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Autore: HoranIsMySunshine    26/11/2013    5 recensioni
'Non voglio lasciarti sola.'
'E io voglio che resti.'
-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NATHAN'S POV.
'Stana, io volevo dirti che..no, aspetta. Ricomincio. Ciao Stana, ti andrebbe di..vorrei parlarti di una cosa, io..ma no, no, no!'
Sbuffo, battendo di nuovo i pugni sul tavolo. Di nuovo, perchè non sto facendo altro, ormai da mezz'ora. Ci si può ridurre così, alla mia età? Si può arrivare a quarant'anni, e ritrovarsi a parlare da solo come un'idiota, nell'inutile tentativo di preparare una dichiarazione che abbia un senso compiuto? Evidentemente sì, perchè sono giorni che, oltre al lavoro, fare questo è il mio unico impegno. Ma, chissà perchè, per quanto io possa impegnarmi,-e lo sto facendo sul serio- non mi riesce nulla. Perchè poi, tanto so che arriverà il momento della "pratica", il momento di andare da lei e dirle tutto ciò che mi sono preparato, ma so già che non ce la farò. Mi conosco. E la conosco. Con un sorriso, mi lascerà senza parole, e senza fiato, come sempre. E io sarò, come sempre, fottuto.
'Mah, tanto è inutile.'
Esco dalla stanza, diretto verso il set: è quasi ora di cominciare le riprese. Ho deciso, che anche per oggi lascerò perdere. Mi limiterò semplicemente a guardarla, farla ridere, assicurarmi che si diverta, aiutarla se non si ricorda le battute, baciarla, se c'è scritto nel copione. Eppure vorrei, anche se fosse solo per una volta, poterlo fare sul serio. Senza che qualcuno debba dirmi 'okay, puoi farlo', o senza che sia scritto da qualche parte.
'Ehi, Nath!'
Nath? Solo una persona al mondo può chiamarmi così, dal momento in cui sono cresciuto, e mia madre ha smesso di farlo. E quella persona, ha un nome e un sorriso, che a confronto il paradiso è solo uno stupido ammasso di nuvole.
Una mano- quella mano- mi si appoggia sulla spalla, da dietro, e Stana mi sorride, fermandomi lungo il corridoio dell'hotel.
'Ehi, Katic! Anche tu un pò in ritardo?'
Butta la testa all'indietro, ridendo, mentre una scia del profumo più buono che abbia mai sentito mi invade completamente le narici, e mi fa perdere, come sempre, la testa.  Potrei riconoscerla anche a chilometri di distanza, solo per il profumo;ormai, lo conosco a memoria.
'perchè, tu dici che è tardi?'
'beh, le riprese iniziano tra un quarto d'ora, e noi siamo ancora qui..'
'allora, se è davvero tardi, suppongo che dovremmo..'
'correre'
Pronunciamo l'ultima parola nello stesso istante, insieme, e contemporaneamente iniziamo a correre giù per le scale, verso l'uscita, peggio di due bambini. O di due pazzi appena scappati dal manicomio.
'questa è la volta buona che mi paghi da bere, Katic!'
'saresti davvero così scortese da far pagare da bere a una signora?'
'ah, allora lo ammetti che stai invecchiando! O sei signora solo quando ti fa comodo? Sai, perchè io pensavo fossi una specie di vampiro..'
'ti farò mangiare la polvere, Fillion!'
Non faccio in tempo a replicare che, nemmeno fosse una ferrari, accellera e mi supera, provocando un distacco enorme. Ammetto che forse non sono poi così tanto in forma come speravo. Ma giocherò sempre sul fatto che è una ragazza, e non avrei mai potuto non farla vincere.
'allora, sembra che qualcuno qui abbia qualche chiletto di troppo da smaltire..'
'cosa? guarda, che l'ho fatto apposta!-Si guarda le unghie, con aria di sufficienza, mentre io la incastro tra il mio corpo, poco distante dal suo, e la porta, appoggiandomi con il palmo della mano.-però devi ammettere che è stato emozionante'
'mh. E' stato così emozionante, che ti propongo una rinvincita.'
'una rivincita?'
