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Autore: foschi    24/11/2013    3 recensioni
- Altezza! Altezza! - le urla del suo gran consigliere Seth gli arrivavano distorte. Altezza? Come poteva definirlo così? Come si poteva definire così colui che stava per tradire il suo Paese? Lui che aveva avuto l'onere di far prosperare quella terra. Onere che non era stato in grado di sostenere.
Le labbra si curvarono in un triste sorriso:
"Mi dispiace" sussurrò. Stava parlando con la sua terra. Quella terra che lo aveva partorito e che lo aveva insignito a suo Sovrano "Mi dispiace, ma non è questo il mio posto. Non più ormai."
La pioggia cadeva a catinelle. In lontananza, il rombo del tuono borbottò. I lampi azzurri squarciavano i ventri delle nere nubi. Quello che era stato il Sovrano di quella Terra sempre baciata dal Sole, meta ambita di scrittori, scomparve in quel fragore di luci ed ombre.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Atemu, Yuugi Mouto
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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El segundo soberano de Egipto y el soberano que dejò el Egipto

 

 

 

Saalve!! :D

Ebbene sì, dopo tanto tempo, sono tornata! xD

Come state? Spero bene! E spero siate pronti a sorbirvi quest'altra mia invenzione! xD

Gente, vi presento una storia sulla coppia AtemxYugi! Una delle mie preferite! *^*

Ed ora buona lettura! ^_^

 

 

 

 

 

 

Le nubi nere coprivano il cielo. I lampi azzurri squarciavano i loro ventri. In lontananza, il rombo del tuono borbottò. La pioggia cadeva a catinelle. Le urla delle persone si mischiavano ai borbottii dei tuoni. Il caos regnava sovrano in Egitto. In quella terra sempre baciata dal sole. La gente dava spintoni e gomitate pur di trovare un riparo.

Spingeva e dava gomitate anche a lui. Ma non se ne curava, lui. Procedeva a capo chino fra quella calca. Le gambe per miracolo lo sostenevano. Come aveva fatto a non cadere in quella calca, con quella figura esile e fragile, ancora non lo sapeva.

Alzò lo sguardo velato di tristezza verso quelle plumbee nubi. La pioggia picchiava forte sul suo volto abbronzato. Sembrava volergli bucare la pelle. E cosa avrebbe dato affinché ciò succedesse! Cosa avrebbe dato perché la terra si aprisse sotto i suoi piedi e lo inghiottisse...!

 

 

La porta della camera Reale si era aperta piano. Un lampo aveva illuminato d'azzurro la camera oscura. Lentamente il Sovrano d'Egitto si era voltato verso il nuovo arrivato. Il suo volto - apparentemente impassibile - tradiva una nota di paura ed agitazione. Si sforzava di mantenere un minimo di autocontrollo, ma l' angoscia lo tradiva.

- Seth... -

Gli occhi azzurri del grande Consigliere Reale si erano velati di tristezza. Come poteva dare quella dolorosa notizia al suo sovrano?

- C-come sta? - aveva sussurrato in preda alla paura

Silenzio. Seth cercava le forze per dargli quella straziante notizia.

- Come sta?! - In preda alla disperazione ed all'ira, il Faraone aveva afferrato la tunica bianca del Consigliere.

Chiaro e diretto. Forse era quello il modo per dare quella notizia.

- Sua altezza il Faraone Yugi è morto. -

Gli occhi ametista del giovane si erano spalancati. Le braccia abbronzate erano cadute inerti lungo il corpo.

- Morto? Yugi è morto?! -

Seth aveva annuito. Le lacrime cristalline solcavano le guance ora arrossate. In preda al dolore ed alla rabbia, si era gettato fuori da quella stanza. Voleva vedere il suo Yugi. Il suo compagno. Lo voleva vedere un'ultima volta.

 

Il corpo pallido di Yugi giaceva sul freddo marmo grigio, coperto da un lenzuolo bianco. La stanza in cui giaceva il secondo Faraone d'Egitto era immersa nella penombra. Solo alcune candele rischiaravano un po' quelle tenebre.

- Yugi... -

Amorevolmente gli aveva scostato quei biondi ciuffi ribelli che ricadevano lungo il volto bianco. Erano uguali. Uguali eppure diversi. La sua pelle era bianca. Era stata sempre stata bianca, cosa insolita per chi abitava in quella terra. Eppure ora - se possibile - era ancora più bianca.

Il corpo era freddo. Quel corpo che emanava luce, che incarnava il calore del sole, era ora bottino della morte.

Quegli occhi, quei bellissimi occhi magenta, così uguali eppure così diversi, non si sarebbero mai più riaperti. Non gli avrebbero mai più mostrato il suo amore.

