Ti accorgi veramente di quanto
qualcuno sia importante
quando ormai questo non lo hai più...
e le lacrime che cadono ora serviranno per asciugare
il mare di pianto che aspetta la tua solitudine
Frank
pov…
Osservo
il tuo corpo, rigido, e adagiato con cura nella bara…
Perché
è finita così?
Dove
è adesso il futuro che mi avevi promesso?
Si è
spento come una candela, appena il soffio della vita le
passa attraverso.
Perché
a te doveva venire il cancro?
Perché
non a me?
Infondo
fumiamo entrambi, ma io sono così maledettamente sano…
Perché
mi hai lasciato?
Il mondo
mi crolla addosso, mi sento impotente e fragile senza
di te.
Senza la
tua risata, senza il tuo sorriso.
Senza le
tue labbra, senza il tuo corpo…
Che
senso ha continuare a vivere?
“cosa?...”
Il tuo viso è grave,
mentre mi metti al corrente della tua
condizione…
“mi dispiace Frankie… me lo hanno detto un paio di settimane fa,
ma non sapevo come dirtelo…”
Crollo, in ginocchio, sotto il peso di questa verità che mi fa male, un male
inconcepibile.
“No…
non… non è possibile…” balbetto mentre
ti chini su di me “non può essere vero… non deve essere
vero…”
Mi costringi a guardarti, mentre frigno come un moccioso, e mi baci teneramente
le labbra.
“q-quanto…
quanto hai ancora da…” non riesco nemmeno a
chiedertelo, tanto mi sento distrutto.
Come posso vivere senza di te.
“quattro mesi,
al massimo sei, se faccio un po’ di chemio
forse riesco ad arrivare a un annetto…”
“oh mio
dio…” appoggio la fronte per terra mentre
i fremiti mi impediscono addirittura di respirare…
“ti prego Frankie non fare così….” Ma
adesso le lacrime sgorgano capienti dai tuoi occhi, mentre il mio pianto si
rafforza sempre più.
“non devi
morire…” sussurri con la voce rotta mentre
sento il tuo corpo appoggiarsi appena al mio.
“non voglio
morire Frank, io voglio invecchiare con te, fuori dalla nostra stupida casetta a Belleville…”
Mi tiro su,
stringendoti forte a me, mentre entrambi piangiamo, stretti in questo abbraccio.
Al massimo sei mesi, un anno con la chemio…
“non è giusto Gerard…” ti dico mentre
ci stendiamo sul letto di questo stupido albergo.
Tu ti stringi subito
a me “bhè… non si può dire
che non me la sia cercata però… fumo troppo Frank,
punizione divina…”
Ti bacio sui capelli, cercando di smettere di piangere, mentre tu ti afferri a
me.
E mi sento inutile, perché non ti posso salvare.
Non posso fare un cazzo.
“Io non la farò… la chemio intendo…”
Me lo aspettavo,
sapevo che non avresti mai accettato…
Rimaniamo così per
ore, tanto che il sole si alza e si riabbassa, poi ti metti a sedere e mi guardi deciso.
“vattene… Frank, vattene via…”
Rimango basito mentre tu indichi la porta.
“ma che dici… Gee…”
“non devi
soffrire, quando morirò… devi andartene adesso
finche sei in tempo…”
Io mi metto mia volta a sedere baciandolo con passione “Io non me
ne vado da nessuna parte, amore mio, non me ne vado…”
Gerard mi abbraccia, forte, tanto da farmi male “No, Frank devi scappare via da me… non voglio che tu
soffra… vai via…”
Me lo dici ma mi stringi e capisco, che, in realtà, hai una fottuta paura di rimanere solo, adesso “no… Gee no…”
“Frank…”
“ma non capisci? Se io ti lasciassi
adesso morirei… io ti prometto che ti farò passare i quattro mesi più
belli della tua vita Gee… non ti lascerò mai…
nemmeno un secondo da solo”
…e così ho fatto, facendomi del male da solo…
“Miami?”
mi guardi con una faccia sorpresa mentre io ti
sorrido.
“si, Gee, andiamo per un po’ in Florida,
l’aria di mare ti farà bene…”
Mi dai un bacio
sulle labbra “dovresti smetterla di spendere tutti questi soldi per me, Frank…”
“se non lo faccio per te, per chi lo faccio? Per
Ray? O magari per Bob? Con
tutto quello che si mangiano quei due finirei subito
in rosso!!”
Riesco a strapparti una risata divertita.
È questo il mio
obbiettivo, Gerard, non farti pensare alla morte, ne alla paura, ne alla sofferenza.
Avrò tempo dopo per affligermi…
Ho tempo
adesso per distruggermi.
Ho fatto
di te il mio mondo per otto lunghi mesi, e adesso non so che fare.
Gli MCR ero morti con te.
