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Autore: _itsforgabbe    26/11/2013    2 recensioni
Vienna, quella era l'ennesima meta del loro viaggio.
Dopo un soggiorno romantico a Parigi, Alec aveva insistito tanto per visitare quella città che sembrava delicata e regale allo stesso tempo.
“Ci sono così tante cose da vedere Magnus, non possiamo rimanere qui un giorno in più?” supplicò Alec facendo tanto di occhioni senza nemmeno accorgersene, “ma così poi sballerai tutto il mio perfettissimo piano di marcia zuccherino”.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera ragazze, Avevo in standby questa OS da diversi mesi ormai poichè nel scriverla non avevo salvato un pezzo che avevo aggiunto e presa dalla rabbia l'ho lascita li a far muffa(?)
Ho deciso di scrivere di Vienna perchè dopo Londra, secondo me, è la città per eccellenza, mi paice da morire.
Sinceramente pensavo di fare una raccolta con varie città e mete del loro viaggio, magari più avanti lo ferò, voi che ne dite?
Ora vi lascio alla lettura, spero vi piaccia, e naturalmente le recensioni, sia negative che positive, sono ben accette.
Baci Giada.

 





Vienna, quella era l'ennesima meta del loro viaggio.
Dopo un soggiorno romantico a Parigi, Alec aveva insistito tanto per visitare quella città che sembrava delicata e regale allo stesso tempo.
Ogni palazzo e costruzione di Vienna metteva in mostra i vezzosi anni della Belle Epoque, i caffè e i bar della città portavano alla mente di Magnus ricordi di pittori, scultori e architetti che all'inizio del Novecento cercavano ispirazione per dare vita ad un nuovo movimento chiamato Liberty.
Alec sapeva che era anche chiamata “città dei sogni” a causa dei vari movimenti e musicisti che aveva ospitato durante il corso del XVIII secolo.
Vienna, per di più, era anche madre della musica, nonché del valzer.
Molti musicisti come Beethoven, Vivaldi e Mozart avevano infatti dedicato loro composizioni a quella città.
Avrebbe voluto passarci diversi gironi, più di quelli consentiti dal loro piano di marcia per poter vedere quel luogo che variava da città movimentata e sede di importanti organizzazioni internazionali a colline e foreste che andavano a formare la Selva Viennese.
Vienna, secondo il giovane nephilim, era la città per eccellenza.
Gli abitanti vivevano valorizzando tutti i secoli d'arte e le bellezze di quel luogo, vivevano bene e si divertivano. Tutto, lì, aveva un equilibrio che nel resto del mondo stava andando a perdersi.
I due giovani stavano camminando mano nella mano, senza preoccuparsi delle occhiate furtive che alcuni passanti rivolgevano loro credendo di non essere notati.

