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Autore: shinigami di fiori    25/11/2013    2 recensioni
Volevo scoprire di più su di loro, volevo farlo per proteggere la mia famiglia, il mio gruppo, il mio branco. Le ceneri degli umani ora sfiorano il mio muso intriso di terrore e il mio pelo bianco mentre tutto viene inghiottito nelle fiamme. Loro sono gli umani, la feccia che distrusse la mia vita e disintegrato quella dei miei familiari e amici. Il mio aspetto può assomigliare al loro ma non sapranno mai che a partecipare all'esame sarà Shelia, io, un lupo. Salve questa è la mia prima FF su HXH, se vi ho incuriosito date un'occhiata (dalla trama si può capire il mio amore per i lupi) buona lettura
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gon Freecss, Hisoka, Killua Zaoldyeck, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non sopravviverà mai…è troppo debole.
-Come puoi dirlo? È ancora troppo piccola-
-Non ci servono nullità nella nostra famigla…Sbarazzatene subito-! Urlò.
-Ma…- La voce triste di una donna affranta circondò l’atmosfera.
Uscì dalla porta del retro, tenendo la bimba per mano.
Se la chiuse alle spalle e si abbassò all’altezza della bimba, stringendo la piccola tra le braccia.
Una lacrima cadde sulla sua guancia, facendole strizzare gli occhi della bambina dai candidi capelli bianchi per il fastidioso contatto umido.
La donna si asciugò il volto con una mano, sorridendo.
-Papà è solo nervoso perché stiamo attraversando un brutto periodo - Disse, stringendosela al petto e cominciando a singhiozzare.
È vero…Ero piccola e debole…
-Non piangere…Ho sempre saputo di essere un peso per lui…è per questo che non l’ho mai guardato negli occhi- Disse la piccola, scansandosi dalla donna.
-Cosa stai dicendo-? Disse la donna, posando le sue mani sulle sue piccole spalle delicate.
-Io non ricordo gli occhi di quella persona- Disse la piccola, portandosi una manina alla bocca.
-Quell’uomo…- Quella donna la guardò stranamente disperata.
-Quell’uomo è tuo padre…- Sussurrò.
-No, non è vero è una bugia- Urlò la piccola allontanandosi dalla figura femminile davanti a lei.
-Il mio papà non avrebbe mai abbandonato la mamma…- Disse la piccolina.
-tu…- La donna la prese da un braccio.
-Lasciami…Perché dovrei vivere con delle persone che non mi vogliono bene-? Domandò la piccola, graffiando la mano della donna.
-Tua madre era troppo debole….Dopo averti dato al mondo sarebbe morta comunque- Le urlò la donna.
-Vattena via….Io le persone che ritengono la vita altrui inutile….Non le posso proprio sopportare- Disse la piccola guardando la donna dritta negli occhi.
-Tsk, non essere sciocca…Sei nata in una famiglia in cui la forza è tutto…Dev-
-Odio anche le persone  che cercano di trasformare gli altri a proprio vantaggio- Urlò la bambina.
-Zitta, ascolta tu sei importante per tuo padre…Devi ricambiare il suo volerti bene diventand…-
-Odio anche le persone che mentono- Urlò ancora una volta.
La donna si innervosì.
-Non ci puoi fare niente….Questi sono gli esseri umani- Disse con tono autoritario.
-ALLORA ODIO ANCHE LORO….ODIO GLI ESSERI UMANI- Disse la bambin a coprendosi le orecchie con le sue piccole mani.
-Sei stupida? Come puoi odiare quello che sei-? Domandò la donna, rimasta abbastanza sorpresa da quell’affermazione.
-Allora…mi odio- Disse, con voce flebile e smorzata da quelle parole insicure.
Alzò quegli occhioni gialli a quelli marroni della donna davanti a lei…
-MI ODIO…MI ODIO, MI ODIO, MI ODIO….ODIO TUTTI VOI- urlava.
“Tsk, ha perso completamente la testa”
La bambina si girò e cominciò a correre verso la foersta…
-Hey, fermati….Vittoria…VITTORIA-! La donna cercò di scorgerla in mezzo alla boscaglia.
I rami continuavano a intralciare la sua fuga…
-MI ODIO, LI ODIO….LI ODIO TUTTI-
Si fermò all’improvviso…respirando pesantemente e rumorosamente in mezzo ai cespugli ricoperti di brina.