Erano già
morti quando, un mese fa, abbiamo iniziato a entrare e
uscire dal ospedale.
Per poi
non uscirne più.
Le ultime
due settimane le hai passate li, in un letto, e poi ti sei spento.
Ti sei
spento una mattina di febbraio, mentre io ero li a
tenerti la mano.
Non sei
arrivato a vedere i tuoi trenta anni…
Parlo come
se fossero passati secoli, ma sono solo tre giorni che non ci sei più…
“cazzo, io non voglio rimanere in ospedale” mi dici
con disappunto mentre l’infermiera ti mette il
catetere.
“Gee… stai calmo ti prego” ti sussurrò nel orecchio, baciandoti poi la tempia.
Tu mi stringi la mano, forte “non te ne vai, vero?”
“Non mi muovo,
Gerard…”
“non posso
resistere senza di te…”
Ti bacio per
rassicurarti, mentre tu ti stendi piano sul letto.
Ho vissuto
per due settimane sempre al tuo capezzale, senza mai lasciarti.
Vivevo in
tua funzione.
Tu mi hai
regalato sempre sorrisi, baci e tanta voglia di vivere.
Avevi una
forza che a me non è dato avere…
“pensa a tutti quelli che credono che noi stiamo assieme solo per il
sesso” mi dici, mentre con aria stanca mi guardi.
Gli occhi incavati
non hanno mai perso il loro splendore.
Le labbra secche non
hanno mai perso il sorriso.
La pelle bianca e
fredda non ha mai perso il suo profumo di buono.
“perché?” domando stupito dalla tua affermazione.
“perché ormai sono due settimane che non lo facciamo, e tu
sei ancora qui…”
“che cosa cretina che hai detto” ti dico io serio “Il sesso è
l’ultima delle mie esigenze adesso, sinceramente. Senza di te non avrebbe
senso”
“e ci credo,
dove lo prendi uno dotato come me?” mi chiedi
con un sorrisetto stanco, ma pur sempre furbo sulle
labbra.
“difficile da
trovare, ma se mi impegno…” ti sfotto
apertamente, mentre tu mi fai la linguaccia.
Poi inizi a tossire sempre più forte, così ti porto un
fazzoletto alla bocca.
Detesto vedere i
tuoi attacchi, mentre il tuo corpo reso debole da tutto quello che ti somministrano
viene scosso da fremiti incontrollabili.
Quando smetti il fazzoletto è macchiato di sangue.
Il giorno
dopo te ne sei andato.
Non dimenticherò
mai quegli attimi…
Ti guardo mentre tu sei li, davanti a me, a occhi socchiusi.
I tubi che ti escono
dal collo sono il solo modo che hai per respirare, i polmoni sono andati.
Piango, mentre ti
tengo la mano.
“Frank…” mi chiami con voce
flebile “siamo alla fine…”
“No… Gee ti prego resisti…” non ce la faccio. Fa troppo
male.
“ho vissuto
più del previsto, e bene grazie a te Frank, ma
sapevamo tutti e due che saremo arrivati a questo
punto e adesso tu mi devi promettere una cosa….”
“tutto quello
che vuoi”
“devi promettere di non piangere più… e che andrai avanti, ti
troverai un altro ragazzo o una ragazza e-“
“-no Gerard io non posso farlo-“
“-tu devi
farlo, devi andare avanti… hai tanto amore
dentro, Frankie… devi regalarlo a qualcuno…
e quel qualcuno sarà dannatamente fortunato…”
“No…”
“e devi stare vicino a Mikey…” mi
guardi “me lo prometti?”
“si, starò vicino a Mikey ma non riuscirò mai
ad amare di nuovo…”
“si, ci riuscirai,
sei forte…”
“non è vero Gee…”
“si che lo è… ma non lo sai….” Sorridi “adesso me lo dai un bacio?”
Mi chino su di te, baciandoti
le labbra per momenti infiniti.
Quando mi stacco i tuoi occhi sono chiusi e la macchina del cuore segna zero
battiti…
Te ne sei andato, ma
sul tuo viso c’è un ampio sorriso…
Addio Gerard.
“Frank andiamo?” Ray mi poggia
una mano sulla spalla mentre il becchino sta per chiudere
la bara.
Lo fermo.
Ti accarezzo
per l’ultima volta il viso, togliendoti la fedina che porti al indice e mettendo la mia nella bara.
La tua la
porterò sempre con me.
Chiudono la
bara e io mi avvicino a Ray, andiamo insieme al funerale.
Però non
piangerò, te l’ho promesso Gee…
Note di fine
capitolo:
Ciao a tutte!!
A quanto pare il lato emo
della forza di è impossessato di me e ecco a voi questa
ff che fa piangere in tutti i sensi!!
Lasciate un
commeto!
A presto!!