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Autore: DezoPenguin    25/11/2013    1 recensioni
Quando i piani per il compleanno di Natsuki non vanno per il verso giusto, Shizuru riceve un aiuto inaspettato. Tenera fanfiction ShizNat scritta come regalo di compleanno per mia moglie.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Natsuki Kuga, Shizuru Fujino
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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NDT: questa è una traduzione. Potete leggere l'originale qui. Lasciate una recensione, se vi va, così potrò tradurla e mandarla all'autore.

NDA: perché una fanfiction sul compleanno di Natsuki in maggio, vi chiederete? "Ma Natsuki non è nata il 27 di maggio!" protesterete. E, naturalmente, avreste ragione…ma mia moglie è nata il 27 maggio, e ha richiesto una fanfiction ShizNat per il suo compleanno. Quindi, naturalmente, ne ha avuta una, con Duran e Kiyohime e un sacco di riferimenti al suo episodio di My-HiME preferito! Buon compleanno, tesoro, e goditi la tenerezza.

 

L’ingrediente segreto

ovvero

“Perché nessuno lo scrive nella ricetta?"

By Dezopenguin

(Protagonisti i cuccioli della famiglia Kuga/Fujino!)

 ***

Shizuru Fujino aveva voglia di urlare.

Non lo fece, naturalmente. Shizuru Fujino non strillava come una strega. Non ululava come un gatto randagio a cui avevano pestato la coda. Non scatenava la propria rabbia su persone innocenti a causa di problemi che, per quanto fossero inconvenienti per lei, in realtà non erano stati causati da nessuno.

Non sarebbe stato dignitoso. Non sarebbe stato signorile. Non sarebbe stato confacente all’ex presidente del consiglio studentesco dell’Accademia Fuuka, ora la studentessa universitaria migliore del suo corso.

Abbassò lo sguardo sui resti della matita che aveva rotto in tre pezzi quando le era arrivata la notizia.

Ara, ma questo non conta, stiamo parlando al telefono e lui non può vedermi.

"È sicuro che non ci sia nulla che può fare?"

"Mi dispiace, signorina Fujino, ma il nuovo forno non verrà installato fino a giovedì. Prepareremo la sua torta immediatamente—"

"Mi dispiace ma non va bene; come sa è una torta di compleanno ed il compleanno è domani."

"Mi dispiace davvero," ripetè il proprietario della pasticceria. "Naturalmente le restituiremo subito l’acconto."

"Sì, vi ringrazio," rispose Shizuru, modello di cliente ragionevole. "Capisco quanto questo incidente possa pesare anche sulla vostra attività.”

"Apprezziamo la sua cortesia signorina Fujino, e possiamo solo offrirle di nuovo le nostre più sentite scuse."

"Sì, grazie. Buon pomeriggio."

Riattaccò il telefono.

"Ghaaaaa!" urlò, scagliando i pezzi di matita contro il muro. Il grido disturbò Kiyohime, che stava sonnecchiando ai suoi piedi; l’idra si svegliò di scatto e sbattè la sua terza testa contro il fondo di uno dei cassetti della scrivania. La sesta testa si alzò e rivolse a Shizuru un sibilo incuriosito.

"È la pasticceria, Kiyo-chan. Il loro forno è rotto e non potranno preparare la torta di Natsuki in tempo per festa di compleanno!”

La prima testa emise flebili miagolii di commiserazione, mentre la quarta avvolse il collo attorno ad una caviglia di Shizuru, abbracciandola.

"Adesso che faccio? È il diciannovesimo compleanno di Natsuki! Ci saranno tutti i nostri amici!"

La seconda testa di Kiyohime fece un sibilo interrogativo.

"Sì, è vero, potrei fare una—oh, ma chi voglio prendere in giro?" gemette. "Posso cucinare dell’eccellente cibo giapponese, ma quando si tratta di dolci sono un disastro."

Ricordò i propri risibili tentativi di preparare una torta durante le lezioni di economia domestica che aveva seguito al terzo anno di liceo. E poi c’era stato quall’assurdo esame di recupero organizzato da Midori, che era quasi riuscita a superare permettendo ad Haruka di fare tutto il lavoro, solo che Haruka come cuoca era messa peggio di lei – già prima che la sua sachertorte finisse per terra.

Anche se non era stata penosa come quella preparata da Natsuki; le ci era voluta tutta la sua forza di volontà per evitare di ridere del tentativo di Natsuki, Nao e Mikoto di creare qualcosa di commestibile. Ma perfino il lavoro di Mai era stato sabotato quando Shiho era finita a faccia in giù nella torta, quindi quella giornata era stata maledetta anche per i cuochi più esperti.

