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Autore: Hendy    26/11/2013    0 recensioni
“Riesci ad usare la tua abilità ora?”
Mikoto allora prese un respiro profondo. Aprì il palmo della mano e cercò di concentrarsi, chiudendo gli occhi. Con suo grande dispiacere però, riuscì solo a creare una piccola sfera di energia, prima che un capogiro prendesse il sopravvento su di lei.
Genere: Azione, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Misaka Mikoto, Shirai Kuroko, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Smettila con quei fulmini a caso e combatti con me. Ora… sarò io il tuo avversario!”
Il clone si girò verso di lei e urlò di nuovo.
“GYAAAAAAAAAA”
Mikoto alzò un braccio.
"Non ne posso più..." e scagliò un pezzo di metallo, caduto dal soffitto poco prima, contro la creatura.
"...di tutto questo baccano!!"
Il colpo spiazzò il clone che smise di urlare, indietreggiando leggermente.
"Dannazione, come sei rumoroso." Sbuffò, formando un paio di scintille sopra la testa.
"In ogni caso, devo capire come fermarla... se è un clone come le Sisters, dovrebbe capirmi e fermare questa pazzia... devo farla ragionare."
 
*
 
Kuroko si stava dirigendo verso la cabina dove si trovavano gli scienziati della HAR.ES. Le sue intenzioni erano quelle di teletrasportarsi, ma prima che potesse farlo, un fascio d’energia le passò davanti, sfiorandole il naso di pochi millimetri. Si girò giusto in tempo per vedere Mikoto lanciare un fulmine verso il clone che stava scatenando tutto quel putiferio.
“Smettila con quei fulmini a caso e combatti con me. Ora… sarò io il tuo avversario!”
Accidenti Onee-sama, non ti smentisci proprio mai…” pensò Kuroko dopo aver notato lo sguardo risoluto misto ad eccitazione nel volto di Mikoto.
Nonostante tutto quello che ha passato in queste ore, ha ancora la forza di fare casinoAspetta, non posso pensare a questo, devo occuparmi dell’evacuazione.
Si schiaffeggiò le guance, come per svegliarsi, dopodichè si teletrasportò nella cabina.
“Sono della Judgment. Mantenete la calma! Vi porterò fuori da qui.”
“Ma la porta!!”
“E’ bloccata!”
Poi un urlo si levò nell’aria. I presenti si tapparono le orecchie, ma questa volta il lamento durò veramente poco. Sentì la voce di Mikoto urlare qualcosa contro la creatura, ma non se ne preoccupò più di tanto. Doveva avere fiducia in lei. Kuroko usò la sua abilità per togliere le catene che aveva messo lei stessa nella porta e iniziò a coordinare l’operazione di evacuazione.
Potrei teletrasportarli, ma quelli che rimarrebbero indietro, andrebbero solo in panico.” rifletté.
“Seguitemi, andiamo da questa parte che è più sicura!”
La ragazza fece strada agli scienziati, ora rincuorati di avere salva la vita. Uscirono dalla struttura, e ad attenderli non c’era nient’altro che l’AntiSkill. Il capitano della truppa lì presente parlò a Kuroko.
“Qual è la situazione dentro?”
“Onigara è ancora dentro, non sembra aver ricevuto danni gravi, sto andando a recuperarlo. Qualcosa del suo esperimento non è andato come previsto e un essere fuori controllo sta cercando di distruggere tutto. C’è Misaka Mikoto della Tokiwadai a tenere a bada quella cosa. Però l’edificio potrebbe prendere fuoco o crollare! E se non riusciamo a fermare quell’essere, probabilmente la città potrebbe essere distrutta.”
“La Railgun eh? Le cose sono gravi… Bene, Squadra A evacuate questa struttura, cercate se ci sono altre persone! Squadra B fate allontanare tutte le persone nel raggio di un chilometro! Avanti, forza! Chiameremo rinforzi. Shirai-san, conto su di te nel recuperare di Onigara Kyosuke!”
“Sì!”
E così, Kuroko si riteletrasportò dentro e tornò nel sotterraneo. Forti scosse erano percettibili e il suono di fulmini rimbombava nell’aria.
 
*
 
Il clone, una volta ripreso dal colpo appena subito, scagliò un fulmine verso Mikoto la quale non si spostò di un centimetro, e anzi, riuscì ad assorbire il colpo.
"E questo lo definisci un attacco? Non mi hai fatto neanche il solletico!"
L’Electromaster allora cercò di avvicinarsi. Voleva provare a mettersi in contatto con la creatura.
“Ohi Asuka!! Mi senti? Smettila di fare pazzie! Cerca di controllare i poteri!”
Gli occhi del clone però non esprimevano nulla. Sembrava un contenitore vuoto, interessato  solo a distruggere qualsiasi cosa gli capitasse a tiro. Il muro dietro ad Asuka iniziò a sgretolarsi e i pezzi che lo formavano, vennero sostenuti in aria dai poteri di Asuka.
"Magnetismo?"
A quanto pare avevano fatto una copia perfetta dei poteri di Mikoto, in tutto per tutto.
Quei pezzi vennero scagliati contro Mikoto che per schivarli dovette ricorrere ad una fuga di emergenza usando il suo magnetismo al massimo, finendo contro il muro dietro di lei.
"Dannazione. Quanto odio fare questo."
Di rimando, la ragazza le lanciò un fulmine. I fulmini a Mikoto non facevano nulla se non un po’ di solletico, ma a differenza di lei, il clone Asuka sembrava rimanerne ferita.
Cos’ha di sbagliato? Dovrebbe essere uguale a me, allora perché non ha il controllo dei poteri?”
Mentre pensava a questo, cercava di creare un contatto con lei, parlandole.
“Se non la smetti, questo posto finirà per crollare! Mi senti? Cerca di svegliarti!”
Mikoto non voleva fare del male al clone, non più del dovuto almeno. Era pur sempre una sorella per lei…
Una serie di fulmini a botta e risposta vennero lanciati dalle due. Tra le due, era Mikoto quella che sembrava essere in vantaggio. Il laboratorio ora era veramente distrutto. Ogni circuito era saltato, i muri cadevano a pezzi. Mikoto, presa dal combattimento, per poco non venne schiacciata da un macigno che cadde rovinosamente a terra. Mentre cercava di schivare alcuni degli attacchi del clone, invece, inciampò. Non cadde a terra solo perché i suoi riflessi erano buoni e riuscì a tenersi in piedi con il magnetismo. Come campo di battaglia non era di certo il migliore e ogni secondo che passava, diventava sempre più difficoltoso lottare. Asuka gettò un altro masso contro la ragazza che lo schivò e si vendicò lanciandone uno a sua volta. E in quel momento si sentì chiamare.
“Onee-sama!”
Mikoto si girò e vide poco più in là, la sua compagna di stanza.
“Ah Kuroko…”
*
 