Quelle labbra, quelle rosee e morbide labbra non si sarebbero mai più incurvate in un sorriso. In un caldo sorriso.

 

- Ti avevo chiesto di diventare il mio compagno. Ti avevo chiesto di governare con me. Te l'avevo chiesto non perché mi dovessi lasciare così! Speravo ci sarebbe stato un lieto fine per noi ed invece no! Dimmi perché, Yugi? Perché hai voluto cedere a quella malattia che ti stava divorando? Perché non hai resistito?O ma che dico!? Tu hai cercato di resistere, hai combattuto ma era troppo forte per te.

Mi dispiace, amore mio. Mi dispiace non poter più incontrare il tuo sguardo pieno d'amore. Mi dispiace che la nostra storia si sia persa con il tempo. Disegnerò quello che ho perso con i colori dell'addio. Mi sono inventato tutta una fiaba ma alla fine la morte ha prevalso su di noi. Tutto quello che abbiamo sognato è stato inghiottito dalle tenebre. Tutto il nostro amore si è perso!

Dimmi, Yugi, come posso andare avanti ora se non ci sei tu accanto a me? Ora che vivo chiuso qui in un carcere di dolore. Non mi interessa più niente. Io voglio solo che tu torni qui e mi liberi dalla prigionia con la tua luce! Io senza te non vivo più e tutto sembra così buio e privo di armonia! Tutto ha perso la sua energia! Per favore, amore, torna qui accanto a me! Aiutami ad evadere! Liberami e portami con te! La mia missione è vivere accanto a te, amore mio! -

Le lacrime bagnavano infrenabili il bianco lenzuolo. No, non sarebbe più tornato. Non l'avrebbe più rivisto...

 

 

 

 

L'aveva conosciuto in un villaggio nelle regioni più remote del suo Regno. Si era recato lì per controllare i confini. Gli avevano detto che le popolazioni di quella regione si stavano agitando.

La gente del villaggio aveva fatto largo al Sovrano, guardando curiosa alcuni reparti d'esercito che lo seguivano. Che ci faceva in quell'angolo sperduto il Faraone d'Egitto?

Si chinava al suo passaggio ed il Faraone sorrideva e salutava come era suo dovere. Tuttavia, la sua attenzione era stata attirata da un ragazzo che, troppo curioso, non si era inginocchiato al suo passaggio. I suoi occhi d'ametista si erano spalancati quando aveva incrociato i suoi. Avevano la stessa tonalità! Quel ragazzo era la sua copia in miniatura tranne che per la pelle - stranamente - bianca. Era stato in quel momento che aveva sentito un calore pervadergli le membra. Doveva assolutamente conoscere quel ragazzo...

La luna troneggiava in quel cielo limpido. I suoi raggi argentei cullavano il villaggio dormiente. La calma regnava sovrana. Un leggero venticello scuoteva le fronde degli alberi appena illuminati dalla luna.

In quella calma, un'ombra si spostava da un muro ad un altro

- Quale diamine sarà la sua casa, ora? -

Il cigolio di una porta in legno aveva attirato la sua attenzione. Forse qualcuno l'aveva sentito, lassù...!

 

La pelle bianca - illuminata dal pallore argenteo della luna - del giovane appena uscito era stupenda. Il suo cuore aveva preso a battere forte e nel silenzio della notte, temeva che lui lo potesse sentire.

A fatica aveva deglutito e silenzioso, si era avvicinato.

- Ciao... -

Il ragazzo aveva sussultato. Un gridolino stava per uscire dalle sue labbra ma prontamente fu arrestato con una mano sulle rosee labbra. Ci mancava solo che qualcuno si svegliasse...

- Shh. - guardindo, si era guardato attorno - Vieni con me -

Più incuriosito che spaventato, il giovane l'aveva seguito...

 

L'aveva trascinato poco lontano dal villaggio. Il Nilo scorreva tranquillo davanti a loro, creando giochi di luce.

Il più giovane si era seduto sull'erba soffice, seguito dal più grande.

- Scusami, non volevo spaventarti. -

Il sorriso che gli aveva rivolto il giovane gli aveva fatto perdere un battito. Le guance si erano colorate di rosso - Fa niente... ma mi spieghi perché siamo qui? -

- Ti ho visto l'altro giorno quando ho attraversato il villaggio, mi hai incuriosito e volevo conoscerti -

- Capito ma.. posso sapere chi sei? -

- Beh... - il mantello che lo copriva era scivolato a terra. Il più giovane aveva trattenuto il fiato. Sapeva che il Faraone era molto simile a lui, ma non aveva mai creduto che fosse vero!