-Cosa devo fare? Cosa faccio-? Le lacrime cominciarono a scenderle sul viso.
Sono piccola e debole…Non sarei mai accettata nella famiglia di quell’uomo.
Ogni volta che mi guardavo intorno, vedevo le cose più grandi di me come se mi opprimessero…Ero…Piccola.
Si asciugò le lacrime che gli occhi versavano sulle guance.
Sentì dei passi avvicinarsi veloci e decisi…
Alzò lo sguardo e vide un animale…Un piccolo anmale.
Si abbassò per incitarlo a venir fuori dai cespugli.
L’esserino si spostò dall’ombra delle foglie e cominciò ad avvicinarsi.
Una piccola lupa dal manto marroncino era a due metri da lei….
La piccola si abbassò per guardarlo meglio.
-Sei piccola e debole…Non dovresti essere fuori a quest’ora- L’accarezzò sulla testolina…Era davvero piccola e carina.
Un ringhio dai cespugli fece venire  brividi alla bambina che subito si scansò dal piccolo animale.
Un possente lupo dal pelo chiaro, quasi bianco, saltò fuori dal cespuglio, mettendosi davanti alla piccola creaturina che ancora scodinzolava.
I suoi latrati erano chiarissimi.
-Sei il padre di questa lupacchiotta-? Chiese la bimba abbassandosi ancora per vederla meglio, nonostante fosse tra le zampe del grande animale.
-Però…Lei  ancora piccola e debole, non dovresti perderla di vista-.
Il ringhio del lupo diminuì lievemente, lasciandolo sorpreso.
La bambina si accasciò per terra e si strinse le gambe al petto, cercando di scaldarsi.
Si ritrovò per terra, a guardare il lupo dal basso verso l’alto.
Chiuse gli occhi.
-No…non sono suo padre, ma il suo capobranco- Arricciò il naso per fiutarla meglio.
Il lupo scuro avvicinò il la bocca alla testa della piccola umana.
La lupacchiotta si mise davanti a lui..
-C-cosa vuole fare? È stata gentile con me” Disse, agitandosi e mostrando i denti.
-è un essere umano…Solo per questo deve morire- Ringhiò. Hai….Ragione….Dovrebbero….Morire….tutti quanti- 
I due lupi si girarono perplessi.
La piccola aveva ripreso coscienza ma non si era mossa da quella posizione.
-Tu riesci a sentire le nostre voci-? Domandò il lupo dal chiaro pelo.
La piccola non rispose, rimase a guardarli.
-Perché?...Perchè non sono nata lupo come voi-? Sussurrò.
La piccola lupa si avvicinò lentamente.
-Voi siete forti, grandi e non avete paura i niente, io…Sono piccola e debole e non ho più una famiglia…- Sussurrò silenziosamente, senza versare nemmeno una lacrima.
-Qual è il tuo nome-? Domandò l’animale adulto, guardandola con aria di comprensione
-Ho un nome infangato dagli umani…Non voglio usarlo quindi…Non ho un nome - Disse, socchiudendo gli occhi.
-Gli umani ci stanno lentamente portando via ogni cosa: casa, parenti e amici…Non posso garantirti che, continuando a guardarti, non mi venga l’impulso di sbranarti- Ringhiò.
La piccola creatura a quattro zampe si avvicinò alla guancia dell’umana e la leccò….Dopo quel gesto, altri lupi cominciarono a spuntare dai cespugli.
La bambina li vide: i loro peli rizzati, le loro fauci con bianche mandorle acerbe e brillanti, i loro occhi che ospitavano ambre e topazi lucenti….Erano davvero splendidi.
-Non so perché ma in qualche modo…Mi sento bene tra di voi- Disse la piccola, con un fiato debole.
-Quell’umana…Da dove salta fuori-? L’abbaio rude di un lupo scuro di pelo si fece spazio tra tutti quei ringhi.
-Papà- mormorò la piccola lupa.
-Allontanati da lei…Sunny. Provvederò io a farla sparire una volta per tutte- Ringhiò il lupo.
-Ma…-
-Questa umana, riesce a sentirci- Disse il lupo bianco.
Lo scuro animale si fermò a guardare con disprezzo il suo capo.
