Storie originali > Romantico
Segui la storia  |      
Autore: seainside    26/11/2013    0 recensioni
«Dai Braian, non fare l'idiota! Tu non puoi seriamente provare qualcosa per quella!»
Fu così che mi ritrovai a chiedermi per quale assurdo motivo la persona a cui tenevo di più al mondo da quando avevamo tre anni invece di incoraggiarmi a provarci con la ragazza che gli avevo confessatomi piacesse come un qualsiasi migliore amico avrebbe fatto mi stava imprecando contro senza sosta per un tempo talmente lungo da avermi fatto perdere l'interesse per la nostra discussione. [...]
«Tanto per cominciare è strana.» - disse assumendo un tono che a prima vista poteva essere considerato normale.
«Strana?» - ripetei io come avessi sentito la più grande cazzata del secolo.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo Primo: Le ragazze Ordinarie.


«Jason, perchè non la pianti di farneticare?» - sbottai infastidito al mio migliore amico.

 

Erano esattamente tre quarti d'ora che stava decidendo cosa dovevo fare della mia vita come se io glielo avessi chiesto.

 

«Dai Braian, non fare l'idiota! Tu non puoi seriamente provare qualcosa per quella

Fu così che mi ritrovai a chiedermi per quale assurdo motivo la persona a cui tenevo di più al mondo da quando avevamo tre anni invece di incoraggiarmi a provarci con la ragazza che gli avevo confessatomi piacesse come un qualsiasi migliore amico avrebbe fatto mi stava imprecando contro senza sosta per un tempo talmente lungo da avermi fatto perdere l'interesse per la nostra discussione.


 

«Mi vuoi spiegare perchè cazzo continui a insultarmi e imprecare come un deficiente invece di spiegarmi cos'ha Alice di tanto sbagliato?» - iniziai ad urlare io a mia volta nei corridoi della scuola.


 

«Cosa cazzo ha Alice di tanto sbagliato, dici?» - gesticolò imitando la mia vocina provocandomi qualcosa che andava oltre alla semplice irritazione.

Strinsi i pugni nelle tasche e serrai la mascella sperando di riuscire a contenermi dal prenderlo a cazzotti fino a rompergli il naso. Sarà pure il mio migliore amico, è vero, ma quando fa' così diventa davvero insopportabile.


 

«Piantala di fare il coglione e parlami una buona volta!, che diavolo ti prende?» - ringhiai tra i denti sul punto di una crisi di nervi.

Al contrario di Jason non ero un ragazzo che imprecava o sbraitava ai quattro venti, ma stavolta ero particolarmente incazzato. Talmente incazzato che il mio interlocutore dovette essersene accorto poiché finalmente finì di esporre le sue teorie in un linguaggio incomprensibile a una persona invisibile facendomi esasperare e si degnò di parlare con me.


 

«Tanto per cominciare è strana.» - disse assumendo un tono che a prima vista poteva essere considerato normale.

«Strana?» - ripetei io come avessi sentito la più grande cazzata del secolo.

«Strana. Lo dicono tutti in corridoio, non li senti?» - chiese.

Alzai gli occhi al cielo sconsolato. Ma in che razza di mondo mi toccava vivere?


 

«Di un po': Ma sei sordo o fai finta?» - continuò.

Mi limitai a lanciargli un'occhiata, risparmiando al mio amico l'ennesima aggressione da parte mia.


 

«Per te una che non te la da' al primo appuntamento e preferisce leggere i libri ed andare bene a scuola anziché pensare ad andare in discoteca o a quando compiuti i diciotto anni si rifarà le tette è strana?» - domandai io a mia volta.

Jason si zittì ed ebbi la consapevolezza di aver vinto il primo round, anche se in maniera poco gentile dato che lo avevo appena definito un morto di figa, comunemente parlando.

In realtà però, sapevo che non se la sarebbe presa, poiché il pensiero che mi aveva esposto poco prima e che io avevo criticato non era il suo, ma quello di tutti i nostri compagni di scuola e lui si era semplicemente trovato d'accordo con loro.

A me Alice piaceva davvero e non capivo perchè il suo essere una ragazza semplice poteva condizionarla così tanto a restare sempre da sola e sembrare associale.

Avevamo diciassette anni ed io ero semplicemente affascinato da una ragazza diversa e per niente superficiale e ordinaria, al contrario di tutti i miei amici che la definivano anormale. Per me era solo Alice, straordinaria, ma in senso positivo.

Tutti pensavano avesse problemi di comprendonio solo per delle semplice dicerie, solo perchè nessuno aveva mai veramente provato a parlarle, a capirla.


 

Ora a me sorge un dubbio: Se sono l'unico ad aver visto qualcosa in lei, perchè non posso essere io quello strano? E con questo pensiero entrai in classe, pronto per affrontare due ore di filosofia.

Spazio autrice:
Ciao ragazzi! Dopo un secolo dalla mia iscrizione ecco che pubblico anche io una mia storia che avevo in mente da un pò ed ho scoperto essere simile a quella di Felem con la quale mi complimento per l'ottimo lavoro e della quale spero di avere un opinione.  Comunque non preoccupatevi: le due storie non hanno nulla in comune se non il nome della protagonista e la vicenda iniziale.
Passando a cose tecniche: Se avete consigli lasciatemeli qui sotto e li leggerò. Non so ancora quando metterò il continuo, intanto recensite in tanti, mi raccomando!.xx

Un bacio, Nicole.



 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: seainside