risposi, lottando per rimanere sveglia.
-Allora ti conviene dormire.- osservò, ridendo.
-Tu rimani qui, vero?- li chiesi, sperando in un “si”.
-Certo che rimango.- incurvò verso l'alto un lato della bocca.
Li feci segno di sedersi vicino a me, cosa che poco dopo fece, e poi, appoggiò la testa sul cuscino, guardandomi.
Mi avvicinai ancora di più a lui, tentando di non farmi male da sola, e mi strinsi a lui come il mattino stesso, poco prima che arrivassero Adrienne con Joey e Jakob.
Mi prese una mano e poco dopo, aiutata anche dal battere rassicurante del suo cuore che percepivo, mi addormentai

INSIDE

-Svegliati su! Il sole splende, gli uccellini cinguettano e... ho qui una siringa tutta per te che aspetta solo di essere iniettata nella tua flebo!- fece irruzione Hope, spalancando le tendine dell'unica finestra.
Era già venuta qualche minuto fa per svegliarmi, ma dal momento che non ne avevo voluto sapere di aprire gli occhi, era ritornata.
-Buongiorno cara, come ti senti questa mattina?- mi domandò, avvicinandosi al letto.
-Mai stata me...- mi bloccai per vomitare sul catino che Hope, prontamente, aveva posizionato al mio fianco.
-Meglio.- conclusi la frase. Deglutì un paio di volte per tentare di togliermi quel saporaccio dalla bocca.
-Già, e si vede! Comunque non preoccuparti, è normale.- disse passandomi una salviettina per pulirmi e poi tirando fuori una siringa, riempiendola di un liquido trasparente.
Ci diede dei leggeri cricchetti con le dita facendo infine fuoriuscire l'aria in eccesso.
Guardai terrorizzata l'ago gigante.
-Ah, non ti preoccupare, come ho già detto prima questo non entrerà in contatto con la tua pelle! Ti farà stare meglio, è un altro antidolorifico, però più potente di quello di ieri sera.- si rivolse a me, ridendo.
Si allungò per prendere il tubicino della flebo e sparandoci dentro quella cosa.
-Dov'è lui?- sussurrai guardandomi attorno. Il suo giubbotto era ancora abbracciato alla grigia sediolina anonima.
-L'ho visto telefonare, prima.- rispose indicando la porta e dandomi poi un buffetto in testa.
La guardai.
Solo adesso potei notare meglio la sua figura: era una donna formosa e bassetta, sulla cinquantina forse.
Portava i capelli neri e corti, dietro alle orecchie, e aveva un paio di occhi color nocciola.
-Jane, lui è il dottor Graves, è l'uomo di cui ti avevo parlato ieri sera, non so se ricordi... ti lascio con lui! Ci vediamo oggi!- disse girandosi verso la porta, per poi uscire e chiudersela alle spalle.
Vidi un uomo anch'esso sulla cinquantina con capelli brizzolati e occhiali rotondi, appoggiato allo stipite della porta. Manco mi ero accorta del suo arrivo.
-Allora, come andiamo qui?- esclamò il dottore avanzando e facendo svolazzare il camice bianco.
-Potrebbe andare peggio...- risposi timida.
-Giusto!- replicò sereno. –Bene Jane, adesso ti dovrò controllare e pulire la ferita, okay? Non nego che sarà un po’ fastidioso e doloroso, ma nulla di che, stai pur serena.-
Oh grazie, ora si che ero rassicurata. –Va bene.- risposi di rimando.
No, a dir la verità non andava per nulla bene.
Si posizionò alla mia sinistra, cominciando a sbottonarmi la maglia di quel pigiama gigante che mi avevano affibbiato, lasciandomi così… nuda per la parte superiore del corpo.
Distolsi lo sguardo imbarazzata al massimo e sentendo divamparmi il viso. Dovevo avere le guance color fuoco, in quel momento.
-Aah non devi sentirti imbarazzata, questo è il mio lavoro!- disse il dottore che se ne era accorto, ridacchiando.
-Sarà il suo lavoro, ma questo non mi imbarazza di meno.- risposi con la vocina simile ad uno squittio.
Scosse la testa divertito in tutta risposta, e poi cominciò a srotolarmi delle bende e a staccarmi un qualcosa dal ventre, ed iniziò il suo lavoro, facendomi trasalire non appena entrai in contatto con un liquido e con gli arnesi che teneva in mano.
Altro che “un po’ fastidioso e doloroso”.
-Abbiamo finito.- annunciò dopo un lasso di tempo che  a me parve interminabile, avvolgendomi in una nuova, candidissima –e fastidiosissima- benda.
-Passerò di nuovo verso le 19, nel frattempo riposa, hai bisogno di tranquillità.- disse, calandosi gli occhiali sul naso adunco e scrutandomi con gli occhi color miele.
-Lo farò. Quindi… arrivederci.- risposi sospirando.
Uscì dalla porta strascicando quella specie di ciabatte bianche ed enormi.
Le ciabatte da fioraio, le chiamava Hell.
Hell.
Diamine.
Ora dovevo assolutamente chiamarla.
Mi guardai in giro in cerca del mio cellulare, dove,  piacevolmente, notai essere appoggiato sopra una specie di comodino, qualche centimetro da me.
Lo afferrai e lo accesi: 27 chiamate perse, 14 messaggi e 9 messaggi in segreteria. Ops.