“Aspetta un attimo, ma certo! Mai!" Guardò Kiyohime. "Mai è bravissima con i dolci! Ed è una buona amica di Natsuki, quindi sono sicura che sarà felice di aiutarmi, quando saprà cos’è successo!”

Un paio delle teste di Kiyohime annuirono (anche se, in tutta onestà, probabilmente la terza era solo stordita dalla botta). Shizuru prese il telefono.

"Pronto," rispose una voce seccata dopo il primo squillo.

"Mikoto? Sono Shizuru Fujino—"

“Ciao, Kaichou-san!"

Shizuru non si prese il disturbo di correggere Mikoto per l’uso che aveva fatto del suo vecchio titolo.

"Posso parlare con Mai, per favore?"

Ci fu un lungo momento di silenzio.

"Mikoto?" chiese Shizuru, un po’ preoccupata.

"Mai… non è… qui..." la risposta arrivò con un borbottio.

“Come, scusa?"

"Mai non è qui! Lei e ani-ue sono andati via per tutto il weekend e non torneranno fino a domani! Non è giusto! Anch’io volevo giocare con Mai!"

"Non sono certa che tu e Reito intendiate la stessa cosa quando dite ‘giocare con Mai’…”

Non se stanno via per tutto il weekend…

"Sono cattivi," brontolò Mikoto. "Ho dovuto ordinare la cena e il ramen del ristorante non è per niente buono come quello di Mai."

"Hai ragione," riflettè Shizuru. "Il cibo fatto con amore è il migliore."

Ricordò il giorno in cui avevano comprato la griglia da mettere in giardino e Natsuki aveva insistito per cuocere lei le bistecche.

"Cucini sempre per me, Shizuru, quindi ora è il mio turno."

Durante i mesi che erano trascorsi da quel primo tentativo Natsuki aveva finalmente imparato a cucinare con il barbecue, quindi ora la sua carne alla griglia era succulenta e deliziosa, ma Shizuru non aveva mai assaggiato nulla di così buono come quella prima bistecca, bruciacchiata fuori e mezza cruda dentro, eppure squisita comunque perché Natsuki si era impegnata per lei.

Le ci vollero alcuni minuti per liberarsi di Mikoto senza offenderla e quando ci riuscì, si accorse che Kiyohime se n’era andata.

~X X X~

"Maledizione, Kuga, la tua ragazza sarà anche una psicotica, ma sa come come organizzare feste fantastiche!" urlò Nao, dando una pacca entusiasta sulla schiena di Natsuki. Il movimento fece turbinare il punch nel bicchiere di Nao, facendolo quasi traboccare; gli occhi della ragazza sembravano troppo brillanti, le guance troppo arrossate, spingendo Natsuki a chiedersi chi avesse messo di nascosto l'alcol nella boccia del punch. Probabilmente Nao stessa, o Midori, decise.

Nao aveva ragione senz'altro, però; il party era decisamente decollato. La musica usciva dal nuovo centro di intrattenimento (un regalo di Shizuru, che la ragazza aveva insistito per installare quella mattina stessa, in modo che Natsuki potesse "provarlo subito"), e c'era abbastanza cibo da sfamare un piccolo esercito. Il che era un bene, perché c'era un piccolo esercito di ospiti che riempiva la casa: tutte le HiME (a parte Fumi e Yukariko), Haruka, Takumi, Reito, Tate, Kazuya, Chie, Aoi, e un'altra dozzina di compagni di classe di Natsuki o di Shizuru o amici di amici.

Quand'è, esattamente, che la mia vita è diventata così complicata? Poi capì, Oh, già, quando ho smesso di preoccuparmi di vendette, di dare la caccia ai mostri e di cospirazioni internazionali.

Il che era stato più facile sotto molti aspetti, anche se raramente le aveva permesso di fare una buona notte di sonno. Ormai non aveva quasi più gli incubi.

Sì, tutto sommato ne è valsa la pena.

Si udì un rumoroso stridìo, e Yatagarusu si allontanò volando dal tavolo dei rinfreschi, con un involtino primavera stretto nell'unico artiglio.

A quanto pareva qualcun altro aveva messo gli occhi su quel bocconcino, perché Kagutsuchi si lanciò all'inseguimento del corvo e i due svolazzarono per la stanza fra grida di "Ehi!" "Attenzione!" e (da parte di Nao), "Dannati ratti volanti!"

