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Autore: Malanova    26/11/2013    3 recensioni
La piccola storia d'amore tra un ventilatore e una pianticella ...
Questa storia non è mia: qualche anno fa avevo visto questo cortometraggio francese e me ne sono innamorata; così ho deciso di riproporla, adeguandola un pochettino. Spero di averla scritta bene ... Buona lettura!
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La signora Giuliani abitava da quarant’anni a Villa Colle, una graziosa casetta in stile vittoriano che stava in cima a una piccola collina. Era una donna molto arzilla, nonostante avesse superato la settantina da sette anni ed era molto orgogliosa della sua casa, soprattutto per la saletta dei ospiti. Quella stanza era il massimo del confort: tre divani non troppo morbidi e neanche troppo duri, un grazioso tavolino rotondo in legno lucido dove una tovaglia all’uncinetto ricopriva la superficie in arabeschi disegni di farfalle, tendine di cotone che inondavano i muri della stanza in un morbido rosa pesca. E nel periodo estivo la signora Giuliani azionava il moderno ventilatore a pale che, con le sue eliche bianche, mandava un venticello fresco e ristoratore ai ospiti accaldati. Un giorno la signora Giuliani portò, insieme alla spesa, una graziosa pianticella. La mise al centro del suo tavolino, proprio sotto al ventilatore e, dopo aver annuito soddisfatta, uscì dalla stanza.

Il ventilatore girò leggermente le pale, incuriosito dal nuovo acquisto della signora, e si chiedeva che sorta di funzione potesse avere una cosa così piccola e apparentemente fragile. Mosse con più velocità le pale finché un lieve soffio di vento lambì le foglioline della pianta. Allora lei alzò lo sguardo verso di lui e rimase ammaliata dal suo colore bianco lucido. Ella si chiedeva di quanta acqua gli servisse a questo gigantesco fiore per sbocciare senza mai appassire. Per dimostrargli la sua simpatia; la pianticella fece sbocciare dei fiorellini rosa. Il ventilatore la fissò estasiato: non aveva mai visto un rosa così bello e non aveva mai sentito dei fiori così profumati. Girò le pale affinché lei potesse ondeggiare dolcemente nell’aria ed espandere il suo profumo per tutta la casa.

Fu così che il ventilatore e la pianticella si innamorarono. Ognuno di loro dava all’altro ciò che gli mancava nella vita: lei gli aveva portato nuove forme e colori e lui gli portava il movimento.

Così passarono gli anni e sempre più raramente la signora Giuliani entrava nella saletta dei ospiti finché, un giorno, non entrò più. A poco a poco; la polvere si posò sulle pale del ventilatore che, a ogni movimento, emetteva un piccolo stridio arrugginito. Ma la pianticella ebbe una sorte ben peggiore: con il passare del tempo i suoi colori si erano fatti sempre più sbiaditi e le foglioline si erano seccate per poi staccarsi. E una notte, quando all’esterno della casa si scatenava un terribile temporale, la pianticella alzò faticosamente lo sguardo verso il ventilatore per poi afflosciarsi.

A quel punto, il ventilatore iniziò a muoversi ogni minuto, sempre più veloce. Le pale emisero un lugubre stridio che scosse ogni cardine di cui era composto ma non ci badò. Continuò ad aumentare la sua velocità, incurante del suo corpo che iniziava a perdere i pezzi. Talmente fu la forza di ventilazione che lui riuscì a volare ed a sfondare il soffitto, facendo che la pioggia entrasse dal buco che aveva creato. Il ventilatore volo per qualche metro finché non si schiantò a terra, andando in mille pezzi. L’ultimo pensiero fu rivolto alla sua piantina, ormai salva.

Adesso a Villa Colle c’e una nuova e giovane famiglia formata da un uomo, una donna e due bambini. Il figlioletto più piccolo entrò nella saletta dei ospiti e vide sul tavolino una pianticella mezza secca. Mosso a pietà, il bambino portò la pianta nel giardino e la travasò nel terreno. Si prese cura di lei così bene che presto la pianta si stabilizzò perfettamente e iniziò a sbocciare. Quando vide il fiore che produceva la pianta, il bambino spalancò la bocca dalla meraviglia ed andò a chiamare la madre.

Ora tutti si fermano al giardino di Villa Colle, per poter ammirare la pianta dai fiore più bello e strano di questo mondo: esso era un fiore grande, bianco e formato da tre petali lunghi e ovali che, ad ogni soffio di vento, girano e girano e girano e girano …

  
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