Un rossore si era dipinto sulle gote del ragazzo, scattato in piedi. Stava parlando con il Faraone d'Egitto...? - A-altezza! - goffamente, si era inchinato. Questo non aveva fatto altro che provocare una risatina al Faraone

- Chiamami solo Atem e siediti - con una mano, gli aveva indicato il posto prima occupato.

- Comunque - aveva ripreso il sovrano dopo un momento di imabarazzante silenzio - Posso sapere come ti chiami? -

- Io sono Yugi Alte... ehmm Atem - la faccia si era fatta bordeux mentre Atem rideva dolcemente

- Hai un bel nome, Yugi -

 

 

 

 

Si incontravano ogni notte. Atem scappava dall'accampamento e Yugi usciva silenzioso di casa. Quel luogo era il loro ritrovo.

Si era instaurata un'amicizia solida fra loro, amicizia destinata a diventare qualcosa altro, qualcosa di più profondo.

- Yugi... ultimamente mi è capitato qualcosa di strano -

- Cosa? -

- E' da un po' di tempo, da quando abbiamo iniziato a frequentarci, che sono totalmente impazzito per te. I miei consiglieri credono che stia male ma in realtà aspetto il momento di vederti. Dimmi, Yugi, capita lo stesso anche a te? -

Lo sguardo serio del Faraone l'aveva fatto arrossire. Era da un po' di tempo che provava qualcosa per lui. Un calore pervadeva le sue membra quando lo pensava. Sua madre lo rimproverava perché era sempre con la testa fra le nuvole. In ogni momento si chiedeva se Atem stesse pensando a lui...

Inspirò profondamente. Sapeva che il Faraone attendeva una risposta:

- Sì, Atem. Capita anche a me -

In preda ad una gioia incontenibile, le mani ambrate di Atem si erano strette attorno al suo viso. I suoi occhi magenta si specchiavano in quelli uguali di Yugi.

Era bastato un attimo e le loro labbra di Atem si erano posate su quelle di Yugi. Come erano morbide...!

 

Le loro lingue danzavano furiose. Si desideravano, si bravano. Le mani di Atem avevano liberato il corpo esile di Yugi dai quei pochi indumenti che indossava e lo stesso avevano fatto le mani di Yugi.

In poco tempo, si erano ritrovati entrambi nudi sotto la luna che benediva i loro corpi con i suoi raggi. Si guardavano con amore e desiderio.

Le loro labbra si ritrovavano nuovamente unite. Le loro lingue nuovamente danzavano furiose. Con un rivolo di saliva che bagnava i loro menti, Atem percorreva il corpo del compagno con piccoli baci, seguiti a tratti con morsi che facevano gemere il giovane.

Il membro eretto di Yugi - che Atem strofinava con il suo altrettanto eretto - pulsava di dolore e piacere. La sua bocca emetteva leggeri gemiti. Gemiti che erano divenuti più acuti quando Atem aveva percorso con la sua lingua l'asta del pene di Yugi, solleticando la punta con la lingua.

- A-ah... -

La lingua strusciava contro la pelle calda del suo membro. La carezzava sensuale ed in poco tempo, Yugi era venuto nella sua bocca.

- Delizioso - si era asciugato un rivolo di seme che colava lungo il suo mento.

- S-sono contento di piacerti... -

Aveva sorriso malizioso e come un'aquila, si era gettato sulla sua preda. Le loro labbra erano impegnate in ultro contatto mentre il pene di Atem si faceva pian piano strada nel corpo di Yugi i cui gemiti venivano soffocati da quel bacio.

Le spinte che Atem dava si erano fatte sempre più veloci. Yugi poteva sentire il membro del compagno pulsare dentro di lui. Lo sentiva caldo e turgido, pronto a lasciare il suo seme dentro sè.

In poco tempo, Atem era venuto dentro lui mentre il seme di Yugi aveva sporcato i ventri piatti di entrambi.

- Ti amo, Yugi -

- Anche io, Atem -

 

Gli aveva chiesto di seguirlo. Voleva che fosse sempre al suo fianco. Questo non sarebbe piaciuto ai suoi consiglieri ma del loro giudizio non importava. Quello che importava era avere Yugi al suo fianco.

- Allora, cosa hai deciso, Yugi? -

- Ho deciso che... vengo con te, Atem -

Il Faraone aveva sorriso colmo d'amore. Yugi sarebbe stato il suo compagno per la vita ed il Faraone che avrebbe regnato accanto a lui...

 

Ma quei propositi non si erano tramutati in realtà. Yugi lo aveva abbandonato a causa di quella malattia di cui si era ammalato. Ed ora, solo con quel dolore, non era più in grado di guidare il Paese. Per questo, dopo averdato un ultim addio alla salma di Yugi, portata via dai sacerdoti, era uscito dal palazzo, incapace di assistere a quella cerimonia d'addio...