Composi il suo numero, che ormai sapevo a memoria, e premetti il verde; aspettando che una voce mettesse fine a quei fastidiosi “bip”.
-Eh?- rispose una voce addormentata al di là della linea.
-Cosa ci fai ancora a letto? Muovi il culo!- urlai ridendo.
Ci fu un breve silenzio, ma poi la potenza dei polmoni di quella ragazza si fecero sentire.
-Jane? DOVE CAZZO ERI ANDATA A FINIRE?-
-Ehm… lunga, lunghissima storia…- risposi facendo un espressione corrugata.
-E sti cazzi! Te ne sparisci per due giorni dalla faccia della terra, non rispondi, non dici nulla e pensi di cavartela con “lunga storia”? Stavo andando in paranoia! Cos’è successo?- disse lei come una macchinetta.
-Non sono sparita dalla faccia della terra. Sono semplicemente a Berkeley.- risposi.
-E che ci fai li?- enunciò stranita.
-Sono all’ Alta Bates Summit Medical Center.- dissi.
-E perché ti trovi ad un fottuto ospedale?  Dio, non ci sto capendo più nulla! Mi dici che è successo? Stai bene? Non farmi preoccupare!-
-Se vieni qui ti spiego tutto Hell. È difficile per telefono.- supplicai.
-E va bene. Salto sul primo treno e sono li. Ma almeno mi dici se stai bene?-
-Sto bene sto bene, tranquilla.- risposi cercando di calmarla.
-Okay. Arrivo il prima possibile. Ti voglio bene. Ma giuro che se sparisci ancora ti uccido.- ridacchiò.
-Afferrato! Ti voglio bene anch’io, Hell.- le risposi, prima di mettere fine alla chiamata.
Era come una sorella per me.
Mi era sempre stata vicina in qualsiasi momento, supportandomi ed aiutandomi. Una persona fantastica.
Mi venne da sorridere.
-Si può?- una voce mi distrasse dai miei pensieri ed una testa nera sbucò dalla porta.
-Certo.- risposi.
Billie fece la sua comparsa per poi sedersi sul mio letto, a canto a me, e si chinò per baciarmi la fronte.
Aveva un odore di caffè misto a fumo; mi piaceva.
-Allora, come va?- disse, appoggiandosi con la schiena al cuscino che prima avevo messo in piedi.
-Meglio…- risposi sussurrando e cercando di mettermi a sedere. Venni aiutata da lui che mi mise un braccio dietro la schiena spingendomi in su. Dopo di che mi appoggiai ancora a lui, come la sera precedente; raggomitolata peggio di un gatto.
Mi piaceva mettermi in quel modo, sentivo che nulla avrebbe potuto più scalfirmi.
Sbuffai, cercando di riprendere fiato.
Era curioso come ogni minima azione che facessi mi procurasse tutta quella fatica.
-E tu? Tu come stai?- domandai, socchiudendo gli occhi.
-Sto da dio!- rispose. –Non sono mica io quello steso in un letto, tutto bendato.- continuò ridacchiando.
-Beh, che centra! Hai l’aria stanchissima.- gli dissi.
-Io stanco? Nah!-
-Ma se questa notte non avrai nemmeno chiuso occhio!- esclamai ridendo.
-Non è vero, ho dormito come un angioletto.- rispose con la faccia convinta.
-Bugiardo.- dissi guardandolo.
-E va bene… hai vinto tu. Non ho dormito.- rispose.
-Ecco… non ti converrebbe andare a casa a riposarti un po’?- domandai.
-Non se ne parla.- rispose facendo un cenno con la testa.
-Andiamo… solo fino all’ora di pranzo…?- dissi, cercando di sembrare convincente.
Era stato tutto il tempo con me chiudendo occhio se non per qualche minuto; aveva il diritto di un po’ di riposo. E poi, a casa, c’era la sua famiglia.
-E va bene. Se proprio non mi vuoi!- rispose sorridendomi.
Stette li altri 10 minuti, e poi lo mandai via; anche perché, altrimenti, non si sarebbe più mosso.
Si alzò e si infilò il giubbotto, sistemandosi il cappuccio che era finito tutto dentro.
-Un attimo… hai per caso visto la mia… collana?- domandai.  Avevo notato che non era più appesa al mio collo.
Essa mi aveva accompagnato ogni giorno della mia vita, e non indossarla era come essere privata di una parte di me; la parte migliore di me.
Vidi che infilò una mano in tasca, ed estrasse un cordoncino rosso seguito da poi dal ciondolo che da piccola mi aveva tanto colpita.
-Eccola.- disse, avvicinandosi  a me ed agganciandomela. –La misi dentro una lettera quando ancora avevi qualche settimana, sperai che ti fosse data. Vedo che così è stato… e che l’hai tenuta.- concluse con lo sguardo fisso, incurvando leggermente la bocca verso l’alto.
-Oh si. Non l’ho mai tolta… sentivo che era qualcosa di… speciale. E avevo ragione.- mi interruppi un attimo per poi continuare – Ti voglio bene, papà.- annunciai in un sussurro.
Non so come mi uscì quella parola. So solamente che sentì il bisogno di dirla.
Era strano… e non so nemmeno se avessi fatto bene. Ma questo era ciò che mi aveva dettato l’istinto dal profondo di me. 
-Anch’io, piccola.- rispose, aprendosi in un sorriso.
Si chinò su di me baciandomi la guancia e io lo abbracciai forte.
Poi se ne andò, salutandomi con la mano.