“Adesso, mio caro, ti porterò a visitare Palazzo Hofburg che fino al 1918, se non vado errato, rappresentava la sede dell'impero asburgico, ma che oggi è la residenza del Presidente federale austriaco, dentro potremo osservare anche il museo di Sissi” disse Magnus prima di lasciare un bacio a stampo sulle labbra del fidanzato, guadagnandosi così un'occhiata restia da parte della vecchia signora che stava passando affianco a loro in quel momento.
“Ci sono così tante cose da vedere Magnus, non possiamo rimanere qui un giorno in più?” supplicò Alec facendo tanto di occhioni senza nemmeno accorgersene, “ma così poi sballerai tutto il mio perfettissimo piano di marcia zuccherino” constatò lo stregone senza guardarlo in volto, sapeva che se avesse visto quegli occhioni blu imploranti non avrebbe resistito e l'avrebbe accontentato, di nuovo.
“Adesso andiamo che abbiamo solo la mattinata, oggi desidero portarti a vedere l'ex tenuta estiva della principessa Sissi”.
Arrivati davanti al complesso della Hofburg una cupola azzurra si stagliò davanti ai loro occhi, l'entrata di quel complesso-costituito da vari giardini, piazze, cortili ed edifici- era costituita da un'arcata affiancata da colonne portanti decorate con statue di varie dimensioni e forme.
Alec rimase a bocca aperta, tanta bellezza e imponenza lo lasciavano di stucco ogni qual volta che davanti a lui si presentavano costruzioni così belle.
Il cacciatore stava spiluccando ogni informazione possibile dalla guida che teneva in mano, dopo ogni paragrafo alzava gli occhi per accertarsi che il tutto fosse come descritto in quel libricino che teneva in mano.
“Davvero ci hanno impiegato dal 1200 al 1900 per costruire e rimaneggiare tutto ciò?” la voce di Alec si era alzata di una nota, succedeva ogni qual volta che qualcosa lo stupiva, chiese più a se stesso che al suo fidanzato niente di meno che guida personale per quel loro viaggio.
“Ti sembro il tipo di persona che sa dare una risposta ad una domanda del genere?” rispose Magnus senza dar troppo peso a ciò che disse, la fronte del cacciatore si corrugò “era una domanda retorica guida da quattro soldi” ribatté Alec per poi proseguire nella loro visita.
Quando uscirono dal palazzo si erano fatte le dodici e trenta, avevano trascorso tre lunghe ore a rimirare ogni cosa e non si erano accorti del tempo che volava.
Magnus si portò una mano sulla sua pancia piatta e priva di ombelico e assunse un'espressione pensierosa, poi sentì il suo stomaco ruggire “io ho fame, tu?” disse al suo fidanzato mentre s'avvicinava a lui per poi portare le mani sui suoi fianchi e attirarlo a sé, “si ho fame anch'io” rispose Alec prima di appoggiare le sue rosee labbra su quelle dello stregone.
Avrebbe voluto rimanere per sempre così, fra le braccia del suo ragazzo mentre le loro labbra erano in continuo movimento le une sopra le altre, in lenti e gentili movimenti, ma lo stregone si staccò da lui e lo prese per mano.
“Aspetta, prima di andare a mangiare voglio fare una foto, non ne abbiamo fatta ancora una insieme qui a Vienna” detto ciò lo stregone fermò il primo passante e chiese lui di fargli una foto, andò a mettersi al fianco di Alec, lo abbracciò e sorrise, dopodiché andò a riprendersi la macchina fotografica e ringraziò il signore.
Dopo varie viette che avevano passato finalmente trovarono un bistrot dall'aria calda e invitante, in vetrina si potevano rimirare vari dolci tra cui la Sacher, lo strudel di mele e la Stracciata Imperiale.
“Penso che mangerò solo dolci, tre giorni di dolci” disse Alec avvicinandosi alla vetrina, il suo fidanzato si girò a guardarlo e sentì il suo cuore riempirsi di gioia, quel giovane cacciatore sembrava un bambino che vedeva per la prima volta tanti dolci tutti insieme, e forse era veramente la prima volta che li vedeva.
“Molto bene Alexander, così metterai su qualcosa e io avrò più da toccare” replicò Magnus tirando una pacca sul sedere di Alec per farlo muovere – e per constatare ciò che aveva appena detto.
“Magnus!” fu l'unica protesta che proferì il giovane prima di entrare nel bistrot.

**

 I due amanti alloggiavano al The Ring Vienna's Casual Luxury Hotel un imponente hotel che alla sera, quando s'illuminava, prendeva il fascino della cultura viennese.
Appena entrarono nelle loro stanze Magnus andò a buttarsi sul letto senza togliersi né cappotto né scarpe “Alexander Gideon Lightwood, mi hai distrutto, non sono abituato a camminare così tanto, e soprattutto non sono più giovane come quando avevo ottant'anni!” sospirò e fece leva sui gomiti per poter osservare il suo ragazzo mentre si toglieva il cappotto e le sue guance diventavano rosse a causa del contrasto freddo caldo.
“Mi dispiace che tu sia stanco, vorrà dire che preparerò la jacuzzi solo per me”, sentendo quelle parole lo stregone si alzò dal letto e con un solo schiocco di dita si ritrovò in biancheria intima. “Forse, dopo tutto, non sono poi così stanco” detto ciò prese il viso di Alec fra le sue mani e poggiò le labbra alle sue.
Lo shadowhunters portò la bocca vicino al lobo del nascosto “è più bello quando sono io a toglierti i vestiti, Bane”, Magnus lo prese per il polso e lo portò nel grande bagno fatto tutto di marmo bianco e oro per poterlo fare suo ancora una volta.

  
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