 

 

 

 

 

- Altezza! Altezza! - le urla del suo gran consigliere Seth gli arrivavano distorte. Altezza? Come poteva definirlo così? Come si poteva definire così colui che stava per tradire il suo Paese? Lui che aveva avuto l'onere di far prosperare quella terra. Onere che non era stato in grado di sostenere.

Le labbra si curvarono in un triste sorriso:

"Mi dispiace" sussurrò. Stava parlando con la sua terra. Quella terra che lo aveva partorito e che lo aveva insignito a suo Sovrano "Mi dispiace, ma non è questo il mio posto. Non più ormai."

La pioggia cadeva a catinelle. In lontananza, il rombo del tuono borbottò. I lampi azzurri squarciavano i ventri delle nere nubi. Quello che era stato il Sovrano di quella Terra sempre baciata dal Sole, meta ambita di scrittori, scomparve in quel fragore di luci ed ombre.

 

 

 

 

 

 

 

 

Qualche secolo dopo...

 

 

- Dai Yugi, andiamo?! -

- Sì, Jono, arrivo -

Il ragazzo stava per riporre nello scaffale il libro che qualche giorno addietro aveva preso dalla biblioteca quando fu fermato da una voce sconosciuta.

- Ah, hai letto anche tu quel libro? -

Perplesso, Yugi sbattè le palpebre. Il ragazzo che si stagliava davanti a lui gli somigliava molto, solo era un po' più alto e la pelle era color ambra

- Sì... anche tu? -

Il ragazzo annuì - Sì, è molto bello -

- E' vero... -

- Comunque, io mi chiamo Atem, piacere -

- Ah come il Faraone del libro! Io sono Yugi, piacere! - afferrò la mano che Atem gli aveva porso

- Ah! Come il compagno del Faraone! Comunque, hai bel nome, Yugi -

Il ragazzo arrossì ed Atem sorrise dolcemente.

 

 

 

- Credi nelle coincidenze, Atem? -

I due erano diventati inseparabili. Questo non aveva fatto altro che provocare la gelosia dei suoi amici che lo accusavano di essersi dimenticato di loro.

- Può darsi. E tu? -

- Mmm... sì -

- Io no invece -

Yugi lo guardò incuriosito. Un piccolo dubbio si stava formando nella sua mente.

Atem lo guardò serio e Yugi arrossì. Perché si sentiva come se stesse vivendo quello che era successo nel libro...?

- Ricordi come era finito il libro? -

- S-sì. I-il Faraone abbandonò l'Egitto perché non poteva più regnare senza il suo compagno. Lo voleva accanto a sè -

- Ed io credo che finalmente l'abbia ritrovato, sebbene ci sia voluto un po' di tempo -

Gli occhi ametista di Yugi si sgranarono. Atem voleva dire che loro...

- Stai dicendo che siamo una sorta di reincarnazione del Faraone e del suo compagno? -

- Può essere... -

Senza sapere come, le loro labbra si trovarono le une sulle altre. Le loro lingue danzavano frenetiche.

Sì, sembrava proprio che finalmente il Faraone avesse ritrovato il suo compagno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Angolo Autrice

 

 

Ta ta ta! :D

Ebbene, ecco questa... cosa .-. Sinceramente, non mi dice niente. Spero che a voi piaccia!^^"

Dunque, devo darvi qualche spiegazione. La storia è in gran parte raccontata in flashback. Un flashback che racconta le vicende di Atem e Yugi nell'antico Egitto, partendo dalla morte di Yugi "ricostruendo" come si siano conosciuti.

Dopo questa ricostruzione, sono ritornata ad Atem che abbandona il Trono d'Egitto. E comunque, alla fine muore anche lui v.v Sì, molto allegra io! xD

Tutto chiaro fino a qui? Bene, perché nella seconda parte, ambientata in epoca moderna, le reincarnazioni del Faraone e di Yugi si incontrano per puro caso grazie proprio a questa storia e da qui la "nascita" del loro amore.

Tutto chiaro? Spero di sì! xD

Ah! La traduzione del titolo è: "Il secondo sovrano d'Egitto ed il sovrano che abbandonò l'Egitto". Il secondo sovrano fa riferimento a Yugi che accetta di diventare il compagno di Atem ed il sovrano che abbandonò l'Egitto fa riferimento ad Atem che abbandona il Trono perché non può più governare senza il suo compagno.

Dunque, credo di aver detto tutto... mi lasciate un commentino anche piccolo piccolo??^^"

Bacioni,

Olivier_Rei =D

 

 

   
 
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