Natsuki scosse la testa, ridendo. Da quando quella era diventata la sua vita normale?

Raggiunse il tavolo con il cibo e vi trovò un'enorme torta di compleanno, a due strati e coperta di glassa bianca, decorata con fiori colorati.

"Buon compleanno, Natsuki," c'era scritto sopra, con una glassa blu dello stesso colore della sua Ducati. Ma furono i fiori ad attirare la sua attenzione.

Natsuki non sapeva che fiori fossero; sinceramente se non si trattava di rose o di denti di leone era persa. Ma ricordava la forma di questi. Alle medie, aveva preso in mano la corolla di uno quei fiori. Era stata sul punto di schiacciarlo—non ricordava nemmeno perché, un qualche momentaneo accesso di rabbia per qualcosa che quel giorno l'aveva fatta infuriare—quando qualcuno l'aveva chiamata.

Shizuru.

Era strano che la migliore studentessa dell'accademia, la bellezza elegante ammirata dai suoi compagni di classe, avesse parlato per salvare la vita di quell'unico fiore.

O forse aveva visto qualcosa in Natsuki, nella sua postura, nell'espressione, che l'aveva spinta a cercare di aiutarla, come avrebbe fatto una buona sempai. O forse aveva semplicemente pensato che Natsuki fosse bella ed aveva immaginato che quella fosse una buona occasione per cominciare una conversazione. Natsuki non glielo aveva mai chiesto.

Però si era fatta strada nella vita di Natsuki. A volte con gentilezza e comprensione, a volte prendendola in giro e spronandola, ma si era impegnata e ormai quando Natsuki aveva incontrato Mai e Mikoto e Midori (cos'era questa storia della lettera 'M'?) tutte le battute a proposito di 'lupi solitari' che la gente faceva nei suoi confronti ormai non erano più vere. "Bè, questa è la mia risposta," disse, mentre le sue labbra si incurvavano in un dolce sorriso.

Duran era seduto davanti al tavolo; sfregò il muso contro la gamba destra di Natsuki e lei gli accarezzò la testa.

"Hai protetto la torta fino al mio arrivo, eh, piccolo?"

Lui abbaiò tutto contento, battendo la coda sul tappeto.

"Grazie. Posso prenderne una fetta o devo anche spegnere le candeline?"

Sperava proprio di no. Rispetto ai suoi giorni da regina delle nevi, ora Natsuki si sentiva molto più a suo agio durante i raduni sociali, ma odiava essere al centro dell'attenzione.

In risposta alla sua domanda, diverse teste di Kiyohime sbucarono da sotto il tavolo. Una stringeva un coltello, con cui tagliò abilmente una fetta di torta. Una seconda testa usò una spatola di metallo per sollevare la fetta e trasferire il dolce in un piatto sostenuto da un'altra testa, mentre una quarta le porse una forchetta di plastica. L'interno della torta era un impasto a base di cioccolato fondente e Natsuki ne prese una forchettata.

"Mmmh, è buonissima! Mi chiedo dove Shizuru l'abbia comprata?"

"A dire il vero è fatta in casa."

Natsuki sussultò. Quella voce seducente che parlava con l'accento di Kyoto era risuonata a cinque centimetri di distanza dal suo orecchio destro, abbastanza vicino da farle il solletico con il suo respiro.

"Aah! Shizuru, non farlo!"

La sua ragazza ridacchiò.

"Ma Natsuki, è così difficile resisterti!"

Natsuki prese un'altra forchettata di dolce. Fortunatamente non aveva fatto cadere il piatto.

"Prova lo stesso. Ti temprerà il carattere."

Si mise in bocca un altro pezzo di torta.

"Ma pensavo che a Natsuki piacesse la mia debolezza di carattere. Perché proprio l'altra notte tu—"

Natsuki quasi soffocò per il boccone che le era andato di traverso. Duran le diede dei colpi sulla schiena con la zampa e lei riuscì ad inghiottire.

"Shi-Shizuru, non dire queste cose in pubblico!"

"Ara, ma non credo che siano molti gli ospiti che si fanno illusioni sulla nostra relazione."

"Okay, va bene, ma non devi cominciare a diffondere i dettagli imbarazzanti!"

Shizuru fece un sorriso malvagio.

"Ma non li trovo affatto imbarazzanti. Sono più che felice di dire al mondo che Natsuki mi ama tanto da volere che io—"

Arrossendo fino alle orecchie, Natsuki mise una mano sulla bocca di Shizuru.