Raggiunto il laboratorio segreto, Kuroko vide la sua Onee-sama schiantare al suolo il clone.
“Onee-sama!”
Mikoto si girò verso di lei.
“Ah Kuroko, che ci fai qui?!”
Ma in quel momento un fulmine la colpì al petto, facendola scaraventare contro il muro.
“Dannazione, questo non l’avevo previsto…” disse Mikoto mentre si toglieva la polvere dai capi, rialzandosi.
“Onee-sama, stai bene?”
“Non ti preoccupare, mi ha solo preso alla sprovvista. L’elettricità non può farmi nulla, solo che il muro rimane sempre solido. Che ci fai qui?” richiese.
“Devo occuparmi di Onigara.”
“La distraggo, ti posso concedere meno di un minuto. Il posto sta per crollare e più il tempo passa, più sembra non volerne sapere di calmarsi.”
Mikoto iniziò a una serie di colpi uno dietro l’altro ad una velocità pazzesca. Il clone stava indietreggiando e Kuroko ne approfittò. Si teletrasportò verso l’uomo privo di sensi e lo teletrasportò fuori, dove la ragazza lo affidò all’AntiSkill.
“Ben fatto Shirai-san, ora resta qu-”
“Torno dentro!” disse la giovane, interrompendo il capitano.
“Cosa? Questa cosa va al di là di una ragazza della Judgment! Ci penseremo noi!”
“Ma Onee-sama è ancora dentro, e solo io posso teletrasportarla fuori se tutto dovesse crollare. Vado!”
“Aspett-”
Ma Kuroko aveva usato la sua abilità ed era sparita alla sua vista, pronta a tornare per l’ennesima volta in quel laboratorio.
 
*
Kuroko era riuscita a teletrasportarsi con Kyosuke, perciò nel laboratorio ora c’erano solo Mikoto e Asuka. Mikoto effettivamente non sapeva ancora come fermarla. I poteri del clone però le sembravano un po’ meno potenti e si chiedeva come mai.
Sta iniziando a stancarsi?
I fulmini ad intermittenza lanciati da Mikoto, avevano fatto indietreggiare Asuka. Poco dopo si sentì una piccola esplosione e del fumo nero iniziò a spargersi nella stanza.
“Accidenti, questo non ci voleva.” Imprecò Mikoto.
A quanto pare stava per scoppiare un incendio.
“Come se non bastasse tutto questo casino..”
In quel momento il clone scagliò un fulmine all’Electromaster che questa volta lo parò. Poi un altro ancora, ma quest’ultimo fascio d’energia non era diretto a lei, bensì a uno dei computer lì vicino, finendo per esplodere. Ora si poteva dire con certezza che un incendio era in atto. Altro fumo nero si aggiunse nella sala, facendo tossire Mikoto.
Non vedo nulla e qui non si respira.. Cazzo!
La ragazza cercò a tentoni il muro e si riparò. Altri fulmini volarono nell’aria.
Ha intenzione di seppellirci vive?
Con una mano si tappò naso e bocca, cercando di limitare la quantità di fumo che stava respirando. Mikoto era in trappola… doveva uscire di lì. Ed è in quel momento, vicino alla disperazione, che la ragazza vide Kuroko la quale era tornata indietro per la seconda volta.
Quella ragazza, accidenti. Verrebbe ovunque pur di salarmi.” Sorrise, lieta di avere al fianco un’amica come lei.
 
*
Appena arrivò nel laboratorio, Kuroko trovò Mikoto appoggiata al muro, cercando di sorreggersi, con una mano davanti la bocca. La stanza era piena di fumo. Nei pochi minuti in cui Kuroko si era allontanata, era scoppiato un incendio e l’ossigeno iniziava a mancare nella stanza. Ora era l’Electromaster ad essere in svantaggio.  Altri fulmini vennero lanciati nel laboratorio, e la struttura era arrivata al limite. Da lì a poco sarebbe crollata. Mikoto si accorse della Teleporter e iniziò a correre verso la sua direzione, parando alcuni dei fulmini che Asuka stava scagliando.
In quel momento, il soffitto iniziò a crollare… Mikoto si tuffò. Kuroko allungò la mano per afferrarla… pochi centimetri le separavano… altri due centimetri… ancora uno…
  
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