'certo. Non ho mica paura di perdere..il mio record resterà imbattuto per molto tempo, finchè gareggio contro di te!'
'vieni a cena con me stasera, e magari ne riparliamo'
Ride, mentre mi guarda maliziosamente, e io rimango a fissarla mentre se ne va, camminandomi davanti, dato che le ho lasciato lo spazio per divincolarsi dalla mia 'stretta'. Rimarrei a guardarla per ore, ma Molly e Tamala mi guardano con un mezzo sorriso che sa tanto di presa in giro; non immaginano che io e Stana ci siamo incontrati per caso,e  abbiamo semplicemente fatto una gara di corsa. Per questo abbiamo ancora il fiatone. Ma credo stiano pensando ad altro.
****
Le riprese sono appena terminate: ho giusto il tempo di correre in hotel, fare una bella doccia, prepararmi, e passare a prendere Stana per la cena. Ancora non posso credere che verrà a cena con me. 
La vedo passare proprio in questo momento, sorridente come sempre, mentre scuote i capelli come una diva di Holliwood. E' davvero bellissima, e non oso immaginare come sarà stasera.
La fermo, afferrandole delicatamente un braccio, e le sorrido a mia volta, consapevole, però, che il mio sorriso è nulla, paragonato al suo, e alla galassia luminosa che ha in quegli occhi.
'Ehi, va bene se ti passo a prendere alle otto?'
'Alle otto..per cosa?'
Si arriccia i capelli, passandoseli tra le mani, e ogni suo gesto mi fa letteralmente impazzire. Mi gira la testa, respiro a fatica, e lei non si ricorda nemmeno più della cena. L'amore fa male.
'per..per..la cena che..cioè..però se non  ne hai più voglia possiamo..'
Scoppia a ridere, forse per la mia faccia da cane bastonato, e mi abbraccia, schioccandomi un dolce bacio sulla guancia.
'ci sei cascato! E' ovvio che mi ricordavo della cena, non ho intenzione di rimandare..alle otto va benissimo'
Sorride ancora, per poi scivolare via, verso la sua auto. L'aveva lasciata parcheggiata nel garage qui vicino qualche giorno fa, ma poi le hanno detto che non è un posto molto sicuro, così ora la riporta al parcheggio dell'hotel. Persino la sua targa dell'auto, conosco a memoria.
****
Sono pronto. Ho messo il mio completo migliore, elegante ma semplice, perchè Stana ama le cose naturali, e così ho pensato che sarebbe meglio se riuscissi ad essere me stesso il più possibile. 
Il telefono squilla, distraendo la mia attenzione dallo specchio. Potrebbe essere lei, ma che senso ha chiamarmi se la sua stanza è poco distante dalla mia? 
In effetti, non è lei che mi chiama; è John. Aveva detto che si sarebbe fermato un pò di più sul set, forse ho dimenticato qualcosa lì.
'Ehi, John. Dimmi, cos'ho dimenticato questa volta? Chiavi, portafoglio, carta d'identità..?'
'Nathan, devo dirti una cosa.'
'Guarda che se ho lasciato qualcosa non è così grave, non c'è bisogno di preoccuparsi così tanto..'
'allora non l'hai saputo'
'cosa? Cosa dovrei aver saputo?'
'Riguarda Stana'
'Stana? Cosa è successo?'
'Lei ha preso la sua auto, stava..-John si interrompe, sospirando, come chi ha sullo stomaco un peso enorme da levarsi. E cosa fa ora? Sta davvero piangendo come sembra?-..lei era andata a comprare un vestito nuovo per la vostra cena, e..'
'E..? John ti prego, non sto respirando, dimmi cos'è successo!'
'Ha avuto un incidente.'
'Che cosa?'
'Un frontale con un'altra macchina. La sua auto è distrutta, il conducente era ubriaco, ma è miracolosamente illeso..'
'E lei? Lei come sta? Sta bene, vero?-John non mi risponde, e la mia ansia non fa che aumentare, mentre le lacrime mi invadono ormai completamente gli occhi.-John dimmi come sta!'
'E' in ospedale, Nathan. Non sta affatto bene.'
-FINE PRIMA PARTE :*





  
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