"Argh! Potrai avere il perverso favore sessuale che vorrai se chiudi la bocca!"

"Non è un granchè come tentativo di corruzione, Natsuki. Mi concedi i perversi favori sessuali che voglio più o meno ogni notte."

Natsuki le sorrise.

"Accidenti, ed io che pensavo di ottenere due cose invece che una."

"Natsuki, è davvero astuto e manipolatorio da parte tua!"

"Ehi, ho imparato dalla migliore."

Diede una scherzosa pacca sul sedere di Shizuru.

"Ma che volevi dire quando hai detto che è fatta in casa? Sei una cuoca bravissima, ma i dolci ti odiano. Ricordi l'incidente dei muffin al mirtillo?"

"Pensavo fossimo d'accordo di non parlarne mai più."

"È il mio compleanno. Ho dei privilegi speciali. Quindi sputa."

"Beh, ho detto che è fatta in casa. Non che l’ho fatta io."

Kiyohime chinò le teste sotto il tavolo. Quando risbucarono fuori, stavano indossando dei piccoli cappelli da chef.

"Tu hai fatto la torta?"

Duran abbaiò.

"E tu l'hai aiutata?"

Lui agitò la coda, con un gran sorriso sul muso.

"Wow. È fantastico. Non sapevo che foste capaci di fare dolci."

"Avevo ordinato una torta, ma la pasticceria non ha potuto farla," spiegò Shizuru.

"Va bene comunque. E poi, il cibo fatto con amore è sempre più buono. Come quando riesco a bere tè solo quando sei tu a farlo, no?

Shizuru sorrise.

"È quello che ho detto a Mikoto. Penso che Kiyohime mi abbia sentita e che questo l'abbia ispirata."

"Che idra intelligente."

Furono interrotte da uno strillo spaventato seguito immediatamente da un grido acuto che veniva dall'altra parte della stanza.

Tutti si voltarono a guardare Shiho che, con gli occhi spalancati e la bocca aperta, stava in piedi davanti alla porta del bagno.

"Akane! Kazuya! Che cosa state facendo?"

"Attè chesscembra?" ribattè Akane, con la voce un po' impastata.

"È disgustoso!"

"Sei sciolo arrabbiata perché non c'hai pensciato tu."

"Midori, cos'hai messo nel punch?" l'accusò Mai.

"Midori? Pensavo fosse stata Nao quella che—" rispose qualcun altro.

"Tutt'e due?" disse Natsuki, sbalordita.

"Suppongo che questo spieghi l'improvvisa…mancanza di inibizione di Akane?" riflettè Shizuru.

"Io non tocco il punch," decise Natsuki.

"Natsuki preferisce essere inibita?"

"Natsuki preferisce poterselo ricordare la mattina dopo."

Shizuru appoggiò la testa sulla spalla di Natsuki.

"Sei così romantica."

"Ha-ha." Prese un altro boccone di torta e assaporò il ricco gusto del cioccolato.

"Sul serio, avrebbero dovuto fare questa per il tuo compleanno. Intendo, perché altro chiamano il ciccolato 'il cibo del diavolo'?"

"Ikezu. Allora secondo Natsuki quale sarebbe un dolce di compleanno appropriato?"

"Questo."

Passò un braccio attorno alla vita di Shizuru e la costrinse a girarsi in modo da guardarla in faccia, poi la baciò intensamente e con passione, un bacio violento, quasi doloroso, che reclamava Shizuru come unica proprietà di Natsuki. Quando Natsuki si ritrasse, vide che gli occhi scarlatti di Shizuru erano un bel po' vitrei e storditi.  

"Ti amo, Shizuru."

"Anch'io ti amo." Shizuru battè le palpebre, schiarendosi la vista.

"Ara, ma di chi è il compleanno? A quanto pare sono io quella che si prende tutti i regali."

"Idiota."

Un'adorabile idiota, però, decise Natsuki, e la baciò di nuovo.

~X X X~

Note dell'autore: Glossario di termini giapponesi a beneficio dei lettori…e, bè, di tutti gli altri.  

Kaichou: "Presidente," in questo caso riferito alla precedente carica di  Shizuru di seitokaichou, presidente del consiglio studentesco.

Ikezu: nel dialetto di Kyoto, "cattiva."

Ani-ue: termine giapponese arcaico per "fratello maggiore," la forma generalmente usata da Mikoto per Reito.

  
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