*********

Mi ero fatto convincere da Jane ed ero tornato a casa.
Mike e Tre erano qui quando ero arrivato, e così abbiamo parlato assieme un po’; naturalmente c’era anche Adrienne.
Una volta che se ne sono andati abbiamo parlato soli io e lei ed abbiamo deciso sul da farsi… poi avremmo dovuto parlare con i ragazzi, anche.
Adesso ero appena uscito dalla doccia e finalmente mi ero tolto quei vestiti e messo qualcosa di pulito.
Mi sentivo rigenerato.
Tra poco mi sarei steso a letto per un po’ e poi sarei ritornato all’ospedale assieme ad Adie. 
Mi lanciai letteralmente sul letto, sprofondando con la testa sul cuscino morbido.
Quanto amavo quel coso ora.
Mi girai su un fianco e chiusi gli occhi, tirandomi la coperta in pile fino al collo. Però, non appena stavo per addormentarmi, il mio cellulare squillò.
-Pronto?- dissi senza nemmeno guardare chi fosse.
-A-arrivo subito.- balbettai non appena assimilai ciò che mi era stato detto.
Era l’ospedale.

_______Scusatemisesonoscomparsasonounapersonaorribileloso___________________
Salve a tutti, gente! 
Per prima cosa volevo scusarmi molto con tutti voi se sono scomparsa... ma all'inizio ho avuto un problem al pc, e non appena è ritornato a funzionare non sapevo che scrivere, poi la scuola mi ha preso tempo al pomeriggio e beh... ogni volta che scrivevo cancellavo tutto perché non mi piaceva... di nuovo scusa (sempre che a qualcuno interessi ancora xD).
Comunque, ora sono ritornata, e mi farebbe tanto piacere ricevere ancora le vostre recensioni, sapere cosa ne pensate. Le critiche sono ben accette  :)
Beh, in questo capitolo Jane chiama Billie "papà" e si lascia un po' andare... spero di non essere stata troppo sdolcinata o prematura, ma al prossimo capitolo capirete il perché di questa mia scelta!
E a proposito del prossimo, vi avviso già che succederà qualcosa e che... scoprirete! xD ma la bella notizia è che ce l'ho già pronto e -per il momento- non scompaio u.u 
Cooomunque, passiamo ai ringraziamenti!
Tante crazi a chi ha recensito il capitolo precedente: 
Stallion_Duck (che anche questa volta ha accettato di leggere il mio capitolo in anteprima per dirmi che ne pensava ♥)
- Prescelta di Poseidone 
- Killer Chicken 
- MorticiaDisappearing_Girl
- Billie Joe Armstrong
- greenday_americanidiot
- Moiki_Gerood
- whatsername of suburbia 
- Angel Blue

Chi l'ha tra le seguite:
Billie Joe Armstrong 
EricaPerry 
gigiola 
Giulia White 
giulialalala 
Gloria Roach 
Gordies Groupie 
greenday1749 
greendayy44 
itwasworthallthewhile 
KeatykatsMcCartney 
KeepCalm_And_RageAndLove 
kirarmstrong 
- Lally_Weasley 
MorticiaDisappearing_Girl 
paul126 
she_scream_in_silence 
Vantjess 
WelcomeToHell6661
whatsername of suburbia
_rgtd_

Chi tra le preferite:
-Angel Blue
Billie Joe Armstrong 
DisappearingGirlxx 
DreamSere
giulialalala
greendaymyidols 
greendayy44
greenday_americandidiot
Killer Chicken 
Kleiner Vacuum 
Moiki_Gerood 
-Prescel
ta di Poseidone 
Shes_a_rebel 
Stuck_in_GreenDay 
- _Nightrain


E tra le ricordate:
- Moiki_Gerood

Di nuovo grazie grazie grazie a tutti!
Ci si becca <3
Rage&Nutella,
Jaded. 
Pps. spero di non aver fatto troppi errori di ortografia!

 

  
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