-Se non li uccidiamo gli uomini stermineranno tutti gli animali…Sono stufo di scappare, perché non cominciamo a contrattaccare-? Disse, volgendo lo sguardo alla bimba che cominciava a comprendere la situazione.
-Darsia, quegli ordini spettano a me soltanto- Gli ringhiò il candido lupo.
-Tsk- il lupo nero cominciò a scrutare la piccola umana.
-Sunny…Cosa vedi in questa umana-? Domandò il possente lupo bianco spingendo la piccola lupo con il muso.
Il piccolo animale si avvicinò, per poi fermarsi a pochi centimetri dalla bimba, stesa sul verde tappeto umido.
-Vedo solo una creatura che ha bisogno di aiuto…Non vedo in lei alcuna malvagità- Disse, rivolgendo il naso al capobranco.
-Capisco- Chiuse gli occhi il lupo dal pelo cristallino.
-Alleveremo questa umana- ululò al branco, che lo guardò perplesso.
-Chiudi quella bocca, per nulla al mondo accetterò una decisione simile- Ringhiò il lupo scuro, Darsia.
-Crescerà e noi cosa faremo? Diventerà anche lei uno di quei mostri che tanto temiamo non lo capite-?
Il lupo bianco guardò Darsia, comprendendo le sue paure.
I due lupi si trovarono faccia a faccia.
-Darsia, tua figli sembra avere una decisione diversa dalla tua…Lei crede che gli umani non siano tutti uguali-
-Dice così perché è ancora molto giovane- Ringhiò.
-I cuccioli sono tutti uguali…Sia umani che lupi…Possiamo solo fare affidamento su di loro per cambiare il futuro…Loro, che non hanno nessun tipo di odio, possono ancora cambiare le cose-
Il sole sorse e illuminò le gocce di rugiada presenti sui fili d’erba, i lupi si illuminarono di quel pallido e fresco sole.
Una giovane lupa si avvicinò al corpo freddo della bimba, accompagnata da un lupacchiotto tutto nero.
-me ne occuperò io- Abbaiò al capobranco.
La bambina riaprì gli occhi lievemente e scorse delle figure umane: Una bambina della sua età con dei capelli castani lunghi fino alle spalle, un bambino un po’ più grande con i capelli neri piuttosto lunghi, un ragazzo con i capelli marroni scuri e con un’aria irritata in volto, un uomo di aspetto giovane e con lunghi capelli bianchi che gli accarezzavano la schiena.
Li riconobbe…In quelle figure riconobbe tutti i lupi che aveva visto durante la notte…Erano loro, ne era sicura.
Richiuse gli occhi e poi li riaprì lentamente…Rivedendo i lupi che le avevano parlato.
Il lupo bianco avvicinò il muso alla testa della bambina, facendola svegliare e se la mise sulle spalle.
-Shelia…Suona bene- Sentì la piccola, mentre si riposava sul caldo dorso dell’animale.
-Vero? L’ho scelto apposta- Disse una piccola vocina.
-She…Lia-? Domandò con un filo di voce l’umana.
-Si, questo sarà il tuo nome- Scodinzolò la piccola lupa.
Con un grande sforzo si sporse per guardare avanti, oltre la testa del bianco lupo che la stava portando sulla schiena.
I lupi davanti a lui si fermarono e si voltarono per guardarla…Per fissarla in quei suoi occhi gialli tanto simili ai loro.
-D’ora in avanti sarai una nostra compagna…Un membro della famiglia- Sussurrò il lupo bianco.
-Starai con noi Shelia…- Una bimba, al fianco del capobranco,  mi stava tendendo la mano con un sorriso…La stessa bambina con i capelli marroni chiari…La stessa piccola lupa….Sunny.
-Io sono Sunny…Diventiamo amiche-?
Strinsi la sua mano…Era così cada.
Cominciai a vivere come loro, a comportarmi come loro e a combattere come loro Finché un giorno….Mi ritrovai coperta da una folta pelliccia bianca.
Non mi sentivo più umana…Anzi…Dimenticai di esserlo:
Non ero più debole, non ero pi piccola e indifesa; cominciai a lottare contro gli umani che odiavo.
Al fianco i una vera famiglia che mi amava e di un’amica di cui fidarmi…Non desideravo altro.
Chiusi in un cassetto i tre anni passati da umana e buttai la chiave da qualche parte nel mio cuore, convinta che non l’avrei più ritrovata.
Io ero un lupo…Non volevo essere un essere umano.
