Film > Dragon trainer
Ricorda la storia  |      
Autore: Symphonia    25/11/2013    2 recensioni
“Fin da quando gattonava, era sempre stato diverso dagli altri!”
Quando Stoick pronunciò quella frase gli vennero in mente i primi passi di suo figlio.
/.../
Di certo Stoick in quel frangente ancora non lo sapeva, ma la passione di Hiccup per il volo sarebbe presto diventata realtà.
***
Salve a tutti. Rivedendo il film mi era venuta voglia di scrivere una piccolissima cosuccia riguardo a Stoick e ai suoi sentimenti verso il suo piccolo Hiccup. So che non sarà un granché, perché sono un disastro nel scrivere one-shot, ma vi auguro che ve la godiate.^^
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Sorpresa, Stoick
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
        “Fin da quando gattonava, era sempre stato diverso dagli altri!”
Quando Stoick pronunciò quella frase gli vennero in mente i primi passi di suo figlio.


        Erano a casa e la moglie di Stoick, Valhallarama, stava versando al marito un boccale di birra fresca.
Aveva avuto un’altra giornata faticosa e solo la sua famiglia poteva alleviare quella stanchezza. Ma lui era l’Immenso ed un simile pensiero non lo faceva trasparire. Nonostante questo, la moglie gli elargiva dei sorrisi molto amorevoli.
“Sai, oggi Hiccup è stato davvero bravo.” disse con tono dolce.
Stoick appoggiò il boccale e la guardò speranzoso.
Quel bimbo non era mai sembrato un vichingo da quando era nato, ormai un anno prima. Piangeva di continuo, non stava in piedi per più di due secondi ed aveva uno sguardo troppo dolce per essere uno di loro. Insomma, era un fiasco, ma in fondo - molto in fondo- gli voleva bene lo stesso.
“Ha camminato? Che contegno ha? Sapevo io che era solo una questione di tempo, Thor onnipotente!” esclamò l’omone sollevato.
“Non è proprio così…” chiarì Valhallarama, smorzando il suo entusiasmo. “Oggi ha gattonato fino al letto e vi si è arrampicato. Poi si è alzato sui suoi piedini e mi guardata come per dirmi ‘prendermi in braccio’. Lo dovevi vedere era…”
“Un disastro!”
“Buon cielo, Stoick!”
“Non è così che dev’essere, lo capisci?”
“Nostro figlio sarà un ottimo vichingo anche se non ha tutta la tua forza! Per l’amor di Thor, non puoi credere veramente che non ci siano altre qualità per essere un buon vichingo!”
“Un buon vichingo dev’essere forte, punto.”
“Hiccup è forte! Certo, forse non fisicamente…” lo difese con passione Valhallarama “Ma ha un animo che non si arrende, Stoick. Sono mesi che cade e si rialza, e sarà così anche in futuro, vedrai. Non è forse importante questo?”
“Sì, ma…”
“Stoick, ci sono questioni che la forza fisica non può risolvere e tu lo sai.”
Lui grugnì qualcosa e ravvivò il fuoco. Le fiamme scarlatte danzavano di fronte a lui e lo ipnotizzarono, lasciando volare via i pensieri e la realtà.
Si lasciò andare ai suoi ricordi d’infanzia, quando il padre gli aveva detto di sbattere la testa contro una roccia. Lui aveva ubbidito senza mezzi termini e si beccò un bel mal di testa. Con quello venne anche la consapevolezza della sua forza, perché quella pietra l’aveva rotta.
E suo figlio? Poteva veramente essere come gli ribadiva la moglie? La sua grande forza d’animo avrebbe colmato il vuoto di quella fisica? Solo il tempo poteva rispondere a quelle domande.
Intanto, Hiccup si era avvicinato al padre con piccoli passetti insicuri. Aveva pericolosamente vacillato più volte durante il tragitto, ma Stoick non gli badò, immerso com’era nei suoi pensieri. Lo notò solo quando il pargolo si aggrappò alla sua enorme gamba e lo guardò coi grandi occhi verdastri.
Stoick intuì la lunghezza del viaggio dallo sguardo di stupito di Valhallarama. Era rimasta vicino al tavolo, a un paio di metri da lui.
Due metri senza cadere.
“Ha camminato per due metri, senza cadere?” chiese incredulo il padre.
La madre annuì con un sorriso compiaciuto.
Allora Stoick prese energicamente il suo bimbo fra le enormi manone e lo dondolò qui e là, un gioco che a Hiccup piaceva un sacco. Ed infatti rideva.
Gli piaceva volare, specie tra le mani di suo padre quando era contento e fiero di lui.


        Di certo Stoick in quel frangente ancora non lo sapeva, ma la passione di Hiccup per il volo sarebbe presto diventata realtà. Così come le affermazioni della sua cara Valhallarama sulla sua grande forza d’animo.





Dedico questa fiction a Vic 394, che ha sempre tanta voglia (non so dove la trovi) di sostenermi e mi scuso con lei, anzi voi tutti, per il ritardo sulla mia long, Aura Luminosa.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Dragon trainer / Vai alla pagina dell'autore: Symphonia