Il mio corpo assunse la forma di un lupo…Mi trovavo bene in quel corpo soffice e letale allo stesso tempo.
………………………………………………………………………………………………………………………………
“Perché?......Perchè mi ricordo tutto? Perché quel cassetto si è riaperto? Ero convinta di aver gettato via la chiave…Allora perché?
-Paku…Cos’hai visto-? Domandò Machi, scuotendola dalle spalle.
La donna smise di tremare e si rialzò in piedi.
-Quella ragazzina…-
Gon e Killua guardarono Pakunoda, ansiosi di sapere la risposta.
-Conosce il bastardo con le catene- Disse semplicemente, ricomponendosi poco a poco.
-So tutto, l’ho visto bene in faccia e saprei riconoscerlo a vista…Che facciamo cap…-
Un rumore crudo avvolse il silenzio della stanza umida in cui l’eco risuonava.
Morsi al collo quella donna, rimanendo però nella forma umana.
Hisoka mi aveva vista spalancare gli occhi e girarmi verso di lei, non ha opposto resistenza alla mia fuga.
Il sangue macchiò le mie guance…Gon e Killua mi guardarono sbalorditi.
Lo sguardo di Pakunoda si spense, rivolto verso l’alto e accompagnato da un liquido cremisi.
Cadde a terra accompagnata da una danza dipinta di rosso, tingendo il pavimento di quel prezioso liquido sgorgante dalla gola.
Mi staccai dal suo collo e guardai Kuroro, con il sangue intorno alla bocca.
-Cielo, cielo…Hai davvero sporcato ovunque- Disse chiudendo il libro.
-PAKU-! Urlò Machi in preda alla disperazione. Tirò fuori i suoi fili di Nen e mi avvolse il corpo, stringendosi i fili tra le mani.
-Ohi, Paku non si sveglia- Disse Phinks osservandola.
-Devo farti i miei compimenti, dopotutto sei riuscita ad abbattere un membro del ragno in pochi secondi…il tuo Nen è un miscuglio tra umano e animale…Splendido- Disse il capo, calpestando il sangue di Pakunoda con le sue scarpe nere come la pece.
-Shelia….- Sussurrò Gon osservandomi.
-Non importa cosa accada…Ormai non sono né lupa Né umana….Posso solo andare avanti e….CONTINUARE A PROTEGGERE I MIEI PREZIOSI COMPAGNI-!
Sprigionai un’aura attorno al mio corpo di un blu lieve e assunsi di nuovo l’aspetto di un lupo con il pelo più folto e maggiore sulle zampe…Anche le dimensioni erano aumentate. Il cambiamento del mio corpo ruppe i fili, che rimasero però incastrati nel mio pelo.
“Tsk, è riuscita a rompere i fili di Nen…”
Daiki si mise davanti a me e cominciò a ringhiare.
-Daiki…Immagino non ci sia scelta eh-? Ringhiai.
I membri della brigata osservavano stupefatti.
-Capo…Uccidiamola- Disse Feitan con le mani in tasca intento a guardare il cadavere di Pakunoda.
-No, lei è l’unica che sa come sia fatto il bastardo con la catena, Paku non ha guardato i ricordi di quei due marmocchi…Ce lo dirà, e dopo…..La uccideremo senza pietà- Disse con tono di voce calmo.
“Vi proteggerò” Ringhiai, sempre avvolta da una costante aura azzurrina.
Hisoka si gustava la scena, spostandosi verso Gon e Killua.
-State maturano così in fretta- Sogghignò maligno e con voce affannata.
-Daiki…Sei ancora lì dentro vero-? Abbaiai.
Il lupo mi guardò, rizzò le orecchie e cominciò a correre verso di me spalancando le fauci e facendo comparire pezzo di ghiaccio affilato sulle sue zampe…Avrebbe fatto sul serio.
“Allora non devo fare altro che…”
Cominciai a correre verso di lui, aumentando la mia aura blu.
-TIRARLO FUORI-!
-Meraviglioso…non trovate-? Domandò Hisoka ai due ragazzini che lo guardarono perplessi, piegando la testa.
Fuori da quell’edificio, la pioggia copriva ogni forte rumore che provenisse dall’interno.
"Riportare alla luce i ricordi di un lupo arrabbiato...Quella donna ne ha pagate le conseguenze"  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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